ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

venerdì 8 gennaio 2016

Il Sottile Francescano

San Massimiliano Maria Kolbe: « Io sono l’Immacolata Concezione »


Si era a Parigi nell’anno 1305. Dal convento dei Frati Francescani esce un giovane religioso e in grande raccoglimento si dirige verso la più celebre scuola di quel tempo, l’università della Sorbona. Pensa all’Immacolata e La invoca con sommesse giaculatorie affinché lo aiuti nel difendere il suo privilegio, a Lei tanto caro, di Immacolata Concezione.

Proprio in quel giorno, infatti, per ordine del Papa e di fronte ai suoi legati, si deve svolgere una disputa generale tra i fautori di questo privilegio e i suoi avversari.

E la disputa è stata provocata proprio da lui…

“Sopravvivere alla barbarie”.

                     Damnatio memoriae



Accade alle volte che la tecnologia operi secondo il volere recondito dell’uomo. Così sono andati smarriti tutti gli articoli scritti su questo sito negli ultimi due anni e mezzo. Francamente la cosa non mi ha particolarmente sconvolto. Quel che di “interessante” potrei aver scritto è stato già ripreso qua e là da siti amici. Il resto è andato in fumo. In ogni caso ho accolto volentieri questo oblio come un segno, una ammonizione: due anni e mezzo di rovina e decadenza che probabilmente non meritano alcun commento.

Obtorto collo..!

                                               


Simulacra gentium argentum et aurum: opera manuum hominum.
Similes illis fiant qui faciunt ea; et omnes qui confidunt in eis.

Se ci soffermiamo a considerare quanto Bergoglio ha osato affermare pubblicamente, chiedendo addirittura ai fedeli di associarsi a lui in questo delirio, non possiamo non fremere di sdegno, non tremare di orrore. Le sue parole, lungi dal ripetere i salutari insegnamenti di Nostro Signore, echeggiano il grido di Lucifero, non serviam. 

Insomma la Chiesa di Giovanni Paolo II e Benedetto XVI è viva?

Quelli che fanno finta di difendere la famigliaIn questi giorni si intensificano discussioni e mediazioni sull'«adozione del figliastro» prevista dal ddl Cirinnà sulle unioni civili. Un balletto di posizioni tra i politici cattolici di diversi partiti, che però ignorano totalmente quanto la Chiesa ha già solennemente indicato come criteri operativi. Come per esempio la Nota del 2003 della Congregazione per la Dottrina della Fede.


SenatoNon c’è niente da fare. Ci vogliono convincere – almeno in casa cattolica – che il problema del ddl Cirinnà sulle unioni civili sia essenzialmente sulla stepchild adoption (letteralmente “adozione del figliastro”), soprattutto perché aprirebbe all’utero in affitto.

Pazzerello chi?

UN CONCILIO SBAGLIATO ?

    Il Concilio Vaticano II partì con il piede sbagliato? Papa Giovanni XXIII nel convocarlo non pensava affatto ad una riforma generale della Chiesa tanto è vero che riteneva di concluderlo nel giro di due mesi                                                   di Francesco Lamendola  


  
Abbiamo già avuto modo di ricordare come papa Giovanni XXIII, nel convocare il Concilio Vaticano II, non pensasse affatto ad una riforma generale della Chiesa, tanto è vero che riteneva di concluderlo nel giro di due mesi: apertolo l’11 ottobre 1962, contava di chiuderlo per la festa dell’Immacolata, vale a dire l’8 dicembre, cioè meno di sessanta giorni in tutto.

“loro” e l’oro”

A proposito di questa vignetta…

Una sola certezza?

A proposito di uno strano video. “La sola certezza” di Papa Bergoglio è che “non esiste un Dio cattolico” (Sue testuali parole)?

(di Antonio Socci suwww.antoniosocci.comMolti sono rimasti sconcertati dal video (vedi qui  o qui sotto) di papa Bergoglio con appartenenti a varie religioni da lui stesso definiti sotto l’unica categoria di “credenti”. Essi nel video dicono di credere indifferentemente in Budda, Gesù Cristo, Allah, Jahvè e la cosa è presentata come se non vi fossero differenze sostanziali e insormontabili…

La cecità dei Giudei (fedevacanti ante litteram)


Tertia die infra Octavam Epiphaniae Ad Matutinum
Lettura 4
Dal Sermone di sant'Agostino Vescovo
Sermone 2 sull'Epifania
Di tanti re che sono nati e che sono morti fra i Giudei, ce n'è forse alcuno che dei Magi abbiano cercato per adorarlo? No, perché nessun altro fu conosciuto con linguaggio celeste. Tuttavia non bisogna dimenticare come questa illuminazione dei Magi fu una gran prova della cecità dei Giudei. Quelli infatti vennero a cercare nel loro paese quello che questi non riconobbero punto.

giovedì 7 gennaio 2016

Avrà la meglio?

Siria – Padre Daniel: abiteranno sicuri.

Egli stesso sarà la pace!
La perseveranza dei testimoni della verità avrà la meglio!
Testimonianza di Padre Daniel Maes, Siria
padre daniel maes - siria - testimonianza su wahabismo e sionismo
 Algeria – masse di musulmani tornano alle loro radici                              
Qara, Siria - di Padre Daniel Maes –  Due giorni prima di Natale sono arrivati già i primi pastori qui. E’ un gruppo di francesi, che hanno incontrato Madre Agnès-Mariam in una conferenza di pace a Ginevra e desiderano conoscere la comunità. Sono musulmani molto entusiasti, entrambi sposati con donna algerina, fedeli pellegrini alla Mecca e vogliono riportare l'islam alla carità e alla fraternità. Ci hanno raccontato che masse di musulmani in Algeria ora ritornano alle loro radici e diventano cristiani.

Una battaglia spirituale aspra e faticosa

Dal tradimento modernista al trionfo della Tradizione Cattolica


In venti secoli di storia la Chiesa Cattolica aveva dato vita a numerose e combattive milizie spirituali (Ordini Religiosi, Congregazioni, associazioni laicali, gruppi giovanili, opere missionarie, ecc.) che impiegando le armi della fede (preghiera, penitenza, apostolato, ecc.) lottavano con ardimento contro le agguerrite armate del mondo composte da laicisti, comunisti, massoni, eretici, ed altri ancora, riuscendo a portare a Cristo un gran numero di anime. I cristiani militanti erano selezionati tra il fiore della gioventù cattolica e venivano sottoposti ad un efficace addestramento ascetico che forgiava i loro cuori al combattimento spirituale, memori dell'insegnamento del Santo Giobbe: “Militia est vita hominis super terram” (Iob 7,1).

Diventare selvaggi?

Il selvaggio. Ovvero “Je suis John”, decalogo di resistenza contro il Mondo Nuovo


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John, il ‘Selvaggio’ in una scena della trasposizione televisiva (BBC) del romanzo di Aldous Huxley ‘The Brave New World’.

Nel capolavoro di Aldous Huxley Il mondo nuovo una sola figura si differenziava dalle altre omologate alle leggi della ‘dittatura dolce’.

Il Selvaggio, uno che si ribella e non accetta le zuccherose ma velenose offerte nascoste sotto un cosiddetto ‘progresso’. Costi quel che costi.

Dal fumo all'arrosto?

Il fumo di Satana nella Chiesa – di Mario Palmaro


Esattamente due anni fa, già vittima di una gravissima malattia che lo avrebbe strappato alla vita di lì a due mesi, lo scrittore e giornalista cattolico Mario Palmaro inviava al Direttore della Nuova Bussola Quotidiana, Riccardo Cascioli, la magistrale lettera che pubblichiamo. Da sempre impegnato nella difesa della vita, era stato docente presso la facoltà di bioetica del Pontificio Ateneo Regina Apostolorum di Roma e di Filosofia teoretica all’Università Europea di Roma. Inoltre, a seguito dell’approvazione della legge 40/2004 sulla fecondazione artificiale, nel 2004 aveva istituito il Comitato Verità e Vita,  di cui era presidente.
La sua lucidissima analisi socio-politica sui temi bioetici e sulla deriva che stava prendendo la Chiesa di fronte all’offensiva omosessualista è ancor oggi attualissima e merita di essere riletta per gli spunti di riflessione che tuttora offre. Perché Mario Palmaro aveva toccato tutti i temi “sensibili” ed era stato incredibilmente lungimirante e profetico.

Le “profezie” sono da maneggiare con le molle

“Nel 2016 la fine degli Usa ”, profetò Messing, il veggente di Stalin



Essendo i tempi quelli che sono, molti lettori mi segnalano profezie. Molti mi hanno mandato quelle di padre Paisios del Monte Athos, scomparso nel 1994, dichiarato santo dal Sinodo ortodosso: impressionanti in quanto parlò di una guerra della Russia contro la Turchia, che non era nemmeno immaginabile 20 anni fa. I greci avrebbero ripreso Costantinopoli. “La Turchia sparirà dalla mappa del mondo…Il Medio Oriente diverrà un teatro di guerra – vide – a cui i russi prenderanno parte. Molto sangue sarà versato”. La fase decisiva, l’intervento cinese oltre l’Eufrate, sarà preceduta dalla “distruzione della moschea di Omar”, al cui posto gli ebrei ricostruiranno il Tempio”.

Forme di relativismo

LE SAUX RAPPORTO TRA RELIGIONI

Henri Le Saux e la questione del rapporto fra il cristianesimo e le altre religioni. Quando il dialogo inter-religioso assume forme di relativismo nel quale l’identità cristiana si annacqua o si confonde: in entrambi i casi si snatura                                   di F. Lamendola  


   
                

 Fino ai primi anni ’60 del XX secolo, cioè fino a prima della “stagione conciliare”, il cristiano non si poneva troppi problemi nel rapporto con le altre religioni: la sua era quella vera, le altre no; la sua era via per la salvezza dell’anima, le altre – fermo restando il mistero della imperscrutabilità del giudizio divino -, no.

Dalle cerimonie alla celebrazione del mistero

Abbiamo tutti lo stesso Dio? Certo, anzi no...Girano discorsi che, volendo promuovere la pace e la collaborazione e abbattere le barriere tra i credenti di confessioni e religioni diverse, si fanno forti della affermazione: «In fondo abbiamo lo stesso Dio». Non c'è frase più esatta di questa, ma nello stesso tempo più pericolosa e deviante.

Abbiamo tutti lo stesso Dio? Sì e no
«Dio, nessuno lo ha mai visto: il Figlio unigenito, che è Dio ed è nel seno del Padre, è lui che lo ha rivelato» (Gv 1,18). La liturgia di Natale ripete spesso queste parole conclusive del prologo di Giovanni: il Verbo di Dio incarnato in modo umano ha rivelato o “narrato” Dio, cioè il Padre. E così facendo, preciserà Giovanni più tardi, ci ha fatto conoscere «l’unico “vero” Dio» (Gv 17,3), ci ha comunicato «l’intelligenza per conoscere il “vero” Dio. E noi siamo nel “vero” Dio, nel Figlio suo Gesù Cristo: egli è il “vero” Dio e la vita eterna» (1Gv 5,20). La liturgia continua precisando che tutto questo è avvenuto «perché conoscendo Dio visibilmente, per mezzo suo siamo rapiti all’amore delle realtà invisibili» (Prefazio I di Natale).

Il bambino che apparve fu il destino della stella.

Secunda die infra Octavam Epiphaniae Ad Matutinum
Lettura 4
Sermone di sant'Agostino Vescovo
Sermone 2 sull'Epifania, che è il 30 del Tempo
Magi sono venuti dall'Oriente ad adorare il bambino della Vergine. Questo il giorno che oggi celebriamo: a questa solennità noi offriamo il tributo di un sermone. Questo giorno che prima risplendé per essi, lo riconduce a noi ogni anno questa festa. Essi erano le primizie della Gentilità, noi siamo il popolo di essa Gentilità. A noi l'annunziò la lingua degli Apostoli, ad essi una stella quasi lingua dei cieli; a noi gli stessi Apostoli, quasi altri cieli, hanno annunziato la gloria di Dio.

mercoledì 6 gennaio 2016

Dalla tentazione all' eresia.

Un libro contro la tentazione del sedevacantismo

In un’ora storica di profonda confusione all’interno Chiesa, vanno prendendo piede le teorie di coloro che sostengono l’esistenza di una “Sede vacante”, ovvero dell’assenza di Pontefici legittimi da cinquant’anni a questa parte. Per i “sedevacantisti”, la data di inizio di questa inedita situazione è l’approvazione finale degli atti del Concilio Vaticano II.
All’eresia conciliare seguirebbe, automaticamente, la perdita del pontificato di Paolo VI e dei suoi successori, fino a Papa Francesco.

Un Papa Perugina


Chi (e perché) ha preso sul serio il falso Papa Francesco

L'articolo di Bonifacio Borruso

Grazie all’autorizzazione del gruppo Class editori pubblichiamo l’articolo di Bonifacio Borruso apparso su Italia Oggi, il quotidiano diretto da Pierluigi Magnaschi.
L’augurio ha preso a circolare la sera di San Silvestro, poco dopo che nelle chiese di tutto il mondo si era recitato il Te Deum, la preghiera cristiana di ringraziamento per l’anno che si chiude. E forse le migliaia di credenti che, in Italia, hanno condiviso un discorso di Papa Francesco via mail, Facebook, Whatsapp o sms, devono aver pensato forse a un aggiornamento dell’antico inno al Padreterno.
Insomma, il pontefice che aveva appaltato al National Geographic la facciata di San Pietro per videoproiettarci le meraviglie della Natura, quasi un inno panteista, per fare la ola alla sua enciclica verdeggiate, Laudato Si’, poteva benissimo aver rivisto la lode con cui da secoli si rende grazie a Dio, per il bene ricevuto lungo 365 giorni. Solo che il lungo discorso che molti hanno usato per augurare il buon anno, era un falso bello e buono.
È stato il direttore di Tv2000Lucio Brunelli, vaticanista di lungo corso e bergogliano doc, ad avvisare i fan francescani, credenti o meno, via Twitter, il 2 gennaio: «Pensierini tipo Baci Perugina attribuiti al papa. Ma chi mette in giro queste bufale?», s’è chiesto il giornalista. Brunelli non s’è domandato, però, perché migliaia di persone abbiano giudicato verosimile un sorprendente concentrato di melensaggini del tipo: «Essere felici è trovare forza nel perdono, speranza nelle battaglie, sicurezza sul palcoscenico della paura, amore nei disaccordi».
La spiacevole verità è che questo frasario alla Paulo Coelho, in tono vagamento New Age, suona alle orecchie di molti Italiani come coerente con il discorso pubblico di Jorge Maria Bergoglio. E l’assenza o quasi di riferimenti religiosi nel testo circolato, «(Essere felici) è ringraziare Dio ogni mattina per il miracolo della vita» era l’unica nota cristiana, l’assenza di riferimenti religiosi, dicevamo, non ha messo sull’avviso nessuno, perché il romano pontefice ormai parla il linguaggio laico del mondo, seppure secondo i suoi sentimenti migliori.
Bergoglio «uno di noi», può dire benissimo che «essere felici non è una fatalità del destino, ma una conquista per coloro che sono in grado viaggiare dentro il proprio essere», oppure, che «essere felici è smettere di sentirsi vittima dei problemi e diventare attore della propria storia». E, in fondo, non è bergogliano pensare che la felicità sia «baciare i figli, coccolare i genitori, vivere momenti poetici con gli amici, anche se ci feriscono»? Non s’accorda forse col Vangelo secondo Jorge Mario, «lasciar vivere la creatura che vive in ognuno di noi, libera, gioiosa e semplice»?
Onestamente, una frase come «scoprirai che essere felice non è avere una vita perfetta ma usare le lacrime per irrigare la tolleranza», non potrebbe essere stata pronunciata, non diciamo in una omelia a Santa Marta, ma in una delle tante interviste rese dal Papa soprattutto fuori dall’Italia?
Per esempio quella al Clarin del luglio del 2014, contiene, su esplicita richiesta dell’intervistatore, Pablo Calvo, una sorta di decalogo papale per la felicità, in cui figurano acuti come «vivi e lascia vivere», secondo Francesco «il primo passo in assoluto verso la pace e la felicità». E poi, consigli pratici del tipo, «non bisogna cenare con la tv accesa», quasi una nuova virtù teologale.
Insomma, il Bergoglio apocrifo non è troppo distante da quello originale, ed è la sua sterminata produzione, che non passa necessariamente da omelie e discorsi ufficiali, ma che deborda in telefonate, visite private, interviste, a farne, di fatto, un Papa Perugina, tanto per citare i pensierini da cioccolatino invocati dall’indignato Brunelli. Peraltro, il falso Bergoglio, parso autentico ed edificante a molti, è in realtà un medico psichiatra e psicanalista brasiliano, Augusto Cury, autore di Dieci regole per essere felici. Lo aveva rivelato, nel novembre scorso, il sito http://blogdazero.blogspot.it/, quando lo pseudo-papa circolava già, mellifluo.
Non si arrabbino dunque le guide autorizzate al bergoglismo (anche se tace per ora padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica) se la fantasia popolare ne associa verbo papale ad altre fonti. Si consolino col già citato Te Deum, recitato e cantato nel giorno della santa bufala, e che si chiude con un messaggio di positività autentica e garantita da 2015 anni di storia cristiana: «Tu sei la nostra speranza/Non rimarremo confusi in eterno». Sembra perfetto per questa vicenda ma anche per questi nostri tempi.

Chi tentenna sulle sponde del NWO..?

La guerra a pezzi fa scintille, ma il Papa non ha ancora trovato (seri) alleati

Francesco ha un’agenda chiara, ma è senza sponde. I dubbi sugli Stati Uniti il dilemma-Putin, la chimera cinese

Papa Francesco ha ricevuto per la prima volta Vladimir Putin, in Vaticano, nel novembre del 2013 (LaPresse)
Roma. L’agenda papale per il 2016 è fitta, e non solo per gli impegni giubilari che hanno costretto Francesco ad annullare la già annunciata visita a Milano (programmata per il prossimo maggio). Ci sono i viaggi internazionali – quelli sì confermati – prima in Messico e poi in Polonia, per la Giornata mondiale della gioventù, nella Cracovia che fu di Giovanni Paolo II, ma soprattutto ci sarà da far fronte alle tante emergenze globali che alimentano la “Terza guerra mondiale a pezzi” che Bergoglio ha avuto più volte modo di illustrare nei suoi tratti essenziali.