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sabato 1 luglio 2017

Chi accoglie chi?

Ricordate le barricate “razziste” di Cona? Ora le fanno i migranti lì ospitati. Contro altri migranti


“Oggi le comiche” fa un baffo a questo Paese, siamo veramente alla frutta. Mentre ci camminano con i tacchi a spillo sui coglioni h24 per ricordarci che l’accoglienza è un dovere, sapete cosa succede a Cona, il piccolo paesino del veneziano balzato agli onori delle cronache lo scorso gennaio per le barricate erette dai cittadini contro l’arrivo di migranti? Che gli stessi migranti non vogliono altri migranti! Razzisti del cazzo, altro che risorse!

Già, sembra fantascienza ma è l’Italia. Stamattina all’ex caserma di Cona è andata in scena una protesta xenofoba in piena regola: l’accesso all’ex base militare è stato bloccato a causa di un’azione dei migranti ospitati nella struttura. All’origine della protesta, stando ad alcune fonti, l’arrivo di decine di altri ospiti nelle ultime ore, nonostante il centro, come documentato in passato, viva già una situazione di disagio e sovraffollamento. I migranti ospiti dell’hub avrebbero impedito l’ingresso ai pullman che trasportavano i nuovi arrivati e anche al personale che opera nella struttura. Che scena edificante di convivenza!

Stando al segretario metropolitano del PD, Gigliola Scattolin, “questo territorio, in generale e Cona in particolare ha dato molto in termini di ospitalità dei profughi. Noi tutti apprezziamo il lavoro che il governo sta facendo, e in particolare l’impegno del ministro Minniti che finalmente sta affrontando la questione immigrazione con grande serietà. Tuttavia non si può più nascondere che Cona e il Veneto stanno dando moltissimo in termini di territorio, sicurezza e certezze verso i cittadini”. E ancora, stando al resoconto dell’ANSA: “L’auspicio dell’esponente democratica è che venga trovata una soluzione diversa, e soprattutto che chi ha dato molto come il territorio veneziano e chioggiotto non venga ulteriormente chiamato a responsabilità dove altre zone del Paese hanno certamente dato meno di noi. Tutti devono accogliere, a piccoli gruppi, non esistono cittadini di serie a e di serie b”. Cara compagna, vai a dirlo ai migranti che bloccano l’ingresso, sono loro che – dopo aver attraversato sei deserti, bevuto sangue di cammello, essere sfuggiti a guerre, carestie, fame atavica, creste di gallo e alopecia – ora non vogliono fare un pochino di spazio ai loro “fratelli”. Della serie, migrante sì ma coglione no. Mica sono contribuenti italiani.
Dunque, sarebbe questa la solidarietà che il Terzo Mondo viene a insegnare a noi avidi occidentali? E per carità di patria, nessuno salti fuori con la storia dello Stato che deve garantire l’accoglienza e un minimo di dignità nella collocazione dei migranti: lo Stato a questa gente NON DEVE UN CAZZO e, forse, ora che la merda non solo è entrata nel ventilatore ma sta facendo la ruota di pavone sui muri, anche gli esponenti locali del PD devono fare i conti con la realtà (oltre che con le urne): i cittadini, la gente che lavora e paga le tasse al 38% di aliquota, ne ha i coglioni pieni.

Altro che prendersela con Emmanuel Macron perché ci sfancula, lui fa benissimo, sono i traditori che hanno permesso che si arrivasse ad essere un centro d’accoglienza a cielo aperto chiamato Italia da prendere a male parole. Ecco quelle del sindaco di Cona, Alberto Panfilio, eletto con una lista civica: “Questo governo usa il pallottoliere per risolvere problemi complessi a cui non si riesce a dare una giusta risposta da due anni. Il numero degli ospiti ha superato in queste ore quota 1.600. Per questa piccola località del veneziano è una situazione insostenibile. Conetta doveva essere chiusa da tempo”.
Avete voluto la guerra, cari PD ed eccovi serviti. Preparatevi, visto che l’estate porta con sé sbarchi e le promesse di SuperCiuk Juncker resteranno tali, a vedere spuntare casi come questo ovunque, Cona come tanti funghi dopo un temporale. Il tutto con l’aggravante del fatto che, in molte località balneari del nostro Paese, già adesso che la stagione vacanziera non è ancora nel vivo, si registrano problemi e tensioni tra risorse, cittadini e turisti. Volete vedere che effetto fanno i ghetti parigini se trasferiti in Italia? Accontentati, Cona è solo l’inizio. E, temo, il peggio dovrà ancora arrivare. Cosa dicono ora i fenomeni dell’accoglienza, i Mentana di turno che volevano crocifiggere al muro del buonismo i cittadini di Cona e Conetta per le loro barricate? Cos’erano, fascisti, razzisti e xenofobi? No, erano previdenti, perché avevano capito che aria tirava in questo Paese. Te ne mando solo 10, era il refrain. Peccato che gli sbarchi continuino e, al netto di sindaci che fanno il bene dei loro cittadini e dicono “no” all’accoglienza diffusa del modello Sprar, sono sempre i soliti pirla a continuare a ricevere nuovi ospiti non graditi ma sponsorizzati da governo e prefetti.

Quindi, i 10 diventano 20 e poi 60 e poi 100. Non si lamentino, quindi, se ora sempre più sindaci negheranno strutture per l’accoglienza: non fanno bene, fanno benissimo. Non sapete dove metterli e la situazione adesso rischia di sfuggire di mano? Ci sono Camera e Senato libere per due mesi tra poco, oltre a tutto il Vaticano, le sedi dei partiti di governo e le abitazioni degli accoglienti solidaristi dei salotti tv, i quali per un paio di mesi ora si trasferiranno nella seconda casa di Capalbio o Cortina: visto, già risolto. Portateveli a casa se vi piacciono tanto. Perché nemmeno altri migranti come loro, vogliono i nuovi arrivati. Alla faccia di chi scappa dalla guerra e della fame e non è disposto a dormire un po’ più scomodo, per far spazio ad altri fuggiaschi da conflitti immaginari e con in testa solo le Nike ultimo modello e il wi-fi. Il bluff è scoperto, il Re è nudo. Ora sono tutti cazzi vostri, perché il tappo della pazienza è saltato.
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Di Mauro Bottarelli , il 44 Comment 

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