IMBARAZZANTE SCELTA DEL TITOLO (di Piero Nicola)
Premetto che tutti i titoli possibili per questo fatto di cronaca vaticana devono intendersi tra lo sdegno e il dolore, sebbene l'accusa prevalga quando il colpevole è un impenitente che porta le anime alla perdizione e colui che lo denuncia, per la santa causa, stenta nel praticare la carità con l'amore verso lo sciagurato.
Ci si tranquillizzi, non sto per esporre il crimine religioso perpetrato a Lund (Svezia). Di esso gli amici hanno già trattato esaurientemente. Qui, a proposito di Radio Maria, che ha attribuito al terremoto il "castigo di Dio" a causa della legalizzazione delle unioni civili, si tratta della Segreteria di Stato del Vaticano, la quale nega tale evenienza in modo assoluto.
Il succo delle dichiarazioni emanate dall'usurpata Santa Sede è troppo multiforme per essere riassunto. Un rifinito insegnamento eretico. Ignoranza crassa o rozza malizia del clero al vertice? Ecco il vero clericalismo oscurantista! Come si approfitta dell'ignoranza indotta nei fedeli plagiati. Dopo lunghi anni di corruzione post-conciliare si può arrivare a tanto. Stoltezza dell'esagerazione ereticale. Un altro modo per giustificare i peccatori impenitenti. L'ultima applicazione della falsa misericordia divina. L'ultima applicazione del potere limitato attribuito all'Onnipotente. Questi ed altri ancora potevano essere i titoli.
Il facente funzioni del Segretario di Stato vaticano ha emesso un comunicato dove sta scritto: "Chiediamo perdono (per Radio Maria, d'altra parte tutt'altro che dottrinalmente impeccabile), è un'affermazione pagana non cristiana".
Avrebbero potuto cavarsela dicendo che non era lecito interpretare i disegni divini senza una valida rivelazione. Ma, ingordi, hanno colto la palla al balzo per lusingare la mentalità scientista o naturalista e la fiducia buonista, che presume inclusa nell'indulgenza umana quella di Dio. La misericordia è usata ancora una volta per sopprimere la giustizia.
Si deplorano le "affermazioni offensive per i credenti e scandalose per chi non crede."
Lo scandaloso inverecondo nega la verità rivelata dei miracoli molteplici, accertabili bensì con i mezzi della scienza. Tale verità è solare non solo nel Vecchio Testamento (le 10 piaghe d'Egitto, l'apertura del Mar Rosso per l'Esodo, il sole fermato per Giosuè), ma anche nel Vangelo. Però è come se questi preti non lo avessero mai letto o, quali increduli, contino sul fatto che il loro gregge non lo legga o non vi sappia riconoscere l'evidenza.
Nostro Signore dimostrò di comandare alla natura, di piegarne le leggi a suo talento. Predisse chiaramente i divini rivolgimenti naturali in prossimità della Parusia. "In quei giorni, dopo quella tribolazione, il sole si oscurerà e la luna non darà più il suo splendore e gli astri si metteranno a cadere dal cielo e le potenze che saranno nei cieli saranno sconvolte. Allora vedranno il Figlio dell'uomo venire sulle nubi con grande potenza e gloria" (Mc. 13, 24-26). E l'acqua mutata in vino a Cana? E la moltiplicazione dei pani e dei pesci? E la tempesta sedata? E che dire della Transustanziazione? Le specie del pane e del vino diventano altro: il Corpo e il Sangue di Cristo. Vogliono dare legge a Dio, alla sua onnipotenza! È un dogma che Egli governi il mondo, sia consentendo ai suoi fenomeni sia intervenendo su di essi. Innumerevoli poi, nella storia della Chiesa, i miracoli operati sulle cose inanimate. Fonti miracolose, rotazione del sole nel cielo di Fatima testimoniata dai miscredenti, ecc.
L'altra verità di fede viene negata dagli impostori è il castigo di Dio.
Il comunicato succitato continua a colpire le "affermazioni datate al periodo precristiano, e non rispondono alla teologia della Chiesa perché contrarie alla visione di Dio offertaci da Cristo". Chiara allusione alle superstizioni, mentre è superstizione considerare la natura indipendente dall'azione divina. "I terremotati ci perdonino, a loro va la solidarietà dal papa. Cristo ci ha rivelato il volto di Dio amore. Non un Dio capriccioso [sic] e vendicativo. Questa è una visione pagana non cristiana." "Chi evoca il castigo di Dio ai microfoni di Radio Maria offende lo stesso nome della Madonna, che dai credenti è stata vista [sic] come Madre misericordiosa."
Il Vangelo: "In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sodoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città." (Mt. 10, 15). "Guai a te, Corazin! Guai a te, Betsaida! Perché, se a Tiro e a Sidone fossero stati compiuti i miracoli che sono stati fatti in mezzo a voi, già da tempo avrebbero fatto penitenza [...] E tu, Cafarnao, sarai forse innalzata fino al cielo? Fino agli inferi precipiterai!" (Mt. 11, 21-23). "Nel giorno in cui Lot uscì da Sodoma piovve fuoco e zolfo dal cielo e li fece perire tutti [...] Ricordatevi della moglie di Lot. Chi cercherà di salvare la propria vita la perderà." (Lc. 18, 29-33). "Ma quando vedrete Gerusalemme circondata da eserciti, sappiate allora che la sua devastazione è vicina [...] saranno infatti giorni di vendetta, perché tutto ciò che è stato scritto si compia [...] Gerusalemme sarà calpestata dai pagani finché i tempi dei pagani siano compiuti" (Lc. 21, 20-24). La Madonna spiegò ai bambini di Fatima che la Grande Guerra era una punizione del Cielo.
La Rivelazione dice che Dio è rimuneratore con i premi e con le pene. Negare il castigo divino significa negare l'Inferno, che è il principio del castigo. Infatti taluni, costretti dalla coerenza, vollero che l'Inferno fosse vuoto. Ma si fece marcia indietro, perché la Buona Novella era zeppa di condanne all'eterna dannazione.
Infine ci si chiederà perché Dio abbia permesso o voluto il terremoto per le popolazioni meno cattive. Ma non si è forse trovato che Dio castiga i suoi, mentre castiga gli altri in modo peggiore, cioè con la loro empietà non castigata?
Lo squillante delirio dei teologi novisti
Mentre il passato non può essere cambiato, la memoria e il modo di fare memoria possono essere trasformati.
Dichiarazione congiunta firmata da José Bergoglio
e dal vescovo luterano Munib Yunan.
Narra una rinomata e curiosa leggenda o fiaba di stampo teutonico che Karl Friedrich Hieronymus barone di Munchhausen, tirandosi per i capelli, si alzò in volo sopra la palude, che stava per inghiottirlo, e in tal modo rovesciò e capovolse la inflessibile legge, che obbliga esseri viventi ed esseri inanimati ad aderire alla dura e attraente terra.
Il teologo progressivo, elevandosi dalla piatta e profana realtà, grazie al mistico tiro dei capelli, crede fermamente di essere autorizzato a correre – piamente - nelle sconfinate e surreali praterie dello storicismo, ultimamente trasformato nella paradossale elevazione del barone di Munchhausen.
Sulla terra del stravaganza fiabesca cresce un'erba, che nutre i sogni nei quali si manifesta la liceità del fantasticare, del capovolgente stato onirico, in cui si rivela, ad esempio, che la battaglia di Zama fu vinta dal cartaginese Annibale e non dal romano Scipione, oppure si stabilisce che la decapitazione di Luigi XVI attuò un nobile disegno, concepito da benefattori fedeli alla sana tradizione monarchica.
Battute in breccia le mura del senso comune, oggidì il volo del leggendario barone di Munchhausen si è allargato fino a diventato il luminoso, conciliaresimbolo degli incursori, revisori e riformatori della teologia cattolica, membri agguerriti e insaziabili, militanti nello squadrone novista, che fu definitoultracogitante da Maria Adelaide Raschini.
I refrattari alla suggestione fiabesca, artisticamente diffusa dagli intellettuali di stampo progressista/riformista, sostengono, confutando la metafisica elucubrata e propalata dai teologi di obbedienza storicistica, che oggetto della memoria umana è il passato, che neppure Dio può alterare e trasformare. Questo fatto dimostra che le verità della teologia cattolica sono indenni dall'usura del tempo
Pertanto il papa cattolico Bergoglio e il luterano Yunan discutono invano, agitandosi - acrobaticamente - tra il dire e il non dire, l'affermare e il negare, il pensare e il sognare, il credere e il fantasticare, la teologica alterazione della memoria storica e la chirurgica resistenza all'avventurosa ermeneutica.
Il sussurro del regnante pontefice e dei nuovi teologi (sottomessi alla verità o antagonisti di parola) suggerisce l'adagiamento dell'umiltà dialogica sul pioanticlericalismo di un Eugenio Scalfari e promuove la mondana, estenuante prestidigitazione, che accenna a un dio (quasi di generico stampo heideggeriano) mentre mette in dubbio l'esistenza del Dio della Tradizione cattolica.
In definitiva i nuovo orizzonte ecclesiale rappresenta la sconfessione del proselitismo, un'attività che è cordialmente deprezzata dal regnante pontefice, che la definisce “solenne sciocchezza, che non ha senso”.
Modificata e forse alterata da papa Bergoglio, la morale cattolica contempla ultimamente l'associazione della teologia all'obbligo “di ascoltare e far crescere la conoscenza del mondo che ci circonda”.
Se non che la indeclinabile saggezza dei fedeli ha anticipato la confutazione della teologia elucubrata dagli apprendisti stregoni, stabilendo, una volta per tutte, che Deus non ridetur.
Piero Vassallo
siamo arrivati al capolinea....ribaltamento completo dell'insegnamento di Cristo ....poveri chi li segue... Signore non lasciarci in balia dei falsi pastori....
RispondiElimina