Il francescanesimo del futuro annunciato da Radio Vaticana
(di P. Paolo M. Siano) Lo scorso 10 aprile i Ministri Generali di 3 delle 4 grandi antiche Famiglie Francescane hanno rilasciato unintervista a Radio Vaticana rivelando che nei loro Ordini è in azione un movimento (guidato dalle rispettive gerarchie) che punta:
1°) a permettere a frati laici (professi di voti, non sacerdoti né diaconi) di accedere a uffici di superiorato (es.: Guardiano, Ministro provinciale, Ministro generale), il che viene ritenuto addirittura «una grazia» per i Francescani;
2°) a realizzare l«unificazione» dei 4 Grandi Ordini (solo di quelli?), OFM, OFMConv., OFMCap, TOR. Sarebbe interessante sapere se questo progetto sia condiviso dalla maggioranza dei rispettivi Ordini (e in che misura), o se ci sia magari qualche perplessità di natura giuridica, storica, spirituale, amministrativa, economica. Nei limiti dello spazio concessomi offro qualche considerazione.
I Cappuccini, nati nel 500, riprendono luso di consentire il superiorato anche a frati laici. Nonostante il can. IV della sess. 22a del Concilio di Trento (17-09-1562), i Cappuccini ottengono nel 1566 la dispensa (pro-laici) da Papa Pio V, ma dal 1605 comincia anche per loro la clericalizzazione. Ancora nel 1646, il cappuccino P. Paulino da Bouvvais difende laccesso dei frati laici alle cariche dellOrdine. Tra i Frati Minori Osservanti Riformati (almeno nel XVII sec.) i frati laici possono essere superiori di ritiri (ad es., il B. Bonaventura da Barcellona, 1620-1684).
In ogni caso, negli Ordini francescani le cariche maggiori rimangono riservate, fino ad oggi, a frati chierici. Come la Chiesa, anche gli Ordini Francescani (Ordini e riforme) da secoli sono guidati da coloro che in virtù del Sacramento dellOrdine sono resi conformi a Cristo Servo e Pastore.
A questo punto chiediamoci: perché, oggi, cè così tanta insistenza nel volere i frati laici come superiori? Si dirà: per recuperare lo spirito delle origini! Ce ne rallegriamo. Ma a ben guardare, questa risposta suona strana e alquanto contraddittoria, dato che in epoca contemporanea proprio tra gli Ordini storici si è abbandonata la povertà comunitaria, lo stile austero, labbondante orazione, lapostolato apologetico che hanno sempre caratterizzato origini & riforme francescane! Perché allora non recuperare prima queste cose più importanti? A questo punto temo che la vera risposta alla nostra domanda, sia da ricercarsi nel ritorno dello spirito di Paul Sabatier (1858-1928) piuttosto che nello spirito delle origini francescane. Sabatier fu pastore calvinista sui generis, uno degli agenti del modernismo europeo di fine Ottocento e inizi Novecento, e filo-massone. Fece scalpore con il suo libro Saint François d’Assise (1893/1894) in cui presentava un (san) Francesco a sua immagine e somiglianza. Il libro finì allIndice dei Libri Proibiti, mentre poteri e ambienti mondani lo osannavano e lo premiavano.
Sabatier inventa un (san) Francesco che sogna di creare una Fraternità laicale ma viene costretto, controvoglia, dalla Curia Romana a fondare un Ordine religioso clericale e ad accettare il diaconato. Secondo Sabatier, gli agiografi san Bonaventura e beato Tommaso da Celano avrebbero deformato e soprannaturalizzato la figura del Santo secondo i progetti della Curia Romana.
Allinizio il mondo francescano reagisce compatto contro le tesi di Sabatier, anche se qualche critica antibonaventuriana viene condivisa da qualche frate tra i Minori e i Cappuccini. Dopo il Concilio Vaticano II, lo spirito di Sabatier ricompare più potente e baldanzoso proprio allinterno delle Famiglie Francescane, assieme alle nuove teologie dellimmanenza… Interessanti al riguardo le memorie del beato Gabriele Allegra OFM (1907-1976), il quale criticava la corrente de-clericalizzante e sabatieriana del suo Ordine. Interessanti anche gli studi di padre Giuseppe Buffon OFM sul neosabatierianesimo penetrato nellOFM. Ai nostri giorni, Sabatier è stato definito da studiosi laici, suoi ammiratori, «padre della moderna storiografia francescana».
Pregiudizi sabatieriani, o neosabatieriani, sono condivisi anche da prestigiosi studiosi dellOrdine minoritico (es.: Esser, De Beer, Matura) secondo i quali da ben 7 secoli e mezzo lOrdine è incatenato dal clericalismo, dal monasticismo e dal giuridismo! Inoltre, secondo padre Andrea Boni OFM, San Francesco non fu diacono e con i suoi primi compagni non ricevette tonsura clericale quando nel 1209 Papa Innocenzo III diede approvazione orale alla loro Proto-Regola. Ecco servita la tesi del Francesco laico e dellOrdine laicale! E così Sabatier è superato dai suoi discepoli.
In realtà lo studio critico e spassionato delle fonti attesta che san Francesco fu diacono e che la tesi della tonsura laicale non regge o perlomeno non gode di maggior probabilità della tesi tradizionale (tonsura clericale). Pertanto è certo che con lapprovazione di Papa Innocenzo III e il conferimento di quelle tonsure (clericali), lOrdine dei Minori nacque clericale. I primi 12 Frati Minori, incluso san Francesco, furono aggregati al clero romano (a quel tempo si distinguevano chierici di ordini maggiori e di ordini minori). È vero che nei primi decenni dellOrdine, anche laici divennero superiori, ma poi, la saggezza della Chiesa e lesperienza (es., il caso di frate Elia) fecero riservare a frati chierici le cariche maggiori di superiorato. Che dire? Se proprio si arriverà alla novità laicale, ci si augura che i futuri superiori laici siano preparati dal punto di vista dottrinale e spirituale oltre che giuridico e amministrativo.
Passo al 2° punto con alcune domande. Lunificazione di OFM, OFMConv., OFMCap., TOR, è davvero una mèta luminosa e divina di progresso nello Spirito Santo (lIspiratore di riforme & nuove fondazioni nella Vita Consacrata), oppure è una strategia umana dinanzi al calo numerico dei membri e ai relativi problemi amministrativi ed economici? Che sarebbe accaduto alle Famiglie Francescane se in questi ultimi 50 anni, avessero dato più accoglienza, sostegno e protezione a quei moti interni di riforma un po tradizionali (più preghiera, austerità, recupero intellettuale e pratico della teologia e della pietà francescana, inclusa la mariologia, impegno apologetico, ecc.) che invece, accusati a torto di essere pre- o anti-conciliari, sono stati scoraggiati, o ridotti, o soffocati, o, nel migliore dei casi, costretti a continuare in autonomia giuridica, additati persino come non-francescani? Si stia attenti a non paralizzare i doni dello Spirito sotto il pretesto di conformismo spacciato come unità o addirittura obbedienza… Tanto prima o poi, san Francesco sa farsi sentire… Eccome! Ringraziamo la perspicacia di un Pontefice come Giovanni Paolo II, il quale, tra laltro, fece nascere noi Francescani dellImmacolata salvandoci dallessere abortiti… Speriamo che il nostro Santo ci salvi anche dall’eutanasia… (P. Paolo M. Siano)
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