ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 3 dicembre 2016

“Il caos è stato eretto a principio con un tratto di penna”


Alice Von Hildebrand getta nuova luce su Fatima



  

12 maggio 2016

Commento introduttivo di Padre Brian W. Harrison, O. S.


A causa di mancanza di chiarezza e specificità nel capitolo 8 dell’Esortazione Apostolica  Amoris Laetitia (AL) di Papa Francesco, sono circolate delle considerazioni contraddittorie su ciò che esso significhi per i cattolici che vivono pubblicamente relazioni oggettivamente peccaminose.
Si può dire che l’attuale Santo Padre abbia rotto con i suoi predecessori, che non hanno mai permesso ad alcuna di queste persone di ricevere la Santa Comunione?
Alcuni dicono di sì, altri dicono di no. Il noto filosofo cattolico tedesco Robert Spaemann, amico di Papa Benedetto XVI, non ha esitato ad affermare in una recente intervista che con la promulgazione di AL, “Il caos è stato eretto a principio con un tratto di penna”, e che “Le conseguenze si possono vedere già adesso. Crescono incertezza, insicurezza e confusione: dalle conferenze episcopali fino all’ultimo parroco nella giungla”.

Questa situazione critica invita ad un’ulteriore riflessione sul messaggio della Madonna di Fatima, visto che con questo venerdì (13 maggio 2016), ha inizio il 100° anno dalla sua prima apparizione ai pastorelli portoghesi.

Nel 1980, la veggente superstite, Suor Lucia, scrisse un’importante lettera a Monsignor (ora Cardinale) Carlo Caffarra. Dopo che Papa Giovanni Paolo gli chiese di dare inizio ad un nuovo Pontificio Istituto per gli studi sul matrimonio e la famiglia, Caffarra scrisse a Suor Lucia, chiedendo semplicemente le sue preghiere per questa  iniziativa. Egli ha fatto sapere recentemente della sua sorpresa nel ricevere da Suor Lucia “una lunga lettera con la sua firma…”, nella quale si trova scritto: “La battaglia finale tra il Signore e il regno di Satana si condurrà sul matrimonio e la famiglia. Non abbiate paura, perché chi lavora per la santità del matrimonio e della famiglia sarà sempre impedito e combattuto in tutti i modi, perché questa è la questione decisiva.” E la lettera concludeva: “Tuttavia, la Madonna ha già schiacciato il suo capo.”

Questa rassicurazione è incoraggiante, perché quindici anni dopo che Suor Lucia scrisse quella lettera, il cardinale Luigi Ciappi (1909-1996), consigliere teologico personale di cinque papi, fece una sorprendente rivelazione su quella parte del segreto di Fatima che il Vaticano non ha mai pubblicato (e che evidentemente si riferisce all’enigmatico “ecc.” contenuto nella parte pubblicata del messaggio della Madonna). Sua Eminenza, una delle poche persone che avevano visto il segreto completo, scrisse nel 1995 una lettera al professor Baumgartner di Salisburgo: “Nel Terzo Segreto è predetto, tra le altre cose, che la grande apostasia nella Chiesa comincerà dal suo vertice.”

Tale scioccante profezia spiegherebbe perché la stessa Suor Lucia confessò di essere rimasta traumatizzata dal fatto che Papa Giovanni XXIII aveva deciso di non pubblicare il Segreto, già in programma per il 1960, e spiegherebbe anche il motivo per cui il Cardinale Alfredo Ottaviani del Sant’Uffizio, in risposta alla domanda di un giornalista, dichiarò acidamente che il Terzo Segreto era stato relegato “al fondo degli archivi vaticani – ed era lì che meritava di rimanere!” (Un sacerdote che da giovane aveva vissuto a Roma nel 1960, mi disse che ricordava distintamente quelle parole del cardinale riportate su un articolo di giornale).
Come maggiore cane da guardia dottrinale della Chiesa, Ottaviani avrà ritenuto che un messaggio così devastante avrebbe potuto turbare la fede di molti cattolici nella Sede di Pietro, la “roccia” su cui Cristo edificò la Sua Chiesa.

Le osservazioni precedenti dovrebbero aiutare a collocare nel loro contesto la seguente testimonianza della  Dottoressa Alice von Hildebrand, che ho avuto il privilegio di conoscere per circa venti anni. Essa fornisce una chiara conferma di ciò che aveva detto il Cardinale Ciappi sul Segreto, solo che la cosa era stata riferita a lei e suo marito, il famoso filosofo Dietrich von Hildebrand, ben trent’anni prima che Ciappi scrivesse la sua lettera al professore austriaco.

In una e-mail privata dell’inizio di maggio la Dottoressa von Hildebrand mi ha parlato di questa conversazione avuta a Firenze nel 1965. Io le chiesi se avrebbe permesso che la cosa fosse resa nota ad un pubblico più ampio, e lei, dopo essersi consultata con il suo direttore spirituale, mi rispose che aveva avuto il permesso di farlo.
(Mons. Mario Boehm, la cui testimonianza è qui riportata, è stato un membro di spicco della redazione del giornale del vaticano L'Osservatore Romano nel corso del 1930 e del 1940, quando il capo redattore era il Conte Giuseppe Dalla Torre. Boehm mantenne importanti contatti a Roma dopo il suo ritiro.)

La Dottoressa von Hildebrand aggiunse che sarebbe stata buona cosa che il suo racconto fosse accompagnato qui da quello di un'altra conversazione simile che lei e suo marito avevano avuto nel 1960 con l’ex agente comunista Bella Dodd.
Personalmente trovo queste testimonianze legate al messaggio di Fatima profondamente consolanti in questo momento di crescente confusione e di cambiamento profondamente inquietante venienti dai più alti livelli dell’autorità della Chiesa, perché esse indicano che il Cielo non solo ha previsto questa grande crisi, ma ci ha avvertiti, al fine di rassicurare i cattolici che, qualsiasi cosa possa accadere nel futuro immediato, Cristo è ancora il Capo inattaccabile della Sua Chiesa, e che il Cuore Immacolato della Sua santissima Madre, Regina del Santo Rosario che è un’“arma terribile come un esercito schierato in battaglia” contro Satana, alla fine trionferà.

La Dottoressa von Hildebrand, per i suoi anni 90 anni, ha oggi qualche difficoltà a scrivere al computer, quindi io ho un po’ modificato la sua e-mail originale per maggiore chiarezza. Ella ha approvato la seguente versione e gentilmente ha dato il permesso perché fosse pubblicata sul sito web OnePeterFive:

e-mail di Alice von Hildebrand a Padre Brian Harrison
del 6 maggio 2016

Caro Padre,
penso che le due seguenti conversazioni, che io ricordo molto bene dal 1960, siano oggi di particolare interesse, in questi tempi profondamente perturbati di mezzo secolo dopo.
Esse sembrano confermare la testimonianza del Cardinale Ciappi secondo la quale la parte del segreto della Madonna di Fatima consiste nella scioccante predizione che la grande apostasia nella Chiesa inizierà “in alto”.

La prima conversazione è del giugno 1965.
Noi eravamo a Firenze nella casa dove era nato mio marito, e dove io ho trascorso il mio primo anno sabbatico. Mio marito aveva invitato un sacerdote il cui nome eramons. Mario Boehm, che aveva incontrato a Roma poco dopo la sua conversione, e che era stato uno dei principali redattori de L’Osservatore Romano per molti anni.
Venne fuori l’argomento di Fatima. Mio marito pose la domanda: “Perché il terzo segreto di Fatima non è stato rivelato?” Per la Santa Vergine, disse, avrebbe dovuto essere condiviso con i fedeli nel 1960.

Don Mario: Non è stato rivelato a causa del suo contenuto.
Mio marito: Cosa c’era in esso di così pauroso?
Mons. Boehm (che conosceva bene l’italiano) non disse che l’aveva letto, ma lasciò intendere che il contenuto fosse spaventoso per: “infiltrazione della Chiesa ai suoi vertici”. Questo ci sconvolse, ma confermò il timore di mio marito che il Vaticano II andava visto come qualcosa che avrebbe esposto la Chiesa a pericoli terribili. Ahimè, questa paura era ben fondata.

La seconda conversazione è con Bella Dodd, di cui ho già parlato in precedenti occasioni. L’incontrammo nell’autunno del 1965 e lei venne in visita da noi qui a New Rochelle, NY, dove vivo tuttora, sia nel 1966 sia nel 1967.
Era stata una fervente comunista fin da quando era studentessa all’Hunter College - un covo del comunismo. (Questo è il motivo per cui io lì fui sistematicamente perseguitata, come ho raccontato nel mio libro, Memoirs of a Happy Failure.) Bella avevano diffuso i semi di questa filosofia diabolica a Hunter, ma si convertì nel 1952 sotto la guida dell’Arcivescovo Fulton Sheen.
Lasci che riporti la conversazione tra lei e mio marito:

DVH: temo che la Chiesa sia stata infiltrata.

Bella: Tu lo temi, caro professore, ma io lo so! Quand’ero una fervente comunista lavorai a stretto contatto con quattro cardinali in Vaticano che lavorano per noi; e che tuttora sono molto attivi.

DVH: Chi sono? Mio nipote Dieter Sattler è un tedesco di stanza presso la Santa Sede.

Ma Bella, che era sotto la guida spirituale di Mons. Sheen, si rifiutò di dargli queste informazioni.

L’unico ricorso che abbiamo ora è la preghiera, e la ferma convinzione che le porte degli Inferi non prevarranno. San Matteo cap. XXIV ci ha messo in guardia.

In unione di ardenti preghiere.

Sono, caro Padre, rispettosamente sua in Cristo,

Alice von Hildebrand


Nostra nota su Padre Brian Harrison e Alice von Hildebrand


Padre Brian W. Harrison O.S. è nato nel 1945 a Sydney, Australia. Originariamente “Presbiteriano” si è convertito al cattolicesimo nel 1972. Nel 1979 è entrato nel seminario di Sydney e ha conseguito il Dottorato in Teologia presso l’Angelicum a Roma. Nel 1985 è stato ordinato sacerdote nella Basilica di San Pietro dal Papa Giovanni Paolo II. Nel 1997 ha conseguito il Dottorato in Teologia Sistematica, summa cum laude, presso la Pontificia Università della Santa Croce, a Roma.
Padre Brian W. Harrison, che ha vissuto a Porto Rico dal 1989, è ben noto come oratore e scrittore cattolico. Ha scritto tre libri e oltre 130 articoli in riviste di varii paesi.
Attualmente fa parte degli Oblates of Wisdom (Oblati della Sapienza) di St. Louis, Missouri, Stati Uniti; collabora attivamente alla pubblicazione della rivista Living Tradition, edita dall’Istituto degli Oblati, è aggregato al The Roman Teological Forum, che fa sempre capo agli Oblati, presso il cui Centro Studi lavora e vive.
Su questo sito si può leggere il seguente articolo di Padre Brian W. Harrison: Riflessioni di un “avvocato del diavolo” - su Giovanni Paolo II e la sua beatificazione.




Alice von Hildebrand, il cui cognome da nubile era Jourdain, è nata a Bruxelles, Belgio, l’11 marzo 1923. Nel 1940 è emigrata a New York, USA, dove ha incontrato il Professore Dietrich von Hildebrand e ha iniziato gli studi di filosofia alla Fordham University come sua allieva. In seguito divenne la sua segretaria e collaboratrice e lo sposò. Nel 1947 incominciò ad insegnare all'Hunter College di New York, dove è stata per 37 anni. Ha scritto un buon numero di libri dall'impronta cattolico-tradizionale, tra cui i più noti sono: Women and the Priesthood (Donne e sacerdozio - Franciscan University Press, 1994); The Privilege of Being a Woman (Il privilegio di essere donna - Veritas Press, 2002);  Man and Woman: A Divine Invention (Uomo e donna: una divina invenzione - Ignatius Press, 2010); nonché una biografia del marito: Soul of a Lion: Dietrich Von Hildebrand: a Biography (Un'anima da leone: Dietrich von Hildebrand: una biografia - Ignatius Press, 2000) e una sua biografia:Memoirs of a happy failure (Memorie di un felice fallimento - Saint Benedict Press, 2014). Si è ritirata nel 1984, mantendosi attiva come conferenziera ed insegnante in diversi paesi del mondo.



Pubblicato il 12 maggio 2016 sul sito americano OnePeterFive

2 commenti:

  1. Questo commento è stato eliminato dall'autore.

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  2. Ho fatto un piccolo calcolo, ed ho trovato quattro nomi...
    http://opportuneimportune.blogspot.it/2016/12/i-quattro-cardinali-di-bella-dodd-ecco.html

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