ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 8 novembre 2017

“Confessio Novembrina”

Pare che…

    Pare che ci sia qualche problema per la posta vaticana. Le disfunzioni sono sorte dopo che l’ufficio filatelico ha diffuso un francobollo che ritrae Lutero e Melantone ai piedi del Crocifisso, sullo sfondo dorato della città di Wittenberg. Come si legge nella scheda di presentazione del francobollo, Lutero tiene tra le mani la Bibbia, «fonte e meta della sua dottrina», mentre Filippo Melantone, teologo e amico di Martin Lutero, uno dei maggiori protagonisti della riforma, «tiene in mano la “Confessione di Augusta”, “Confessio Augustuana”, la prima esposizione ufficiale dei principi del protestantesimo da lui redatta». Subito  diventato oggetto di desiderio da parte dei collezionisti, il francobollo sembra però non riuscire a svolgere il suo compito, perché non si appiccica sulle buste.  Dopo alcune indagini, si è scoperto che le buste vaticane, inguaribilmente cattoliche, rifiutano di lasciarsi apporre il francobollo con Lutero. La motivazione? «Con noi non attacca».
Pare che una tribù rimasta finora sconosciuta sia stata scoperta in Amazzonia. È curioso, ma la scoperta è avvenuta proprio all’indomani dell’annuncio da parte del papa di uno speciale sinodo dei vescovi per la regione panamazzonica, in calendario nel 2019. Come si sa, nel sinodo si parlerà anche della scarsità di sacerdoti che affligge quella grande area e dunque della possibilità di consacrare uomini sposati.  Un’eventualità che alcuni settori della Chiesa hanno immediatamente salutato con favore, come nel caso di monsignor  Erwin Krautler, della prelatura territoriale di Xingu, secondo il quale in Amazzonia occorre subito conferire il sacerdozio a uomini sposati e procedere all’ordinazione di diaconesse. Ma quali sono le caratteristiche della tribù recentemente scoperta? A quanto risulta sarebbe composta da preti celibi rimasti isolati dal resto del mondo. I quali, informati del sinodo del 2019 dedicato proprio alla regione amazzonica e alla possibilità di consacrare preti sposati, sono immediatamente fuggiti nel folto della foresta facendo perdere le loro tracce. 
Pare che padre Thomas Weinandy, padre Samir Khalil Samir e il professor Josef Seifert stiano progettando di scrivere un libro insieme. Come si sa, i tre hanno vissuto di recente vicende analoghe: padre Weinandy, teologo, è stato dimissionato dalla Conferenza episcopale Usa, padre Samir, islamologo, è stato trasferito da Roma al Cairo e Josef Seifert, filosofo, è stato allontanato dall’insegnamento. Il motivo? Tutti e tre, sia pure in forme diverse, hanno espresso perplessità e critiche su alcuni aspetti dell’attuale magistero papale. Ma quale sarà il titolo del libro? A quanto sembra l’ipotesi a cui si sta lavorando è «Toccàti dalla misericordia». 
Pare che il Parlamento europeo voglia attribuire il Premio Sacharov per la libertà di pensiero al vescovo di Modena. Come si sa, sua eccellenza ha scritto di recente sul settimanale diocesano un articolo con il quale invita le parrocchie a non ospitare, per incontri e conferenze, alcune categorie di persone. Si tratta di «veggenti e carismatici», ma anche di «giornalisti e intellettuali che manifestano un dissenso sottile o aperto verso la Chiesa ufficiale e soprattutto verso papa Francesco». Nella motivazione del premio Sacharov attribuito al presule si legge fra l’altro: «Per la sua azione indefessa a difesa dei diritti umani, primo fra tutti la libertà di parola e di pensiero, in linea con la dottrina sociale della Chiesa, e per la disponibilità a un confronto aperto e sincero, immune da ogni forma di prevenzione e pregiudizio». 
Pare che un corso rapido di discernimento sia stato organizzato a livello internazionale. I primi convocati sono i ragazzi belgi che, mentre il cardinale De Kesel festeggiava con i protestanti i cinquecento anni dall’inizio della Riforma, hanno recitato il rosario nella cattedrale di Bruxelles. Insieme ai ragazzi belgi, convocati anche i milioni di polacchi che hanno recitato il rosario lungo i confini nazionali in segno di pentimento e riparazione per i peccati commessi, come richiesto dalla Madonna a Fatima cent’anni fa. Il corso rapido di discernimento avrà per titolo «Per un cammino di liberazione. No ai muri sì ai ponti» e si terrà, pare, in un ex campo di rieducazione cinese. 
Pare che la Pontificia accademia delle scienze sociali non terrà più in Vaticano congressi internazionali sui cambiamenti climatici. Pare anche che la suddetta accademia non inviterà più ai suoi convegni esponenti della cultura abortista e neomalthusiani convinti.
Pare che la precedente notizia sia stata prontamente smentita.
Pare che la Conferenza episcopale degli Stati Uniti, dopo aver bannato dalla propria pagina Facebook tutti gli utenti che stavano inviando messaggi di protesta contro l’allontanamento di padre Weinandy, abbia deciso di pubblicare un documento. Il titolo, a quanto sembra, sarà: «Come si fa il dialogo nella Chiesa? L’importanza dell’ascolto». 
Pare che le ragioni addotte dalla polizia, per giustificare il fatto di aver fermato (in territorio italiano) un camion con una grande foto di Carlo Caffarra e un messaggio di stima per il cardinale recentemente scomparso, non siano quelle trapelate. «Il cardinale Caffarra non era in linea con papa Francesco», hanno detto i poliziotti spiegando il provvedimento. Pare però che il vero motivo sia una questione di precedenze. Aveva dato la precedenza alla verità.
 Aldo Maria Valli
http://www.aldomariavalli.it/2017/11/08/pare-che/

La Chiesa del Vaticano II e Martin Lutero

di Padre João Batista de Almeida Prado Ferraz Costa

Padre João Batista de Almeida Prado Ferraz Costa è il parroco della Capela Santa Maria das Vitórias di Anápolis, in Brasile, dove celebra la Santa Messa tradizionale

L'articolo è stato pubblicato sul sito della Cappella
I neretti sono nostri





E’ perfettamente comprensibile che ci siano tanti cattolici della Tradizione scioccati dalle commemorazioni del V centenario della rivoluzione luterana. In effetti, è doloroso vedere il Vicario di Cristo in terra, il successore di Pietro, sostenere e promuove un ditirambo in onore dell’odioso eresiarca.

A me, personalmente, con i miei 56 anni di età e avendo vissuto scene simili ai tempi di Giovanni Paolo II, non stupisce molto vedere la gerarchia eccitata da tutto questo. Quello che mi rivolta di più è vedere le nostre vecchie chiese, quei gioielli del gotico e del barocco, luoghi sacri e benedetti, ricchi di tanto significato per i veri cattolici, ospitare le orge ecumeniche promosse dagli eretici modernisti e dai luterani, accomunati nella persecuzione contro i cattolici, com’è accaduto ai giovani belgi che sono stati cacciati perché recitavano il Rosario in riparazione della profanazione della Cattedrale di Bruxelles, sequestrata per  lo svolgimento di una stravagante cerimonia ecumenica modernista-luterana.

Tuttavia, va detto che è ugualmente comprensibile che la Chiesa del Vaticano II celebri il V centenario dell’opera nefasta di Martin Lutero. Dopo tutto, senza Lutero e la sua rivoluzione, con tutte le sue conseguenze, non si spiegherebbe il Vaticano II, i suoi diversi documenti e le molteplici riforme che ne sono derivate.

In effetti, la nuova ecclesiologia conciliare (che contraddice la Satis Cognitum di Leone XIII e la Mystici Corporis di Pio XII), come è esposta nella Lumen Gentium, con la famosa espressione “la Chiesa di Cristo sussiste nella Chiesa Cattolica”,  è decisamente di origine protestante. È provato e documentato che questa orribile espressione, che ha l’unico scopo di deturpare la perfetta identità della Chiesa di Cristo con la Chiesa cattolica, è stata introdotta dal dottor Ratzinger su suggerimento di un pastore protestante.

Si ponga mente, altresì, alla storia della disastrosa riforma liturgica. Lo scrittore Jean Guiton, amico di Paolo VI, dichiarò che questi gli disse che aveva l’intenzione di fare una riforma liturgica che abolisse tutti gli elementi che potevano dispiacere ai “fratelli separati”. Fu per questo che subito dopo il Concilio invitò dei “periti” protestanti a partecipare ai lavori della commissione incaricata di riformare il Messale romano. Da questo è derivata una liturgia ambivalente. E oggi non c’è nessuno con un minimo di giudizio critico che non riconosca che la Messa moderna, com’è celebrata  nella maggioranza delle parrocchie e com’è apprezzata dai cattolici rinnovati, si presenta come un accomodamento del culto protestante.

Si aggiunga che la nuova esegesi, altro frutto amaro del luteranesimo, che gettò alle ortiche la nostra venerabile Vulgata con le classiche traduzioni di don Antonio Pereira de Figueiredo e di don Matos Soares, ha introdotto il razionalismo e il libero esame nella Chiesa, e viene insegnata in quasi tutte le Università e nei seminari; nuova esegesi che ha promosso un pedante biblismo tra i cattolici riformati, al punto che oggi si incontrano quasi solamente cattolici che ignorano il Catechismo, ma sono dottori in “scienze bibliche”.

Si tenga anche conto che oggi si vive nella Chiesa una nuova morale, una morale di situazione, una morale del “discernimento”, promossa dall’esortazione Amoris Laetitia. Ora, questa nuova morale “dei casi concreti”, che disprezza i princípi, questa falsa morale che considera indomabile la concupiscenza, è anch’essa di origine luterana.

Infine, tutta l’apertura della Chiesa del Vaticano II al mondo moderno, allo Stato laico (considerato come il regime ideale dalla dichiarazione Dignitatis Humanae), tutto l’entusiasmo della Chiesa post-conciliare per la democrazia moderna basata sull’individualismo e il suffragio universale, non si spiegano se non si ricorda che l’individualismo è il corollario naturale della falsa riforma religiosa del XVI secolo.

Così è logico e perfettamente coerente con i suoi falsi principi, che la Chiesa del Vaticano II celebri la grande disgrazia che imperversò nella Cristianità ad opera dell’apostata Martin Lutero. Chi ama il mondo moderno, chi ama la democrazia col suo suffragio universale, chi ama il divorzio, l’aborto e il “matrimonio omosessuale” come fossero diritti civili irrinunciabili; chi ama il femminismo, le moderne “accolite”, lettrici, commentatrici e “diaconesse”;  chi ama la nuova liturgia e le nuove bibbie ecumeniche, non può che essere molto grato all’eretico Martin Lutero ed ha tutte le ragioni per celebrare la sua sinistra impresa.


Noi della Tradizione, sostenuti dall’intercessione della Regina delle Vittorie, vincitrice di tutte le eresie; sostenuti dall’intercessione di tutti i santi e martiri della Controriforma; ispirati dagli esempi di Filippo II e della Regina Maria Stuart di Scozia; sostenuti dall’esempio di Guararapes e dai sermoni di Padre Vieira e di Bossuet, dobbiamo continuare ad aborrire questa eresia dei falsi riformatori, come vomito di satana. E, collaborando sempre con la grazia di Dio, dobbiamo procurare la nostra santificazione mediante la pratica delle buone opere, al fine di meritare la gloria del Cielo.

Anápolis, 31 ottobre 2017



La Cappella
http://www.unavox.it/ArtDiversi/DIV2217_Padre-Ferraz-Costa_Chiesa_Vaticano-II_e_Lutero.html

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