ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 11 ottobre 2017

Non solo date..

Nostra Signora tra le Rivoluzioni: Fatima ci salva
                                                       13 ottobre 1917: il miracolo del sole

Tantissimo si può scrivere su Fatima, beninteso restando nei limiti delle apparizioni o rivelazioni «permesse come da credere piamente con fede solo umana, secondo la tradizione che veicolano, confermata da idonee testimonianze e documenti» (Congregazione dei Riti 12.5.1877). Va da sé che il sottoscritto “ci crede” e scrive per quelli che “ci credono”.
La ricorrenza quest’anno del centenario della Rivoluzione di Ottobre sollecita a cogliere il fatto che Fatima si incastona tra due rivoluzioni: del Portogallo prima e della Russia poi. Infatti all’inizio delle apparizioni il Portogallo era giunto al culmine di un processo politico che ne prevedeva la scristianizzazione; a sua volta un mese dopo l’apparizione conclusiva ebbe luogo in Russia la Rivoluzione di Ottobre con gli stessi intenti, ma con maggior incidenza internazionale. E forse la Madonna non scelse a caso le date delle apparizioni.

TRA DUE RIVOLUZIONI

In Portogallo dal 1833 il partito liberale si fece sempre più forte. Il 5 ottobre 1910 cadde la monarchia con Manuele II, nipote della regina Maria Pia di Savoia. Nello stesso anno fu emanata la legge della separazione della Chiesa dallo Stato a firma di Afonso Augusto da Costa (1871-1937), ministro della giustizia e poi tre volte primo ministro. Nel 1911 Costa dichiarò che in pochi decenni sarebbe scomparso dal paese ogni influsso religioso cristiano.

Il 24 maggio 1911 san Pio X intervenne con l’Enciclica Iamdudum in Lusitania (Già da tempo in Portogallo) denunciando un «odio implacabile verso la religione cattolica», che di fatto comportava: separazione della Chiesa dallo stato; persecuzione di vescovi ed espulsione di religiosi; eliminazione di festività religiose e dell’insegnamento cristiano nelle scuole con programmi atei; difficoltà burocratiche nell’aiutare economicamente le parrocchie e organizzazioni laiche per la gestione delle stesse; intromissioni nella educazione e nei programmi di scuola dei seminaristi; difficoltà a far circolare i documenti papali o romani; benefici per i preti che si fossero sposati e per le rispettive mogli e figli ecc. (EE 4/346-353).

Nel 1917 Afonso Augusto da Costa era di nuovo al governo, un terzo mandato che curiosamente quasi coincise con il periodo delle apparizioni: queste coprirono il lasso di tempo dal 13 maggio al 13 ottobre e nello stesso anno Costa fu primo ministro dal 25 aprile all’8 dicembre. Poi, dopo un nuovo colpo di stato, fu esiliato a Parigi dove morì.

In Russia invece la Rivoluzione di ottobre seguì di un mese l’ultima apparizione del 13 ottobre 1917, quando con l’insurrezione del 7-8 novembre (25-26 ottobre secondo il calendario giuliano vigente in Russia) i bolscevichi inaugurarono il governo rivoluzionario sotto la presidenza di Vladimir Lenin († 1924), governo che, dopo una guerra civile, si consolidò definitivamente nel 1921-1922. E cominciarono anni di ateismo civile e culturale con persecuzioni ai cristiani: sotto Lenin, sebbene nel febbraio 1922 il Patriarca Tykhon avesse invitato a consegnare gli oggetti di valore delle chiese per soccorrere la popolazione, furono messi a morte 2691 preti, 1962 monaci, 3447 monache, 2 metropoliti e 40 vescovi; sotto Josif Stalin († 1953) furono chiuse tantissime chiese di campagna e nel 1932 fu varato un piano quinquennale che prevedeva: «Con il 1° maggio 1937 la nozione stessa di Dio sarà cancellata dalla mente del popolo»; sotto Nikita Kruscev († 1971) fu instaurato un clima di controllo statale che portò alla chiusura di circa 15.000 chiese, 5 seminari, 55 monasteri.

I BAMBINI VEGGENTI E LA POLITICA

Aljustrel, paese natale di Lucia, Giacinta e Francesco, era uno sperduto villaggio dove i fermenti culturali e politici arrivavano attutiti. La presenza del governo era avvertita solo quando i giovani venivano prelevati per andare in guerra con il rischio di morirvi. Molti bambini, e all’inizio i veggenti con loro, erano analfabeti. Lucia farà difficoltà a datare certi avvenimenti dell’infanzia «perché in quel tempo io non sapevo ancora nemmeno il giorno dei mesi» (Lettera del 18.5.1941). Dalle testimonianze sembra che i veggenti non avvertissero la politica massonica e anticristiana del governo e neppure sapessero dov’era la Russia.

Di fatto i veggenti sperimentarono l’arresto e la reclusione da parte del sindaco di Vila Nova de Ourém Artur de Oliveira Santos a metà agosto 1917 e Lucia nel 1918 o 1919 fu impedita di recarsi a Cova da Iria da due militari a cavallo in quanto «il governo non vedeva di buon occhio lo svolgersi degli avvenimenti»; sempre Lucia mentre si trovava a Lisbona sospettò di essere ricercata dal governo (II Memoria): questi pochi cenni si limitano a constatare l’opposizione a Fatima, ma non raggiungono la percezione di una politica massonica anticristiana più vasta. Anche quando il 25.3.1997 - a 80 anni dalle apparizioni - Lucia firma il libro Scritti e ricordi (Ed. Vaticana 2017), la descrizione del paese d’infanzia (pp. 23-33) è cristianamente idilliaca e senza il minimo cenno alla situazione politica. Per cui, se la Madonna apparendo toccò questo tasto, si trattò veramente di una iniziativa sua e non dei veggenti.

LA MADONNA INTERVIENE

Le apparizioni della Madonna furono precedute da tre apparizioni di un angelo nel 1916. Nella seconda l’angelo chiese ai veggenti preghiera e sacrifici per uno scopo: «Attirate così la pace sulla vostra patria. Io sono il suo Angelo custode, l’angelo del Portogallo». L’angelo riprese la categoria degli “angeli delle nazioni” (Dn 10,13), insinuando ai veggenti che le sorti della loro nazione non erano solo nelle mani dei governanti di turno. Nello stesso senso il 13 luglio 1917 la Madonna promise: «In Portogallo si conserverà sempre il tesoro della fede ecc.» (IV Memoria), promessa che supponeva un pericolo reale per la fede. E furono il pellegrinaggio e la fede suscitati a Fatima che cambiarono in meglio la situazione (alcuni però leggono il “ecc.” come premessa di qualcosa che non è ancora stato manifestato).

Nella stessa apparizione del 13 luglio, quella del “segreto” (reso pubblico dalla Santa Sede: EV 19/986-989) la Madonna citò la Russia: «verrò a chiedere la consacrazione della Russia», la quale «si convertirà e (gli uomini) avranno pace; se no, spargerà i suoi errori per il mondo, promovendo guerre e persecuzioni alla Chiesa» (EV 19/988). Era la “politica” della Madonna per la Rivoluzione di ottobre e il suo seguito! Pio XII consacrò la Russia con la Lettera apostolica Sacro vergente anno (7.7.1952: EE 6/1990-2009) e Giovanni Paolo II con un Affidamento del 1981, ripetuto nel 1982 e 1984 (EV 19/981-982). A detta di mons. Bertone, «Suor Lucia confermò personalmente che tale atto solenne e universale di consacrazione corrispondeva a quanto voleva nostra Signora» (EV 19/983), ma ad oggi non tutti sono d’accordo.

La Madonna preannunciò una seconda guerra mondiale e mostrò una processione verso una Croce con l’uccisione di un vescovo vestito di bianco e altri sacerdoti e fedeli (EV 18/989).

COME E PERCHÉ LA MADONNA INTERVENNE

Come mai la Madonna intervenne? Perché l’uomo è sociale e se una società, la sua cultura, il suo governo ecc. contrastano la fede, la fede di molti rischia di spegnersi. Ora, nel momento in cui le forme di governo cambiano, il rischio è di allontanare Dio e così capitò quando il popolo chiese un re e Dio disse a Samuele: «Ascolta la voce del popolo, qualunque cosa ti dicano, perché non hanno rigettato te, ma hanno rigettato me, perché io non regni più su di loro» (1Sam 8,7). Certi profondi cambiamenti politici sono opportuni e talvolta necessari, ma è proprio qui che si insinua la concupiscenza umana (1Gv 2,16) come desiderio di dominio e oppressione (Mt 20,25) producendo anche sugli altri una «affermazione di sé contro gli imperativi della ragione» (CCC 377). Ed ancora è qui che si insinua l’azione del demonio.

La Madonna non sponsorizzò nessun sistema politico, ma chiese atteggiamenti contrari e correttivi verso quanto sopra. Chiese la comunione riparatrice ai primi sabati del mese e, «in modo sorprendente per persone provenienti dall’ambito culturale anglosassone e tedesco», la consacrazione della Russia al suo Cuore Immacolato e a tutti la devozione a questo stesso Cuore, nel quale volontà di Dio «diviene il centro informante di tutta quanta l’esistenza» (Card. J. Ratzinger, Commento teologico: EV 19/1012). Chiese la penitenza e la preghiera per i peccatori.

In questo modo la società poteva cambiare assetto politico, ma conservando il riferimento a Dio. Soprattutto si evitava di assolutizzare il cambiamento e mentre esso avveniva i cuori restavano fissi dove è la vera gioia: «ibi nostra fixa sint corda, ubi vera sunt gaudia» (Domenica XXI ordinario). Senza dimenticare di pregare e sacrificarsi, perché «molte anime vanno all’inferno perché non hanno nessuno che si sacrifichi e preghi per loro» (IV Memoria).

FATIMA UN MESSAGGIO DI SVENTURA?

Anche se le rivoluzioni produssero sventure, c’è in Fatima una positività.

La positività stessa che la Madonna interviene nella nostra storia anche politica, certo non di suo ma per iniziativa divina e per ricondurre al Padre per Cristo nello Spirito.

La positività della apparizione finale (13 ottobre 1917), quando san Giuseppe e Gesù Bambino e poi adulto - nostro Signore - «parevano benedire il mondo» (IV Memoria).

La positività del “segreto” (13 luglio 1917), che, dopo la visione delle sofferenze e dei martiri sotto un grande Croce, così termina: «sotto i due bracci della Croce c’erano due angeli ognuno con un innaffiatoio di cristallo nella mano, nei quali raccoglievano il sangue dei martiri e con esso irrigavano le anime che si avvicinavano a Dio» (EV 19/989). L’allora card. Ratzinger, nel già citato Commento teologico, ne traeva la conclusione che «nessuna sofferenza è vana, e proprio una Chiesa sofferente, una Chiesa dei martiri, diviene segno indicatore per la ricerca di Dio da parte dell’uomo (...): dalla sofferenza dei testimoni deriva una forza di purificazione e di rinnovamento, perché essa è attualizzazione della stessa sofferenza di Cristo e trasmette nel presente la sua efficacia salvifica» (EV 19/1019).


Tutto questo all’interno delle rivoluzioni, ma vissute con il messaggio di Fatima. 

Riccardo Barile
http://www.lanuovabq.it/it/nostra-signora-tra-le-rivoluzioni-fatima-ci-salva

“In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede ecc.”

                                                                            

E’ una frase che colpisce. Non può che significare una cosa: se la Madonna dice che “IN PORTOGALLO SI CONSERVERÀ SEMPRE IL DOGMA DELLA FEDE ” significa che altrove non si conserverà. Ovvero i dogmi della fede in alcune parti del mondo saranno demoliti, abbandonati, non conservati. Non c’è altra spiegazione ragionevole a quel ““In Portogallo si conserverà sempre il dogma della fede”, nessuna oltre a questa: nel mondo scomparirà il Dogma della Fede, tranne che in Portogallo. Punto.

FATIMA
La Frase “In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della fede ecc.” è una promessa che la vera Fede sarà conservata in quella nazione, anche se nella sua vaghezza essa non afferma da chi. Ma se in Portogallo la vera Fede sarà preservata, cosa accadrà al resto del mondo? Il Padre portoghese Messias de Coelho ne ha concluso che “questa allusione, così positiva riguardo a ciò che avverrà tra noi, ci suggerisce che attorno a noi le cose andranno diversamente…”
Padre Alonso, l’archivista ufficiale di Fatima, disse questo riguardo al Terzo Segreto:
“‘In Portogallo, si conserverà sempre il dogma della fede’: la frase implica, in modo del tutto chiaro, una condizione critica per la Fede, che verrà provata da altre nazioni, ovverosia una crisi della Fede; laddove invece, il Portogallo conserverà la propria.”3
Nel periodo che precede il grande trionfo del Cuore Immacolato di Maria, accadranno cose terribili. Quest’ultime formano il contenuto della terza parte del Segreto. Quali sono queste “cose terribili”?
Se ‘in Portogallo, si conserverà sempre il dogma della Fede,’ … se ne può chiaramente dedurre che in altre parti della Chiesa questi dogma diverranno oscuri o saranno addirittura persi del tutto.4
E’ pertanto decisamente possibile che in questo periodo intermedio in cui ci troviamo (tra il 1960 e prima del trionfo del Cuore Immacolato di Maria), il testo faccia espliciti riferimenti alla crisi della Fede della Chiesa ed alla negligenza degli stessi pastori.5
Una conclusione sembra quindi fuori di dubbio: il contenuto della parte non pubblicata del Segreto non si riferisce a nuove guerre o a sconvolgimenti politici, bensì ad avvenimenti di tipo religioso ed interni alla Chiesa, i quali per loro stessa natura sono decisamente più gravi.6
Fonti credibili della Chiesa hanno confermato le conclusioni di Padre Alonso riguardo al Terzo Segreto, ovvero che esso riguardi una perdita della fede senza precedenti, un’apostasia, dalla quale il Portogallo verrà risparmiato. Nel 1984, il Vescovo di Fatima disse: “la perdita della Fede in un continente è peggiore dell’annientamento di una nazione; ed è un fatto che la Fede stia continuamente diminuendo in Europa.” E nella sua intervista del 1984 a Vittorio Messori, il Cardinale Ratzinger confermò queste affermazioni, affermando che la parte finale del Segreto parla di “pericoli che minacciano la fede e la vita dei Cristiani, e pertanto del mondo”.
Infine, sappiamo che il compimento della profezia del Terzo Segreto ha cominciato a realizzarsi nel 1960, perché quando a Suor Lucia fu chiesto il motivo per cui il Terzo Segreto avrebbe dovuto essere rivelato non più tardi del 1960, ella rispose “perché sarebbe stato più chiaro per allora”. Dal 1960 ad oggi abbiamo assistito al compiersi della profezia del Terzo Segreto sotto i nostri occhi, ed è ovvio che sin da allora il mondo abbia sofferto sempre più una terribile perdita della fede.
La Negligenza dei Pastori
Nel suo libro Il Segreto di Fatima, Fatti e Leggende pubblicato nel 1976Padre Alonso aggiunse alla sua ipotesi che il Terzo Segreto riguardi la crisi della Fede all’interno della Chiesa, il convincimento che esso parli anche della negligenza dei pastori, specialmente quelli della più alta gerarchia: “e’ pertanto assai del tutto probabile”, disse, “Che il testo (del terzo segreto) faccia riferimenti concreti alla crisi della fede all’interno della Chiesa ed alla negligenza degli stessi pastori”. Egli parlò anche di “conflitti interni al cuore stesso della Chiesa e di grave negligenza pastorale da parte della più alta gerarchia”, e di “manchevolezze della gerarchia più alta della Chiesa”.
Padre Alonso disse anche che:
… La parte non pubblicata del testo parla di circostanze concrete? E’ assai possibile che esso parli non solo di una vera crisi della fede all’interno della Chiesa durante questo periodo transitorio ma che, proprio come il Segreto di La Salette ad esempio, esso contenga riferimenti concreti ai conflitti interni dei Cattolici o alla caduta dei sacerdoti e dei religiosi. Forse si riferisce persino ai fallimenti della gerarchia più alta della Chiesa. Per quanto ne so, niente di tutto ciò è alieno ad altre affermazioni di Suor Lucia sull’argomento.7
Dopo Suor Lucia, Padre Alonso è stato l’autorità principale su Fatima. Egli si è incontrato spesso con Suor Lucia, e le ha fatto molte domande mentre lavorava al proprio, importantissimo studio su Fatima. E’ pertanto certo che Padre Alonso, si sarebbe consultato preventivamente con Suor Lucia prima di rilasciare tali coraggiose affermazioni riguardo al contenuto del Terzo Segreto. E se Padre Alonso si fosse sbagliato nelle sue conclusioni, è certo che Suor Lucia lo avrebbe informato, poiché ella non ha mai esitato a correggere qualunque affermazione fatta da prelati o da altri autori riguardo a Fatima, qualora fosse erronea.
Nel giugno del 1943 Suor Lucia si ammalò seriamente di pleurite, e questo allarmò il Canonico Galamba ed il Vescovo da Silva, preoccupati che ella morisse senza prima aver rivelato il Segreto finale. Il Canonico Galamba convinse più tardi il Vescovo da Silva a suggerire a Suor Lucia di mettere per iscritto il Terzo Segreto. Tuttavia, Suor Lucia non fu in grado di compiere quel gesto così importante basandosi solo su un suggerimento del Vescovo. L’assenza di un ordine esplicito da parte del vescovo la preoccupava assai, e Lucia non voleva prendersi la responsabilità per una tale iniziativa.
A metà ottobre del 1943, il Vescovo da Silva dette finalmente l’ordine formale a Suor Lucia di mettere per iscritto il Terzo Segreto. Lucia tentò di obbedire all’ordine del Vescovo, ma non fu in grado di farlo per i successivi due mesi e mezzo. Da metà ottobre 1943 fino agli inizi di gennaio 1944, Suor Lucia non riuscì ad obbedire all’ordine formale di scrivere il Terzo Segreto da un’inspiegabile angoscia che l’attanagliava. Infine, il 2 gennaio 1944, la Madonna le apparve per darle la forza e confermarle che era il volere di Dio che ella mettesse nero su bianco il Segreto. Fu solo allora che Suor Lucia fu in grado di rivelare la parte finale del Segreto. Commentando le sue difficoltà, Padre Alonso chiese:
Pertanto, come dobbiamo interpretare la grande difficoltà trovata da Suor Lucia nello scrivere la parte finale del Segreto, quando ella aveva già messo per iscritto altre cose assai difficili da scrivere? Fosse stata solo una questione di profetizzare nuovi e severi castighi, Suor Lucia non avrebbe avuto problemi così grandi da essere risolti solo grazie all’intervento del Cielo. Ma se si fosse trattato di un problema di attriti interni alla Chiesa e di serie negligenze pastorali da parte dei membri più alti della gerarchia, possiamo ben comprendere il motivo per cui Lucia ebbe una ripugnanza tale che fu quasi impossibile da superare, con mezzi terreni.8
La Battaglia Decisiva tra la Madonna ed il Diavolo
Nella sua intervista del 1957 con Padre Fuentes, Suor Lucia parlò di una battaglia decisiva tra la Beata Vergine Maria ed il diavolo. Anche se non evidente come le summenzionate crisi della Fede e negligenze pastorali, questo terzo tema appare frequentemente nelle affermazioni di Suor Lucia. Ma cosa intende esattamente per “battaglia decisiva”?
Nella sua intervista con Padre Fuentes, Suor Lucia discute su questo tema, affermando:
“Padre, il diavolo è in procinto di ingaggiare una battaglia decisiva contro la Beata Vergine. E il diavolo sa cos’è che più di tutto offende Dio e che gli procurerà in breve tempo il maggior numero di anime. Così il diavolo fa di tutto per avere la meglio sulle anime consacrate a Dio, perché sa che in questo modo, le anime dei fedeli, lasciate senza guida, cadranno più facilmente nelle sue mani.
Ciò che offende soprattutto il Cuore Immacolato di Maria e il Cuore di Gesù è la caduta delle anime dei religiosi e dei sacerdoti. Il diavolo sa che per ogni religioso o sacerdote che rinnega la sua santa vocazione, molte anime sono trascinate all’inferno… il diavolo brama di impossessarsi delle anime consacrate. Cerca in ogni modo di corromperle, per addormentare le anime dei fedeli e condurle alla peggiore impenitenza.
“Padre, la Madonna non ha detto espressamente che ci avviciniamo agli ultimi giorni, ma me lo ha fatto capire per tre motivi. Il primo è perché Ella mi ha detto che il demonio è in procinto di  ingaggiare una battaglia finale contro la Vergine, dalla quale usciremo vittoriosi o sconfitti: per cui d’ora in avanti dovremo scegliere da che parte stare: o siamo con Dio, o siamo col diavolo. Non c’è altra possibilità
“Il secondo motivo è perchè Ella disse a me ed ai miei cugini, che Dio ci sta consegnando gli ultimi due rimedi per salvare il mondo: il Santo Rosario e la devozione al Cuore Immacolato di Maria. Questi sono gli ultimi due rimedi, e questo vuol dire che non ve ne saranno altri.
“Il terzo motivo risiede nei progetti della Divina Provvidenza, perché il Signore, prima di accingersi a punire il mondo, esaurisce tutti gli altri rimedi. Ora, quando Egli vedrà che il mondo non presta alcuna attenzione, allora come diciamo nel nostro modo imperfetto di parlare, Egli ci offre con una certa trepidazione l’ultimo strumento di salvezza: Sua Madre Santissima. Lo fa con una certa trepidazione perché, se disprezziamo e rigettiamo quest’ultimo strumento, non avremo altro perdono dal Cielo, perché avremo commesso quello che il Vangelo definisce come il peccato contro lo Spirito Santo. Questo peccato consiste nel rifiutare, apertamente e con pieno consenso e consapevolezza, la salvezza offertaci da Nostro Signore. Ricordiamoci che Gesù Cristo è un Figlio assai buono e che Egli non permette che si offenda e si disprezzi la Sua Madre Celeste. Abbiamo secoli e secoli di esempi chiarissimi, nella storia della Chiesa, di punizioni terribili per chi aveva attaccato l’onore della Santissima Madre di Dio, e questo dimostra quanto Nostro Signore Gesù Cristo abbia sempre difeso l’onore di Sua Madre.
“I due strumenti di salvezza per il mondo sono la preghiera ed il sacrificio. [Riguardo al Santo Rosario, Suor Lucia disse:] Guardi, Padre, la Santissima Vergine in questi ultimi tempi in cui noi viviamo ha dato una nuova efficacia alla recita del Rosario tale che non c’è nessun problema, non importa quanto difficile possa essere, temporale o soprattutto spirituale, nella vita personale di ciascuno di noi, delle nostre famiglie, delle famiglie di tutto il mondo o delle comunità religiose, o persino la vita dei popoli e delle nazioni, che non possa essere risolto con la preghiera del Rosario. Non c’è nessun problema, vi dico, non importa quanto può essere difficile, che noi non possiamo risolvere con la preghiera del Santo Rosario. Con il Santo Rosario santificheremo le nostre vite. Consoleremo Nostro Signore e otterremo la salvezza di tante anime.
“Infine, la devozione al Cuore Immacolato di Maria, la nostra Madre Santissima, consiste nel considerarLa quale sede della misericordia, della bontà e del perdono, e come porta sicura per entrare in Paradiso.”
Padre Alonso affermò che i testi dell’intervista di Padre Fuentes “non dicono niente che Suor Lucia non avesse già detto nei suoi numerosi scritti consegnati al pubblico.” In scritti successivi, Suor Lucia parlò di una campagna diabolica che veniva intrapresa. In una lettera alla sua amica, Madre Martins, dopo aver discusso la devozione del Rosario, ella scrisse: “Ecco perché il diavolo ha intrapreso una tale guerra contro di esso! E la cosa peggiore sta nel fatto che è riuscito a condurre all’errore ed ad ingannare delle anime che hanno una responsabilità assai pesante per via del posto che occupano…! Essi sono uomini ciechi che guidano altri uomini ciechi. …”
L’anno seguente Suor Lucia scrisse ancora a Madre Martins:
Quindi i piccoli opuscoli [riferendosi ad un testo scritto da Suor Lucia sul Rosario] rimarranno con le anime, come un’eco della voce della Madonna, per ricordare loro dell’insistenza con cui Ella ci ha raccomandato la preghiera del Rosario, così tante volte. E’ perché Ella sapeva già che sarebbero giunti questi tempi, durante i quali il diavolo ed i suoi alleati avrebbero combattuto così duramente questa preghiera, per sviare le anime dal Signore. E senza Dio, chi potrà mai salvarsi?! Per questo motivo dobbiamo fare tutto ciò che è in nostro potere per condurre di nuovo le anime al Signore.9
Infine, in una lettera indirizzata a Don Umberto Pasquale, un sacerdote assai devoto alla causa di Fatima, Suor Lucia scrisse:
… La decadenza in cui versa il mondo oggi giorno è senza ombra di dubbi la conseguenza della mancanza di spirito di preghiera. Prevedendo questo disorientamento, la Beata Vergine ha raccomandato la recita del Rosario con grande insistenza. E poiché il Rosario è la preghiera più adatta a preservare la fede nelle anime, dopo la liturgia della Santa Eucaristia, il diavolo le ha scatenato contro i suoi attacchi. Stiamo sfortunatamente assistendo ai disastri da lui causati.
… Dobbiamo difendere le anime contro gli errori che possono condurle lontano dalla strada maestra. … Non possiamo e non dobbiamo fermarci, né permettere che i figli dell’Oscurità, come dice Nostro Signore, diventino più saggi dei figli della Luce… il Rosario è l’arma più potente che ci difende nella battaglia.10
Il tema, ripetuto più e più volte in queste lettere, è quello che ci troviamo negli ultimi giorni e che il diavolo, pertanto, ha iniziato la sua ultima e più aggressiva battaglia per la conquista delle anime. Quindi, come ha spiegato Suor Lucia a Padre Fuentes, il Signore ci ha dato “l’ultimo strumento di salvezza, Sua Madre Santissima.” Pertanto Ella è impegnata in questa battaglia. La Beata Vergine è giunta a Fatima per darci anticipatamente un avvertimento ed il rimedio contro di esso.      

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