ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 5 febbraio 2017

La fissazione:i soliti affissori.. « e così via» !

http://www.ilgiornale.it/sites/default/files/styles/large/public/foto/2017/02/05/1486301471-roma-rimossi.jpgManifesti anti Bergoglio C'e l'ombra dei cardinali

A Roma locandine anonime contro il Pontefice Sospetti sugli ambienti conservatori della Curia
C'era una volta Super Francesco. Con i romani che ritraevano Bergoglio come un supereroe sui muri della città. Oggi sembra tutta un'altra storia. Con decine di manifesti che ieri mattina sono comparsi nel quartiere Prati, non lontano dal Vaticano, con scritto in romanesco e senza mezzi termini: «A Francè, ma n'do sta la tua misericordia?».


Nella foto un Bergoglio accigliato, pensieroso, una brutta immagine insomma. L'accusa rivolta al Papa è subito spiegata: «Hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti», si legge nel manifesto, «Hai decapitato l'Ordine di Malta e i Francescani dell'Immacolata, ignorato Cardinali». È proprio quest'ultimo punto, quello sui porporati, a far cadere i sospetti sugli ambienti più tradizionalisti della Curia romana, spalleggiati da alcuni fedeli arrabbiati e delusi dal Papa che avrebbero stampato e affisso illegalmente (la polizia sta indagando) i manifesti nel cuore della notte. Il riferimento («Hai ignorato i cardinali») è agli ormai famosi «dubia», i dubbi espressi da quattro porporati (Burke, Caffarra, Meisner e Brandmüller) riguardo ad alcuni paragrafi dell'esortazione apostolica «Amoris Laetitia» sull'accesso alla comunione per i divorziatirisposati. Il Papa non ha risposto ai quesiti dei quattro cardinali, e così è stato accusato di aver ignorato i suoi collaboratori.
Oltre a questo, l'altro forte riferimento d'attualità presente sul manifesto è quello riguardante l'Ordine di Malta, da diverse settimane nell'occhio del ciclone, con il Gran Maestro Fra' Matthew Festing che si è clamorosamente dimesso dopo aver incontrato in Vaticano Bergoglio. Sia la Santa Sede, sia i Cavalieri di Malta, per voce del Gran Cancelliere, Albrecht Boeselager, hanno gettato acqua sul fuoco, precisando che non c'è alcun braccio di ferro in corso. Ma i creatori dei poster sono stati spietati, polemici e taglienti, accusando il Pontefice di aver decapitato il millenario ordine cavalleresco. «Francesco fa solo il suo dovere, mi sembrano messaggi affrettati e precipitosi», commenta a Il Giornale il cardinale Giovanni Lajolo, Presidente emerito del Governatorato Vaticano. E continua: «Anche se Bergoglio avesse preso delle decisioni forti, non è uno sprovveduto, avrà le sue ragioni». Conclude: «Non è detto che ogni azione del Papa debba essere accolta da tutti: il dissenso è ammesso ma non in questi termini, dev'essere rispettoso». Dentro le mura vaticane non sono pochi quelli che credono a un'azione di disturbo nata negli ambienti più conservatori della Chiesa; un'azione ben studiata che questa volta supera ogni trovata grottesca, come quando alcuni giorni prima dell'inizio del conclave del 2013 apparvero sempre nei dintorni del Vaticano, dei finti cartelloni elettorali che invitavano a votare come nuovo Papa uno tra i cardinali più gettonati.
«Se oggi attaccano il Papa e sono arrivati a doverlo gridare in un manifesto e, per giunta, in romanesco, vuol dire che stanno alla frutta», spiega Filippo Di Giacomo, commentatore di questioni vaticane.
«Hanno deliberatamente voluto far credere che si tratti di una specie di odio popolare che però in realtà non c'è. Dietro a queste accuse c'è gente disperata che pensava di sollevare una rivoluzione e che invece tra un po' si ritroverà a contarsi per nome e cognome. Sostanzialmente», conclude Di Giacomo, «c'è stata una sopravvalutazione di quella che poteva essere l'opposizione a Francesco: anche coloro che si oppongono a Bergoglio sanno chiaramente che il Papa ha un sostegno dal basso che è ultra blindato».
 - Dom, 05/02/2017 


Il Papa e quel riferimento sottile ai manifesti contro di lui: «Invidia e maldicenza rovinano la Chiesa»

L’Angelus e poi le celebrazioni per la Giornata della Vita: «Ognuna è sacra». Il gesuita Spadaro: «Dietro ci sono poteri forti vogliono staccare il Papa dal cuore della gente»

CITTÀ DEL VATICANO I «germi inquinanti» della «maldicenza», gli «influssi mondani contrari a Cristo e al Vangelo» corrompono le comunità cristiane. Nell’Angelus, com’era ovvio aspettarsi, Papa Francesco non fa riferimento esplicito alla vicenda dei manifesti anonimi comparsi sabato nella Capitale e per i quali si indaga nel sottobosco dell’estrema destra romana. Però è significativa la riflessione del pontefice intorno al Discorso della Montagna, l’invito di Gesù ad essere la luce e e il sale della terra: «La missione dei cristiani nella società è quella di dare “sapore” alla vita con la fede e l’amore che Cristo ci ha donato, e nello stesso tempo di tenere lontani i germi inquinanti dell’egoismo, dell’invidia, della maldicenza e così via», ha spiegato Francesco.

«Questi germi rovinano il tessuto delle nostre comunità, che devono invece risplendere come luoghi di accoglienza, di solidarietà e di riconciliazione». Così, ha aggiunto il Papa, «per adempiere a questa missione bisogna che noi stessi per primi siamo liberati dalla degenerazione corruttrice degli influssi mondani, contrari a Cristo e al Vangelo: e questa purificazione non finisce mai, va fatta continuamente».




Aborto ed eutanasia

Piazza San Pietro è coma di fedeli, i palloncini verdi segnalano la Giornata della Vita che si celebra oggi nella Chiesa Italiana. «Ogni vita è sacra», scandisce per tre volte Francesco a braccio. Prima di auspicare «una coraggiosa azione educativa in favore della vita umana» ed esortare: «Portiamo avanti la cultura della vita come risposta alla logica dello scarto e al calo demografico; stiamo vicini e insieme preghiamo per i bambini che sono in pericolo dell'interruzione della gravidanza, come pure per le persone che stanno alla fine della vita». Il pontefice, «perché nessuno sia lasciato solo e l'amore difenda il senso della vita», ha ricordato le Parole di Madre Teresa di Calcutta: «La vita è bellezza, ammirala; la vita è vita, difendila: sia col bambino che sta per nascere, sia con la persona che è vicina a morire».
La critica ai manifesti contro il papa di padre Spadaro

«A Roma sono apparsi manifesti anonimi finto-popolari e ben pagati contro Papa Francesco», ha commentato su Facebook padre Antonio Spadaro, direttore della Civiltà Cattolica, gesuita assai vicino al Papa. «È il segno che sta agendo bene e sta dando molto fastidio. Quei manifesti sono minacce e intimidazioni. In finto romanesco per tentare di far credere che siano popolari. Macché! La gente vera non discetta sull’ordine di Malta, o su canonistici “dubia” cardinalizi. Ma per carità! Dietro c’è gente corrotta e ci sono poteri forti che montano strategie per staccare il Papa dal cuore della gente, che è la sua grande forza. E il risultato è l’effetto l’opposto».

Gian Guido Vecchi

1. IN VATICANO TIRA UN’ARIA PESANTISSIMA DOPO IL CASO DEI MANIFESTI, PIU’ DI 200, CHE HANNO INVASO ROMA PER ATTACCARE BERGOGLIO: “A FRANCE’, N' DO STA LA TUA MISERICORDIA?
2. CHI E’ IL RESPONSABILE? E’ IL SEGRETO DI PULCINELLA: QUEL MONDO ULTRACONSERVATORE CATTOLICO, CHE SOTTO RATZINGER SPADRONEGGIAVA E CON QUESTO PAPA NON TOCCA PALLA
3. I MANIFESTI ERANO NEGLI STESSI PUNTI DELLA CITTA' DI QUELLI CONTRO LA MINISTRA FEDELI
4. LO STORICO DEL CRISTIANESIMO, MELLONI: "DI QUESTE ACCUSE IL PAPA PUO' RIDERE: CON LA METÀ DI QUEL CHE HA DETTO E FATTO IL CARDINAL MULLER, PREFETTO DELLA CONGREGAZIONE PER LA DOTTRINA DELLA FEDE, PIO XI SI SAREBBE FATTO RIDARE LA BERRETTA CARDINALIZIA"
4. ECCO QUAL E' LA STRATEGIA "POLITICA" DI QUESTA CAMPAGNA MASSICCIA ON THE ROAD


MANIFESTI CONTRO PAPA BERGOGLIO A ROMAMANIFESTI CONTRO PAPA BERGOGLIO A ROMA
Paolo Rodari per “la Repubblica”

Prima l' incontro in aula Nervi con un gruppo d' imprenditori legati ai Focolarini, poi la nomina di monsignor Angelo Becciu, sostituto della segreteria di Stato, a delegato speciale presso l' Ordine di Malta. È trascorsa «serena» la mattinata di ieri di Francesco. Con «distacco » e senza rabbuiamenti, Bergoglio ha appreso che Roma si era svegliata tappezzata di manifesti contro di lui e il suo operato: «A France', hai commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l' Ordine di Malta e i Francescani dell' Immacolata, ignorato Cardinali... ma n' do sta la tua misericordia?», recitavano i poster sotto a un' immagine di Francesco parecchio accigliata. Un gesto cui il cardinal vicario di Roma, Agostino Vallini, ha reagito con «tristezza e deplorazione ». Ieri sera, i vigili ne avevano rimossi più di 200.
VALERIA FEDELI CARTELLONI IN GIRO PER ROMAVALERIA FEDELI CARTELLONI IN GIRO PER ROMA

E anche se Oltretevere si lascia che sia la Digos, in collaborazione con la Gendarmeria vaticana, a indagare, la sensazione per tutti è che dietro vi siano ambienti di destra legati agli ultraconservatori cattolici, questi ultimi da sempre ostili al nuovo Pontefice dopo che nell' era Ratzinger avevano guadagnato potere e influenza oltre le aspettative dello stesso Benedetto.

Che la pista sia di destra lo hanno confermato anche le prime indagini mosse dalla Digos: i manifesti sono stati posizionati negli stessi punti - dal centro storico al rione Prati, nei pressi del Vaticano e Trastevere - dove erano stati appesi giorni fa quelli contro la ministra Fedeli. Il movente? Difficile rispondere, anche se non è un mistero per nessuno che siano proprio i movimenti politici più a destra a cercare di cavalcare il malcontento dei conservatori contro Bergoglio per accaparrarsi consensi in quella parte dell' elettorato cattolico.
MANIFESTI CONTRO PAPA BERGOGLIO A ROMAMANIFESTI CONTRO PAPA BERGOGLIO A ROMA

Le azioni imputate dai manifesti al Papa sono da tempo il contenuto di contestazioni mosse al Pontefice da piccoli gruppi di credenti tradizionalisti che, soprattutto sul web, non lasciano passare giorno senza attaccare il Papa.

Il loro scopo è mostrare una Chiesa divisa: da una parte chi sta col Papa, dall' altra chi gli è ostile.
«Ma al gran rumore che fanno sul web non corrisponde un eguale seguito di fedeli», dicono in Vaticano. Dove minimizzano: «La verità è che la contrapposizione non esiste. La resistenza al Papa è esigua, e la confusione che questi gruppi paventano non c' è».

Bergoglio va avanti per la sua strada e a chi gli rende note queste critiche risponde semplicemente: «Io procedo senza paura ». In fondo, anche per questo è stato eletto quasi quattro anni fa: per riformare la Chiesa superando tutte quelle chiusure nelle quali nemmeno il suo predecessore si ritrovava.

2 - A CHI FA PAURA LA SVOLTA DI BERGOGLIO
PAPA BERGOGLIO E FESTINGPAPA BERGOGLIO E FESTING
Alberto Melloni per “la Repubblica”

I manifesti contro il Papa apparsi sui muri di Roma sono la riprova che c' è una Italia ferox, che con la denigrazione usa e alimenta faglie profonde di risentimenti e cafoneria. Ma spiegano alla chiesa che quel mondo dei blog reazionari - il "web katto-kattivo" - non esprime più amore alla tradizione, ma un feticismo cristiano dell' antiquato, indocile al vangelo e bisognoso di visibilità.

Dell' accusa di di aver «commissariato Congregazioni, rimosso sacerdoti, decapitato l' Ordine di Malta e i Francescani dell' Immacolata, ignorato Cardinali », papa Bergoglio in effetti può solo sorridere. Con la metà di quel che ha detto e fatto il cardinal Müller, prefetto della Congregazione per la dottrina della fede, Pio XI si sarebbe fatto restituire la berretta cardinalizia. I cavalieri di Malta sono stati state vittime di un golpe interno, che il Papa ha rovesciato, restaurando la precedente sovranità.

PAPA BERGOGLIO E FESTINGPAPA BERGOGLIO E FESTING
Non è stato - ahimé - il lefebvrianesimo, ma una serie di pratiche gravi sulle persone e sui soldi, che hanno portato al tentativo di disciplinare la congregazione dei Francescani dell' Immacolata, anziché al suo scioglimento d' imperio. E i quattro anziani cardinali che hanno mandato ultimatum al Papa, come fosse imputato in un processo per eresia, non hanno subito nemmeno un richiamo alla prudenza.

Il Papa, dunque, può e deve ignorare questi episodi: il Paese meno. Che il peggior cattolicesimo abbia le stesse pulsioni aggressive della peggiore Italia non è nuovo. Ma non ha mai portato bene.

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