S.Nicola
in Russia:
"E' il frutto
di Fatima"
Nel 1995 un giovane missionario della Fraternità San Carlo, don
Ubaldo Orlandelli, da pochi anni arrivato ad evangelizzare la Siberia
reduce dalla terribile esperienza sovietica passava per le strade di
Novosibirsk portando in processione eucaristica il Santissimo Sacramento
con appena cinque o sei fedeli dietro di lui. Una piccolissima
processione del Corpus Domini che si snodava inosservata in una terra
che aveva vissuto l’ateismo per mezzo secolo.
22 anni dopo a Mosca arriva da Bari la reliquia di San Nicola,
viene accolta solennemente dal patriarca Kirill e per l’occasione si
mobilita il governo: cinque km di fila per poter baciare la reliquia.
Protagonista è la Chiesa ortodossa che è andata fino a Bari per farsi
consegnare la sacra reliquia del santo venerato in Russia e che rimarrà
in Russia fino a luglio. I giornali hanno raccontato fotograficamente la
straordinaria testimonianza di fede di un popolo che 70 anni di
comunismo non ha fiaccato nella devozione ai santi e alla Madonna.
Due foto che a modo loro parlano, ma che si possono accostare l’una all’altra sebbene si tratti di contesti ed epoche diverse.
Come inquadrare questo fenomeno senza ricorrere ai soliti clichè del devozionalismo?
E soprattutto, che cosa è successo in questi 22 anni nei quali si è
passati da una situazione di deserto a una rinascita spirituale? La
distinzione tra Chiesa ortodossa o cattolica è importante da fare, ma
non è decisiva in questo discorso.
Come spiega bene in questa intervista
concessa alla Nuova BQ monsignor Athanasius Schneider, vescovo di
Astana in Kazakhistan che è in Italia in questi giorni per un ciclo di
conferenze (oggi a Verona alle 18 nell’auditorium Fondazione Mutilati di
guerra e domani a Bergamo).
Eccellenza, che cosa è accaduto in Russia in questi 25 anni?
E’ successo che c’è stato un aumento impressionante di vita
cristiana. L’Unione Sovietica era lo Stato ateo per eccellenza, ma anche
lo Stato che ha perseguitato più di tutti le Chiese e non permetteva
che si avesse un segno cristiano nella vita pubblica. Oggi si assiste ad
una vitalità della fede provvidenziale.
E la peregrinatio Sancti Nicolae lo dimostra?
Altroché. Ma ci sono molti altri segni che ci fanno vedere questa
rinascita spirituale del popolo e delle istituzioni russe. I dati in
nostro possesso dicono che a 25 anni da crollo del comunismo in Russia
sono state costruite ex novo 20mila chiese ortodosse. Non è mai accaduto
nella storia della Chiesa che in appena un quarto di secolo in un solo
Paese si costruissero così tante chiese. L’altro dato significativo è la
ripresa della vita monastico-contemplativa. In pochissimi anni in tutta
la Russia sono fioriti oltre 1000 monasteri maschili e femminili dove i
monaci hanno ripreso a condurre una vita di ascesi e intercessioni.
Il segno di una presenza.
In queste 20mila chiese c’è il Santissimo Sacramento presente nel
tabernacolo, gli ortodossi hanno la messa valida e si venera la Madonna
come madre di Dio. Tutto questo è un segno eloquente della presenza di
Dio dove fino a pochi anni fa Dio era bandito.
Eppure la società russa è ancora molto secolarizzata…
Certamente, ma queste cifre parlano da sé. Dio ha risposto ad una chiamata.
A che cosa si riferisce?
Credo che questa rinascita si possa interpretare come una tappa del
processo della conversione della Russia, la conversione di cui parlava
la Madonna a Fatima.
Stiamo parlando però di una conversione alla Chiesa ortodossa, che non è in comunione con Roma.
E’ un processo lungo, Dio non fa accadere le cose da un giorno
all’altro, perché sarebbe contrario alla legge naturale. Sempre Dio
agisce attraverso uno sviluppo organico, ma noi possiamo vedere in
questa rinascita spirituale la mano di Dio che conduce la Chiesa verso
il processo della conversione del mondo.
Eppure la consacrazione è un atto così lontano dalla logica del mondo…
Ma è un atto gradito a Dio, come ci ha detto la Madonna a Fatima.
Quando Giovanni Paolo II ha consacrato la Russia il 25 marzo 1984 è
iniziato il lungo processo di conversione del popolo russo. Ma si
trattava di una consacrazione implicita, che secondo quanto detto da
Suor Lucia, è stata gradita al cielo. Però per avere la conversione
perfetta della Russia bisognerà fare una consacrazione esplicita, solo
allora la Chiesa ortodossa rientrerà nella piena comunione con Roma.
Quindi anche il processo ecumenico rientra in questo disegno?
Sì, soprattutto con il popolo russo. Un fatto è certo: la Madonna ha
chiesto che il Papa consacri in unione con tutti i vescovi del mondo la
Russia in modo esplicito. Lo stesso cardinale Cordes ricorda spesso che
Giovanni Paolo II gli confidò che non era riuscito a fare una
consacrazione pubblica a causa delle resistenze della diplomazia
vaticana che all’epoca sconsigliavano questo atto. Ma oggi molte cose
sono cambiate. Ecco perché non si può più attendere.
La manifestazione di popolo per San Nicola ci mostra anche un
coinvolgimento attivo dello stesso governo della Federazione russa…
E’ un fatto estremamente positivo. In una nazione non si deve
separare il popolo dal suo governo. Anche i governi dunque, essendo
corpi sociali, devono consacrarsi a Dio e alla Madre del Redentore
perché questo è un comandamento ben preciso. Ecco perché nel fare un
atto pubblico di fede nel Dio vero Gesù Cristo o in un santo
canonizzato, il governo ha dato un bell’esempio di ordine sociale.
Non c’è il rischio che questo sia dettato da opportunismo? Dal considerare il sentimento religioso un Instrumentum Regni?
Certamente può essere un rischio. Ma questo è sempre accaduto nella
storia, spesso i governi hanno utilizzato la Chiesa per i propri
vantaggi o per promuovere la propria gloria. Ma questo non contraddice
l’atto in sé che è oggettivo, le intenzioni le conosce soltanto Dio, noi
possiamo soltanto auspicare che il governo operi con la massima
sincerità. E da questo riconoscere che qualche cosa è cambiato in meglio
per la vita di fede del popolo. Non dimentichiamo che prima le Chiese
erano perseguitate.
Un’altra immagine “potente” è quella del popolo russo in fila
anche per 5 km per poter venerare la reliquia. Come è possibile che 70
anni di comunismo non abbiano cancellato questo sentimento?
E’ merito del Battesimo che anche clandestinamente i russi hanno
ricevuto durante il regime sovietico. Non dimentichiamo che lo stesso
presidente russo Vladimir Putin è stato battezzato in segreto dalla
madre quando era ancora in vita Stalin. Nella Chiesa ortodossa inoltre,
al Battesimo si accompagna sempre anche la Cresima. Tutto ciò ha
contribuito a tenere viva la luce della fede che era soffocata e che ora
può esprimersi nella libertà.
Se guardiamo con una logica europea tutto ciò ci appare incomprensibile…
Sta avvenendo un processo all’inverso: durante la guerra fredda nei
paesi sovietici erano banditi gli atti di venerazione a Dio, oggi invece
questo appare impossibile da parte delle nomenklature europee. Nessun
rappresentante di governo europeo oggi concepirebbe questo e non è un
caso che la Massoneria sia sempre più presente in quegli apparati di
governo.
Dal suo osservatorio come vede l’attenzione del governo russo alla rinascita della fede?
C’è una cura sociale fondamentale. Ci sono alcuni segni del governo
che sono positivi e contrastano con l’idea antiumana e degradante che
invece si sta diffondendo in Europa. In Russia è proibita la pubblicità
omosessuale, ma si stanno portando avanti anche programmi di promozione
della famiglia naturale nelle scuole e nelle università. Anche in Europa
bisogna procedere con le consacrazioni dei singoli stati.
Lei ha parlato di Fatima, è questo uno dei messaggi dunque ancora attuali?
Sì. La Madonna ha scelto il popolo russo come strumento di un futuro
rinnovarsi della società cristiana. Ecco perché ogni singolo stato deve
consacrarsi ed entrare così nel processo in itinere del trionfo del
cuore immacolato di Maria. Le consacrazioni hanno un valore enorme: Dio
attira tantissime benedizioni su quei Paesi o quelle realtà locali che
si consacrano, si tratta di acquistare atti meritevoli che ci porteranno
innumerevoli grazie. Ma questo vale per ogni uomo: si assisterà ad un
rinnovo spirituale, tante piccole luci che si accendono nel buio di
questa epoca.
26-05-2017
http://www.lanuovabq.it/it/articoli-snicola-in-russia-e-il-fruttodi-fatima-19960.htm
Il Cardinale Ciappi, il teologo di papi, da Pio XII a Giovanni Paolo II (all’inizio del suo pontificato): “Il Terzo Segreto dice che la grande apostasia nella Chiesa inizia dal suo vertice. La conferma ufficiale del segreto de La Salette (1846): “La Chiesa subirà una terribile crisi. Essa sarà eclissata. Roma (il Vaticano) perderà la fede e diventare la sede dell’Anticristo “.
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