FEDELI, DIMISSIONI. OLTRE 40 MILA FIRME IN POCHE ORE. IL
SILENZIO DI CEI E AVVENIRE. IMBARAZZANTE.
Non accenna a placarsi la tempesta intorno al neo-ministro della Pubblica Istruzione, Valeria Fedeli, che oltre ad aver scritto sul proprio curriculum vitae, sul sito del Partito Democratico, di essere titolare di una laurea inesistente, a quanto pare non ha neanche al suo attivo un diploma di maturità. Il che, se permettete, per un Ministro della Pubblica Istruzione è certamente un record, persino nell’Italia del 2016. Oltre all’imbarazzo della Presidenza della Repubblica e del Presidente del Consiglio, che l’hanno accettata e rilanciata come “dottoressa”. Episodio degno di un film comico, ahimè.
Una petizione lanciata attraverso CitizenGo per chiedere che faccia un passo indietro e si dimetta in poche ore ha raccolto oltre quarantatremila firme, e il numero continua a crescere. Anche alcuni dei grandi quotidiani più vicini alla linea espressa dal PD hanno cominciato a dare conto della notizia, dopo qualche esitazione iniziale. Mentre sui social si esprimono in molti.
Fra gli altri Oscar Giannino, che rinunciò alla presidenza di FARE dopo che si scoprì che non aveva mai ottenuto un Master all’università di Chicago. Ecco che cosa scrive Gannino su Facebook:
Ma il commento forse più devastante, fra i tenti che in queste ore si affollano sui social, lo lasciamo al filosofo marxista Diego Fusaro:
Stupisce, ma in fondo non più di tanto il silenzio sulla vicenda del quotidiano dei vescovi, Avvenire. Stupisce perché fra le ipotesi che si sono fatte sulla singolare, per non dire straordinaria scelta di Valeria Fedeli a guidare un dicastero, e un settore, in un campo di cui non aveva nessuna precedente esperienza (è stata sindacalista per buona parte della sua vita, ma nel settore tessile) c’è stata quella che si sia voluto mettere una paladina dell’ideologia gender per farla sbarcare nella scuola. Il che, se stiamo a quello che leggete qui sotto,forse non è sbagliato.
Ora l’istruzione è un settore in cui la Chiesa italiana ha mostrato sempre molto interesse, e si sa che cosa il Pontefice pensi di certe “colonizzazioni”. Ma forse in questo caso ha prevalso la contiguità della segreteria della Conferenza Episcopale con l’area politica che ha espresso il precedente governo, e la sua simil-replica attuale. Imbarazzante, a dir poco.
Marco Tosatti
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