ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 24 maggio 2017

“La luce impietosa della verità…”

Sodoma e quel significato biblico cancellato dalla predicazione della chiesa moderna



La prima misericordia di cui abbiamo bisogno è la luce impietosa della verità…” (cardinale Giacomo Biffi in Pecore e Pastori)
Ribadendo che non ci occupiamo di politica, e che abbiamo a cuore la sorte degli uomini ossia la salvezza delle nostre anime, come ha raccomandato la Vergine a Fatima affinché avessimo questo scopo quale progetto delle nostre vite, in modo apologetico vogliamo approfondire una triste realtà: il termine biblico Sodoma, con il suo tremendo significato, è scomparso dalle predicazioni della Chiesa.
Certo, anche il termine proprio “sodomia” non c’è nella Bibbia, ma Sodoma è citata in ben oltre quaranta versetti quale testimonianza negativa del comportamento degli uomini e quale monito a riguardo della giustizia divina. Famosa la frase di Gesù: “In verità vi dico, nel giorno del giudizio il paese di Sòdoma e Gomorra avrà una sorte più sopportabile di quella città.” (Mt.10,15).
Dobbiamo subito chiarire, proprio perché qui si fa apologetica e non politicache quando parliamo del PECCATO la punizione che ne consegue ricade sempre non solo sull’uomo ma, in qualche modo, anche sull’intero cosmo e questo perché, il peccato, non è una cosa da nulla, ma è ROTTURA con l’ordine generato e creato da Dio, la cui creazione è perfetta. Il peccato compiuto dagli uomini (il nostro peccare) non rimane un danno solo a se stessi, ma ricade anch’esso e rovinosamente sugli altri e sulla natura. Il Peccato Originale ha dato origine a questa rottura che ha coinvolto anche la natura, per questo nasciamo con le “malattie” o quelle che chiamiamo deformazioni, o ci ammaliamo e moriamo, riconoscendo in queste una realtà INNATURALE, non creata da Dio… come spiega san Paolo ai Romani 8,19-23.
Anche per questo l’assoluzione che riceviamo nel confessionale è “cosmica”, cioè, il peccato rimesso riporta ordine non solo dentro di noi, ma anche attorno a noi, nei rapporti con la Chiesa, con gli altri e con la natura stessa, e “si fa festa in cielo per un solo peccatore veramente convertito….”(cf Lc.15,7 e vv.32). Il peccato ROMPE l’unione con Dio e con la creazione da Lui originata, è naturale così che la “giustizia di Dio” non solo sia sempre presente per riparare i nostri danni, ma anche per garantire il successo stesso della Sua vittoria finale, una vittoria pagata a caro prezzo: la Crocifissione del Figlio Gesù, il quale non è rimasto morto appunto, ma è Risorto vincendo la guerra finale ed offrendo a noi quella che è la Sua MISERICORDIA, se ci pentiamo del male commesso… Lo stesso Comandamento dell’amare il prossimo, parte dall’amare Dio “sopra ogni cosa”, diversamente non è un amare vero.
Questa non è “solo” la nostra Fede, ma è una realtà talmente chiara ed oggettiva che, per eliminarla visto che non hanno prove o materiale per confutarla, devono giocoforza OSCURARLA, manipolarla, negarla. Il peccato o il peccare non può essere lasciato a se stesso e dire: “ma che male vi faccio se voglio vivere così?”, perché quando pecchiamo noi compiamo una rottura che non riguarda solo il nostro fine ultimo, ma coinvolge sempre, in modo grave o meno grave (peccati veniali o mortali), anche il prossimo, gli altri e la natura stessa. Da qui deriva – detto in modo spicciolo, poi ognuno potrà fare i suoi approfondimenti – il concetto della “LEGGE NATURALE” per la quale la Chiesa ha sempre parlato di “PRINCIPI INVIOLABILI”. Chi calpesta infatti la legge naturale, non fa male solo a se stesso, ma finisce per coinvolgere gli altri e la natura stessa. Basta pensare all’aborto fatto passare come un DIRITTO, mentre in verità viene UCCISA una vita umana, si ascolti in questo video il monito vibrante di Giovanni Paolo II, tremendo e potente… dove si sottolinea anche le responsabilità della Chiesa.
Vogliamo che teniate a mente, magari leggendolo e imparandolo a memoria, il Documento della CdF voluto da san Giovanni Paolo II “Considerazioni circa i progetti di riconoscimento legale delle unioni tra persone omosessuali“, del 3 giugno 2003, dove leggiamo chiaramente: “In presenza del riconoscimento legale delle unioni omosessuali, oppure dell’equiparazione legale delle medesime al matrimonio con accesso ai diritti che sono propri di quest’ultimo, è doveroso opporsi in forma chiara e incisiva. Ci si deve astenere da qualsiasi tipo di cooperazione formale alla promulgazione o all’applicazione di leggi così gravemente ingiuste nonché, per quanto è possibile, dalla cooperazione materiale sul piano applicativo. In questa materia ognuno può rivendicare il diritto all’obiezione di coscienza” (n. 5).
Come avrete notato, il documento dice proprio che è necessario astenersi dall’applicazione di tali leggi e cioè di accogliere o trascrivere tali unioni. E’ vero che anche in tutto questo Documento il termine “Sodoma, sodomia” non c’è, ma è almeno chiara l’esplicita condanna alla pratica omosessuale e a renderla un atto naturale. Riteniamo che certa politically correct ha impregnato il nuovo linguaggio della Chiesa dall’evento del Vaticano II alimentando, purtroppo, quella incomprensione dottrinale dentro la quale oggi navighiamo troppo tranquillamente.
Non è raro, infatti, ascoltare oggi teologi, esegeti, preti, monsignori, vescovi e persino cardinali pronti a difendere “l’amore fra le persone” inventandosi che il “caso di Sodoma” non intendeva l’atto sessuale contro natura fra due uomini, ma riguardava il peccato DELL’OSPITALITA’….. Uno si ferma e dice: scusami Signore, e Tu hai distrutto città e uomini, persone, solo per una questione di ospitalità? Ecco che oggi il peccato mortale non è più quello contro natura, quello dell’adulterio, dell’aborto, quello descritto nei dieci comandamenti, quello contro Dio, ma è diventato il rapporto umano fra le persone, ribaltando la gravità di atti intrinsecamente perversi e pervertitori, cattivi, contro natura. Ma poi, è davvero come dicono questi tuttologi modernisti? Sodoma fu davvero un peccato della non gentilezza, della non ospitalità? Al contrario…. erano così “ospitali” da volersi appropriare della natura degli ospiti!!
Riportiamo qui la risposta del domenicano Padre Angelo Bellon e che ovviamente condividiamo totalmente: “Mi chiedi infine che cosa possa significare il fatto che gli abitanti di Sodoma volevano abusare dei due angeli. Va ricordato anzitutto che questi angeli erano quelli che si erano incontrati con Abramo alla quercia di Mamre. Ad essi Abramo aveva dato ospitalità ed essi garantirono che entro un anno finalmente sarebbe arrivato un figlio per Abramo e per Sara. Due di essi si incamminarono per Sodoma (Gn 18,22 e Gn 19,1). Il terzo rimase con Abramo e gli confidò il proposito di distruggere le due città.
Quando i due arrivarono in Sodoma ecco che cosa successe: quei due uomini (angeli) “non si erano ancora coricati, quand’ecco gli uomini della città, cioè gli abitanti di Sòdoma, si affollarono attorno alla casa, giovani e vecchi, tutto il popolo al completo. Chiamarono Lot e gli dissero: «Dove sono quegli uomini che sono entrati da te questa notte? Falli uscire da noi, perché possiamo abusarne!». Lot uscì verso di loro sulla soglia e, dopo aver chiuso la porta dietro di sé, disse: «No, fratelli miei, non fate del male!» (Gn 19,4-7). La Bibbia di Gerusalemme in Gn 19,5 commenta: “Il vizio contro natura, che trae il nome da questo racconto, era in abominio agli israeliti (cfr. Lv 18,22: “Non avrai con un maschio relazioni come si hanno con una donna: è abominio”) e punito con la morte (cfr. Lv 20,13: “Se uno ha rapporti con un uomo come con una donna, tutti e due hanno commesso un abominio; dovranno essere messi a morte; il loro sangue ricadrà su di loro”), ma era diffuso intorno a loro (Lv 20,23: “Non seguirete le usanze delle nazioni che io sto per scacciare dinanzi a voi. Esse hanno fatto tutte quelle cose; perciò io le ho in abominio”).
Per comprendere la gravità del fatto è necessario ricordare quanto si legge in Gn 18,20: “Disse allora il Signore: Il grido di Sòdoma e Gomorra è troppo grande e il loro peccato è molto grave”. “Questo grido, scrive sant’Agostino significa la sfacciataggine e l’impudenza con la quale i cittadini di quella città violavano pubblicamente le leggi più sacrosante della natura”. Non si tratta di violazioni della legge dell’ospitalità. Qui si parla di “grido troppo grande” e si dice che “il loro peccato” era “molto grave”…. l’azione compiuta, indipendentemente dall’inclinazione sessuale degli abitanti di quella città, è gravemente immorale perché è contro natura. Va notato che “il grido troppo grande” che era salito al cielo per questo “peccato molto grave” (Gn 18,20) è antecedente alla vicenda dei due. E fa pensare proprio a quel peccato che nella Sacra Scrittura ha preso nome da questa città.”
Fondamentale è che leggiate e imparate a memoria anche questo Documento dalla CdF voluto sempre da san Giovanni Paolo II del 10 gennaio 1986, “Lettera ai vescovi della Chiesa cattolica sulla cura pastorale delle persone omosessuali..” nella quale viene premesso a scanso di equivoci: “Alla luce di queste affermazioni viene ora brevemente delineato l’insegnamento della Bibbia in materia….”, dunque un INSEGNAMENTO BIBLICO!
Leggiamo anche questo passaggio chiarissimo: “L’insegnamento della Chiesa di oggi è quindi in continuità organica con la visione della S. Scrittura e con la costante Tradizione. Anche se il mondo di oggi è da molti punti di vista veramente cambiato, la comunità cristiana è consapevole del legame profondo e duraturo che la unisce alle generazioni che l’hanno preceduta “nel segno della fede”.  Tuttavia oggi un numero sempre più vasto di persone, anche all’interno della Chiesa, esercitano una fortissima pressione per portarla ad accettare la condizione omosessuale, come se non fosse disordinata, e a legittimare gli atti omosessuali. Quelli che, all’interno della comunità di fede, spingono in questa direzione, hanno sovente stretti legami con coloro che agiscono al di fuori di essa. Ora questi gruppi esterni sono mossi da una visione opposta alla verità sulla persona umana, che ci è stata pienamente rivelata nel mistero di Cristo. Essi manifestano, anche se non in modo del tutto cosciente, un’ideologia materialistica, che nega la natura trascendente della persona umana, così come la vocazione soprannaturale di ogni individuo.  I ministri della Chiesa devono far in modo che le persone omosessuali affidate alle loro cure non siano fuorviate da queste opinioni, così profondamente opposte all’insegnamento della Chiesa. Tuttavia il rischio è grande e ci sono molti che cercano di creare confusione nei riguardi della posizione della Chiesa e di sfruttare questa confusione per i loro scopi…”
Non vi basta? Ecco cosa è riportato nel Nuovo Testamento, quello che dopo aver letto in Chiesa diciamo: “PAROLA DI DIO”….. “Così Sòdoma e Gomorra e le città vicine, che si sono abbandonate all’impudicizia allo stesso modo e sono andate dietro a vizi contro natura, stanno come esempio subendo le pene di un fuoco eterno.”(Giuda 7). Non date ascolto a coloro che giustificano l’atto omosessuale perché “si amano” NON è questo l’Amore!
Vogliamo infine chiarire perché, per circa duemila anni la Chiesa, per condannare questo peccato contro natura, ha sempre usato il termine “sodomia” come fecero i Padri della Chiesa e molti grandi predicatori, o altri termini usati, per esempio, da san Paolo quali “rapporti contro natura” (cf Rom 1, 18-32), in particolare il versetto 27: “Egualmente anche gli uomini, lasciando il rapporto naturale con la donna, si sono accesi di passione gli uni per gli altri, commettendo atti ignominiosi uomini con uomini, ricevendo così in se stessi la punizione che s’addiceva al loro traviamento…”; fornicatori e pervertiti:  “ma per gli iniqui e i ribelli, per gli empi e i peccatori, per i sacrileghi e i profanatori, per i parricidi e i matricidi, per gli assassini, i fornicatori, i pervertiti, i trafficanti di uomini, i falsi, gli spergiuri e per ogni altra cosa che è contraria alla sana dottrina..” (1Tim.1,10).
Bisogna ricordare che il termine “omosessuale-omosessualità” è stato coniato nel 1869 da un letterato ungherese di lingua tedesca Karl-Maria Kertbeny (1824-1882), prima non esisteva e si parlava solamente di sodomia, di peccato contro natura. Il termine omosessuale-omosessualità venne usato dal Kertbeny in un pamphlet anonimo contro l’introduzione da parte del Ministero della Giustizia prussiano di una legge per la punizione di atti sessuali fra due persone di sesso maschile. Sempre Kertbeny coniò i termini di Normalsexualität (“normosessualità”) e Doppelsexualität (“bisessualità”). Il termine voleva proprio NORMALIZZARE i rapporti tra persone dello stesso sesso, nel tentativo – per altro riuscitissimo – di eliminare i termini naturali per definire il peccato CONTRO NATURASolo negli anni venti si farà strada anche il termine “eterosessuale” che fino ad allora, infatti, non era necessaria la sua specificazione non essendo in uso neppure il termine contrarioL’omofobia, vedi qui, è poi una derivazione ideologica per determinare e accusare coloro che in qualche modo sono ostili a queste persone.
In verità tale termine, omofobia “paura dell’uomo”, è assai abusato perché, Vangelo alla mano, non viene mai giudicata la persona in quanto tale, ma si condanna l’atto della sodomia che la Bibbia stessa a volte paragona come adulterio, altre volte come un peccato anche più grave dell’adulterio e che già nei primi secoli della Chiesa era assolutamente (e ancora oggi) vietato fra i coniugi, ossia, incompatibile col progetto di Dio, incompatibile con l’insegnamento del Cristo, anche quando san Paolo ci rammenta che i nostri corpi sono “tempio di Dio” (1Cor.3,16-17) – questo significa vietare: incompatibilità con la natura, rottura dell’Ordine costituito dalla legge naturale – poi ognuno è libero di vivere come vuole, ma non può imporre agli altri di tacere la verità, né si può pretendere, imporre per legge che i figli nati “da donna” vengano VENDUTI, trattati COME MERCE e fatti crescere in ambienti in cui si impone loro ad avere o solo due “padri” o solo “due madri”. Tale imposizione non è solo contro natura, ma anche contro ogni società civile la quale non può imporre ai figli di crescere senza la complementarietà dei due sessi, costringendoli ad una visione errata della vita naturale e sociale, la quale si sviluppa nel rapporto fra un uomo e una donna, nel concepimento dei figli che avviene fra un maschio e una femmina, ed umanista perché comprende la diversità dei sessi per uno scopo naturale e specifico.
Oggi anche la Chiesa sembra aver abbracciato quel politically correct  ma mentre la Dottrina, almeno per ora, è quella di ieri (ciò che era peccato ieri e nella Bibbia, è peccato anche oggi) seppur adeguata al termine sostitutivo “omosessuale” che purtroppo MASCHERA e oscura il peccato contro natura, l’atto sodomitico con gli affetti tra due persone, nella chiesa moderna si fa sempre più strada la permissione di questi “affetti” contro natura  e questo, a nostro parere, proprio perché non si vuole più parlare con quel: “sì, sì; no, no; il di più viene dal maligno.“(Mt.5,37), ed è proprio san Paolo a descrivere bene la disarmonia propria delle relazioni (GLI ATTI) fra le persone omosessuali… Dio ci ha creati MASCHIO E FEMMINA, punto! Non esiste un terzo sesso e una seconda forma di sessualità… Per quanto ognuno di noi è libero di vivere come vuole assumendosi la responsabilità dei propri atti, dovere dell’Uomo è difendere, vivere, circostanziare  LA VERITA’ del chi siamo, senza ingannare il Prossimo, vedi quiQuesti signori vogliono “progressivamente” adattare la Rivelazione alle mode del tempo: “Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa..” (2Tim.4,1-5), cancellare duemila anni di Chiesa  per ripartire da zero, per riscrivere il Catechismo, i dogmi e le nuove dottrine.
E non ci inventiamo nulla è già accaduto che un Vescovo abbia PUNITO un proprio sacerdote, IMPONENDOGLI di tacere solo perché, contro l’atto omosessuale, la sodomia, aveva osato citare san Paolo, leggete qui, o come quando il segretario, vescovo, della CEI, pretende di riscrivere la Bibbia, vedi qui… affermando che Sodoma “non venne distrutta”, grande era la misericordia di Dio…. con una affermazione del genere, in una Chiesa seria, non si sarebbe permesso a questa persona di poter fare neppure il chierichetto!
Siamo nel Centenario di Fatima e vogliamo concludere con alcune riflessioni del vaticanista Aldo Maria Valli, cliccare qui: “Qualcuno potrebbe dire: ma tu ignori l’inculturazione, cioè il fatto che la Chiesa parla ai suoi fedeli con linguaggi e metodi diversi a seconda delle epoche, dei tempi, delle circostanze. Lo capisco. Ma qui non è soltanto questione di parole, di linguaggio, di stile. Qui è questione di contenuti. Pensiamo al giudizio di Dio. L’impressione è che la Chiesa oggi sia per lo meno in imbarazzo quando deve occuparsi del Padre che giudica. Preferisce parlare genericamente di misericordia, di accompagnamento, di discernimento. Sembra quasi che Dio sia obbligato al perdono. Provate a dire che il castigo è la conseguenza logica del peccato, così come se uno ingerisce del veleno è logico che muoia. La giustizia divina punitrice; la colpa e la pena che segue al peccato: tutto inconcepibile per noi oggi. La Madonna di Fatima dice una cosa precisa: Dio non è tenuto a perdonare il peccatore che non si pente. E il peccatore non può pretendere di essere perdonato, se non rifiuta il peccato. Dunque, se non c’è pentimento, Dio castiga. Tutto ciò non elimina la misericordia. Tutto ciò dice che la misericordia non elimina il giudizio. C’è l’inferno, c’è il paradiso, c’è il purgatorio. Questo ci dice la Madonna di Fatima. Ma noi ci crediamo? Noi siamo in grado di crederci?”
La Bibbia è chiara: Dio “non ha comandato a nessuno di essere empio e non ha dato a nessuno il permesso di peccare…”(Sir.15,20)

1 commento:

  1. Certo che gli adepti della neo-chiesa non nominano mai il brano di Sodoma e Gomorra (o se lo fanno è solo per normalizzarlo e per ricondurlo, con falsissima conclusione, nell'alveo della Rivelazione).

    Così come non condannano l'aborto, la fornicazione, la perversione ad ampio spettro e tutto quanto avrebbero il dovere di denunciare.

    Potrebbero mai tirarsi la zappa sui piedi e condannare se stessi???

    Quel che denunciano - anche lì falsamente perché poi ad inquattar denari son dei PROFESSIONISTI, a quanto si legge - è solo il peccato del soldo.

    E il valore della vita? e quello della Vita?

    Ooooh, no hacemos los superados! los fechados! ni los anticuados!

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