ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 14 luglio 2016

Pecore pazze


Piano Kalergi- l’ossessione dei “fratelli” cosmopoliti e la dolorosa sostituzione dei popoli


Untitled-1-720x141° Creatori del “razzismo”-  2° Le ragioni del chaos africano-  3° Indottrinamento mediatico e vergogna della propria identità-  4° Unificazione razziale in vista del tanto agognato Nuovo Regno di David-    5° Rimozione di tutte le cause che generebbero conflitto-  6° Piano Kalergi: la mira dei tiratori scelti-  7° Ministri orwelliani: Sangue nuovo per la nuova Europa –  8° La Grecia e la sua filosofia: la prima grande civiltà, la prima abbattuta dall’Europa-  9° Sangue e lacrime per la costruzione del cittadino del nuovo mondo –  10° Ripopolazione di un paese aggredito: i poco noti accordi di HaavaraUntitled-1-720x14dante

1° CREATORI DEL RAZZISMO

La triste vicenda del nigeriano Emmanuel rimasto ucciso durante una colluttazione conAmedeo Macini, un ultrà da stadio di Fermo, ha ridato fiato alle trombe alla propaganda intensiva a favore del Piano Kalergi. Secondo il racconto di alcuni testimoni oculari il Mancini si sarebbe difeso dopo essere stato aggredito dal nigeriano e dalla moglie in seguito agli insulti balordi che Mancini avrebbe rivolto a quest’ultima. Il presunto insulto “scimmia!” che Mancini avrebbe rivolto alla moglie del nigeriano sembra dettato più dall’ignoranza da “coatto” che da una qualsiasi matrice politica. Mancini, che viene già dipinto come un criminale di estrema destra, risulta incensurato oltre che apolitico. “Non sa nemmeno cosa sia il fascismo” ha spiegato Paolo Calcinaro, il sindaco di Fermo: “È l’ignorantone del Paese, un bullo”. Fascista o comunista non importa per la propaganda: il sangue di un essere umano sarà l’occasione ideale per convincere l’opinione pubblica di quanti crimini il razzismo è capace. Dinamica di sistema che invece non si innesca quando a subire aggressioni simili sono gli italiani da parte di immigrati e richiedenti asilo. Potremmo citare decine di casi, ma basti pensare ai casi del ghanese Kabobo che uccise a picconate tre passanti, continuando con i due pensionati di Palagonia barbaramente ammazzati da un ivoriano ospite del Cara di Mineo (dove Renzi si limitò a dire “quello dei clandestini è un tema delicato”), arrivando allo sgozzamento in pieno centro a Terni del 27enne David Raggi da parte di un marocchino, richiedente asilo e già espulso nel 2007.

La fabbrica dei vescovi

Il Papa manda un americano (di peso) nella fabbrica dei vescovi

Perché è importante la nomina di mons. Blase Cupich, pastore della diocesi di Chicago, a membro della congregazione per i Vescovi

Il Papa ha nominato mons. Blase Cupich membro della congregazione per i Vescovi (LaPresse)
Roma. “Penso che la scelta sia splendida”, ha scritto il columnist del progressista National Catholic Reporter, Michael Sean Winters, commentando la nomina di mons. Blase Cupich, arcivescovo di Chicago, quale membro della congregazione per i vescovi. “Non penso di aver trascorso così tanto tempo al telefono con così tante persone in un giorno da quando Cupich fu mandato a Chicago, nel settembre del 2014”, ha aggiunto. La scelta del Papa, in effetti, è di quelle che pesano e che aiutano a delineare i contorni della reale rivoluzione che Francesco sta conducendo nella chiesa, destinata a lasciare un segno ben più di quanto farà la divisione dei compiti tra dicasteri curiali circa la gestione e il controllo delle finanze vaticane.

La gente può fare proprio quello che vuole?

Amoris Confusio. Nuova petizione
L’esortazione post-sinodale sulla famiglia, Amoris Laetitia, continua a generare reazioni profonde all’interno del mondo cattolico; e crescono le richieste al Pontefice di una parola che faccia giustizia delle ambiguità presenti nel documento.


Per “amore” si può?




Commettere adulterio? Per “amore” si può.


Uno “spirito” s’aggira nella Gerarchia: lo “spirito del concilio”.
Semmai se ne fosse mai andato… ecco che ritorna con prepotenza lo spettro di un certo spirito attribuito al concilio, attraverso il quale si continua a pretendere una mutazione (o mutilazione) genetica della Sacra Dottrina.
Uno spirito per altro chiaramente condannato da Benedetto XVI senza giri di parole:
«In una parola: occorrerebbe seguire non i testi del Concilio, ma il suo spirito. In tal modo, ovviamente, rimane un vasto margine per la domanda su come allora si definisca questo spirito e, di conseguenza, si concede spazio ad ogni estrosità. Con ciò, però, si fraintende in radice la natura di un Concilio come tale. In questo modo, esso viene considerato come una specie di Costituente, che elimina una costituzione vecchia e ne crea una nuova. Ma la Costituente ha bisogno di un mandante e poi di una conferma da parte del mandante, cioè del popolo al quale la costituzione deve servire. I Padri non avevano un tale mandato e nessuno lo aveva mai dato loro…» (1).

Intenzioni malintenzionate

Commento all'intenzione di preghiera di papa Bergoglio
per il mese di luglio 2016




L’intenzione di preghiera universale è: Perché vengano rispettati i popoli indigeni, minacciati nella loro identità e perfino nella loro stessa esistenza.

L’intenzione per l’evangelizzazione è: 
Perché la Chiesa in America Latina e nei Caraibi, mediante la sua missione continentale, annunci con rinnovato slancio ed entusiasmo il Vangelo.

Queste intenzioni proposte da Francesco per pregare nel mese di luglio meritano un breve commento.

Nonni bergogliani emeriti?

Quando tutta l’Europa era scomunicata

(di Roberto de Mattei) Ci fu un’epoca in cui tutta l’Europa cristiana si trovò scomunicata, senza che nessuno fosse eretico. Tutto cominciò il 27 marzo 1378 quando, quattordici mesi dopo il suo ritorno a Roma da Avignone, venne a morire il Papa Gregorio XI. 
Al conclave, che per la prima volta dopo 75 anni  si svolse in Vaticano, parteciparono sedici cardinali dei ventitré allora presenti nella Cristianità. Di questi la grande maggioranza erano francesi. Era una conseguenza del lungo periodo avignonese. L’8 aprile, il Sacro Collegio elesse al soglio pontificio l’arcivescovo di Bari Bartolomeo Prignano, un dotto canonista, di austeri costumi, che non era cardinale e quindi era assente dal conclave.

Cavar sangue dalle rape o da una barbabietola?

«Santità, la prego risponda a queste tre domande su Amoris Laetitia»
«Con tutto il rispetto, l'affetto, e la devozione che sento per il Santo Padre gli direi: “Santità, chiarisca, per favore, questi punti». Comincia così l’intervista che il cardinale Carlo Caffarra ha rilasciato alla studiosa tedesco-americana Maike Hickson e pubblicata l'11 luglio sul blog OnePeter5. Il tema della lunga intervista è l’Amoris Laetitia di papa Francesco e l’interpretazione che recentemente ne ha dato il cardinale Christof Schönborn. Nei giorni scorsi La Nuova BQ ha pubblicato degli articoli critici (qui e qui) sulle tesi espresse dal cardinale Schonborn a padre Antonio Spadaro per la Civiltà Cattolica. Oggi, come già annunciato, pubblichiamo il testo integrale dell’intervista di monsignor Caffarra. 

Solo la bussola?

Gesù tornerà da Oriente. Ma in Vaticano hanno perso la 

bussola


La Santa Sede sconfessa il cardinale Sarah, che nella messa vuole che preti e fedeli siano tutti "rivolti al Signore". Ma lui non cede e rilancia la proposta. Da Ratzinger a Bergoglio, l'incerto destino della "riforma della riforma"

di Sandro Magister


ROMA, 14 luglio 2016 – È stato papa Francesco in persona, nel 2014, a volere il cardinale guineano Robert Sarah alla testa della congregazione per il culto divino, sia pure dopo aver epurato la stessa congregazione dagli officiali più in sintonia con il cardinale, grande cultore della tradizione.

Ma tra Sarah e il papa l'intesa è stata sempre difficile. E nei giorni scorsi ha sfiorato la rottura, stando al comunicato trilingue diffuso lunedì 11 luglio dalla sala stampa della Santa Sede:

> "È opportuna una precisazione…"


mercoledì 13 luglio 2016

In comunione..?



 Lutero: un vigliacco sporcaccione

Sant'Alfonso M. de' Liguori scrive: "il Demonio, essendo stato ricettato in sua casa in abito di rigattiere, ebbe commercio colla madre, e così ella avesse conceputo questo parto maledetto [...]. Lutero era sin d'allora pieno di vizj, superbo, ambizioso, petulante, propenso alle sedizioni, alle calunnie, ed anche alle impudicizie [...] In somma dall'anno 1521. sino al 1546, quando morì, egli ne' suoi libri disotterrò tutte le antiche eresie. Il Cocleo, parlando degli scritti di Lutero, scrive: Egli in quelli contamina tutte le cose sacre: così predica Cristo, che conculca i suoi sacramenti: così esalta la divina grazia, che distrugge la libertà: così innalza la fede, che nega le buone opere, ed ingerisce la licenza di peccare: così solleva la misericordia, che deprime la giustizia, e rifonde in Dio la causa di tutti i mali: distrugge in somma tutte le leggi, toglie la forza a' magistrati, concita i laici contra i sacerdoti, gli empj contra il papa, ed i popoli contra i principi".



"Complimenti al diavolo"

Durissimo anatema contro Safiria Leccese: "Il tranello del diavolo"


Un anatema contro la trasmissione di Safiria Leccese “La via dei miracoli, in onda su Rete4 il martedì sera.  Il famoso esorcista modenesePadre Amorth ha condiviso sul suo profilo Facebook un'intervista ad un suo collega potentino, don Antonio Mattatelli, che ha definito La strada dei miracoli  "un tranello del diavolo".

Sorridere in questa valle di lacrime


OMISSIS. Sorridiamo un po’, con un interessante indovinello

Mercoledì 13 luglio 2016.
È pervenuta in Redazione:

Gentile dottor Gnocchi,
ho trovato molto gustoso il numero della rubrica in cui usava il termine OMISSIS al posto del nome di Bergoglio. Ho notato che molti stanno seguendo l’esempio con un effetto divertente. Ogni tanto bisognerà pur sorridere in questa valle di lacrime, senza contare che l’umorismo può fare più di molti trattati… Le chiedo quindi di dare nuovo impulso all’iniziativa. Non so come, però mi fido di lei e la ringrazio in anticipo.
Giuseppe Previtali

Chiesa.2ω o.3.0?

Vaticano, promosso il vescovo che ha provato a fare il barbone


Città del Vaticano - Largo ai vescovi da strada. La Chiesa da tre anni in qua, pian piano, procedendo gradualmente, sta mutando volto. Man mano che nelle diocesi i vescovi se ne vanno in pensione raggiungendo il 75esimo anno, il Papa li sta sostituendo con candidati di rottura, pastori che si avvicinano al suo modo di agire per costruire l'ospedale da campo, decisamente più aperti alla gente, accoglienti verso gli emarginati, propensi ad un dialogo a 360 gradi capace di sbriciolare steccati culturali o ideologici. In sintesi più ardimentosi e meno conformisti.

I "nuovi" FFI: importanti (per chi?), non divertenti

FFI, Mormoni e Massoni. 
Questa non è importante, ma è divertente. Sul sito ufficiale su Facebook dei Francescani dell’Immacolata si citava come fonte di commento alla Parabola del Buon Samaritano il fondatore dei Mormoni. Ora l'hanno cancellato. Ma hanno mantenuto la citazione, fra virgolette...

American don Peppone

Il sindaco contro il vescovo: "Non sei cristiano"


Dopo la pubblicazione delle linee guida diocesane per la ricezione dell'esortazione post-sinodale Amoris laetitia, il vescovo di Philadelphia, mons. Charles Chaput, novello don Camillo, si è sentito dare del “non cristiano” dal sindaco, novello Peppone, Jim Kenney. La "colpa" di Chaput è quella di aver chiarito che i divorziati risposati non possono accedere alla comunione a meno che non vivano come fratello e sorella.

Passando ai piani inferiori..

Chi borbotta per Amoris laetitia di Papa Francesco    
     

Un gruppo di 45 teologi – informa Corrispondenza romana, agenzia legata alla Fondazione Lepanto del cattolico “tradizionalista” Roberto de Mattei – ha consegnato al Cardinale Angelo Sodano un documento di dura critica alla “Amoris laetitia”, l’esortazione apostolica post-sinodale promulgata il 19 marzo scorso. È la più importante critica fin qui espressa nei confronti del discusso sinodo sulla famiglia e nelle prossime settimane il documento dei teologi sarà tradotto e fatto pervenire ai 218 cardinali e patriarchi, chiedendo loro di intervenire presso Papa Francesco per ritirare o correggere le proposizioni ritenute erronee. 

Si armerà di santa pazienza?

Amoris Angoscia. Polemica fitta
Dicono che il Pontefice dia qualche segno di insofferenza quando si affronta il tema delle polemiche e delle perplessità che l’Amoris Laetita, l’esortazione post-sinodale sulla Famiglia, suscita nel mondo cattolico, praticamente in ogni continente. Se è così, è bene che si armi di santa pazienza, perché i segnali non vanno verso la bonaccia anzi. Petizioni,  critiche e anche un "Libellus" di condanna.

martedì 12 luglio 2016

La pillola del giorno dopo

                     Quod erat demonstrandum



Non credo che vadano spese molte parole per commentare ladichiarazione rilasciata ieri da Padre Lombardi (l’ultima nella sua veste di Direttore della Sala stampa vaticana...) a proposito dell’intervento del Card. Sarah alla conferenza “Sacra Liturgia UK”, di cui ci eravamo occupati nel post della settimana scorsa. Come volevasi dimostrare. In quel post, accennando agli sforzi, senza effetto, di Benedetto XVI e del Card. Cañizares per una “riforma della riforma”, avevamo concluso dicendo che la montagna aveva partorito il topolino.

Comico o tragico?


la solita tecnica del fil di ferro

Ha un che di comico il fatto che dei teologi implorino il Papa di correggere almeno le principali cazzate che ha firmato nell'Amoris Laetitia, perché è l'ennesimo disperato tentativo di chiudere una delle stalle parecchi mesi dopo che sono scappati buoi, pecore, galline e perfino il cane da guardia.

L'argomento su cui non osano riflettere - terrorizzati come sono - è che il prossimo Papa erediterà i danni fatti dal gesuitismo gesuitante e tutte le relative conseguenze.

Ipotizziamo un futuro papa particolarmente ortodosso quanto alla dottrina e ai sacramenti e alquanto restìo a incensare il mondo (è una pura ipotesi, la migliore possibile). Cosa succederà?

Il falso cordoglio


ISTITUZIONI E IMMIGRAZIONISMO
    Un immigrato morto muove le istituzioni. E i tanti assassini di italiani? Al prossimo italiano ucciso da stranieri (l’attesa sarà breve) vedremo se ci sarà la piangente mobilitazione riservata al cittadino nigeriano 
di Roberto Pecchioli  




Sia pace all’anima di Emmanuel, il nigeriano morto a Fermo. Aveva diritto alla sua vita, e non c’è morte di giovane uomo che non muova a compassione e non induca ad un silenzio rispettoso e grave. Purtroppo, tocca rompere il silenzio per segnalare, una volta di più, il disgustoso comportamento delle istituzioni del paese in coma che è, o sarebbe, il nostro.
Nel duomo di Fermo, davanti all’arcivescovo officiante, lo schieramento era imponente, un autentico parterre de rois. Il ministro Maria Elena Boschi, alter ego di Renzi, la presidente della Camera Boldrini, il vice presidente del parlamento Europeo David Sassoli. La morte dell’immigrato “tira”, e si fa fatica a scrivere queste cose senza il dubbio di mancare di riguardo ad una vita spenta. La vergogna vera, tuttavia, dovrebbe essere quella dei partecipanti al rito nella bella città marchigiana, la cui presenza ha carattere di sfruttamento, di propaganda, di scelta di campo antinazionale ed anti italiana.

Oltre la mamma.. e la perpetua

Un papa da self-service




La notizia è vecchia – del 25 luglio 2014 -, ma mantiene la sua attualità perché aiuta a comprendere con quale “capo” hanno a che fare i fedeli cattolici.

Nulla da eccepire circa la commovente umanità di questo vescovo di Roma, ma tanto da riflettere sulla pateticità di un uomo che non riesce a capire qual è la funzione che è stato chiamato a ricoprire.

La Chiesa mamma ?

Paloma Garcia Ovejero, chi è e cosa pensa la vice di Greg Burke alla Sala stampa vaticana




Sarà la prima donna a ricoprire un incarico di vertice all’interno Sala Stampa Vaticana. Paloma García Ovejero sarà la vice di Greg Burke, l’americano di 56 anni – membro dell’Opus Dei e attuale vice direttore della Sala Stampa Vaticana – chiamato a sostituire Padre Federico Lombardi: l’uomo che negli ultimi dieci anni ha accompagnato Benedetto XVIprima e Jorge Bergoglio dopo, il prossimo primo agosto lascerà il suo incarico per dedicarsi alla Congregazione della Compagnia di Gesù di cui fa parte.

Rompete le righe!

Papa Francesco rimette in riga il cardinale Sarah, capofila della fronda tradizionalista



Città del Vaticano Papa Francesco mette in riga uno dei cardinali più tradizionalisti della curia, l'africano Robert Sarah, prefetto della congregazione per il culto divino, schieratosi apertamente per la celebrazione della messa preconciliare. Altro che lavata di testa. Un po' di tempo fa Sarah aveva tenuto una conferenza a Londra sulla sacra liturgia durante la quale aveva caldeggiato i sacerdoti di tutto il mondo a celebrare con le spalle rivolte ai fedeli, e non davanti come invece prevede il rito corrente. Prima del Concilio Vaticano II la messa veniva celebrata non solo in latino ma con l’altare rivolto verso Oriente.

Kommissariateli tutti!


Critica alla Amoris laetitia di 45 teologi e filosofi cattolici di tutto il mondo

(di Emmanuele Barbieri) Un gruppo di 45 teologi, filosofi e pastori di anime di diverse nazionalità ha consegnato nei giorni scorsi al Cardinale Angelo Sodano, Decano del Sacro Collegio, una forte critica dell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia . Nelle prossime settimane il documento, in diverse lingue, sarà fatto pervenire ai 218 Cardinali e ai Patriarchi delle Chiese Orientali, chiedendo loro di intervenire presso Papa Francesco per ritirare o correggere le proposizioni erronee del documento. La notizia è stata diffusa da Edward Pentin.

C’è un solo modo di non fare il male


Caffarra: "Schönborn sbaglia, e questo è ciò che vorrei dire al Santo Padre"

Così inizia la folgorante intervista sulla "Amoris laetitia" del cardinale Carlo Caffarra alla studiosa tedesco-americana Maike Hickson, pubblicata l'11 luglio sul blog OnePeter5:
*
D. – Lei ha già parlato, in una recente intervista, dell'esortazione papale "Amoris laetitia" e ha detto che specialmente il capitolo 8 non è chiaro e ha già causato confusione anche tra i vescovi. Se lei avesse la possibilità di parlare di questo con papa Francesco, che cosa gli direbbe? Quale sarebbe il suo suggerimento su ciò che papa Francesco potrebbe e dovrebbe ora fare, visto che c'è tanta confusione?

lunedì 11 luglio 2016

Tradizione vivente

NORCIA, MONACI DA COMBATTIMENTO GUIDATI DA UN «MARINE» DI DIO NEL CUORE DELL'EUROPA «PERSA»

Norcia, monaci da combattimento guidati da un «marine» di Dio nel cuore dell'Europa «persa»
Il gregoriano cantato da una dozzina di monaci attorno ai 30 anni di età è acqua di sorgente fresca e vitale, solennità che non diventa mai pomposa, armonia che ha risolto un combattimento dell’anima intenso e protratto. Perché gli anni della giovinezza sono per lunghezza secondi solo a quelli dell’infanzia. L’esperienza è alla portata di tutti coloro che varcano la soglia della basilica di san Benedetto a Norcia per prendere parte alla Messa conventuale che ogni mattina viene celebrata alle ore 10 dalla comunità benedettina nella forma straordinaria. Per intenderci: la Messa tridentina, che il Summorum Pontificum di Benedetto XVI ha riportato di attualità, e che i monaci celebrano pubblicamente perché, dicono a Tempi, «questa forma è più consona allo stile contemplativo della nostra preghiera.

Dio consola, gli uomini no*

Aleppo ancora sotto le bombe. Il Vescovo Audo: viviamo tra la desolazione della guerra e la consolazione di Dio

youtube
Aleppo (Agenzia Fides) - “Siamo di nuovo da giorni sotto le bombe. Non si sa cosa sta per succedere. Anche stanotte non abbiamo chiuso occhio, e stamattina un proiettile d'artiglieria è caduto anche nella strada della nostra cattedrale, provocando un morto e tre feriti. Anche per questo abbiamo deciso di non riaprire nemmeno gli uffici della Caritas, che erano rimasti chiusi per qualche giorno durante la festa musulmana per la fine del Ramadan”. Il vescovo Antoine Audo SJ, alla guida della diocesi caldea di Aleppo, spiega con voce calma all'Agenzia Fides l'orrore quotidiano che continua a sconvolgere la città martire logorata da cinque anni di guerra. 

“Aprirsi al diverso”

Padre Ernesto Balducci, teologo dell’ecumenica confusione 

“Dato per scontato che la presenza dei gruppi etnici diversi dal nostro si farà più massiccia, si aprono due vie: quella della lenta assimilazione di modo che in una o due generazioni gli immigrati diventino in tutto come noi, o quella della convivenza tra gruppi etnicamente e culturalmente diversi. Io credo che la via giusta sia quella della convivenza. Ma se questo è vero dobbiamo affrettarci a predisporre gli strumenti necessari – a cominciare dalla scuola – perché questo futuro si avveri senza traumi. Quel che occorre è una rapida instaurazione della cultura della diversità. Le culture che si chiudono in se stesse sono destinate a morire. La nostra  non fa eccezione.”   (Ernesto Balducci).
di Piero Vassallo      
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z.Ernesto BalducciInsieme con Giorgio La Pira e don Lorenzo Milani, padre Ernesto Balducci (1922-1992) ha rappresentato la rumorosa avanguardia teologica intesa alla maturazione ecumenica/sincretista – “aprirsi al diverso” – della teologia cattolica.
Occasione o pretesto della riforma auspicata dai nuovi teologi e in special modo dal padre scolopio Balducci era la vastità del fenomeno migratorio: “esso viene verso di noi scatenando contraddizioni che mettono a dura prova i nostri strumenti di analisi e di progettazione e chiedono perciò un più alto livello di razionalità e di lungimiranza politica” (testo citato da Andrea Cecconi nella presentazione all’antologia di scritti di padre Balducci, intitolata Dobbiamo vivere insieme, e riedita nel gennaio del corrente 2016 da Marco Pagliai, editore in Firenze).
Padre Balducci fu un fervente e disinvolto ecumenistaardito al punto di affermare che “i musulmani hanno normalmente dimostrato grande tolleranza per quanto riguarda i credenti di altre religioni (purché non politeistiche).
A sostegno della sua tesi, p. Balducci cita Erasmo da Rotterdam (“lo spirito aggressivo della chiesa era dovuto alla subordinazione del vangelo all’aristotelismo) e Pierre Bayle, “che fece di Maometto un modello di tolleranza”.

Impassiti?

Cardinale contro cardinale. Alla messa.   
Il cardinale Vincent Nichols, ha scritto ai sacerdoti di Westminster scoraggiandoli dal celebrare la messa rivolti a Est, come ha suggerito di recente il cardinale Robert Sarah, prefetto della Congregazione per il Culto Divino.

Un campo minato...

 don Giorgio Ghio. Papato allargato? No, grazie.


Certe affermazioni sono di una tale gravità da richiedere ponderata riflessione prima che se ne possa tentare una valutazione equilibrata. Serve a poco che il loro autore cerchi poi di attenuarne la portata esplosiva con dichiarazioni successive. Un testo scritto, formulato in un italiano elegante e con un lessico appropriato che sono certamente frutto di attenta revisione, letto in un ambiente accademico dei più qualificati e in un’occasione dalle risonanze planetarie, non può non essere frutto di un’intenzione deliberata e di lucida determinazione. Mi riferisco all’inedita teologia del papato esposta, il 20 maggio scorso [qui e, nel blog commentata qui], da monsignor Georg Gänswein, Prefetto della Casa Pontificia nonché segretario particolare di Benedetto XVI, personaggio familiare alle élite politico-finanziarie come ai rotocalchi scandalistici, che con perfetta disinvoltura passa da una partita a tennis a una festa in discoteca e non dà certo l’impressione di un severo e discreto curiale.

Acqua dolce di lago



FONDATA NEL 1968 DAL PROFESSOR DIETRICH VON HILDEBRAND
"Anche se le ferite di questo mondo in frantumi voi avviluppate, e il mare in fermento si reca insieme in una sola nave superstite, sarebbe comunque addicono di mantenere il vostro entusiasmo per gli studi inalterata. Perché dovrebbe durata valori tremano se le cose transitorie cadono? "

- Prospero di Aquitania
Dichiarazione del Lago di Garda circa la “cattolica” apoteosi di Lutero
Sessione finale del XXIV Simposio annuale estivo del Roman Forum

Festa dei Santi Cirillo e Metodio
7 luglio 2016



Si è svolto, dal 27 giugno al 7 luglio 2016, il XXIV Simposio annuale estivo del Roman Forum (USA), organizzato a Gardone Riviera dal Prof. John Rao.

Riportiamo la dichiarazione finale, preceduta da un breve resoconto dei lavori


Breve resoconto dei lavori

Il XXIV Simposio annuale estivo, “Mezzo millennio di totale depravazione (1517-2017): Una critica dell’impatto di Lutero alla vigilia della sua “cattolica” apoteosi
è stato sicuramente il miglior programma che abbiamo promosso fino ad oggi.

Cinquantacinque partecipanti provenienti da almeno una dozzina di paesi hanno ascoltato sedici interventi, che hanno ben riassunto lo sfondo, la natura e le conseguenze della Riforma protestante.

Il programma del prossimo anno, il cui tema non è ancora stato deciso, si svolgerà tra il 3 e il 14 luglio 2017. Segnatevi la data perché si tratterà di un evento speciale per festeggiare il nostro XXV anniversario a Gardone Riviera!

«Il maestro è Cristo » !?

A Dio si deve obbedienza, non all'uomo Non si può usare la coscienza per ignorare la verità

Un anno fa, l'11 luglio 2015, moriva il cardinale Giacomo Biffi, che è stato «uno dei cristiani più grandi di questo secolo». Soprattutto le sue riflessioni teologiche e pastorali restano come punti di riferimento sempre attuali. Proprio per ricordarlo vogliamo proporre una selezione di suoi interventi sul rapporto tra coscienza e verità, tema che ha tenuto banco nel recente dibattito sinodale e continua tuttora. 


Un anno fa, l'11 luglio 2015, moriva il cardinale Giacomo Biffi, che - come lo ha definito recentemente su queste colonne monsignor Luigi Negri - è stato «uno dei cristiani più grandi di questo secolo». Soprattutto le sue riflessioni teologiche e pastorali restano come punti di riferimento sempre attuali. Proprio per ricordarlo vogliamo proporre una selezione di suoi interventi sul rapporto tra coscienza e verità, tema che ha tenuto banco nel recente dibattito sinodale e continua tuttora. Certi che saranno ancora di edificazione per quanti desiderano sinceramente seguire Cristo. (Selezione a cura di Alessandro Martinetti)

L'ago della bussola..?

Schonborn, l'Amoris Laetitia e La Nuova BQ

L'editoriale di Stefano Fontanasulla Amoris Laetitia e l'interpretazione del cardinale Schonborn ha provocato delle reazioni. Robi Ronza contesta metodo e contenuti di quello che considera un attacco al Papa. Il direttore risponde sui problemi oggettivi sollevati dalla Amoris Laetitia e sui presunti interpreti autentici del Papa.


Caro Direttore, 
Vedo nell’intervento dell’altro ieri di Stefano Fontana a proposito di una recente intervista del cardinale Schönborn sulla corretta interpretazione della esortazione apostolica Amoris Laetitia (clicca qui) un provvidenziale spunto per risottolineare a noi stessi e ai nostri lettori che cosa è La Nuova Bussola Quotidiana.  
Come si legge in “Chi siamo”, la  dichiarazione programmatica raggiungibile dalla sua prima pagina, il giornale è opera di un “gruppo di giornalisti cattolici, accomunati dalla passione per la fede, che vogliono offrire una Bussola «per orientarsi tra le notizie del giorno», tentando di offrire una prospettiva cattolica nel giudicare i fatti: certi che l’esperienza cristiana è in grado di abbracciare e rispettare pienamente la dignità dell’uomo.
Non abbiamo posizioni ideologiche da difendere, fossero anche cattoliche: nel fluire quotidiano delle notizie vogliamo difendere e promuovere una concezione dell’uomo adeguata alla sua dignità.

Una doppia contraddizione

La povertà secondo Francesco. Virtù e vizio insieme


È caposaldo del magistero del papa. Che la esalta come valore salvifico ma nello stesso tempo la condanna come nemico da combattere. Un filosofo analizza questa non risolta contraddizione del pontificato

di Sandro Magister


La ricezione dei maggiori atti magisteriali di papa Francesco spazia tra due estremi.

Da un lato c'è il coro quasi universale di plauso di cui gode la sua enciclica ecologista "Laudato si'", specie al di fuori del cattolicesimo.

Sul lato opposto c'è la disputa sempre più conflittuale, in questo caso soprattutto dentro la Chiesa, attizzata dall'esortazione apostolica postsinodale "Amoris laetitia".

Mentre nel mezzo c'è la tranquilla accoglienza, senza eccessi né pro né contro, di quell'altro caposaldo del pontificato di Francesco che è esplicitato soprattutto nell'esortazione "Evangelii gaudium" ed è condensato nella formula della "Chiesa povera per i poveri".

Da un paio di mesi, però, è uscito un libro che, senza fare rumore ma riscuotendo un'attenzione crescente per la chiarezza e l'acume della sua analisi, mette a fuoco proprio tale questione:

domenica 10 luglio 2016

Recati in chiesa spiritualmente

Come ascoltare la Santa Messa

Nessuna preghiera ha maggior valore e maggior efficacia di quella offerta al Padre in unione al Sacrificio eucaristico di Gesù nella Santa Messa. È dunque necessario conoscere e vivere al meglio l’augusto mistero che si celebra sui nostri altari per non sprecare neanche una particella di un tesoro così prezioso.



Non ti ho ancora parlato del sole degli esercizi spirituali: il santissimo e sommo Sacrificio e Sacramento della Messa, centro della Religione cristiana, cuore della devozione, anima della pietà, mistero ineffabile che manifesta l’abisso della carità divina; per suo mezzo Dio si unisce realmente a noi e ci comunica, in modo meraviglioso, le sue grazie e i suoi doni.
L’orazione innalzata in unione a questo Sacrificio divino possiede una forza da non potersi esprimere a parole, o Filotea. Per mezzo suo l’anima abbonda di doni celesti, perché abbraccia l’Amato, che la ricolma talmente di profumi e di soavità spirituali, che essa assomiglia a una colonna di fumo di legni aromatici, di mirra, di incenso e di tutte le essenze che usa il profumiere, secondo quanto dice il Cantico.

Le trombature misericordine?

Da zar delle finanze a ministro senza portafoglio


Comunque li si voglia giudicare, gli ultimi avvenimenti vaticani (conclusione del processo Vatileaks2 e il Motu Proprio del Papa su "I beni temporali"), segnano la parabola discendente del cardinale George Pell: da zar delle finanze vaticane a ministro senza portafoglio.
Nell'arco esatto di due anni.Dal 9 luglio 2014 ( giorno in cui venne presentato insieme al nuovo presidente dello IOR, Jean Baptiste De Franssu, il nuovo quadro economico della Santa Sede in cui alla Segreteria dell'economia veniva assegnata la gestione dell'immenso patrimonio immobiliare dell'APSA) al 8 luglio 2016 (data in cui l'Osservatore romano ha pubblicato il nuovo Motu proprio, in cui questa gestione è stata definitivamente tolta  dal Papa alle competenze di Pell).

Hic! et nunc..

GLU GLU GLU

Maxi-sbronze Vaticane. Vino, un dato sconvolgente. E Papa Francesco che dice?



Sbronze Vaticane. Già, perché gli 842 abitanti dello Stato Pontificio, la nazione sovrana con la più esigua popolazione mondiale, detengono un record...etilico. Secondo uno studio del California Wine Institute ripreso da Il Giornale, bevono più vino di qualsiasi altro Paese al mondo. Per intendersi, nel 2012 hanno consumato 62mila litri di vino, che fanno 74 litri pro-capite. Per avere un metro di paragone, in Italia se ne bevono circa 37 a persona e in Francia 45. Negli Stati Uniti la media per persona si ferma a meno di 10 litri. Certo, ad incidere sul dato relativo il Vaticano c'è la tradizione: il vino è da sempre legato ai riti e all'iconografia cattolica.
http://www.liberoquotidiano.it/news/italia/11927759/vaticano-primo-stato-al-mondo-consumo-vino-pro-capite.html

Viva viva Sangiovese Il Vaticano ha il record di consumo di vino

Ognuno degli 842 cittadini del «microstato» ne beve ogni anno 74 litri, il doppio di noi










I suoi 842 abitanti, che ne fanno la nazione sovrana con la popolazione più esigua (davanti ci sono Tuvalu e Nauru, due isole pacifiche che hanno circa 10mila abitanti l'una) secondo uno studio del California Wine Institute, tracannano più che in ogni altro paese. Per dire, nel 2012 hanno consumato 62mila litri, in pratica 74 litri pro capite. Per dire in Italia nello stesso anno ne bevemmo circa 37 a persona, e in Francia arrivarono a 45. Negli Stati Uniti, primo consumatore mondiale per volume ma con una popolazione di molto superiore, si fermarono a poco meno di 10. Per non dire della Cina, dove il vino è ancora una specie di oggetto misterioso: poco più di un litro per persona. Sei o sette bicchieri e l'anno enologico è finito.
La cosa fa ridere, ma in fondo non sorprende. E non solo per il Vin Santo e il Sangiovese. Il vino è da sempre legato alla tradizione e all'iconografia cattolica. Ricorda The Daily Beast, che dà grande risalto alla notizia, che qualche tempo fa papa Francesco, riprendendo i passi del Vangelo dedicate alle nozze di Cana in cui Gesù secondo la dottrina cristiana compì il suo primo miracolo tramutando l'acqua in vino durante un matrimonio (quante coppie sarebbero felici oggi di un simile prodigio vedendovi un modo per abbassare il budget dell'evento), così chiosò l'episodio: «L'acqua è necessaria per vivere, ma il vino esprime l'abbondanza del banchetto e la gioia della festa. Ma immaginatevi di finire una festa bevendo tè; sarebbe una vergogna. Senza vino non c'è festa».
Qualcuno opinerà che a gonfiare le statistiche avrà contribuito l'utilizzo rituale del vino. Errore: il vino da messa, prodotto spesso da aziende vitivinicole tradizionali che si specializzano anche in questa fornitura sicura, è tenuto fuori dal computo dell'istituto californiano. E allora? per quale motivo il Vaticano è il luogo al mondo dove si svuotano più calici? Secondo gli americani la spiegazione starebbe tutta nella particolarissima popolazione del microstato, composta «per lo più da anziani prelati e suore, molti dei quali vivono in comunità e cenano in spazi comuni dove il vino scorre libero». Insomma, il vino come elemento conviviale e forse anche compensativo di altre presumibili privazioni della vita religiosa. E che data l'età avanzata e il minor uso di mondo dei «vaticanesi» soffre meno la concorrenza di altre bevande alcoliche come la birra, il Gin Tonic e lo Spritz. E poi il vino è anche uno dei classici omaggi ricevuti dal pontefice, che riceve spesso «tirature limitate» e personalizzate di bottiglie di grandi aziende non solo italiane. E forse le «gira» ai suoi concittadini. Che gradiscono. Eccome.