Papa Francesco concede alle Conferenze Episcopali il controllo sui libri liturgici
Papa Francesco ha pubblicato il Motu Proprio Magnum Principium con cui concede alle conferenze episcopali un maggiore controllo sui libri liturgici. Finora, la Sede Apostolica aveva il compito di autorizzare i testi liturgici. Da ora in poi le conferenze episcopali autorizzeranno i testi e la Sede Apostolica rivedrà traduzioni già approvate.
Il diacono britannico Nick Donnelly fa notare su Twitter che "la frammentazione della comunione della Chiesa prende velocità". Ancora: "Divisi per dottrina morale, ora la liturgia".
Foto: © Mazur/catholicchurch.org.uk CC BY-SA, #newsVgguouoydx
L'ultima eteroclita invenzione di Bergoglio
Bergoglio dovrebbe ritirarsi in una trappa e dovrebbe proferire esclusivamente la frase: "Memento mori", se lasciato libero di parlare non pronuncia che stoltezze.
In questo video insulta Nostro Signore affermando che "nelle sue vene scorre sangue pagano" e questo perché, secondo lui la ricostruzione dell'albero genealogico della Santa Sempre Vergine Maria è approssimativa.
D'altra parte gli eroi di Bergoglio sono Martin Lutero, oltre a Giuda Iscariota mentre, sempre secondo lui, "Gesù si è fatto diavolo"
Ecco un pot-pourri di alcune stoltissime Frasi di Bergoglio
Quousque tandem abutere, Francisce, patientia nostra !
“Spifferi parte XLI: la profanazione dell’Eucaristia è cominciata ed è una realtà nella Diocesi di Torino” di Fra Cristoforo
Mi dispiace che gli spifferi che scrivo siano sempre portatori di cattive notizie. Ma è giusto rendere noto a tutti i lettori la continua demolizione che Omissis cerca di compiere nei confronti della Chiesa Cattolica.
Abbiamo parlato in diversi spifferi che vi è una commissione riservata che sta preparando testi “ad experimentum” per “messe ecumeniche”.
La strategia di Omissis & Co. non si ferma qui. Infatti è sua abitudine far sembrare che le cose arrivino senza alcuna imposizione dall’alto. E che le iniziative partano dal “basso”. In realtà sotto il suo ossessivo controllo (da buon dittatore).
Ebbene. L’esperienza della “messa ecumenica” è già partita. Dalla diocesi di Torino. Dal fatidico gruppo ecumenico “spezzare il pane”, capitanato -udite udite- dal sacerdote cattolico don Fredo Oliviero (https://ilbenevincera.wordpress.com/tag/chi-e-don-fredo-olivero/), che gode dell’appoggio grandissimo del suo vescovo, Mons. Cesare Nosiglia, (forse perché è un prete pro migranti sempre, comunque e dovunque)http://torino.repubblica.it/dettaglio/i-cinquantamila-migranti-di-don-fredo/1820120). Vi suggerisco di leggere gli articoli che sto linkando.
Questo gruppo ecumenico -“spezzare il pane”-, fondato da don Fredo qualche tempo fa, sta ormai iniziando a celebrare “ecumenicamente” la Messa insieme ai valdesi, ortodossi, anglicani e luterani. Leggete qui (http://www.lavocedeltempo.it/Rubriche/IDEE-E-OPINIONI/Unita-nella-diversita-e-Ospitalita-eucaristica-due-proposte-un-cammino).
In poche parole questa gente ha escogitato una sorta di “ospitalità eucaristica”, dove una volta dall’uno e una volta dall’altro si celebra tutti insieme “alla stessa mensa”, facendo tutti la “comunione” (cattolici, protestanti, valdesi ecc…) e dando così il via alla famosa “messa ecumenica” voluta intensamente da Omissis.
Vi cito solo alcune frasi dell’articolo citato : “Non viene richiesto, per vivere insieme quest’evento, l’adesione ad un ‘pensiero unico’ sull’eucarestia, ma piuttosto il rispetto di tutti per il pensiero di ognuno; del resto – come anche Paolo Ricca ha osservato nel suo ‘L’ultima cena, anzi la prima’ – se né Gesù, né Paolo hanno spiegato il ‘come’ di questa presenza, perché allora dobbiamo farlo noi?”.
“E’ ormai consuetudine che, una volta al mese, il gruppo si incontri in un chiesa cattolica, luterana, valdese o battista per condividere l’eucarestia, partecipando al culto o alla messa – officiati secondo la liturgia della chiesa ospitante – e collaborando con ruoli diversi alla celebrazione. Distribuzione della comunione, letture e commento della Parola divengono così altrettante occasioni di condivisione ecumenica, ricollocando in primo piano la propria identità di cristiani rispetto a quella di appartenenza ad una specifica chiesa. All’accoglienza eucaristica hanno così aderito, in misura crescente, diversi luoghi di culto, qualche comunità e qualche realtà parrocchiale, e questa pratica va ora diffondendosi anche in altre città”.
“Anche il dogma della transustanziazione, introdotto dal Concilio di Trento in un clima segnato dalla Controriforma, e che ha a lungo diviso i cattolici dagli altri cristiani, è oggi letto da molti teologi cattolici (Alberto Maggi e Carlo Molari in Rocca n.9/2017, e molti altri) come transignificazione delle specie e commemorazione nel rito, con ‘distinguo’ che è sempre più difficile riconoscere rispetto alle letture evangeliche; la presenza ‘reale’ infatti non è più intesa come ‘materiale’, ma come ‘presenza reale spirituale”.
La cosa raccappricciante è che questa farsa sia partita in seno al cattolicesimo.La mia fonte mi ha segnalato che questo gruppo e queste iniziative sono strettamente raccomandate da Omissis.
Come mai altrimenti l’Arcivescovo di Torino non ha preso provvedimenti contro queste iniziative? Anzi, vengono incentivate? Come mai invece i provvedimenti vengono presi solo per sacerdoti e vescovi che vogliono restare fedeli alla Dottrina della Chiesa?
Ormai l’iter della “messa ecumenica” è iniziata. A livello pratico. E si comincia anche a farne pubblicità (http://riforma.it/it/articolo/2017/07/11/fare-rete-sapere-chi-pratica-lospitalita-eucaristica).
A breve usciranno anche le “linee guida” liturgiche ufficiali per queste farse. E il dado è tratto. Tra qualche tempo chi non si adegua sarà emarginato. Come è solito fare Omissis.
La situazione è gravissima. Siamo dentro l’eresia più totale. Siamo dentro la profanazione dell’Eucaristia, della negazione del Sacramento.
Tutto ciò è il segno del tempo dell’anticristo: l’abolizione del “Santo Sacrificio”.
E se qualcuno aveva dubbi che avessero intenzione di varare una “nuova messa”, ora i signori sono serviti.
Fra Cristoforo
“Il Vangelo secondo Bergoglio: socialismo, femminismo e un pizzico di marxismo” di Finan Di Lindisfarne
Rifatevi a questo articolo:
Il giornalista, che ben conosciamo, titola il suo pezzo in questo modo:
“Le donne non siano ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo”
Certo, il succo della questione è trovare il titolo ad effetto che possa far fare qualche visualizzazione in più a Vatican Insider. Quindi usiamo il solito vecchio trucco del pro-donna! E lo dico convinto del fatto che le sane e splendide lettrici cattoliche di questo blog ne abbiano piene le scatole di questa retorica femminista usata di continuo nella neochiesa contemporanea.
Ma basta con i commenti del povero Finan, che con l’età comincia a essere un polemico brontolone.
Ecco gli estratti chiave delle parole del Sommo Pontefice:
….Per favore», le donne «non possono essere ridotte a serve del nostro recalcitrante clericalismo; esse sono, invece, protagoniste nella Chiesa latinoamericana»…
…Dio, quando parla all’uomo in Gesù, non lo fa con un generico richiamo come a un estraneo, né con una convocazione impersonale alla maniera di un notaio, né con una dichiarazione di precetti da eseguire come fa qualsiasi funzionario del sacro…
…L’avverbio “concretamente” non è un dettaglio stilistico, ma appartiene al nucleo della domanda. Il Vangelo è sempre concreto, mai un esercizio di sterili speculazioni. Conosciamo bene la ricorrente tentazione di perdersi nel bizantinismo dei “dottori della legge”…
…Non si può, dunque, ridurre il Vangelo «a un programma al servizio di uno gnosticismo di moda, a un progetto di ascesa sociale o a una visione della Chiesa come burocrazia che si autopromuove, né tantomeno questa si può ridurre a un’organizzazione diretta, con moderni criteri aziendali, da una casta clericale»…
…Infine, anche i laici sono una speranza per l’America Latina, spiega Francesco. Un laicato cristiano «che, in quanto credente, sia disposto a contribuire: nei processi di un autentico sviluppo umano, nel consolidamento della democrazia politica e sociale, nel superamento strutturale della povertà endemica, nella costruzione di una prosperità inclusiva fondata su riforme durature e capaci di tutelare il bene sociale, nel superare le disuguaglianze e salvaguardare la stabilità, nel delineare modelli di sviluppo economico sostenibili che rispettino la natura e il vero futuro dell’uomo – che non si esaurisce nel consumismo illimitato –, come pure nel rifiuto della violenza e nella difesa della pace»…
Un bel discorso, certo.
Sarebbe bello sentirlo pronunciare ai ‘fratelli musulmani‘, che spesso e volentieri trattano le donne come pezze da piedi. Avete mai sentito qualche ammonimento alla loro condotta? Figuriamoci.
Non poteva mancare naturalmente il riferimento a noi poveri ottusi e fissati con la Dottrina, che facciamo “sterili speculazioni”.
E che riduciamo il Vangelo a uno “gnosticismo di moda”.
Peccato che il riferimento allo gnosticismo implichi seguire una “conoscenza esclusivistica”. Noi invece vogliamo solo seguire le Parole di Gesù Cristo e non qualche imprecisata conoscenza esoterica.
Sul fatto poi di ridurre la chiesa ad “ascesa sociale” mi pare che nell’attuale compagine ce ne siano parecchi di vescovi compiacenti che, incuranti delle leggi di Dio, ripetono a pappagallo le nuove direttive senza nessun giudizio morale oggettivo. Una falsata obbedienza. Pertanto mi sento di affermare con sicurezza che la “casta clericale” attualmente sia ancora peggiore del passato. Perchè perlomeno prima chi era attaccato all’ “ascesa clericale” bene o male contribuiva a una pastorale di fondo che era coerente con gli insegnamenti di Cristo.
L’ultimo estratto poi è pura politica.
Ricordo di aver sentito questa affermazione: “il Papa non si immischia nella politica”.
Di per sé sono parole corrette. Ma come sempre mancano le fondamenta: mai un accenno a Cristo.Cristo viene sempre e solo citato per confermare il concetto del sociale.Sociale, sociale, sociale e ancora sociale.
Quello che concerne invece il peccato, mai. Che poi stava alla base degli ammonimenti dello stesso Gesù. (“se non vi convertite, perirete tutti”)
Perchè non dire che la soluzione NON sta SOLO nelle umane riforme e invece stanel conformarsi alle leggi di Dio di conseguenza migliora anche la società? Che forse i poveri non peccano come i ricchi?
Gesù prima di ascendere promise il Paraclito che avrebbe rivelato agli Apostoli laverità sul peccato.
Gesù disse anche, una volta, “i poveri li avete sempre… me non mi avete sempre…”
Allora perché ogni tanto non lasciare perdere le soluzioni sociali e comprendere che tanto in questa vita esisterà sempre la povertà e che non ci si salva a seconda di quanto si possiede?
La salvezza eterna non conta più nulla, il Papa non me parla mai.
Forse non ci crede.
Forse non ci crede.
Un povero può anche commettere peccati mortali, ma tanto è povero, quindi l’importante è l’uguaglianza sociale. Quello che mi arriva è questo concetto. Ed è quello che arriva a tutti i cristiani.
Ovvero concetrarsi sulle cose della terra -che vanno risolte prima- e poi su quelle del cielo.
Se non erro qualcuno aveva consigliato proprio il contrario. (Paolo)
Queste per concludere, sono parole degne di chi fa politica, e ci mette quel pizzico di marxismo che piace sempre. Non di un Pontefice.
Finan Di Lindisfarne
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Leader laburista britannico porta la Amoris Laetitia a un nuovo livello
Il leader laburista britannico Jeremy Corbyn, 68 anni, ha ricevuto la Comunione a un funerale a Londra, Inghilterra, riferisce The New Statesman.
Corbyn proviene da una famiglia socialista senza legami con la Chiesa Cattolica. Si è sposato tre volte ed ha divorziato due volte, ha tre figli con la sua seconda moglie. La sua terza moglie è di formazione cattolica.
In un'intervista del dicembre 2015, Corby si p rifiutato di dire quali siano le sue credenze religiose, dicendo che erano "una cosa privata", pur negando di essere un ateo. Ha detto di essere "scettico" nell'avere un Dio nella sua vita.
Corbyn ha descritto le sue preoccupazioni sull'ambiente come una sorta di "spiritualismo". È un sostenitore della propaganda gay.
Foto: Jeremy Corbyn, © Sophie Brown, CC BY-SA, #newsNzribxpnjr
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