ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 25 febbraio 2017

La Misericordia 2.0

“Pillole di Misericordia 2.0: la ricetta è la carità senza la verità” 


In questo articolo sono riportate alcune frasi essenziali che Bergoglio ha rivolto ai Parroci:
“Fatevi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi”

Il Papa invita i sacerdoti ad abbracciare ogni genere di unione. “Unioni celebrate in Cristo, unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici. Di ogni persona e di ogni situazione voi siete chiamati a essere compagni di viaggio per testimoniare e sostenere”. 

I parroci, è l’esortazione del Papa, siano visti da chi vuole uscire dal matrimonio non come “esperti di atti burocratici”, ma come “fratelli” “in ascolto e comprensione”.
Questa è, appunto, la Misericordia 2.0, che si è ormai disfatta dell’importanza di testimoniare la Verità come via di salvezza. Verità che viene bollata da Bergoglio come atteggiamento di chi si comporta da “esperto burocratico”.
Il Pontefice regnante, quindi, esorta ad “accogliere” tutti i conviventi.
Che io sappia i parroci lo hanno sempre fatto, ma in aggiunta hanno sempre ricordato ai conviventi che si trovano in una situazione di peccato. Ma Papa Bergoglio è al di sopra della Dottrina -fondata su Cristo-, e può, quindi, inventare la nuova luterana ricetta della Misericordia 2.0. In questo ovviamente rientra l’accoglienza -non bene definita- di “unioni di fatto, unioni civili, unioni fallite, famiglie e giovani felici e infelici”.
Questa è la Chiesa di Bergoglio. Voglio sottolineare che in queste frasi, c’è sempre un sottile riferimento al “passato” di preti “buracrati”. Il che mi infastidisce parecchio, perchè i preti hanno sempre fatto il loro lavoro, ovvero quello di predicare la Dottrina e accogliere. E poi -diciamola tutta- chi fa un cammino di Fede, sa benissimo che ogni tanto una strigliata da parte di un prete severo fa anche bene.
Nell’ottica di un popolo cristiano infantile, al quale non si può più predicare la Verità perchè altrimenti “si offende”, Bergoglio propone un messianismo di comodo.
La traduzione di tutte queste invitanti e mielose frasi è: “fate quello che volete, le opere non contano, conta solo la Misericordia”.
Questa però è la Dottrina di Lutero.
Attenzione, amici. Mi rivolgo soprattutto a chi non ha ancora aperto gli occhi.
Finan Di Lindisfarne
“Pillole di Misericordia 2.0: la ricetta è la carità senza la verità” di Finan Di Lindisfarne
https://anonimidellacroce.wordpress.com/2017/02/25/pillole-di-misericordia-2-0-la-ricetta-e-la-carita-senza-la-verita-di-finan-di-lindisfarne/

Il Papa ai parroci: accoglietei giovani che convivono

 


I parroci «con lo stile proprio del Vangelo» devono «farsi prossimi, con lo stile proprio del Vangelo, nell’incontro e nell’accoglienza di quei giovani che preferiscono convivere senza sposarsi. Essi, sul piano spirituale e morale, sono tra i poveri e i piccoli, verso i quali la Chiesa, sulle orme del suo Maestro e Signore, vuole essere madre che non abbandona ma che si avvicina e si prende cura»: così Papa Francesco durante l’udienza per i partecipanti al Corso di formazione per i parroci sul nuovo processo matrimoniale, promosso dal Tribunale della Rota Romana nella Sala Clementina del Palazzo Apostolico Vaticano. «
«NO AGLI ATTI BUROCRATICI»
«Anche queste persone sono amate dal cuore di Cristo. Abbiate verso di loro uno sguardo di tenerezza e di compassione. Questa cura degli ultimi, proprio perché emana dal Vangelo, è parte essenziale della vostra opera di promozione e difesa del Sacramento del matrimonio» ha aggiunto il pontefice, «i parroci devono sostenere quanti si sono resi conto del fatto che la loro unione non è un vero matrimonio sacramentale e vogliono uscire da questa situazione. In questa delicata e necessaria opera fate in modo che i vostri fedeli vi riconoscano non tanto come esperti di atti burocratici o di norme giuridiche, ma come fratelli che si pongono in un atteggiamento di ascolto e di comprensione».
CAPODARCO E IL DIACONATO ALLE DONNE
Sempre nella mattinata di sabato, Papa Francesco ha ricevuto 2800 fra volontari e ospiti della Comunità Capodarco. Il presidente della Comunità, don Vinicio Albanesi, nell’occasione ha chiesto al pontefice una decisione a favore dell’ammissione delle donne al diaconato. «Non ci sono ragioni teologiche, non è in questione il sacramento del sacerdozio, il diaconato è un ministero» ha spiegato don Vinicio, ex giudice ecclesiastico che ha lasciato la toga e gli ermellini per dedicarsi agli ultimi, «spero che si possa concedere il diaconato alle donne, ci sono tante catechiste che svolgerebbero benissimo questo ministero. Santo Padre non dia peso ai `dubia´ che le vengono proposti da persone che sono farisei e nemmeno scribi».

1 commento:

  1. Ale', anche don Albanesi Vinicio salta sul carro dei preti-in-cerca-di-carriera e si mette a dare dritte teologic-pastoral al papa 'sbandante' (giusto per stare leggeri), snobbando la visione di illustri e fedeli cardinali! (sempre che il virgolettato riportato sia fedele a quanto ha detto, ma non si fa fatica a crederci).

    Di questa pochade che prelude al dramma non se ne può veramente più.

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