ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 16 maggio 2017

Anche quando la muraglia sembra sana..

Domanda di un lettore:
La lettera dei 7 Decani della FSSPX era sovversiva o rivoluzionaria?
 




Dopo la pubblicazione della lettera pubblica dei Decani della Fraternità e dei Superiori della comunità religiose amiche, Don Bouchacourt ha ritenuto di dover qualificare questa iniziativa come «sovversiva», un po’ come una battuta per evitare di trattare a fondo la questione.
E tuttavia, malgrado tutto, è possibile porsi la domanda: la lettera dei 7 Decani sarebbe sovversiva o rivoluzionaria?


Ecco la risposta data ad un lettore da un sacerdote della Fraternità San Pio X.


Caro amico,

la sua domanda è legittima. Quando degli inferiori si oppongono ai superiori, il cattolico, poiché è essenzialmente obbediente, deve innanzi tutto propendere per l’autorità. San Pietro ci diceva Domenica scorsa: «Siate sottomessi ad ogni autorità per Dio».
Sfortunatamente, molti cattolici dimenticano le due ultime parole. Se l’autorità è contro Dio, evidentemente bisogna obbedire a Dio piuttosto che agli uomini.

1. Rivoluzionario: essere rivoluzionario significa opporsi all’autorità, perché essa viene da Dio. Mentre l’autorità viene da Dio, il rivoluzionario è colui che vi si oppone. Il cattolico è ordinariamente sottomesso all’autorità. Quando invece l’autorità è carpita dal rivoluzionario, il cattolico vi si oppone. In questo caso, egli non può essere chiamato “rivoluzionario”, ma “controrivoluzionario”. Come i Vandeani.
Io non intendo dire che nella vicenda in questione vi sono dei rivoluzionari e dei controrivoluzionari; intendo dire che un cattolico che si oppone all’autorità non dev’essere immediatamente qualificato come “rivoluzionario”.

2. Sovversione: sovversione viene da sub vertere, rivoltare dal basso.

2.1 Un atto è sovversivo quando muove gli inferiori contro i superiori. In questo senso, sia il rivoluzionario sia il controrivoluzionario sono sovversivi. E allora?
In realtà, in questo caso la parola “sovversivo” è usata in senso lato. Per esempio: con la sua dichiarazione del 1974, Mons. Lefebvre spinse gli inferiori contro i superiori, contro Roma, contro la Roma moderna e rivoluzionaria. Era un atto controrivoluzionario e cattolico. Chi direbbe che Mons. Lefebvre fosse sovversivo? Chi direbbe che approfittava dei fedeli?

2.2 Un metodo è sovversivo quando aggira un’intelligenza senza che la vittima ne abbia coscienza, tale da spingerla ad agire al contrario della sua intenzione originaria, e sempre senza che ne abbia coscienza. E’ una fellonia contro la facoltà più alta dell’uomo. E’ come scalzare: piuttosto che attaccare apertamente un castello o di penetrarvi per uno stretto tunnel, si scava una galleria invisibile sotto le muraglie e queste improvvisamente crollano…
Un metodo tipicamente sovversivo è il messaggio subliminale. Per esempio,  i «Lumi» hanno usato abbondantemente questo metodo delle tenebre con la semplice parola «uguaglianza», senza neanche definirla. In questo senso, l’autorità può essere sovversiva, quando vuole portare i suoi inferiori ai suoi fini, non dando un ordine, ma cambiando il loro modo di vedere con un insegnamento ambiguo. In questo senso, il cattolico non ha il diritto di essere sovversivo, neanche per far regnare la verità e il bene, perché un fine così nobile non può essere disonorato con dei mezzi così tenebrosi.

Anche quando la muraglia sembra sana, è sempre necessario scoprire i lavori che vogliono scalzarla, poiché, una volta minata, la muraglia crolla improvvisamente. Per esempio, ci si ripete: «Riconoscerci così come siamo». E’ un argomento o uno slogan? «Così come siamo» è chiaramente qualcosa che esplicita niente. In sé, «così come siamo» equivale a «in rottura di fatto con le autorità ufficiali e in rifiuto del nuovo Codice». Ora, a noi serve proprio sia l’una sia l’altra cosa.
Affermare una grande idea ambigua per coprire un’operazione: questo è sovversione.

Si vede che la lettera dei Decani non è minimamente rivoluzionaria, perché proclama la verità. Si vede anche che la lettera dei Decani non è sovversiva nel senso stretto: il testo è perfettamente chiaro. Le intelligenze ne comprendono immediatamente il senso e sono in grado di accettarlo o di rifiutarlo. Questa lettera non ha niente a che vedere con il lavoro sotterraneo di scalzamento, si presenta invece come il lavoro di un ariete. Gli autori lo manovrano apertamente e sono ben visibili dai difensori.
Se il contenuto della lettera è giusto, si deve concludere che i Decani non abbiano fatto niente di male.

Che Nostro Signore e la Madonna ci diano luce e forza per servire fedelmente la Verità.

Un sacerdote della Fraternità San Pio X


di Christian Lassale


Pubblicato su Medias Presse Info



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