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lunedì 24 aprile 2017

Sintomi di “raffreddamento” per la Gospa?


MADONNA MEDJUGORJE/ Messaggio del 25 aprile 2017:la testimonianza di Claudia Koll


la Misericordia di Dio e la preghiera nell'attesa del nuovo messaggio. La chiesa "raffredda" i toni, parla il Cardinal Muller


MADONNA MEDJUGORJE, MESSAGGIO DEL 25 APRILE 2017: LA TESTIMONIANZA DI CLAUDIA KOLL - Ha parlato ancora in questi giorni, in attesa del nuovo messaggio della Madonna di Medjugorje, l’attrice e produttrice Claudia Koll, una delle testimonianze più intense e interessanti nel mondo dello spettacolo, “redenta” come lo è stato Paolo Brosio dall’incontro e dalla conversione con la madre di Dio.
In una intervista esclusiva per PapaBoys.it, l’ex attrice del piccolo schermo ha raccontato come in una vita radicalmente cambiata dopo la conversione l’incontro a Medjugorje con i veggenti durante le apparizioni ha sconvolto davvero tanto, se non tutto. «Quello è un momento in cui tutto si interrompe. Vedevo che pioveva, ma non sentivo la pioggia sull’ombrello. E penso che è davvero una bella esperienza accogliere la Madonna col cuore. Non mi è assolutamente passato per la testa di cercare segni, di guardare il cielo. Penso che quello sia un incontro che avviene nell’interiorità. Nel momento dell’apparizione non mi interessa troppo guardare la veggente, ma pregare davvero». La preghiera, l’invito alla preghiera e la preghiera in singolo e comunitaria: proprio questi elementi hanno reso sempre più crescenti le visite e i viaggio verso il santuario mariano.
MADONNA MEDJUGORJE, MESSAGGIO DEL 25 APRILE 2017: L’ATTESA PER LE NUOVE PAROLE DELLA MADRED DI DIO - Si attende anche domani come ogni 25 del mese il messaggio della Madonna in apparizione al santuario di Medjugorje, nei mesi di più forti discussioni all’interno della Chiesa sulla veridicità o meno dell’intera vicenda religiosa e soprannaturale presente nella cittadina bosniaca. Lo scorso mese di marzo, il messaggio arrivato per il 25 aveva puntato tutto sulla misericordia di Dio e la preghiera per provare a esortare il mondo ad una conversione personale e generale, in periodi ancora una volta bui per l’umanità. Ecco il messaggio integrale diffuso il 25 marzo scorso, in attesa di quello che uscirà quest’oggi, sempre tramite l’intercessione dei “veggenti” di Medjugorjie: «Cari figli! In questo tempo di grazia vi invito tutti ad aprire i vostri cuori alla misericordia di Dio affinché attraverso la preghiera, la penitenza e la decisione per la santità iniziate una vita nuova. Questo tempo primaverile vi esorta, nei vostri pensieri e nei vostri cuori, alla vita nuova, al rinnovamento. Perciò, figlioli, io sono con voi per aiutarvi affinché nella determinazione diciate SÌ a Dio e ai comandamenti di Dio. Non siete soli, io sono con voi per mezzo della grazia che l'Altissimo mi dona per voi e per i vostri discendenti. Grazie per aver risposto alla mia chiamata».
MADONNA MEDJUGORJE, MESSAGGIO DEL 25 APRILE 2017: LA CHIESA “RAFFREDDA” I TONI SULLE APPARIZIONI - In questi ultimi giorni un’importante intervista condotta da Aletheia al Cardinale Gerhard Müller, prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede nella sede della Conferenza episcopale placca, ospite del Simposio organizzato da Vaticano e Fondazione Ratzinger sugli insegnamenti e la dottrina sociale di Papa Benedetto XVI. Per il capo dell’ex Sant’Uffizio, la vicenda di Medjugorje va tenuta ancora sotto stretta e delicata osservazione, compiendo una sorta di “raffreddamento” rispetto alle parole positive espresse dall’inviato di Papa Francesco, Vescovo Henryk Hoser, un mese fa. «È giusto e opportuno che le persone, ovunque si trovino, si accostino al sacramento della penitenza e della riconciliazione, ricevano la Santa Comunione e riflettano sul loro percorso di vita alla luce della fede. Considerando, per esempio, la vocazione al matrimonio o al sacerdozio», afferma nella prima parte dell’intervista il Cardinale Muller, mentre poi prosegue «uesta esperienza non dice nulla sulle presunte apparizioni e profezie. La Chiesa ha il diritto di dire in qualsiasi momento – che sia accettato o meno – se le apparizioni sono soprannaturali, o se sono piuttosto frutto dell’immaginazione della gente o di visioni soggettive, di esperienze religiose soggettive». In sintesi, per il Prefetto della Congregazione della Fede, il “caso” Medjugorje rappresenta ancora un mistero da assimilare senza giungere a conclusioni sotto ogni punto di vista. «Le presunte apparizioni di Medjugorje sono rivelazioni private. Non vanno escluse a priori, ma non rappresentano il significato della vera Rivelazione di Dio come verità e salvezza: è il papa, in quanto pastore supremo, a decidere sulla credibilità di questi fenomeni o sulla mancanza di credibilità», conclude Muller.
24 APRILE 2017 - AGG. 24 APRILE 2017, 11.52 NICCOLÒ MAGNANI

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