ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 24 aprile 2017

Semplici, realisti, pragmatici..

Le chiese senza più fedeli. «Le destineremo ad altro»

Nell' isoletta delle Vignole don Mario Sgorlon l' ha addirittura scritto: «La messa è sospesa per mancanza di fedeli». Semplice, realista, pragmatico. Con appena quaranta parrocchiani e non tutti sensibili alle campane di Santa Maria Assunta ha proposto la soluzione più originale: «Celebro solo su prenotazione». Il patriarca di Venezia, Francesco Moraglia, l' ha presa bene: «Don Mario è stato immediato, simpatico e fors' anche provocatorio».Ma il caso Vignole è solo la punta di un iceberg e il porporato lagunare lo sa. Al punto che sta studiando un epocale programma di riqualificazione del patrimonio ecclesiastico. Proprio così: nel centro storico di Venezia chiuderanno diverse chiese.
«Sto per iniziare una visita pastorale che attraverserà tutte le parrocchie della Diocesi e che aiuterà lo sviluppo di questo cammino», ha spiegato Moraglia al Corriere della Sera , dopo aver constatato con amarezza che «a Venezia ci sono problemi conservativi urgenti riguardanti molte chiese e che il loro numero, un centinaio in città, è superiore alle esigenze delle comunità liturgiche, dovendo fare i conti con un' innegabile flessione demografica». I problemi sono quelli: spopolamento della città, chiese vuote, mancanza di fondi. Che qui esplodono per l' alto valore artistico dei luoghi di culto: «Ma non può esserci restauro senza una comunità viva che se ne faccia carico e un edificio senza vita è destinato all' abbandono». Cosa sarà, dunque, degli edifici sacri non più destinati alla liturgia? «Stiamo pensando di valorizzarli come luoghi di catechesi e di proposta culturale attraverso l' arte in tutte le sue forme (scultura, pittura, musica sacra ecc) e anche come luoghi di carità e accompagnamento spirituale». Tradotto: le chiese diventeranno mostre d' arte, teatri per concerti di musica di ispirazione religiosa, biblioteche. «Ma anche cinema di un certo tipo, che rispettino la sacralità del luogo per cui sono nate. O laboratori dove artisti e artigiani recuperino le opere del luogo», precisa don Gianmatteo Caputo, il delegato patriarcale alla gestione del patrimonio artistico, che sta seguendo sul campo la delicata fase di trasformazione. Sui numeri Moraglia è prudente. Caputo parla di una decina di chiese, «dove le messe già non si celebrano, come San Gallo e Sant' Antonin. Alcune sono preziosissime, tipo San Bartolomio». Potrebbero lievitare a venti dopo il «viaggio» di Moraglia. Servono uomini e denaro. Come fare? «La strada da percorrere oggi con maggiore decisione rispetto al passato è quella dei privati finanziatori - azzarda il Patriarca - considerato che i contributi pubblici al mantenimento del patrimonio ecclesiastico sono ridotti e che i benefici fiscali sono scarsi». Come dire, sponsorizzazioni di chiese sì ma con moderazione. Moraglia si sta muovendo in punta di piedi. La Chiesa veneziana è una sfera di cristallo, per il patrimonio artistico che contiene, per la fragilità delle strutture, per la sensibilità della popolazione rimasta (meno di 55 mila). Non mancano i musi lunghi e qualcuno ha deciso di uscire allo scoperto. È il caso di monsignor Ettore Fornezza, parroco di Torcello, undici abitanti, quattro fedeli: «Il patriarca poteva risparmiarsela. Finché avrò un solo parrocchiano, e la Miranda non manca mai, io celebrerò». E i costi di mantenimento? «Diamo le chiese ai gruppi neocatecumenali, loro le curerebbero con passione... Se chiudono, la gente perde la fede». Lui la vede triste e crepuscolare, come una gondola al tramonto.
(Andrea Pasqualetti) Corriere della Sera
http://ilsismografo.blogspot.it/2017/04/italia-le-chiese-senza-piu-fedeli.html

Aberrazioni del "Novus ordo Missae" n. 3 : Il prete mangiafuoco



01:13

Aberrazioni del "Novus ordo missae" il prete mangiafuoco: Un prete britannico ha messo a punto una tecnica inusuale per attirare fedeli: egli "sputa fuoco" durante la Messa. Infatti, questo prete non fa altro che usare un trucco noto e utilizzato principalmente nei circhi.

Londra: in 10 anni chiuse 500 chiese, aperte 423 moschee


L’articolo è uscito lo scorso 2 aprile sul sito del Gatestone Institute di New York: a partire dal 2001, 500 chiese cristiane sono state chiuse nella capitale britannica. Nello stesso periodo 423 moschee sono state aperte (nella foto su licenza Creative Commons, la moschea di East London).
Gli anglicani – che qui dovrebbero “giocare in casa”, per così dire – sono scesi dal 21 al 17% tra il 2012 ed il 2014 con una perdita secca di 1,7 milioni di fedeli, mentre la popolazione musulmana nelle altre grandi città del Regno Unito è considerevolmente aumentata, al punto da rappresentare ormai il 15,8% della popolazione di Manchester, il 21,8% di quella di Birmingham ed il 24,7% di quella di Bradford. Ci sono un centinaio di “tribunali” della sharia, incredibilmente riconosciuti dal governo, mentre Londra ha eletto un Sindaco islamico.
La chiesa cattolica di San Pietro è stata trasformata nell’attuale moschea Madina. Situazioni analoghe sono capitate anche a strutture protestanti ed ebraiche. “Sommersi” etnicamente, attualmente sono solo 679 mila i cristiani a Londra: nella parrocchia di San Giorgio, la cui chiesa può accogliere 1.230 persone, sono rimasti solo 12 fedeli, 20 quelli della parrocchia di Santa Maria.
Non più solo un intero popolo, bensì un’intera cultura con le sue tradizioni sta per essere cancellata… da casa propria. Un fatto inaudito, benché – purtroppo – studiato da anni a tavolino ai piani alti dei centri di potere del “politicamente corretto” (M.F.).


06:26

Aberrazioni del "Novus Ordo Missae" n:2 La "messa" con i carri allegorici" Entrata della Bibbia Brasile

Firma opere non sue, elemosina soldi non suoi: l'autoannuncio di Pasqua di Kiko in Spagna.

Ecco a voi alcuni flash dell'Annuncio di Pasqua dato da Kiko Argüello in Spagna.
Qui il testo completo dell'annuncio:
https://es.scribd.com/document/345540767/PASCUA-2017-corregidoKiko

Specchio, specchio delle mie brame...

"Icona" di Kiko dipinta come
fosse riflessa nello specchio:
per questo la veste di Gesù
è nera e gli occhi offuscati...?
Parlando delle proprie immagini inserite nella Corona Misterica, Kiko, oltre a sostenere che esse hanno dato "vigore" alle icone originali di Rublëv, dalle quali ha copiato, dice che "solo una nuova estetica salverà la Chiesa" e che l'anima "incontra in esse uno specchio" come se queste riflettessero l'anima di chi le guarda.
Dice invece Evdokimov: "Noi riflettiamo come in uno specchio la Gloria del Signore”; un’icona è questo specchio tutto sfavillante dell’attributo maggiore di gloria: la luce.
Infatti nell'icona orientale non viene inserita una sorgente di luce che poi il soggetto riflette, ma in essa il pittore dipinge esseri che hanno in sé una sorgente di luce: la luce coincide con la realtà dipinta e cerca l'occhio per illuminarlo.
Kiko invece, al contrario, continua imperterrito a dipingere icone "specchio dell'anima umana", spesso purtroppo ferita e ottenebrata dal male, così come nell'apocrifa Ode XIII di Salomone da lui musicata e inserita nei riti del secondo passaggio: "Ecco lo specchio nostro è il Signore / aprite gli occhi e guardatevi in lui /ed imparare come è il vostro viso".

Tu sei il maestro, noi i  tuoi discepoli

Sempre a proposito della produzione artistica, sapevate che Kiko, come tutti i maestri che si rispettino, ha dei "discepoli"? Proprio così! Dice infatti:
"Avete visto come sono zelanti i miei discepoli? Lo hanno fatto quasi tutto loro. Io ho fatto il viso di Cristo, il Pantocrator, il viso della Trinità, ho fatto le cose più difficili che a loro costava di più fare. E poi ho fatto una cosa importantissima che è firmare. Diceva Carmen: Questo manda i ragazzi a pitturare e poi va lui e firma".
Altra chicca di Kiko: 
"La cosa più importante è che non ci facciamo pagare, lo facciamo gratis. Io dico ai fratelli: Ragazzi, date qualcosa a quel poveretto che ha sette figli e deve pagare la casa! Non ci facciamo pagare, questa è la nostra forza, lo facciamo per amore a Gesù Cristo."
Insomma, porta padri di sette figli a ricalcare le sue "opere" in giro per il mondo senza corrispondere loro una retribuzione e i contributi previdenziali (come potrebbe benissimo fare, con tutti i soldi che ha!): preferisce fargli dare l'elemosina e renderli così ricattabili, sistema già collaudato con i catechisti itineranti. 

Charitas urget nos a colpi di 50 euro a povero

Così come fa fare l'elemosina ai suoi discepoli, allo stesso modo sa essere disinvolto con i contanti che, spesso, deve trovarsi (a propria insaputa?) nelle tasche.
Infatti Kiko racconta:
"Vado a Messa a Roma alle otto del mattino nella chiesa che sta a fianco di casa mia: vado tutti i giorni e c'è un povero che dorme in strada, che tira il suo carretto e viene a Messa con me. Quando vado gli do sempre 50 euro. È il minimo che dò a un povero, 50 euro, non ho mai dato di meno".
Deve essere molto popolare nelle strade di Roma, quest'uomo con i rotoli da 50 euro nelle tasche come fossero argent de poche!

Peccato, una bella occasione perduta!

Profetico e apocalittico:
"Per voi è un momento storico - diceva ai Neocatecumenali del sud America che era la prima volta che lo incontravano - potrete dire: ero con Kiko a Santo Domingo quando è morto e il cammino si è diffuso in tutta la Chiesa".
Sappiamo che ha dichiarato nell'annuncio italiano che la fine del mondo verrà quando la Parola di Dio verrà portata fino agli estremi confini della terra. In Spagna invece, si lascia sfuggire quello che è il suo vero obbiettivo, prima  della sua morte; vedere tutta la Chiesa kikizzata.
Naturalmente il profeta è tornato dal suo «Viaggio Apostolico» vivo e vegeto, e la Chiesa, ringraziando Dio, non ha Kiko come suo Sommo Pontefice.

Divisioni? Setta? Scandali? Pedofilia?

Un altro chiarimento all'annuncio italiano riporta i motivi per i quali i neocatecumenali andranno via dalle parrocchie:
"...Come noi chissà un giorno dovremo abbandonare le parrocchie perché si creano divisioni e la gente della parrocchia dice che siamo una setta, e questo e quest'altro. Siamo stati perseguitati da tutte le parti! Quanti processi abbiamo avuto in Germania. E da tante parti."
Chissà, forse intendeva riferirsi ai processi per pedofilia al vescovo neocatecumenale "perseguitato" di Guam.

Quando il Signore passa...

Comunque nella Veglia di Pasqua il Signore passa. Credete che passi con il Suo Corpo e nel Suo sangue? Ma quando mai...

"Questa notte il Signore ci aspetta. E come saremo? Quando passa il Signore? Passerà nel canto dei bambini o nella risonanza di una sorella che ti colpisce?"
Guarda caso, il Signore secondo Kiko si incontra in due pratiche non autorizzate dalla Chiesa, la "liturgia dei bambini" o la "risonanza" di una sorella, non nella Liturgia della Parola o nel sacrificio Eucaristico.

Il grande ritorno della cognata malata.

E per finire: squarcio di grande intensità sulla catechesi del Matrimonio spirituale (ultima tappa -per ora- del cammino Neocatecumenale):
"Dobbiamo essere molto contenti perché Dio ci ha eletti perché, insieme a suo Figlio, possiamo salvare l'umanità" (ndr: ecco perché c'è un gruppo facebook intitolato: "Il cammino neocatecumenale, tramite Cristo, salverà il mondo e la famiglia"!)
"Lo sanno quelli che sono già andati a fare il Matrimonio Spirituale, Gesùcristo ha bisogno di una sposa che lo aiuti, che lo aiuti, perché Egli non se ne va ad apparire di notte a un tizio per dirgli che non ammazzi sua cognata, deve rispettarlo."
Quindi, un piccolo anteprima per chi, pur avendo già completato il cammino, non ha ancora raggiunto la tappa del Matrimonio spirituale, per la quale è previsto il ritorno alla Domus Galileae, ed anche un accenno alla cognata, che abbiamo lasciato malata ai tempi del Secondo Scrutinio e che ora ritroviamo addirittura in pericolo di vita, confermando il suo ruolo di personaggio bistrattato nella catechesi Kikiana.

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