Consacrazione
della Russia al Cuore Immacolato di Maria
Eseguita dai quattro vescovi della “Resistenza” cattolica
a Vienna, Virginia, USA,il giorno dopo la Consacrazione Episcopale di Mons. Gerardo Zendejas
12 maggio 2017
vigilia del centenario della prima apparizione della Santissima Vergine
Maria a Fatima
Mons. Thomas Aquinas, O.S.B. - Mons. Richard Williamson
Mons. Gerardo Zendejas - Mons. Jean-Michel Faure
Santissima
Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Sede della Misericordia, Sede
della Bontà, Sede del Perdono, porta sicura per la quale le
anime entrano nel Cielo, vedete in ginocchio davanti a voi quattro
figli dell’Arcivescovo Lefebvre, quattro vescovi che si sforzano di
fare quello che possono per aiutarvi ad ottenere dal Papa e dai vescovi
del vostro Divino Figlio una vera Chiesa per la Consacrazione della
Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato, che è il solo che
possa ottenere la pace per l’umanità, ora all’ombra di una
spaventosa terza Guerra Mondiale.
A Fatima, in Portogallo, cento anni fa, avete avvisato l’umanità
della seconda Guerra Mondiale e della fame e delle persecuzioni che
sarebbe sopraggiunte se gli uomini non avessero smesso di offendere
Dio. Per evitare questi disastri, avete promesso di tornare a chiedere
la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Immacolato, e la
Comunione di Riparazione dei Primi Sabati. Se le vostre richieste
fossero state soddisfatte, la Russia si sarebbe convertita e ci sarebbe
stata la pace. Se no, i disastri sarebbero avvenuti e la Russia avrebbe
diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Dodici anni dopo siete tornata
come avevate promesso e avete fatto la duplice richiesta.
Tuttavia, fidando nei mezzi umani per risolvere i gravi problemi della
Chiesa, gli ecclesiastici cattolici non hanno fatto
immediatamente quello che avevate chiesto. Due anni dopo, il vostro
Divino Figlio ha avvertito l’umanità tramite Suor Lucia di
Fatima che, poiché i Suoi ministri avevano tardato ad adempiere
al Suo comando, avrebbero sofferto gravi conseguenze: la Russia avrebbe
diffuso i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni
per la Chiesa, e il Papa avrebbe sofferto notevolmente. Il Papa,
tuttavia, preferiva i suoi mezzi umani per affrontare la Russia.
Nel 1936 Nostro Signore ha spiegato a Suor Lucia che la conversione
della Russia dipendeva dalla sua Consacrazione al vostro Cuore
Immacolato, perché Egli voleva che tutta la Chiesa riconoscesse
che quella conversione era un trionfo del vostro Cuore, così che
la devozione al vostro Cuore fosse praticata accanto alla devozione al
Suo Sacro Cuore.
Gli ecclesiastici hanno esitato ancora, così che nel 1939
scoppiò la terribile seconda Guerra Mondiale e il comunismo
estese il suo potere in tutto il mondo. Subito dopo la guerra le vostre
statue pellegrine di Fatima hanno avuto un grande successo, ma gli
ecclesiastici continuarono a non fare esattamente come avevate chiesto,
e così nel 1957 Suor Lucia, prima che venisse messa a tacere da
questi stessi ecclesiastici, fece sapere della vostra tristezza per il
fatto che né le persone buone né le cattive avessero
prestato attenzione al messaggio di Fatima. Lei disse che le persone
buone non gli avevano dato importanza, mentre le cattive non vi avevano
niente a che fare. Eppure, voi ci avete avvisati ancora una volta che
una pena terribile era imminente.
Solo tre anni dopo, quella punizione cominciò con il rifiuto
degli ecclesiastici di rendere pubblica la terza parte del vostro
segreto messaggio di Fatima, che voi avevate chiesto che fosse reso
noto al più tardi nel 1960. Con una menzogna quasi imperdonabile
costoro fingevano che voi non lo aveste detto, che avrebbero
potuto pubblicarlo dal 1960 in poi, e questo loro sforzo per soffocare
il vostro messaggio di Fatima è continuato da allora, culminando
nel 2000. Ma voi non avete abbandonato i vostri tentativi per salvarci,
mentre gli ecclesiastici venivano puniti ancora più severamente
con la cecità che li ha sopraffatti nel Concilio Vaticano II. E’
molto probabile che nella terza parte del segreto voi aveste avvisato
esattamente sugli errori che hanno prevalso in quel Concilio. E ora
tutta la Chiesa è nelle tenebre e il mondo è sull’orlo
della terza e più terribile Guerra Mondiale.
Cuore Immacolato di Maria, Santissima Madre di Dio, noi ci appelliamo a
voi nella nostra sofferenza. Aiuto dei cristiani, Rifugio dei
peccatori, Consolatrice degli afflitti, noi fidiamo in voi. Regina del
santissimo Rosario, Madre della Chiesa, noi imploriamo il vostro
amorevolissimo, materno e immacolato Cuore di avere pietà di noi
poveri peccatori, vostri figli; ascoltate ed esaudite la nostra
supplica. Vi preghiamo di ottenere dal vostro Divino Figlio le grazie
necessarie perché il Santo Padre e i Vescovi adempiano senza
ulteriore ritardo al tanto ritardato comando del Cielo, consacrando con
i vescovi del mondo intero, la Santa Russia al vostro Cuore Immacolato,
come è stato chiesto e nel modo in cui è stato chiesto da
voi, per conto della Santissima Trinità, molto tempo fa, e a cui
ancora non si è adempiuto.
Cuore Immacolato di Maria, voi sapete quante sofferenze umane sarebbero
state evitate negli ultimi 90 anni se solo uno dei Papi in questo
periodo avesse ascoltato la vostra richiesta per la Consacrazione della
Russia. Madre di Dio, solo voi e il vostro Divino Figlio sapete quale
spaventoso castigo pende sulle teste dell’umanità se i Papi, per
qualunque inadeguata ragione umana, rifiutassero ancora la vostra
richiesta. Se dipendesse da loro, sarebbero ancora capaci di
prevaricare, anche voi cento anni fa ci avete detto quanto questo li
avrebbe fatti soffrire. Madre di Dio, il vostro Divino Figlio non
può rifiutarvi nulla di quanto Gli chiedete. Egli desidera che
la Consacrazione dipenda da voi, perché desidera che il vostro
Cuore Immacolato venga onorato come fonte del trionfo della
Consacrazione. Santa Madre di Dio, molto umilmente in ginocchio vi
preghiamo di ottenere quelle grazie che il Papa ha bisogno per compiere
la Consacrazione.
Nel frattempo, davanti a voi oggi, noi raccomandiamo, fidiamo e
facciamo quanto è in nostro potere, per consacrare la Russia al
vostro Cuore Immacolato, non perché possiamo minimamente
prendere il posto del Papa e dei vescovi di tutto il mondo, ma
perché vogliamo onorare le vostre richieste per quanto ci
è possibile. Se solo la Santa Russia diventasse di nuovo
cattolica, la Chiesa Orientale potrebbe risuscitare la Chiesa
Occidentale, attualmente devastata dal materialismo e dall’ateismo.
Madre di Dio, raccomandiamo anche noi stessi alla vostra protezione e
alla vostra potente intercessione presso Nostro Signore Gesù
Cristo, che è il Signore dei Signori e il Re dei Re, ma che
è contemporaneamente un Figlio che ama infinitamente Sua Madre,
e farà tutto quello che Lei Gli chiederà. Madre Amata e
Benedetta, non abbiamo un’ombra di dubbio che alla fine il vostro Cuore
Immacolato trionferà.
Eseguita dai quattro vescovi della “Resistenza” cattolica
a Vienna, Virginia, USA,il giorno dopo la Consacrazione Episcopale di Mons. Gerardo Zendejas
12 maggio 2017
vigilia del centenario della prima apparizione della Santissima Vergine Maria a Fatima
Mons. Thomas Aquinas, O.S.B. - Mons. Richard Williamson
Mons. Gerardo Zendejas - Mons. Jean-Michel Faure
Santissima
Madre di Dio, Cuore Immacolato di Maria, Sede della Misericordia, Sede
della Bontà, Sede del Perdono, porta sicura per la quale le
anime entrano nel Cielo, vedete in ginocchio davanti a voi quattro
figli dell’Arcivescovo Lefebvre, quattro vescovi che si sforzano di
fare quello che possono per aiutarvi ad ottenere dal Papa e dai vescovi
del vostro Divino Figlio una vera Chiesa per la Consacrazione della
Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato, che è il solo che
possa ottenere la pace per l’umanità, ora all’ombra di una
spaventosa terza Guerra Mondiale.
A Fatima, in Portogallo, cento anni fa, avete avvisato l’umanità della seconda Guerra Mondiale e della fame e delle persecuzioni che sarebbe sopraggiunte se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio. Per evitare questi disastri, avete promesso di tornare a chiedere la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Immacolato, e la Comunione di Riparazione dei Primi Sabati. Se le vostre richieste fossero state soddisfatte, la Russia si sarebbe convertita e ci sarebbe stata la pace. Se no, i disastri sarebbero avvenuti e la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Dodici anni dopo siete tornata come avevate promesso e avete fatto la duplice richiesta.
Tuttavia, fidando nei mezzi umani per risolvere i gravi problemi della Chiesa, gli ecclesiastici cattolici non hanno fatto immediatamente quello che avevate chiesto. Due anni dopo, il vostro Divino Figlio ha avvertito l’umanità tramite Suor Lucia di Fatima che, poiché i Suoi ministri avevano tardato ad adempiere al Suo comando, avrebbero sofferto gravi conseguenze: la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni per la Chiesa, e il Papa avrebbe sofferto notevolmente. Il Papa, tuttavia, preferiva i suoi mezzi umani per affrontare la Russia.
Nel 1936 Nostro Signore ha spiegato a Suor Lucia che la conversione della Russia dipendeva dalla sua Consacrazione al vostro Cuore Immacolato, perché Egli voleva che tutta la Chiesa riconoscesse che quella conversione era un trionfo del vostro Cuore, così che la devozione al vostro Cuore fosse praticata accanto alla devozione al Suo Sacro Cuore.
Gli ecclesiastici hanno esitato ancora, così che nel 1939 scoppiò la terribile seconda Guerra Mondiale e il comunismo estese il suo potere in tutto il mondo. Subito dopo la guerra le vostre statue pellegrine di Fatima hanno avuto un grande successo, ma gli ecclesiastici continuarono a non fare esattamente come avevate chiesto, e così nel 1957 Suor Lucia, prima che venisse messa a tacere da questi stessi ecclesiastici, fece sapere della vostra tristezza per il fatto che né le persone buone né le cattive avessero prestato attenzione al messaggio di Fatima. Lei disse che le persone buone non gli avevano dato importanza, mentre le cattive non vi avevano niente a che fare. Eppure, voi ci avete avvisati ancora una volta che una pena terribile era imminente.
Solo tre anni dopo, quella punizione cominciò con il rifiuto degli ecclesiastici di rendere pubblica la terza parte del vostro segreto messaggio di Fatima, che voi avevate chiesto che fosse reso noto al più tardi nel 1960. Con una menzogna quasi imperdonabile costoro fingevano che voi non lo aveste detto, che avrebbero potuto pubblicarlo dal 1960 in poi, e questo loro sforzo per soffocare il vostro messaggio di Fatima è continuato da allora, culminando nel 2000. Ma voi non avete abbandonato i vostri tentativi per salvarci, mentre gli ecclesiastici venivano puniti ancora più severamente con la cecità che li ha sopraffatti nel Concilio Vaticano II. E’ molto probabile che nella terza parte del segreto voi aveste avvisato esattamente sugli errori che hanno prevalso in quel Concilio. E ora tutta la Chiesa è nelle tenebre e il mondo è sull’orlo della terza e più terribile Guerra Mondiale.
Cuore Immacolato di Maria, Santissima Madre di Dio, noi ci appelliamo a voi nella nostra sofferenza. Aiuto dei cristiani, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, noi fidiamo in voi. Regina del santissimo Rosario, Madre della Chiesa, noi imploriamo il vostro amorevolissimo, materno e immacolato Cuore di avere pietà di noi poveri peccatori, vostri figli; ascoltate ed esaudite la nostra supplica. Vi preghiamo di ottenere dal vostro Divino Figlio le grazie necessarie perché il Santo Padre e i Vescovi adempiano senza ulteriore ritardo al tanto ritardato comando del Cielo, consacrando con i vescovi del mondo intero, la Santa Russia al vostro Cuore Immacolato, come è stato chiesto e nel modo in cui è stato chiesto da voi, per conto della Santissima Trinità, molto tempo fa, e a cui ancora non si è adempiuto.
Cuore Immacolato di Maria, voi sapete quante sofferenze umane sarebbero state evitate negli ultimi 90 anni se solo uno dei Papi in questo periodo avesse ascoltato la vostra richiesta per la Consacrazione della Russia. Madre di Dio, solo voi e il vostro Divino Figlio sapete quale spaventoso castigo pende sulle teste dell’umanità se i Papi, per qualunque inadeguata ragione umana, rifiutassero ancora la vostra richiesta. Se dipendesse da loro, sarebbero ancora capaci di prevaricare, anche voi cento anni fa ci avete detto quanto questo li avrebbe fatti soffrire. Madre di Dio, il vostro Divino Figlio non può rifiutarvi nulla di quanto Gli chiedete. Egli desidera che la Consacrazione dipenda da voi, perché desidera che il vostro Cuore Immacolato venga onorato come fonte del trionfo della Consacrazione. Santa Madre di Dio, molto umilmente in ginocchio vi preghiamo di ottenere quelle grazie che il Papa ha bisogno per compiere la Consacrazione.
Nel frattempo, davanti a voi oggi, noi raccomandiamo, fidiamo e facciamo quanto è in nostro potere, per consacrare la Russia al vostro Cuore Immacolato, non perché possiamo minimamente prendere il posto del Papa e dei vescovi di tutto il mondo, ma perché vogliamo onorare le vostre richieste per quanto ci è possibile. Se solo la Santa Russia diventasse di nuovo cattolica, la Chiesa Orientale potrebbe risuscitare la Chiesa Occidentale, attualmente devastata dal materialismo e dall’ateismo. Madre di Dio, raccomandiamo anche noi stessi alla vostra protezione e alla vostra potente intercessione presso Nostro Signore Gesù Cristo, che è il Signore dei Signori e il Re dei Re, ma che è contemporaneamente un Figlio che ama infinitamente Sua Madre, e farà tutto quello che Lei Gli chiederà. Madre Amata e Benedetta, non abbiamo un’ombra di dubbio che alla fine il vostro Cuore Immacolato trionferà.
A Fatima, in Portogallo, cento anni fa, avete avvisato l’umanità della seconda Guerra Mondiale e della fame e delle persecuzioni che sarebbe sopraggiunte se gli uomini non avessero smesso di offendere Dio. Per evitare questi disastri, avete promesso di tornare a chiedere la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Immacolato, e la Comunione di Riparazione dei Primi Sabati. Se le vostre richieste fossero state soddisfatte, la Russia si sarebbe convertita e ci sarebbe stata la pace. Se no, i disastri sarebbero avvenuti e la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo. Dodici anni dopo siete tornata come avevate promesso e avete fatto la duplice richiesta.
Tuttavia, fidando nei mezzi umani per risolvere i gravi problemi della Chiesa, gli ecclesiastici cattolici non hanno fatto immediatamente quello che avevate chiesto. Due anni dopo, il vostro Divino Figlio ha avvertito l’umanità tramite Suor Lucia di Fatima che, poiché i Suoi ministri avevano tardato ad adempiere al Suo comando, avrebbero sofferto gravi conseguenze: la Russia avrebbe diffuso i suoi errori in tutto il mondo, causando guerre e persecuzioni per la Chiesa, e il Papa avrebbe sofferto notevolmente. Il Papa, tuttavia, preferiva i suoi mezzi umani per affrontare la Russia.
Nel 1936 Nostro Signore ha spiegato a Suor Lucia che la conversione della Russia dipendeva dalla sua Consacrazione al vostro Cuore Immacolato, perché Egli voleva che tutta la Chiesa riconoscesse che quella conversione era un trionfo del vostro Cuore, così che la devozione al vostro Cuore fosse praticata accanto alla devozione al Suo Sacro Cuore.
Gli ecclesiastici hanno esitato ancora, così che nel 1939 scoppiò la terribile seconda Guerra Mondiale e il comunismo estese il suo potere in tutto il mondo. Subito dopo la guerra le vostre statue pellegrine di Fatima hanno avuto un grande successo, ma gli ecclesiastici continuarono a non fare esattamente come avevate chiesto, e così nel 1957 Suor Lucia, prima che venisse messa a tacere da questi stessi ecclesiastici, fece sapere della vostra tristezza per il fatto che né le persone buone né le cattive avessero prestato attenzione al messaggio di Fatima. Lei disse che le persone buone non gli avevano dato importanza, mentre le cattive non vi avevano niente a che fare. Eppure, voi ci avete avvisati ancora una volta che una pena terribile era imminente.
Solo tre anni dopo, quella punizione cominciò con il rifiuto degli ecclesiastici di rendere pubblica la terza parte del vostro segreto messaggio di Fatima, che voi avevate chiesto che fosse reso noto al più tardi nel 1960. Con una menzogna quasi imperdonabile costoro fingevano che voi non lo aveste detto, che avrebbero potuto pubblicarlo dal 1960 in poi, e questo loro sforzo per soffocare il vostro messaggio di Fatima è continuato da allora, culminando nel 2000. Ma voi non avete abbandonato i vostri tentativi per salvarci, mentre gli ecclesiastici venivano puniti ancora più severamente con la cecità che li ha sopraffatti nel Concilio Vaticano II. E’ molto probabile che nella terza parte del segreto voi aveste avvisato esattamente sugli errori che hanno prevalso in quel Concilio. E ora tutta la Chiesa è nelle tenebre e il mondo è sull’orlo della terza e più terribile Guerra Mondiale.
Cuore Immacolato di Maria, Santissima Madre di Dio, noi ci appelliamo a voi nella nostra sofferenza. Aiuto dei cristiani, Rifugio dei peccatori, Consolatrice degli afflitti, noi fidiamo in voi. Regina del santissimo Rosario, Madre della Chiesa, noi imploriamo il vostro amorevolissimo, materno e immacolato Cuore di avere pietà di noi poveri peccatori, vostri figli; ascoltate ed esaudite la nostra supplica. Vi preghiamo di ottenere dal vostro Divino Figlio le grazie necessarie perché il Santo Padre e i Vescovi adempiano senza ulteriore ritardo al tanto ritardato comando del Cielo, consacrando con i vescovi del mondo intero, la Santa Russia al vostro Cuore Immacolato, come è stato chiesto e nel modo in cui è stato chiesto da voi, per conto della Santissima Trinità, molto tempo fa, e a cui ancora non si è adempiuto.
Cuore Immacolato di Maria, voi sapete quante sofferenze umane sarebbero state evitate negli ultimi 90 anni se solo uno dei Papi in questo periodo avesse ascoltato la vostra richiesta per la Consacrazione della Russia. Madre di Dio, solo voi e il vostro Divino Figlio sapete quale spaventoso castigo pende sulle teste dell’umanità se i Papi, per qualunque inadeguata ragione umana, rifiutassero ancora la vostra richiesta. Se dipendesse da loro, sarebbero ancora capaci di prevaricare, anche voi cento anni fa ci avete detto quanto questo li avrebbe fatti soffrire. Madre di Dio, il vostro Divino Figlio non può rifiutarvi nulla di quanto Gli chiedete. Egli desidera che la Consacrazione dipenda da voi, perché desidera che il vostro Cuore Immacolato venga onorato come fonte del trionfo della Consacrazione. Santa Madre di Dio, molto umilmente in ginocchio vi preghiamo di ottenere quelle grazie che il Papa ha bisogno per compiere la Consacrazione.
Nel frattempo, davanti a voi oggi, noi raccomandiamo, fidiamo e facciamo quanto è in nostro potere, per consacrare la Russia al vostro Cuore Immacolato, non perché possiamo minimamente prendere il posto del Papa e dei vescovi di tutto il mondo, ma perché vogliamo onorare le vostre richieste per quanto ci è possibile. Se solo la Santa Russia diventasse di nuovo cattolica, la Chiesa Orientale potrebbe risuscitare la Chiesa Occidentale, attualmente devastata dal materialismo e dall’ateismo. Madre di Dio, raccomandiamo anche noi stessi alla vostra protezione e alla vostra potente intercessione presso Nostro Signore Gesù Cristo, che è il Signore dei Signori e il Re dei Re, ma che è contemporaneamente un Figlio che ama infinitamente Sua Madre, e farà tutto quello che Lei Gli chiederà. Madre Amata e Benedetta, non abbiamo un’ombra di dubbio che alla fine il vostro Cuore Immacolato trionferà.
FATIMA UNA STORIA NELLA STORIA 3 PUNTATA
La devozione mariana nel Magistero del Venerabile Papa Pio
XII
RADIOMESSAGGIO DI SUA SANTITÀ PIO PP. XII
ALL’AZIONE CATTOLICA ITALIANA Martedì, 8 dicembre 1953
Quando, lasciate in disparte le turbe, Gesù raccoglieva a Sè
gli Apostoli e i discepoli, parlava ad essi non in parabole (Matth. 13), ma con
aperta chiarezza, e il tono della sua voce doveva essere particolarmente
accorato e affettuoso.
Vorremmo che accadesse qualche cosa di simile, diletti figli
e figlie dell’Azione Cattolica Italiana, oggi che il progresso della tecnica
moderna vi congiunge in qualche modo più intimamente con Noi, permettendoCi di
parlare cuore a cuore con ciascuno di voi: sacerdoti assistenti, uomini, donne,
giovani, fucini, laureati, maestri.
Oggi siete tutti insieme, benchè non appaia nella sua
magnificenza il quadro delle vostre memorabili adunanze, nè si odano risonare
in questo momento le grida festose di sterminate schiere acclamanti. Oggi
nessun frastuono, nessun clamore. Ma siete tutti riuniti, e a tutti possiamo
parlare; e mentre gli occhi materiali rimangono come socchiusi, si presenta
davanti al Nostro spirito uno spettacolo stupendo: innumerevoli anime sparse in
tutta Italia e ora concentrate intorno al Padre Comune per ascoltare la Sua
parola e ricevere la Sua Benedizione.
Noi vi immaginiamo adunati nelle chiese, grandi chiese di
città, e piccole, ma linde cappelle di paesetti quasi sperduti nelle montagne;
altrove nelle sale parrocchiali, oppure nella modesta casa del vostro buon
parroco; e forse è là in ascolto — vi pensiamo con tristezza e insieme con
particolarissimo affetto — una piccola nidiata di soci accanto al loro padre e
pastore in lagrime, perchè la furia del demonio ha diretto sulla parrocchia
tutti i suoi colpi, riuscendo a portarvi spiritualmente la desolazione e la
morte, e a lasciarvi, praticamente, il deserto.
Ecco, diletti figli e figlie ; Noi entriamo — come fa la
Nostra voce — nelle vostre case, per metterCi accanto a voi: babbi e mamme,
cari vecchietti silenziosi, giovani pieni di vigore, e giovinette con la
primavera sul volto. Con particolare tenerezza Ci avviciniamo ai cari e forse
irrequieti fanciulli, cui — al termine di questo messaggio — vorremmo esprimere
un Nostro particolare desiderio.
Trovandovi tutti uniti, Ci sorge spontanea nella mente l’immagine
di una grande famiglia, cui la varietà dei suoi membri non toglie il profumo
dell’amore, che genera la concordia e conserva la pace. E in questa famiglia
oggi è gran festa; festa per tutti, perchè tutti si accostano all’altare e
ripetono l’offerta di sè stessi a Dio, giurando nuovamente fedeltà assoluta
alla Chiesa. Festa, in particolar modo, per i carissimi giovani, ai quali va,
com’è giusto, il Nostro paterno compiacimento e un Nostro affettuosissimo
augurio. Essi commemorano oggi 1’85’ anniversario della loro fondazione, perchè
nel lontano 1868, in una notte di preghiera nella chiesa di Santa Rosa a
Viterbo, spuntò dal cuore di Mario Fani il primo fra i rami, che oggi potrebbe
meglio chiamarsi la prima radice del robusto tronco dell’Azione Cattolica
unitaria, istituita nel 1922 e munita della regolazione presente con lo Statuto
del 1946.
Bramiamo d’intrattenerCi familiarmente con voi, come un
padre fa coi propri figli, partecipando alle loro gioie, confidando ad essi le
sue ansie, esprimendo loro i suoi desideri. E poichè oggi è anche la festa
della Madre comune al compiersi di cento anni da quando il Nostro glorioso
Predecessore Pio IX, con la forza del suo magistero infallibile, incastonò
un’altra gemma nella corona di Lei, proclamandola Immacolata, avremo dinanzi
agli occhi l’immagine della Vergine santissima, mentre parleremo a voi e vi
inviteremo a guardarla per rimanerne incantati, per imitarla e per sentirvi da
Lei sostenuti e protetti. Ci farà da guida la sacra liturgia (Off. in
Assumptione B. M. V. passim), che non si stanca di chiamarla : pulchra ut luna,
bella come la luna: electa ut sol, fulgida come il sole; terribile come un
esercito schierato, terribilis ut castrorum acies ordinata.
1° – Anzitutto, diletti figli e figlie, guardate Maria, «
bella come la luna, pulchra ut luna ». È un Modo questo per esprimere la
eccelsa bellezza di Lei. Come deve essere bella la Vergine! Quante volte siamo
stati colpiti dalla bellezza di un volto angelico, dall’incanto di un sorriso
di bambino, dal fascino di uno sguardo puro! E certamente nel volto della
propria Madre Iddio ha raccolto tutti gli splendori della sua arte divina. Lo
sguardo di Maria! il sorriso di Maria! la dolcezza di Maria! la maestà di
Maria, Regina del cielo e della terra! Come splende la luna nel cielo oscuro,
così la bellezza di Maria si distingue da tutte le bellezze, che paiono ombre
accanto a Lei. Maria è la più bella di tutte le creature. Voi sapete, diletti
figli e figlie, quanto facilmente una bellezza umana, che è come l’ombra d’un
fiore, rapisce ed esalta un cuore gentile: che cosa dunque esso non farebbe
dinanzi alla bellezza di Maria, se potesse contemplarla svelata, faccia a
faccia, Così l’Alighieri vide nel Paradiso (cant. 31, v. 130-135), in mezzo a «
più di mille Angeli festanti », « ridere una bellezza, che letizia – era negli
occhi a tutti gli altri santi »: Maria!
Intanto su quel volto non si rivela soltanto la bellezza
naturale. Nell’anima di Lei Iddio ha riversato la pienezza delle sue ricchezze
con un miracolo della sua onnipotenza, e allora Egli ha fatto passare nello
sguardo di Maria qualche cosa della sua dignità sovrumana e divina. Un raggio
della bellezza di Dio splende negli occhi della sua Madre. Non pensate voi che
il volto di Gesù, quel volto che gli angeli adorano, dovesse riprodurre in
qualche modo i lineamenti del volto di Maria? Così il volto di ogni figlio
rispecchia gli occhi della madre. Pulchra luna. Felice chi potesse vederti,
Madre del Signore, chi potesse bearsi dinanzi a te; potessimo, o Maria, rimanere
con te, nella tua casa, per servirti sempre!
2° – Ma la Chiesa non paragona Maria soltanto alla luna;
servendosi ancora della Sacra Scrittura (Cant. 6, 10), passa ad un’immagine più
forte ed esclama: Tu sei, o Maria, « electa ut sol », eletta come il sole.
La luce del sole ha una differenza grande da quella della
luna : è luce che scalda e che vivifica. Splende la luna sui grandi ghiacciai
del polo, ma il ghiaccio rimane compatto e infecondo, così come rimangono le
tenebre e perdura il gelo nelle notti lunari dell’inverno. La luce della luna
non porta il calore, non porta la vita. Fonte di luce, di calore e di vita è il
sole. Ora Maria, che ha la bellezza della luna, splende anche come un sole e
irraggia un calore vivificante. Parlando di Lei, parlando a Lei, non
dimentichiamo che è vera Madre nostra. perché attraverso di Lei abbiamo
ricevuto la vita divina. Ella ci ha dato Gesù e con Gesù la sorgente stessa
della grazia. Maria è mediatrice e distributrice di grazie.
Electa ut sol. Sotto la luce e il calore del sole fioriscono
sulla terra e danno frutto le piante; sotto l’influsso dell’aiuto di questo
sole che è Maria fruttificano i buoni pensieri nelle anime. Forse, già in
questo momento voi siete ripieni dell’incanto che promana dalla Vergine Immacolata,
Madre della divina grazia, Mediatrice di grazie, perchè Regina del mondo. Oh!
potessimo avere la voce di S. Bernardo, che non si stancava di lodare, di
cantare, di ammirare, di esultare dinanzi al trono della Vergine! Oh! potessimo
avere la lingua degli angeli per poter dire la bellezza, la grandezza della
loro Regina!
Riandate, diletti figli e figlie, la storia della vostra
vita: non vedete un tessuto di grazie di Dio? Voi potete pensare allora: in
quelle grazie è entrata Maria. I fiori sono spuntati, i frutti sono maturati
nella mia vita, grazie al calore di questa Donna eletta come il sole.
Avete voi pregato questa mattina? La grazia che vi ha
invitato a un atto di così squisita pietà è stata forse una grazia speciale di
Maria, è venuta attraverso Maria.
State ora ascoltando questo Nostro Messaggio di onore alla
Vergine: qualche parola di esso vi penetra forse più profondamente nel cuore,
destando sentimenti buoni e aneliti di fervore? È una grazia che giunge alle
vostre anime attraverso la intercessione di Maria, con la luce di quel sole del
cielo che è Maria.
Sperate voi un giorno di giungere in Paradiso mediante la
grazia della perseveranza fino all’ultimo istante della vita? Avete fiducia di
morire in grazia di Dio? Anche questa grazia verrà a voi devoti di Maria
attraverso un sorriso di Lei, con un raggio di quel sole.
3° – Ma un’altra immagine prende la Chiesa dalla S.
Scrittura e l’applica alla Vergine. Maria è bella in sè stessa come la luna, è
fulgida intorno a sè come il sole; ma contro il « nemico » è forte, è
terribile, come un’esercito schierato in battaglia. « Acies ordinata ».
In questo giorno di gioia e di esultanza, Dio sa come
vorremmo poter dimenticare l’asprezza dei tempi che attraversiamo! ” Ma i
pericoli, che gravano sul genere umano, sono tali che Noi non dobbiamo cessare
mai — si può dire — di gettare il nostro grido di risveglio. Vi è il « nemico
», che preme alle porte della Chiesa, che minaccia le anime. Ed ecco un altro
aspetto — presentissimo — di Maria: la sua forza nel combattimento.
Già, dopo il misero caso di Adamo, il primo annunzio su
Maria, secondo la interpretazione di non pochi Santi Padri e Dottori, ci parla
di inimicizie fra Lei e il serpente nemico di Dio e dell’uomo. Come è per Lei
essenziale di esser fedele a Dio, così di esser vincitrice del demonio. Senza
nessuna macchia Maria ha calpestato la testa del serpente tentatore e
corruttore. Quando si avvicina Maria, il demonio fugge; così come scompaiono le
tenebre, quando spunta il sole. Dove è Maria, non è Satana; dove è il sole, non
è il potere delle tenebre.
Diletti figli e figlie dell’Azione Cattolica Italiana! Oh se
questi tre fulgori di Maria diventassero vostre luci! Se le tre immagini della
S. Scrittura si applicassero, in realtà, a ciascuno di voi e a tutta
l’Associazione!
Vorremmo anzitutto che voi, come figli e figlie di Maria,
cercaste di riprodurre nell’anima vostra la sua bellezza sovrumana. Abbiate
dunque, a immagine di Lei, l’unione perfetta con Gesù. Sia Gesù in voi, siate
voi in Lui, fino alla fusione della vostra vita con la vita di Lui. Siano nella
vostra mente gli splendori della fede e, come Lei, vedete, giudicate, ragionate
secondo Dio. Il vostro cuore, quando è possibile, aspiri all’integrità del
cuore di Lei, che nulla ha diviso con altri ed ha conservato per Iddio tutto il
suo calore, i suoi palpiti, la sua vita. Con le visuali dello spirito, con gli
ardori del cuore, coltivate la dedizione assoluta a Dio. Figli e figlie di
Maria, portate nei lineamenti dell’anima vostra le sembianze della Madre del
cielo. Fate passare attraverso un mondo avvolto nelle tenebre e coperto di
fango fasci di luce e il profumo di una purezza incontaminata.
In secondo luogo vorremmo che foste come il sole, il quale
riscalda e vivifica. Il calore del vostro amore riscaldi le persone e le cose
che vi circondano. Fate distinguere in ogni luogo la vostra presenza col
fervore della vostra carità. Il demonio ha invaso la terra con l’odio : fate
rivivere, prepotente, l’amore. Tanti sono ancora cattivi, perchè non sono stati
finora abbastanza amati. Vivificate tutto quanto cadrà sotto l’influsso dei
vostri raggi. Siate, cioè, come Maria e con Maria, strumenti di vita nelle
anime, che oggi muoiono di freddo e di fame, ma potrebbero tornare alla casa
del Padre, se fossero mosse dalle vostre parole, trascinate dal vostro esempio.
Finalmente applicate anche a voi la terza immagine di Maria
: siate forti contro il « nemico ». Qui non si tratta più soltanto del
vantaggio spirituale di ciascuno di voi, ma della vostra collaborazione per il
bene delle anime. Tutta l’Azione Cattolica, che nei singoli membri deve essere
bella come la luna e vivificante come il sole, sappia essere, di fronte al «
nemico », forte come un esercito schierato in battaglia. Ed ecco che la nostra
familiare riunione prende quasi l’aspetto di una « chiamata a rapporto » del
principale fra i reparti laici del grande esercito cattolico d’Italia.
Nella Nostra recente Enciclica « Fulgens corona » abbiamo
ancora una volta denunciato l’attuarsi di un piano spaventoso per « svellere
radicalmente dagli animi la fede di Cristo », per l’invasione del mondo da parte
del nemico degli uomini e di Dio. E sono uomini — miseri uomini — coloro che
servono da strumenti per quest’opera distruggitrice. Vi è in atto una lotta che
ingrandisce quasi ogni giorno di proporzione e di violenza, ed è quindi
necessario che tutti i cristiani, ma specialmente tutti i militanti cattolici,
« stiano in piedi e combattano sino alla morte, se è necessario, per la Chiesa
madre loro, con le armi che sono consentite » (cfr. S. Bern. Ep. 221, n. 3 –
Migne PL, V. 182, col. 387). Non si tratta qui evidentemente di scontro fra i
popoli con distruzione di case e strage di uomini. Noi abbiamo più e più volte
esecrato la guerra, e siccome riappaiono qua e là tristi segni di pericolo per
la pace, torniamo a scongiurare Iddio, affinchè impedisca, con la Sua
onnipotenza, che nuovi lutti e nuove lacrime vengano provocati sulla terra
dall’incoscienza e dalla malvagità di alcuni. Noi parliamo invece della lotta
che il male, nelle sue mille forme, combatte contro il bene; lotta dell’odio
contro l’amore, del malcostume contro la purezza, dell’egoismo contro la
giustizia sociale, della violenza contro il pacifico vivere, della tirannia
contro la libertà.
Di questa lotta è già assicurato l’esito finale, essendone
garante l’infallibile parola di Dio. Verrà il giorno del trionfo del bene sul
male, perchè verrà il dì, in cui — lo diciamo con immensa tristezza — andranno
« maledetti al fuoco eterno » (Matth. 25, 41) quanti hanno voluto fare a meno
di Dio e sono rimasti sino alla fine ostinati nella impenitenza. Ma vi sono
battaglie, il cui esito non è certo, perchè è affidato anche alla buona volontà
degli uomini. In alcuni settori il « nemico » ha prevalso: occorre
riconquistare il terreno perduto — cioè le anime traviate — perchè Gesù regni
nuovamente nei cuori e nel mondo.
Diletti figli e figlie! Noi vi chiamiamo nuovamente a
raccolta, certi che tutti — senza evasione di sorta — risponderete alla Nostra
voce. Sotto lo sguardo di Maria, Regina delle Vittorie, disponetevi a vivere,
per così dire, in un clima di generale mobilitazione, pronti a qualsiasi
sacrificio, presti a qualunque eroismo.
Noi abbiamo invitato i fedeli di tutto il mondo ad
approfittare dell’Anno mariano, che oggi comincia, per promuovere
manifestazioni di omaggio a Maria nei suoi santuari. Ma quel che preme
specialmente, è che si compia uno sforzo comune per avviare l’Italia verso una
rinascita religiosa integrale. Perchè ciò avvenga, dovrà essere naturalmente
preparato un piano razionale che vi impegni tutti in modo organico, e voi
provvederete a muovervi secondo una esatta e ben studiata strategia,
schierandovi ordinatamente e fissando bene gli scopi da conseguire. È
necessario, per questo, rafforzare la vostra unione interna, accentuando sempre
più il carattere unitario della vostra organizzazione, e poi accogliendo tutti
fraternamente, come compagni d’arme, a combattere fianco a fianco la stessa
battaglia. L’esercito cattolico è composto anche di altre forze che sarebbe
insano ignorare o contrariare. Vi è posto per tutti, e di tutti vi è bisogno in
questo immenso fronte da coprire per respingere gli assalti del « nemico ».
Ricordate però tutti che non vi è ordinato schieramento se,
nel rispetto della varietà e delle capacità, non viene assicurata l’unità del
comando; per questo vivamente esortiamo voi e tutte le forze cattoliche a farvi
guidare nel lavoro apostolico da chi lo Spirito Santo ha posto a reggere la
Chiesa di Dio.
Nello scegliere gli « obiettivi » va inoltre osservato
l’ordine dei valori : dovete quindi preferire lo spirituale al materiale, il
definitivo al provvisorio, l’universale al particolare, ciò che urge a quel che
può essere rimandato ad altro tempo.
Quanto alla tattica da seguire, ricordate che l’accostamento
individuale è quello che dà migliori risultati. Mediante la « Base Missionaria
» l’Azione Cattolica ha già iniziato un lavoro unitario, col quale esce dalle
sue sedi per andare a portare la verità ai lontani. Ma questo metodo produrrà
buoni effetti, soltanto se tutta l’Azione Cattolica cercherà di attuarlo e se
opererà in collaborazione con altre forze cattoliche. Ciò raccomandammo lo
scorso anno agli Uomini di Azione Cattolica; oggi lo diciamo specialmente a
voi, carissimi Giovani, che foste i primi a nascere e siete ancora così pieni
di vigore e di freschezza. Siate, oggi e sempre, le avanguardie ardimentose di
questo pacifico esercito, in spirito di perfetta unione con tutti e di completa
dedizione ai Pastori che guidano la Chiesa.
Ed ecco l’ultima Nostra parola, che vogliamo rivolgere ai
fanciulli e alle fanciulle in ascolto, per esprimere loro un Nostro desiderio.
Ricordate quanto vi amava Gesù e con quanta tenerezza vi accoglieva? Parlando
alle turbe, Egli vi proponeva come modelli per entrare nel regno dei cieli.
Anche il Papa vi ama, come vi amava Gesù. Voi siete i prediletti del Papa, come
eravate la pupilla degli occhi di Gesù.
Ebbene, cari fanciulli, il Papa ha bisogno del vostro aiuto.
Il Papa ha tante ansie, tanti timori per le sorti di questo mondo minacciato di
rovina. Volete voi aiutare il Papa? Volete aiutare la Chiesa a salvare il
mondo, a salvare l’umanità in pericolo? Allora alzate al cielo i vostri occhi
limpidi e puri; giungete le vostre piccole mani e offrite a Gesù la vostra
innocenza. Dite a Gesù che salvi la Chiesa, che salvi le anime. Siate con la
vostra preghiera, coi vostri piccoli sacrifici, gli angeli protettori di tutta
l’Azione Cattolica, che ripone in voi tutte le sue speranze.
Ecco : Noi ci inginocchiamo e recitiamo con voi una
preghiera. Unitevi a Noi per fare dolce violenza alla Madre vostra celeste.
O Vergine bella come la luna, delizia del cielo, nel cui
volto guardano i beati e si specchiano gli angeli, fa che noi tuoi figliuoli ti
assomigliamo e che le nostre anime ricevano un raggio della tua bellezza, che
non tramonta con gli anni, ma rifulge nella eternità.
O Maria, sole del cielo, risveglia la vita dovunque è la
morte e rischiara gli spiriti dove sono le tenebre. Rispecchiandoti nel volto
dei tuoi figli, concedi a noi un riflesso del tuo lume e del tuo fervore.
O Maria, forte come un esercito, dona alle nostre schiere la
vittoria. Siamo tanto deboli, e il nostro nemico infierisce con tanta superbia.
Ma con la tua bandiera ci sentiamo sicuri di vincerlo; egli conosce il vigore
del tuo piede, egli teme la maestà del tuo sguardo. Salvaci, o Maria, bella
come la luna, eletta come il sole, forte come un esercito schierato, sorretto
non dall’odio, ma dalla fiamma dell’amore. Così sia.
La devozione mariana nel Magistero del Venerabile Papa Pio
XII
Noi vi immaginiamo adunati nelle chiese, grandi chiese di città, e piccole, ma linde cappelle di paesetti quasi sperduti nelle montagne; altrove nelle sale parrocchiali, oppure nella modesta casa del vostro buon parroco; e forse è là in ascolto — vi pensiamo con tristezza e insieme con particolarissimo affetto — una piccola nidiata di soci accanto al loro padre e pastore in lagrime, perchè la furia del demonio ha diretto sulla parrocchia tutti i suoi colpi, riuscendo a portarvi spiritualmente la desolazione e la morte, e a lasciarvi, praticamente, il deserto.
Dagli scritti di Mons. MarceI Lefebvre Il Sacerdozio cattolico
Il sacerdote è per il sacrificio Non si può definire il sacerdote senza il sacrificio né il sacrificio senza il sacerdote. Essi sono legati essenzialmente. Il sacerdote è fatto per il sacrificio e non può esserci sacrificio senza sacerdote. Occorre quindi riflettere su cos’è il sacrificio per sapere esattamente cos’è il sacerdote. Il sacrificio è un qualcosa di misterioso, profondo, divino. È un tesoro sul quale potete meditare per tutta la vostra vita sacerdotale, senza che sia esaurito al momento della vostra morte. Solo nell’al di là capiremo bene cosa sia questo sacrificio di Nostro Signore che rinnoviamo tutti giorni sull’altare. Già nel Vecchio Testamento, il Sommo Sacerdote entrava ogni anno nel Santo dei santi e, come dice san Paolo (Eb 9, 7-11), non entrava senza il sangue delle vittime. Questa è un’immagine di ciò che sarebbe stato in futuro il sacrificio di Nostro Signore. Neanche Lui, il Santo per eccellenza, sarebbe entrato nel tabernacolo che non era opera dell’uomo senza il suo Sangue prezioso. Ed è quello che fa il sacerdote oggi, riproduce il sacrificio di Nostro Signore facendo discendere sull’altare il suo Sangue, il Sangue dell’Espiazione, della Riparazione e della Redenzione. Quanto è più grande, quanto più efficace, quanto più sublime, quanto più divino è il sacrificio che i sacerdoti offrono oggi di quello che un tempo offriva il Sommo Sacerdote una volta l’anno, quando penetrava nel Santo dei santi! Il sacerdozio di Cristo La definizione forse più bella, più completa del sacerdozio di Cristo si trova nell’epistola di san Paolo agli Ebrei.
Tutta la prima parte di essa è destinata a farci conoscere cosa sia il sacrificio di Nostro Signore. È davvero meravigliosa. San Paolo è stato certamente ispirato quando scriveva queste pagine. Egli mostra innanzitutto che Gesù è superiore agli angeli (Eb 1, 4-14 e 2). Poi spiega che Gesù è superiore a Mosé, il maggiore dei profeti (Eb 3). Mentre Mosé balbettava il Nome di Dio, Gesù è la Parola sostanziale, il Verbo eterno, disceso fino a noi per salvarci. I segreti dei cuori sono messi a nudo ai suoi occhi. Ben superiore quindi a quel che poteva essere Mosé. In terzo luogo, Gesù è incomparabilmente superiore ai Sommi Sacerdoti dell’antica Legge. Il sacerdozio di Cristo è in effetti il più perfetto che si possa concepire. Triplice Unione del sacerdote Donde gli viene queste perfezione? Lo vediamo facilmente considerando la triplice unione del sacerdote con Dio, con la vittima che offre e con il popolo per il quale la offre. Più il sacerdote è unito a Dio e più il suo sacrificio è perfetto; più è unito alla vittima e più ugualmente il suo sacrificio è perfetto. Infine, più è unito al popolo con il quale lo offre e più il suo sacrificio è perfetto. Quindi, più il sacerdote sarà unito a Dio, più il sacerdozio sarà perfetto, poiché il sacerdote deve supplire con la sua santità all’imperfezione dell’adorazione, della riconoscenza, dell’espiazione e della supplica del popolo, come spiega san Tommaso. Più la vittima sarà pura, preziosa ed interamente consumata in onore di Dio, più il sacrificio sarà perfetto. L’olocausto era il più perfetto dei sacrifici dell’antica Legge perché tutta la vittima era consumata in onore di Dio, per significare che l’uomo deve offrirsi a lui interamente. Più il sacerdote e la vittima saranno uniti, più il sacrificio sarà perfetto, poiché l’oblazione e l’immolazione esteriori della vittima non sono che il segno dell’oblazione e dell’immolazione interiori del cuore del sacerdote che compie in tal modo l’atto più grande della virtù di religione. Infine, più il sacerdote ed il popolo saranno uniti, più il sacerdozio sarà perfetto, poiché il sacerdote deve riunire tutte le adorazioni, rendimenti di grazie, preghiere, riparazioni dei fedeli in un’unica elevazione a Dio. È sufficiente applicare questi princìpi al sacerdozio di Nostro Signore per concludere immediatamente che è il maggiore di tutti quelli che si possano concepire. Infatti, Gesù Cristo sacerdote non è soltanto puro da ogni colpa originale e personale, da ogni imperfezione, ma è la Santità stessa. Non è possibile immaginare un sacerdote più unito a Dio. È egli stesso Dio grazie alla sua unione ipostatica. Di conseguenza, grazie alla sua unione con Dio, non può che essere il sacerdote più perfetto. Non può esistere un’unione più perfetta tra Nostro Signore, sacerdote, e la sua vittima. La vittima è Egli stesso (Eb 5, 2) e non si può immaginare una vittima più perfetta di Nostro Signore. Anche qui, Egli è la perfezione assoluta, che supera tutto quanto si possa immaginare. L’unione tra il sacerdote e la vittima non può essere più intima, il legame del sacrificio esteriore e di quello interiore non può essere più stretto, poiché è il sacerdote stesso ad essere vittima, non solo nel suo corpo, ma nel suo cuore e nella sua anima. Il suo dolore più intenso è generato dalla sua carità alla vista del male immenso che ha la missione di cancellare. Questa unione tra il sacerdote e la vittima si è manifestata sempre di più nell’ultima Cena, al Calvario e dopo la Resurrezione. L’eucaristia, nel Cenacolo, è l’inizio della Passione; ne è anche la conseguenza. Quindi, il sacerdote e la vittima non possono essere uniti più perfettamente che in Nostro Signore immolato per noi. Infine, neppure l’unione tra il sacerdote ed il popolo fedele può essere maggiore che in Nostro Signore, perché egli è il capo del corpo mistico. Non può esistere un unione più grande che quella che vi è tra le membra ed il capo del corpo mistico perché noi siamo uniti a lui, nel corpo mistico, tramite la partecipazione alla sua grazia. È quindi Gesù, in qualche modo esteso al corpo mistico, che offre il sacrificio . Il nostro sacerdozio San Paolo e quindi lo Spirito di Dio, che gli ha dettato queste parole, afferma: «Il sacerdote, che è scelto tra gli uomini, è costituito sacerdote per gli uomini» (Eb 5, 1). Facciamo attenzione a questa prima affermazione, che potrebbe forse giustificare il nuovo orientamento che si vuole dare al sacerdote oggi: un uomo costituito solo per gli uomini. Ma che dice dopo san Paolo? Precisa: «per gli uomini, per ciò che riguarda il culto di Dio» (Eb 5, 1). È costituito per gli uomini, senza dubbio, ma nelle cose che sono di Dio, per condurli a Dio. È questa la finalità del sacerdozio(9). San Paolo prosegue: «Affinché offra doni e compia il santo sacrificio per la Redenzione dei peccati» (Eb 5, 1). Ed aggiunge anche: «Poiché è egli stesso soggetto a debolezza, deve compatire ed essere indulgente con coloro che sono nell’errore e nell’ignoranza» (Eb 5, 2). Lì si trova tutto il segreto del sacramento della penitenza. Il sacerdote è quindi costituito per offrire il santo sacrificio e diffondere le grazie del sacrificio, in modo particolare tramite il sacramento della penitenza, per chinarsi su coloro che sono nell’errore e nell’ignoranza. Dato che egli stesso è peccatore, deve offrire il santo sacrificio per i suoi propri peccati e non solo per i peccati del popolo di Dio. Vedete che in poche righe, san Paolo ha riassunto ciò che costituisce l’essenza stessa del sacerdote. Allora, è importante che tutti coloro che sono chiamati a salire all’altare per ricevere un’ordinazione che li prepara ad offrire questi sacri misteri di Nostro Signore Gesù Cristo meditino queste parole di san Paolo. Devono sapere che anche loro sono deboli, e tuttavia Dio li ha scelti. È ancora san Paolo a dirlo: «Nessuno si attribuisce da se stesso questo onore; ma vi si è chiamati come Aronne» (Eb 5,4), come i leviti, per offrire il vero sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo. Quale mistero! Dio che vuole scegliere degli esseri umani per santificare gli uomini, per consacrarli alla continuazione della sua opera di Redenzione affidando loro il suo proprio sacrificio! È questo un grande mistero d’amore, di carità verso di noi e tutti quelli che attraverso il sacerdozio, nel corso dei secoli, riceveranno grazie di santificazione.
fonte La Tradizione cattolica
Il sacerdote è per il sacrificio Non si può definire il sacerdote senza il sacrificio né il sacrificio senza il sacerdote. Essi sono legati essenzialmente. Il sacerdote è fatto per il sacrificio e non può esserci sacrificio senza sacerdote. Occorre quindi riflettere su cos’è il sacrificio per sapere esattamente cos’è il sacerdote. Il sacrificio è un qualcosa di misterioso, profondo, divino. È un tesoro sul quale potete meditare per tutta la vostra vita sacerdotale, senza che sia esaurito al momento della vostra morte. Solo nell’al di là capiremo bene cosa sia questo sacrificio di Nostro Signore che rinnoviamo tutti giorni sull’altare. Già nel Vecchio Testamento, il Sommo Sacerdote entrava ogni anno nel Santo dei santi e, come dice san Paolo (Eb 9, 7-11), non entrava senza il sangue delle vittime. Questa è un’immagine di ciò che sarebbe stato in futuro il sacrificio di Nostro Signore. Neanche Lui, il Santo per eccellenza, sarebbe entrato nel tabernacolo che non era opera dell’uomo senza il suo Sangue prezioso. Ed è quello che fa il sacerdote oggi, riproduce il sacrificio di Nostro Signore facendo discendere sull’altare il suo Sangue, il Sangue dell’Espiazione, della Riparazione e della Redenzione. Quanto è più grande, quanto più efficace, quanto più sublime, quanto più divino è il sacrificio che i sacerdoti offrono oggi di quello che un tempo offriva il Sommo Sacerdote una volta l’anno, quando penetrava nel Santo dei santi! Il sacerdozio di Cristo La definizione forse più bella, più completa del sacerdozio di Cristo si trova nell’epistola di san Paolo agli Ebrei.
Tutta la prima parte di essa è destinata a farci conoscere cosa sia il sacrificio di Nostro Signore. È davvero meravigliosa. San Paolo è stato certamente ispirato quando scriveva queste pagine. Egli mostra innanzitutto che Gesù è superiore agli angeli (Eb 1, 4-14 e 2). Poi spiega che Gesù è superiore a Mosé, il maggiore dei profeti (Eb 3). Mentre Mosé balbettava il Nome di Dio, Gesù è la Parola sostanziale, il Verbo eterno, disceso fino a noi per salvarci. I segreti dei cuori sono messi a nudo ai suoi occhi. Ben superiore quindi a quel che poteva essere Mosé. In terzo luogo, Gesù è incomparabilmente superiore ai Sommi Sacerdoti dell’antica Legge. Il sacerdozio di Cristo è in effetti il più perfetto che si possa concepire. Triplice Unione del sacerdote Donde gli viene queste perfezione? Lo vediamo facilmente considerando la triplice unione del sacerdote con Dio, con la vittima che offre e con il popolo per il quale la offre. Più il sacerdote è unito a Dio e più il suo sacrificio è perfetto; più è unito alla vittima e più ugualmente il suo sacrificio è perfetto. Infine, più è unito al popolo con il quale lo offre e più il suo sacrificio è perfetto. Quindi, più il sacerdote sarà unito a Dio, più il sacerdozio sarà perfetto, poiché il sacerdote deve supplire con la sua santità all’imperfezione dell’adorazione, della riconoscenza, dell’espiazione e della supplica del popolo, come spiega san Tommaso. Più la vittima sarà pura, preziosa ed interamente consumata in onore di Dio, più il sacrificio sarà perfetto. L’olocausto era il più perfetto dei sacrifici dell’antica Legge perché tutta la vittima era consumata in onore di Dio, per significare che l’uomo deve offrirsi a lui interamente. Più il sacerdote e la vittima saranno uniti, più il sacrificio sarà perfetto, poiché l’oblazione e l’immolazione esteriori della vittima non sono che il segno dell’oblazione e dell’immolazione interiori del cuore del sacerdote che compie in tal modo l’atto più grande della virtù di religione. Infine, più il sacerdote ed il popolo saranno uniti, più il sacerdozio sarà perfetto, poiché il sacerdote deve riunire tutte le adorazioni, rendimenti di grazie, preghiere, riparazioni dei fedeli in un’unica elevazione a Dio. È sufficiente applicare questi princìpi al sacerdozio di Nostro Signore per concludere immediatamente che è il maggiore di tutti quelli che si possano concepire. Infatti, Gesù Cristo sacerdote non è soltanto puro da ogni colpa originale e personale, da ogni imperfezione, ma è la Santità stessa. Non è possibile immaginare un sacerdote più unito a Dio. È egli stesso Dio grazie alla sua unione ipostatica. Di conseguenza, grazie alla sua unione con Dio, non può che essere il sacerdote più perfetto. Non può esistere un’unione più perfetta tra Nostro Signore, sacerdote, e la sua vittima. La vittima è Egli stesso (Eb 5, 2) e non si può immaginare una vittima più perfetta di Nostro Signore. Anche qui, Egli è la perfezione assoluta, che supera tutto quanto si possa immaginare. L’unione tra il sacerdote e la vittima non può essere più intima, il legame del sacrificio esteriore e di quello interiore non può essere più stretto, poiché è il sacerdote stesso ad essere vittima, non solo nel suo corpo, ma nel suo cuore e nella sua anima. Il suo dolore più intenso è generato dalla sua carità alla vista del male immenso che ha la missione di cancellare. Questa unione tra il sacerdote e la vittima si è manifestata sempre di più nell’ultima Cena, al Calvario e dopo la Resurrezione. L’eucaristia, nel Cenacolo, è l’inizio della Passione; ne è anche la conseguenza. Quindi, il sacerdote e la vittima non possono essere uniti più perfettamente che in Nostro Signore immolato per noi. Infine, neppure l’unione tra il sacerdote ed il popolo fedele può essere maggiore che in Nostro Signore, perché egli è il capo del corpo mistico. Non può esistere un unione più grande che quella che vi è tra le membra ed il capo del corpo mistico perché noi siamo uniti a lui, nel corpo mistico, tramite la partecipazione alla sua grazia. È quindi Gesù, in qualche modo esteso al corpo mistico, che offre il sacrificio . Il nostro sacerdozio San Paolo e quindi lo Spirito di Dio, che gli ha dettato queste parole, afferma: «Il sacerdote, che è scelto tra gli uomini, è costituito sacerdote per gli uomini» (Eb 5, 1). Facciamo attenzione a questa prima affermazione, che potrebbe forse giustificare il nuovo orientamento che si vuole dare al sacerdote oggi: un uomo costituito solo per gli uomini. Ma che dice dopo san Paolo? Precisa: «per gli uomini, per ciò che riguarda il culto di Dio» (Eb 5, 1). È costituito per gli uomini, senza dubbio, ma nelle cose che sono di Dio, per condurli a Dio. È questa la finalità del sacerdozio(9). San Paolo prosegue: «Affinché offra doni e compia il santo sacrificio per la Redenzione dei peccati» (Eb 5, 1). Ed aggiunge anche: «Poiché è egli stesso soggetto a debolezza, deve compatire ed essere indulgente con coloro che sono nell’errore e nell’ignoranza» (Eb 5, 2). Lì si trova tutto il segreto del sacramento della penitenza. Il sacerdote è quindi costituito per offrire il santo sacrificio e diffondere le grazie del sacrificio, in modo particolare tramite il sacramento della penitenza, per chinarsi su coloro che sono nell’errore e nell’ignoranza. Dato che egli stesso è peccatore, deve offrire il santo sacrificio per i suoi propri peccati e non solo per i peccati del popolo di Dio. Vedete che in poche righe, san Paolo ha riassunto ciò che costituisce l’essenza stessa del sacerdote. Allora, è importante che tutti coloro che sono chiamati a salire all’altare per ricevere un’ordinazione che li prepara ad offrire questi sacri misteri di Nostro Signore Gesù Cristo meditino queste parole di san Paolo. Devono sapere che anche loro sono deboli, e tuttavia Dio li ha scelti. È ancora san Paolo a dirlo: «Nessuno si attribuisce da se stesso questo onore; ma vi si è chiamati come Aronne» (Eb 5,4), come i leviti, per offrire il vero sacrificio di Nostro Signore Gesù Cristo. Quale mistero! Dio che vuole scegliere degli esseri umani per santificare gli uomini, per consacrarli alla continuazione della sua opera di Redenzione affidando loro il suo proprio sacrificio! È questo un grande mistero d’amore, di carità verso di noi e tutti quelli che attraverso il sacerdozio, nel corso dei secoli, riceveranno grazie di santificazione.
fonte La Tradizione cattolica
"quattro vescovi che si sforzano di fare quello che possono per aiutarvi ad "ottenere dal Papa e dai vescovi del vostro Divino Figlio una vera Chiesa per la Consacrazione della Russia al vostro Cuore Doloroso e Immacolato"
RispondiEliminaottenere dal Papa e dai Vescovi(che in teoria sarebbero essi stessi Ecclesia Docens) una vera Chiesa??? Ma che stanno a dì??? Stando alla logica questi stanno chiedendo ad una evidentemente per loro falsa chiesa di ottenerne una vera! Schizzofrenia portami via!