Non dire nulla significa farsi complici...
Preambolo
Più passa il tempo e più siamo testimoni di un continuo accelerare nella dissoluzione liturgica e dottrinale messa in atto dalla chiesa conciliare. Coloro che hanno scelto di vivere secondo lo spirito del mondo appaiono sempre più meschini e spudorati.
Distruggere la Chiesa cattolica e spedire alla perdizione quante più anime possibile: ecco l'obiettivo.
Ci rendiamo conto che queste parole non sono più nemmeno comprese dalla maggior parte degli stessi fedeli che si dicono cattolici, quei fedeli che sono figli delle generazioni cadute preda del Concilio Vaticano II, che non sono più stati educati alla Fede e alla conoscenza della propria religione, con il risultato che per il clero iscariota oggi i tempi sono maturi per la proclamazione dell'eresia e per qualsivoglia malefico scandalo, certo che nessuno batterà ciglio perché la corruzione dei cuori ha ormai attecchito le sue radici in profondità.
Rebus sic stantibus non dovrebbe nemmeno sorprendere un clero conciliare che apre bocca per confondere subdolamente invece che proclamare con ardore la Verità; ciò che lascia stupefatti, invece, è il livello di malvagità che poco a poco si svela affiorando in superficie e la presa d'atto della profondità dell'odio e della devastazione interiore che vengono raggiunti nell'animo quando si passa a lavorare per il Nemico. Il demonio prima ti seduce e poi ti distrugge: impressionante.
Siamo infatti davanti non solo ad un clero che ha tradito Nostro Signore rifiutandosi di vivere secondo i Suoi insegnamenti. No, non si tratta solo di questo: sarebbe un lusso, ancorché logica conseguenza, aspettarsi che tale clero liberi il posto e se ne vada dove gli pare, fondando altrove la sua chiesa perversa che adora l'uomo (invece che Dio) assecondandone i peccati...
Invece la gravità deriva dal fatto che questo clero intende occupare la Chiesa cattolica dall'interno e corrompere i fedeli: questo è il dramma. L'avversione per la Verità viene perseguita stando all'interno della Casa del Signore: in questo modo, è certo, si raggiungeranno sicuri e più devastanti risultati...
Vi è dunque la volontà nell'attuare uno specifico comportamento volto ad ingannare, a far cadere in errore: in termini giuridici ciò prende il nome di dolo. La finzione e l'ambiguità sono gli strumenti per celarsi agli occhi dei semplici, traendoli in inganno.
A questi terribili e pericolosi malfattori, che attentano la nostra salvezza eterna, e che fanno proseliti di fedeli ingenui, di pecoroni e gente fatta della loro stessa risma, bisogna resistere e ricordare il dovere del vero cattolico: schierarsi per il Bene e combattere il Male. “Chi non è con me è contro di me” dice il Signore (Mt 12,30) “e chi non raccoglie con me, disperde.”
Alcune notizie degne di nota
Passando agli ultimi fatti di cronaca, non si può soprassedere sulla performance di mons. Paglia, intervenuto nella sede del Partito Radicale per la presentazione libraria (17 febbraio 2017) dell’autobiografia postuma del leader politico Marco Pannella. Si rimane allibiti nel leggere le parole del fido collaboratore di papa Bergoglio (il video compare anche sul sito internet ufficiale del monsignore) verso colui che ha passato un'intera vita per combattere la Chiesa cattolica e dunque Gesù Cristo.
Di quell'istrionico personaggio che si è speso per l'aborto, il divorzio, la famiglia omosessuale... oggi ci tocca persino sentirne l'esaltazione proveniente – ironia della sorte - da chi ufficialmente è stato (26 giugno 2012) nominato Presidente del Pontificio Consiglio per la famiglia, ed ora riveste la carica di Presidente della Pontifica Accademia per la Vita!
“Lo spirito di Marco ci aiuti a vivere in quella stessa direzione”, ha detto Paglia, che ha aggiunto: “Pannella, uomo di grande spiritualità”, “(la sua è) una grande perdita per questo nostro Paese”, “ha speso la vita per gli ultimi”, “in difesa della dignità di tutti, particolarmente dei più emarginati… Pannella è veramente un uomo spirituale”, è “un uomo che sa aiutarci a sperare nonostante le notizie, la quotidianità che ci metta a dura prova”, “il Marco pieno di spirito continua a soffiare”, “Marco ispiratore di una vita più bella non solo per l’Italia, ma per questo nostro mondo, che ha bisogno più che mai di uomini che sappiano parlare come lui… io mi auguro che lo spirito di Marco ci aiuti a vivere in quella stessa direzione”.
Simili espressioni, oltre a far venire il voltastomaco, sono vergognose così come è vergognoso che nessun vescovo, sacerdote o religioso abbia osato intervenire per sbugiardare e confutare parole tanto gravi e false, che rappresentano un nuovo mattone nella costruzione della falsa chiesa e della società, dai chiari connotati anticattolici, dove tutto è sovvertito.
E che dire delle scandalose parole di Arturo Sosa Abascal, nuovo Superiore generale della Compagnia di Gesù (i Gesuiti, di cui fa parte papa Bergoglio). In questo tempi, nella chiesa conciliare, ecco cosa si giunge a dire: "Intanto bisognerebbe incominciare una bella riflessione su che cosa ha detto veramente Gesù. A quel tempo nessuno aveva un registratore per inciderne le parole. Quello che si sa è che le parole di Gesù vanno contestualizzate, sono espresse con un linguaggio, in un ambiente preciso, sono indirizzate a qualcuno di definito".
Non ci risulta anche in questo caso che nessun pastore cattolico sia intervenuto per riparare a queste parole ripugnanti e insulse. Simili sproloqui dovrebbero far scattare seduta stante un commissariamento per indagare su che cosa si insegna nella Compagnia di Gesù. Le autorità vaticane invece commissariano (e distruggono con veemenza) un Ordine mariano, i Francescani dell'Immacolata, che si sono distinti per la loro fedeltà all'autentico insegnamento di San Francesco e al Magistero perenne (compresa la spiritualità orientata alla liturgia tridentina). Salvati e promossi i primi, condannati e distrutti i secondi: qualcosa non torna, o forse torna proprio tutto se si considera l'odio per la Messa “di sempre” e per la Dottrina cattolica.
Ora si è riusciti a giungere laddove si è sempre mirato: è giunto finalmente il momento anche per confutare le parole stesse di Gesù Cristo.
Questo fine diabolico si ricollega alle perle proferite tempo fa dal (ora ex)priore di Bose Enzo Bianchi che riuscì nell'impresa di attaccare, neanche tanto subdolamente, nientemeno che Maria Santissima: “Nella chiesa c’è buona volontà ma poi della donna si hanno immagini irreali: il modello di Maria, vergine e madre, che non può essere il riferimento per una promozione della donna nella chiesa" (intervista su Repubblica, 9 settembre 2015).
Queste parole fanno il paio con quelle di di padre Raniero Cantalamessa (18 dicembre 2015) quando, in occasione di una predica di Avvento il francescano ha detto: «Specialmente negli ultimi secoli, abbiamo contribuito a rendere Maria inaccettabile ai fratelli protestanti, onorandola in modo talvolta esagerato e sconsiderato e soprattutto non collocando tale devozione dentro un quadro biblico ben chiaro che ne facesse vedere il ruolo subordinato rispetto alla Parola di Dio, allo Spirito Santo e a Gesù stesso. La mariologia negli ultimi secoli era divenuta una fabbrica continua di nuovi titoli, nuove devozioni, spesso in polemica con i protestanti, usando talvolta Maria – la comune Madre! – come un’arma contro di essi».
Simili idiozie si scontrano con il ruolo della Madonna nel piano di salvezza delle anime e soprattutto, col la profezia che sarà Lei a schiacciare ancora una volta il demonio: basta leggere gli scritti del Montfort per scoprire il ruolo di Maria nel combattimento escatologico contro Satana. È evidente dunque a chi la Madre del Signore risulta insopportabile.
Dulcis in fundo, riprendiamo le parole di Mons. Pozzo in occasione di un'intervista (2 febbario 2017) rilasciata a proposito della possibile regolarizzazione canonica della Fraternità San Pio X fondata da Mons. Lefebvre. L’arcivescovo Guido Pozzo è il Segretario della Pontificia Commissione Ecclesia Dei, incaricata di negoziare il ritorno alla comunione della Fraternità: “E’ un falso problema chiedersi se un cattolico possa accettare o no il Concilio. - argomenta il prelato - Un buon cattolico non può rifiutarlo, trattandosi di un’assemblea universale dei vescovi riuniti intorno al Papa. Il vero problema è l’interpretazione dei documenti conciliari. Come ha detto Benedetto XVI, vi sono due ermeneutiche del Vaticano II, una nella linea del rinnovamento nella continuità con la tradizione e un’altra nella linea della rottura con la tradizione. L’interpretazione corretta è la prima, ma esiste un problema nell’interpretazione di certe formulazioni."
Queste parole, apparentemente innocue, dimostrano una volta di più quanto siamo lontani dalla realtà. Nonostante i suoi frutti marci (e il carattere pastorale, non dogmatico), ci si ostina ad indicare il Concilio Vaticano II come di riferimento per il buon cattolico. Si riprende il concetto di continuità con la Tradizione della Chiesa quale giusto criterio per interpretare i testi conciliari pur sapendo che di fatto ciò che accade nella chiesa odierna sconfessa punto per punto ciò che si enuncia a parole (vedasi ad esempio l'opposizione della maggior parte del clero a concedere la celebrazione di una Messa tridentina, oppure le condanne del Concilio – dogmatico! - di Trento in merito all'eresia luterana puntualmente ignorate da tutti i Papi conciliari).
A questo punto due ipotesi: o abbiamo davanti un clero con le fette di salame sugli occhi, oppure un clero falso e profondamente corrotto. Delle due ipotesi difficile distinguere quale sia la peggiore, dal momento che a farne le spese sono sempre le anime dei fedeli e la loro salvezza eterna.
Conclusione
In estrema sinstesi, la situazione del clero di oggi è presto detta: i veri sacerdoti cattolici che vivono e difendono la Tradizione sono un gruppo sparuto e aspramente perseguitato dalle stesse autorità vaticane odierne; una parte del clero rimanente conosce bene dove stanno la Verità e i suoi doveri di guida delle anime... ma è vile, incerto e assai timoroso; il resto, la gran parte, è composto da pastori privi di Fede, traditori della peggior risma, intrisi di odio e cattiveria verso tutto ciò che conduce alla santità.
Questa è la situazione, piaccia o meno.
Nel prendere atto di questa drammatica realtà, nonostante l'operare continuo del clero di Giuda, il fedele che per Grazia continuerà a conservare nel cuore il sensus fidei che non lo fa deragliare dalla giusta via verso il Cielo, sa che deve vegliare, mettersi alla costante ricerca di veri pastori, conservare e proteggere la Fede, invocare la Santissima Vergine nostra Protettrice, e prepararsi ad essere perseguitato e calunniato... in attesa che la Chiesa, cacciati gli occupanti, ritorni ad essere cattolica in ogni suo ministro, in ogni sua diocesi, parrocchia, sacrestia... perché dal Vaticano II ad oggi, checché se ne dica, non lo è più.
La Redazione
[Editoriale n.16 - febbraio 2017]
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