Ecco come parla un Capo di Stato: Dio benedica chi non teme di invocare Nostro Signore Gesù Cristo
(...e meno male che, per Bergoglio, il Presidente Trump non è Cristiano)
Postato da Cesare Baronio
SE ANCHE I GESUITI SI VERGOGNANO DI CRISTO!
Con immenso dolore dico che non avrei mai voluto leggere quel minestrone confuso di intervista di Francesco in aereo. Non avrei voluto vedere sprecato un viaggio Apostolico. Non ho scritto “un soggiorno privato all’ estero”, ma viaggio Apostolico, che tuttavia non è all’ altezza della sua definizione ontologica.
Non avrei mai voluto da Cattolico, dovermi dare buone ragioni sul mio stesso pontefice.
Non avrei mai voluto da Cattolico, dovermi dare buone ragioni sul mio stesso pontefice.
Pietro resta Pietro anche se non agisce, non parla e non convince da Pietro soprattutto i Cattolici.
Ricordiamo che i Gesuiti sono nati con due carismi fondamentali e con uno scopo ben preciso: la cultura e l’evangelizzazione nel mondo, come carismi, e in risposta diretta allo scisma protestante.
La Compagnia di Gesù nacque proprio per combattere le eresie di Lutero.(!)
Nell’ editoriale della NBQ ci si chiede se ancora abbia senso parlare di “Missione” dopo l’ ultimo viaggio di Francesco.
Ricordiamo che i Gesuiti sono nati con due carismi fondamentali e con uno scopo ben preciso: la cultura e l’evangelizzazione nel mondo, come carismi, e in risposta diretta allo scisma protestante.
La Compagnia di Gesù nacque proprio per combattere le eresie di Lutero.(!)
Nell’ editoriale della NBQ ci si chiede se ancora abbia senso parlare di “Missione” dopo l’ ultimo viaggio di Francesco.
Direi che dopo le esternazioni in aereo Simone politicamente corretto abbia fatto fuori Pietro.
E forse Pietro non ne è ancora consapevole.
Forse vorrebbe essere Francesco ma è ancora Jorge.
E di certo nessuno nel Cerchio Magico lo aiuta a realizzare la sua vera chiamata.
Al Cerchio Magico Jorge/Simone fa più comodo di Francesco.
Viviamo in un momento storico così grave, che l’unica cosa che ci resta da donare sul serio a chiunque è la fede in Dio, in Gesù Cristo fatto Uomo, morto e Risorto.
Viviamo in un momento storico così grave, che l’unica cosa che ci resta da donare sul serio a chiunque è la fede in Dio, in Gesù Cristo fatto Uomo, morto e Risorto.
Altro non ci resta.
Persino i più poveri tra i poveri hanno il dovere missionario di testimoniare Cristo. La Buona Novella sta nella carne di ogni battezzato e questo è vero a prescindere dal fatto che abbia o no un bicchierino per l’elemosina in mano.
Persino i più poveri tra i poveri hanno il dovere missionario di testimoniare Cristo. La Buona Novella sta nella carne di ogni battezzato e questo è vero a prescindere dal fatto che abbia o no un bicchierino per l’elemosina in mano.
Gesù Cristo in Chiesa e ovunque è GRATIS.
MA NON VEDO FILE SE NON FUORI DALLE MENSE.
Pertanto, mettiamoci pure l’anima in pace che l’Inferno è pieno pure di poveri, di accattoni e di straccioni che non hanno mai voluto avere nulla a che fare con Gesù Cristo.
Così come in paradiso ci stanno molti ex ricchi, ex nobili e persino Zar.
Inorridisco quando sotto le feste comandate ci sono le raccolte fondi supplementari di solidarietà sociale!
Inorridisco quando sotto le feste comandate ci sono le raccolte fondi supplementari di solidarietà sociale!
Sono queste le opere che rendono credibile la nostra fede? Davvero si riduce a un gruppo di cesti per la pasta e i viveri?
Che sono importanti..non intendo sminuire nulla, ma quando sta scritto che la fede senza le opere é morta, si intende che la ragione della fede sta nei “cestini della bontà”?
Possibile che Cristo sia solo quello che ha dato pane e pesci a 5000 persone in difficoltà?
Perché è questo che si vuol far valere, oggi, nel carnevale della Elemosina.
Non chiamatela Carità perché è un attributo di Dio.
Non nominiamo invano la Carità!
E non confondiamola con gli spiccioli della coscienza che si quieta con altri 30 denari!
Inorridisco al pensiero che le Tempora Cattoliche non esistono più!
Inorridisco al pensiero che le Tempora Cattoliche non esistono più!
Che fine hanno fatto?
I tempi forti sono regolati dall’ Avvenimento Cristiano e non dalla disgrazia sociale!
Tempora di Avvento: è il tempo in cui il popolo cristiano si raccoglie in preghiera per le RELIGIONI NON CRISTIANE!
Tempora di Avvento: è il tempo in cui il popolo cristiano si raccoglie in preghiera per le RELIGIONI NON CRISTIANE!
E tutte le elemosine raccolte sono proprio per le missioni che portano Cristo (e non il dialogo o la pace o la intercultura) fino ai confini della Terra.
MI SI PUÒ DIRE CHE LE TEMPORA SONO FONDAMENTALISTE?
Pure le Tempora?
MI SI PUÒ DIRE CHE LE TEMPORA SONO FONDAMENTALISTE?
Pure le Tempora?
E pure la Liturgia delle Ore che caratterizza la Chiesa Cattolica Universale nel tempo di Avvento?
Mi duole dire ciò che sto per scrivere, ma Pietro ha da fare Pietro e non l’ ambasciatore dell’ ONU.
Mi duole dire ciò che sto per scrivere, ma Pietro ha da fare Pietro e non l’ ambasciatore dell’ ONU.
Non c’era bisogno di scomodare tutti i cardinali e un conclave per eleggere un ambasciatore, non serve neanche chiamare in causa lo Spirito Santo in modo così maldestro e sconsiderato, se non si ritiene più necessario l’ Annuncio di Cristo.
Perché lo Spirito Santo non è un quietismo che lascia in pace le culture e le coscienze e lavora al posto nostro!
Perché lo Spirito Santo non è un quietismo che lascia in pace le culture e le coscienze e lavora al posto nostro!
Se fosse così…la Chiesa primitiva sarebbe nata solo per intervento divino, magico! e ” tante grazie a tutti gli apostoli, ma non siete le colonne di un fico secco. Tornate nelle vostre case che vi faremo sapere”.
La Chiesa si regge sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti, dei Santi e dei Martiri del Vangelo e non dei buoni propositi!
La Chiesa si regge sul fondamento degli Apostoli e dei Profeti, dei Santi e dei Martiri del Vangelo e non dei buoni propositi!
E concludo con alcune parole amare, che sottoscrivo, di don Piero Gheddo nel commentare il perché poco tempo fa ha chiuso “Popoli”, la Rivista missionaria dei Gesuiti:
“Quando Papa Francesco, e tutti i Papi e tutti i vescovi prima di lui, continuano a martellare lo slogan: “Per salvare l’uomo e l’umanità dobbiamo ritornare a Cristo!”, penso che nessuno aggiunga nella sua mente e nel suo cuore: “Eccetto quando ci dice di andare in tutto il mondo a portare il Vangelo a tutti gli uomini”.
Chi segue il mio Blog “Armagheddo”, sa che a volte è volutamente provocatorio, come anche questa volta. Non voglio assolutamente accusare nessuno, ma solo riproporre con forza il problema: qual è lo scopo dell’animazione e della stampa missionaria ad gentes dei Centri missionari diocesani, degli Istituti missionari, delle Pontificie opere missionarie e della stampa e animazione missionaria? Presentare le testimonianze dei missionari che nelle periferie dell’umanità annunziano Cristo, battezzano i popoli convertendoli a Cristo e formando le prime comunità cristiane; oppure abbiamo cominciato noi a politicizzare la missione alle genti, riducendo la Chiesa in missione ad una Ong mondiale che si interessa dei poveri e dei marginali, delle ingiustizie e violenze contro gli ultimi di ogni società, spesso senza alcun aggancio esplicito a Gesù Cristo? Non invento nulla, potrei raccontare decine e decine di esempi, perché l’onda culturale è questa e non è facile fare e proporre e realizzare qualcosa di diverso, si rischia di passare per conservatori, tradizionalisti, reperti archeologi da rottamare.
Ma la Chiesa, lo dice spesso Papa Francesco, non è una Ong di carattere sociale-politico-economico-sindacale, ma la comunità dei seguaci di Cristo, che deve andare in tutto il mondo annunziando la Buona Notizia del Vangelo. E quando, noi missionari diamo un’immagine diversa di noi stessi al mondo, perdiamo la nostra unica identità e diventiamo inefficienti, inefficaci, non leggono più le nostre riviste, i giovani non ci seguono più, non donano più la vita e hanno ragione. Donare la vita per che cosa? Per promuovere l’acqua pubblica o protestare contro il debito estero dei paesi africani o contro la produzione di armi? I giovani danno la vita solo se noi siamo innamorati di Cristo e capaci di innamorarli di Gesù Cristo, nient’altro”.
“Quando Papa Francesco, e tutti i Papi e tutti i vescovi prima di lui, continuano a martellare lo slogan: “Per salvare l’uomo e l’umanità dobbiamo ritornare a Cristo!”, penso che nessuno aggiunga nella sua mente e nel suo cuore: “Eccetto quando ci dice di andare in tutto il mondo a portare il Vangelo a tutti gli uomini”.
Chi segue il mio Blog “Armagheddo”, sa che a volte è volutamente provocatorio, come anche questa volta. Non voglio assolutamente accusare nessuno, ma solo riproporre con forza il problema: qual è lo scopo dell’animazione e della stampa missionaria ad gentes dei Centri missionari diocesani, degli Istituti missionari, delle Pontificie opere missionarie e della stampa e animazione missionaria? Presentare le testimonianze dei missionari che nelle periferie dell’umanità annunziano Cristo, battezzano i popoli convertendoli a Cristo e formando le prime comunità cristiane; oppure abbiamo cominciato noi a politicizzare la missione alle genti, riducendo la Chiesa in missione ad una Ong mondiale che si interessa dei poveri e dei marginali, delle ingiustizie e violenze contro gli ultimi di ogni società, spesso senza alcun aggancio esplicito a Gesù Cristo? Non invento nulla, potrei raccontare decine e decine di esempi, perché l’onda culturale è questa e non è facile fare e proporre e realizzare qualcosa di diverso, si rischia di passare per conservatori, tradizionalisti, reperti archeologi da rottamare.
Ma la Chiesa, lo dice spesso Papa Francesco, non è una Ong di carattere sociale-politico-economico-sindacale, ma la comunità dei seguaci di Cristo, che deve andare in tutto il mondo annunziando la Buona Notizia del Vangelo. E quando, noi missionari diamo un’immagine diversa di noi stessi al mondo, perdiamo la nostra unica identità e diventiamo inefficienti, inefficaci, non leggono più le nostre riviste, i giovani non ci seguono più, non donano più la vita e hanno ragione. Donare la vita per che cosa? Per promuovere l’acqua pubblica o protestare contro il debito estero dei paesi africani o contro la produzione di armi? I giovani danno la vita solo se noi siamo innamorati di Cristo e capaci di innamorarli di Gesù Cristo, nient’altro”.
Crociato di Fatima
Bergoglio rompe con il Credo: “Ognuno ha la sua risposta”
…e così «La presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya. Ognuno ha la sua risposta», parola del Vicario di Cristo che così annulla l’unica risposta che davvero conta: NOSTRO SIGNORE GESU’ CRISTO.
Che papa Francesco ci stia assordando da cinque anni con la sua rivoluzione gesuitica modernista “rap”, è sotto gli occhi di tutti, ma che noi dobbiamo “abituarci” e in silenzio subire, non solo le ambiguità ma ora anche le contraddizioni, è inaccettabile.
Se a Myanmar ha taciuto sulla difesa del gruppo dei musulmani per evitare rappresaglie contro le comunità cristiane, così hanno descritto i fatti i Media al seguito papale, in Bangladesh papa Francesco si è potuto finalmente realizzare in ciò che più gli piace: accontentare tutti. Finendo anche per contraddirsi perché, il Vicario di Cristo che afferma che ogni religione ha la sua risposta, annulla automaticamente l’unica risposta che davvero conta e che è quell’unica Verità che si chiama ed è Gesù Cristo. Parole a braccio, la cui trascrizione ufficiale e integrale le trovate qui.
Viene spontaneo chiedersi: perché convertirsi a Cristo se “ognuno ha la sua risposta”? E perché la “nostra” risposta dovrebbe essere più vera di quella delle altre religioni? E perché si dovrebbe dare ascolto ad un uomo “vestito di bianco”, accolto come una star, ascoltato da TUTTI, ma per le cui parole nessuno si converte a Cristo, se ciò che dice vale come una risposta fra le tante altre che il mondo religioso, il supermarket delle fedi può offrire? A COSA CI SERVE IL CREDO attraverso il quale è Gesù Cristo la sola risposta che cerchiamo? A Natale chi attendiamo: Rohingya?? In definitiva: se Gesù Cristo è LA RISPOSTA agli interrogativi umani, cosa vuol dire che “ognuno ha la sua risposta”?
Ma vedete amici, ritorniamo sempre a quella INFORMAZIONE necessaria che ognuno di noi deve avere per capire la situazione: Bergoglio è figlio dello “spirito del concilio“, quello condannato già da Paolo VI, da Giovanni Paolo II e da Benedetto XVI… Bergoglio è figlio spirituale del preposto gesuita Pedro Arrupe alla guida del gesuitismo modernista degli anni ’70, inizi anni ’80, che si scontrò – per la dottrina – contro Paolo VI, Giovanni Paolo I e Giovanni Paolo II. E’ tutto provato, nero su bianco, con testi anche ufficiali che troverete qui.
Quando il giovane Jorge Mario Bergoglio venne ostracizzato dalla stessa Compagnia di Gesù, per la sua opposizione contro la Teologia della Liberazione (TdL vedi qui), si pensava bene di assoldarlo per combattere la “buona battaglia” che lo stesso Giovanni Paolo II aveva ingaggiato, condannando la TdL attraverso un documento fatto preparare dall’allora cardinale Ratzinger, qui il testo integrale.
Tuttavia, ciò che molti non compresero allora, e neppure oggi, è che Bergoglio ingannò tutti con la sua trasposizione dalla TdL alla Teologia del popolo, del pueblo (TdP). Non ingannò ovviamente Pedro Arrupe ieri, e neppure al successore Sosa oggi, da lui prescelto alla guida della nuova Compagnia, perché entrambi consapevoli della nuova linea intrapresa dai rivoltosi: IL MODERNISMO.
Affermare che “Ognuno ha la sua risposta” è il cavallo di battaglia del gesuitismo modernista di de Chardin, K. Rahner, Pedro Arrupe ieri e di Sosa e Bergoglio oggi, con i cortigiani di corte di cui papa Francesco si è circondato proprio per portare avanti quella battaglia che aveva come slogan: “se non si può convertire la gente a Cristo, allora bisogna cattolicizzare ciò che non è cattolico“.
La prova di ciò che vi portiamo è data anche dalle stesse parole di papa Francesco nei suoi viaggi ed incontri: egli cerca di accontentare tutti. Tutti hanno “una risposta da dare”, tranne – a quanto pare – la dottrina della Chiesa e i cattolici che si azzardassero a proclamarla. In questi incontri Bergoglio dice cose suggestive ai cattolici, li conferma nella fede, senza dubbio, ma con delle aggiunte atte a spingere le nuove comunità di cristiani, ad accogliere i non cattolici non per convertirli, ma per creare INSIEME la nuova società sincretista, vedi qui, regolata non da dottrine, ma da una sorta di supermarket delle fedi dentro i quali ognuno “troverà la sua risposta”, a seconda di ciò che potrà esprime il proprio pensiero, o la propria idea di fede, vedi qui.
Non inventiamo nulla: nell’incontro con i giovani in Bangladesh, vedi qui fonte ufficiale, le immagini parlano chiaro perché non c’è alcun Crocefisso e nessuna icona della Vergine Santa durante l’incontro, ma piuttosto un enorme poster con il volto di Bergoglio primeggiante la sua parola. Non a caso, in tutti i suoi Discorsi, in questo viaggio, papa Francesco ha solo citato se stesso.
Avevamo già portato le prove, vedi qui, di come papa Francesco abbia eliminato, dagli incontri Gesù Cristo Eucaristia, ora siamo anche alla eliminazione DEI SEGNI CATTOLICI durante l’incontro con i giovani…. Potrete accusarci di tutto, ma provate almeno a smentirci portando argomenti, e noi faremo subito ammenda, se scoprissimo di aver tralasciato qualcosa di importante per la Fede Cattolica.
Prendiamo atto, per onestà propria di chi si ritiene cattolico, che dobbiamo tenere conto dell’attuale situazione drammatica in cui vive il mondo, destinato ad un grave fallimento. Insomma, non è che si può dare la colpa di tutto a papa Francesco! Bergoglio ha davanti a sé il collasso del mondo, gli scandali nella Chiesa, il dominio della cultura radical-laicista. Spesso ci viene da pensare come egli, da gesuita modernista, pensi che sia più efficace non prendere di petto il mondo ma assecondarlo il più possibile, proprio perché la vittoria del Cristo in fondo non gli è del tutto oscura, ci crede davvero! Ma sappiamo che non gli è mai interessata la coerenza con la dottrina e la Tradizione, e sappiamo che il suo interesse ruota più attorno alla (ri)conquista dei fedeli attraverso il consenso delle folle e l’assenso dei media e dei poteri culturali, vedi qui.
Le conseguenze altrettanto drammatiche di questo modo di ragionare, però, degli ultimi cinque anni, le conosciamo. Il problema è trovare un delicato equilibrio: andare in queste periferie senza però perdere quelli che vivono già, con enormi difficoltà, al centro, vedi qui! E conciliare due compiti della Chiesa: aprirsi ai mutamenti del mondo e insieme restare un punto fermo rispetto ai suoi sbandamenti, vedi qui. Papa Francesco, a dirla in bene, ha un catechismo del fai da te, elementare, con una visione assai spicciola di Dio; a dirla in male è un gesuita modernista e le sue aberrazioni anche in campo dottrinale, non sono campate in aria, ma sono un progetto chiaro di questa corrente, vedi qui.
Ogni generazione, da duemila anni, si trova e si troverà, ci ritroviamo, davanti all’immagine del Sinedrio: Allora il governatore domandò: «Chi dei due volete che vi rilasci?». Quelli risposero: «Barabba!». Disse loro Pilato: «Che farò dunque di Gesù chiamato il Cristo?». Tutti gli risposero: «Sia crocifisso!». Ed egli aggiunse: «Ma che male ha fatto?». Essi allora urlarono: «Sia crocifisso!» (Mt.27,21-23).
Oggi nessuno vuole, intenzionalmente CROCIFIGGERE Gesù il Signore, ma il ritenerlo UGUALE alle altre religioni, nascondere il Crocefisso negli incontri cattolici, oscurare la Presenza reale nell’Eucaristia, equivale a crocefiggerlo di nuovo… affermare che «La presenza di Dio oggi si chiama anche Rohingya. Ognuno ha la sua risposta», significa tornare a crocifiggerlo perché, di proposito, si omette che LA PRESENZA DI DIO SI CHIAMA GESU’ CRISTO.
Siamo entrati in Avvento, volgiamo lo sguardo al Dio che viene, senza temere di dire al mondo il Suo Nome GESU’ CRISTO, portando le nostre afflizioni e la sofferenza della santa Chiesa, Sposa del Cristo, nel Cuore Immacolato di Maria e nel Cuore di San Giuseppe, portiamo la preghiera per il sommo Pontefice, per i Vescovi, affinché comprendano la gravità della situazione e la finiscano di tacere.
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