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venerdì 2 dicembre 2016

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Il cardinale Müller risponde (a suo modo) ai dubia su Amoris laetitia

muller crocifissoCome sappiamo la lettera con i 5 “dubia” circa l’interpretazione del capitolo VIII dell’esortazione Amoris laetitia è stata inviata da 4 cardinali al Papa e per conoscenza al prefetto della Congregazione della Dottrina della fede, il cardinale Gerhard Ludwig Müller
L’inoltro dei “dubia” alla Dottrina della fede rientra in una prassi consolidata nella Chiesa Cattolica, perciò il pensiero del cardinale Müller in proposito è decisamente interessante. Ieri, 1 dicembre, in un’intervista concessa al portale web austriaco kathpress.at, il prefetto ha sottolineato che la sua congregazione agisce «con l’autorità del Papa» e non può «partecipare alle controversie». Quindi, ha aggiunto, che non è sua intenzione rispondere alla lettera dei 4 cardinali. Indica anche che è necessario un dibattito «obiettivo», distante da ogni «polarizzazione».

Tuttavia, alla domanda circa il fatto che Amoris laetitia permetta in alcuni casi che i divorziati risposati civilmente possano accedere alla eucaristia, il porporato ha risposto che «questo documento [Amoris laetitia, ndr] non deve essere interpretato in modo tale da indicare che le precedenti dichiarazioni dei papi e della Congregazione della Dottrina della fede non sono più validi». Poi, in modo esplicito, il cardinale ha fatto riferimento alla risposta ufficiale che la Dottrina della fede diede, nel 1994, a 3 vescovi tedeschi (Kasper, Lehman e  Saier) che in una lettera pastorale annunciavano la permissione all’accesso all’eucaristia per i divorziati risposati. Quella lettera, firmata dall’allora prefetto cardinale Joseph Ratzinger, stigmatizzava chiaramente la fuga in avanti dei tre vescovi.
Il cardinale Muller ha anche sottolineato a kathpress.at che «l’indissolubilità del matrimonio deve essere il fondamento dottrinale incrollabile per l’accompagnamento pastorale».
Questo intervento del cardinale prefetto può far esprimere tre considerazioni:
1)      Il cardinale prefetto, che ha ricevuto per conoscenza la lettera con i “dubia” inviata al Papa, sebbene sia materia di sua competenza, non risponderà ai quesiti posti perché, evidentemente, la Somma autorità finora ha deciso che non si risponde;
2)      Il riferimento esplicito alla Lettera ai Vescovi della Chiesa Cattolica circa la recezione della comunione eucaritstica da parte dei fedeli divorziati risposati (1994) è, di fatto, una risposta indiretta ai “dubia”. Una risposta che, dato il contenuto della lettera, è contraria alle aperture che, invece, Amoris laetitia propone in proposito;
3)      I quattro cardinali, oggetto di critiche aspre, e spesso derubricati a insignificante resto, non sono solo quattro. Con ogni probabilità la missiva recapitata lo scorso settembre portava in calce altre due firme, quella del cardinale tedesco Paul Josef Cordes e quella dell’arcivescovo ucraino Sua Beatitudine Sviatoslav Shevchuk, capo della Chiesa greco-cattolica ucraina. Inoltre il merito delle preoccupazioni espresse nei “dubia” (preoccupazioni che si concentrano sul caso dei divorziati risposati, ma che non possono essere ridotte alla questione specifica perché riguardano più in generale aspetti fondamentali della morale cattolica), sono condivise da molti altri pastori nell’orbe cattolico (vedi ad es. QUIQUIQUI e QUI). E’ sufficiente leggere le varie interpretazioni che in questi mesi si sono verificate in varie diocesi. Forse il merito delle loro preoccupazioni è condiviso da altre porpore, tra cui, vista la risposta del cardinale Muller, anche dal prefetto della Congregazione della Dottrina della Fede. (LB)
Pubblicato il  in sinodo2015.

MÜLLER: LA CONGREGAZIONE DELLA FEDE RISPONDERÀ AI “DUBIA” SOLO SE IL PAPA NE DARÀ IL PERMESSO.

Il Prefetto della Congregazione per la fede, il cardinale Gerhard Müller, in un’intervista a Kathpress ha dichiarato che la sua congregazione parla a nome del Pontefice, e emette i suoi giudizi “con l’autorità del Papa”. Quindi, potrebbe rispondere ai quattro cardinali se il Pontefice la autorizzasse. Ma sarebbe inappropriato intervenire in una controversia senza l’approvazione del Pontefice.
I quattro cardinali – Burke, Brandmller, Caffarra e Meisner – hanno chiesto chiarimenti in cinque punti sull’esortazione apostolica Amoris Laetitia in una lettera indirizzata al Pontefice nel settembre scorso, e di cui secondo la prassi copia è stata inviata anche alla Congregazione per la fede.
Il Papa non ha mai risposto e due mesi più tardi, di conseguenza, i cardinali hanno deciso di rendere pubblici i “Dubia”, alla luce delle interpretazioni divergenti e della confusione che si è manifestata nel mondo cattolico sull’ammissione all’eucarestia dei divorziati che vivono una seconda unione coniugale senza che la prima sia mai stata considerata non valida.
Una confusione che non sembra destinata a diminuire, dal momento che conferenze episcopali e singoli vescovi prendono decisioni diametralmente opposte su un tema così importante e delicato.
Il cardinale Müller ha definito esagerati i reportage su una battaglia interna al Vaticano sull’interpretazione del documento papale, dicendo che riflettono la tendenza dei giornalisti a leggere i fatti di Chiesa in termini di politiche di forza. Allo stesso tempo ha affermato che è importante che i fedeli restino oggettivi e non siano trascinati nella polarizzazione. “In quetso momento è importante per ciascuno di noi di restare oggettivi concentrati e di non farsi trascinare nelle polemiche, tanto meno crearne”.
Per quanto riguarda il problema dell’ammissione all’eucarestia dei divorziati risposati, Müller non ha risposto in maniera diretta, ma ha fatto riferimento a una direttiva del 1994  della Congregazione per la Dottrina della Fede, in cui l’allora Prefetto, Joseph Ratzinger , respingeva una proposta avanzata dai vescovi tedeschi di permettere la comunione a queste coppie in alcuni casi.
Il Prefetto della Congregazione per la fede ha detto che Amoris Laetitia dovrebbe essere letta alla luce dei precedenti documenti papali, e che l’indissolubilità del matrimonio dovrebbe essere “l’incrollabile fondamento” di ogni strategia pastorale. Ha aggiunto che il Pontefice con questo documento cercava di aiutare le coppie a “trovare una strada che sia in accordo con la volontà di Dio”.
Marco Tosatti

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