CARMEN "ECCE TORPET PROBITAS", DEDICATO A MARADIAGA, PINEDA E COMPAGNI.
Commento alla notizia (qui) delle laute prebende del Card. Oscar Maradiaga,
e agli scandali del suo assistente Mons. Juan José Pineda.
Nota praevia. Alcuni giorni or sono, mi è giunta notizia che, secondo alcune voci di corridoio vaticane, a breve sarebbe scoppiato un grave scandalo che avrebbe coinvolto un noto Prelato tradizionalista, con lo scopo di screditare l'opposizione alla setta bergogliana, sempre più crescente. Pur sapendo che siamo tutti peccatori, e che nessuno è esente dalla colpa, mi era parso poco verosimile che un Presule conservatore potesse esser toccato da uno scandalo, non fosse che per il fatto che il loro numero è estremamente ridotto e che se mai vi fosse stato qualche appiglio, certamente i sicofanti di Santa Marta non avrebbero mancato di passare la soffiata alla stampa.
Oggi, con curiosa sincronia, si scopre che la notizia concerne nientemeno che il cardinale Maradiaga, capo del Gran Consiglio della Misericordia, fautore di una chiesa povera per i poveri, acclamato per la sua strenua battaglia alla corruzione ed autore di un libro dal titolo Senza etica niente sviluppo. Assieme al porporato, sarebbero stati trascinati nello scandalo il suo assistente mons. Juan José Pineda, vescovo ausiliario di Tegucigalpa, ed un tale Erick Cravioto Fajardo, con cui il monsignore avrebbe convissuto, prima di fargli dono di un appartamento. I soliti intrighi di soldi, speculazioni, complicità e vizio. Ancora una volta, una bella pubblicità per il Sedicente, che a Maradiaga aveva affidato la presidenza del Consiglio cardinalizio che avrebbe dovuto riformare la Curia. Come diceva quel tale? Ah, sì: Una risata vi seppellirà. Impresentabili.
ECCE TORPET PROBITAS
Ecce torpet probitas,
virtus sepelitur;
fit jam parca largitas,
parcitas largitur;
verum dicit falsitas,
veritas mentitur.
Omnes iura ledunt
et ad res illicitas
licite recedunt.
Regnat avaritia,
regnant et avari;
mente quivis anxia
nititur ditari,
cum sit summa gloria
censu gloriari.
Omnes iura ledunt
et ad prava quelibet
impie recedunt.
Multum habet oneris
do das dedi dare;
verbum hoc pre ceteris
norunt ignorare
divites, quos poteris
mari comparare.
Omnes iura ledunt
et in rerum numeris
numeros excedunt.
Cunctis est equaliter
insita cupido;
perit fides turpiter,
nullus fidus fido,
nec Junoni Jupiter
nec Enee Dido.
Omnes iura ledunt
et ad mala devia
licite recedunt.
Si recte discernere
velis, non est vita,
quod sic vivit temere
gens hec imperita;
non est enim vivere,
si quis vivit ita.
Omnes iura ledunt
et fidem in opere
quolibet excedunt.
Copyright MMXVII - Cesare Baronio
Un nuovo scandalo in Vaticano: al cardinale 35mila euro al mese
Il cardinale Mariadiaga avrebbe percepito mezzo milione d'euro l'anno da un'Università cattolica. Contestati anche alcuni "movimenti" economici
Il cardinale Oscar Mariadiaga avrebbe ricevuto mezzo milione d'euro l'anno da parte di un'Università dell'Honduras, acquisizioni di cui Papa Francesco sarebbe stato informato attraverso un dossier.
Il pontefice argentino - proprio durante l'Udienza alla Curia Romana di questa mattina - aveva parlato di "traditori di fede" e di "approfittatori". Lecito - quindi - interpretare le parole di Bergoglio anche in funzione di questo ennesimo scandalo che potrebbe interessare la Chiesa cattolica. Oscar Mariadiaga - infatti - non è solamente un amico del Papa, ma è soprattutto il coordinatore del C9, cioè del minidirettorio cardinalizio chiamato a riformare profondamente la Chiesa dall'interno. La notizia è stata riportata su L'Espresso. Scrive al riguardo Emiliano Fittipaldi: "Bergoglio non poteva immaginare nemmeno che vari testimoni, sia ecclesiastici sia laici, accusassero Maradiaga per alcuni investimenti milionari in società londinesi poi scomparse nel nulla, né che la Corte dei Conti del piccolo paese dell’America centrale stesse indagando sull’utilizzo di enormi somme di denaro girate dal governo honduregno alla "Fondazione per l’educazione e la comunicazione sociale" e alla "Fondazione Suyapa", entrambe facenti capo alla Chiesa locale e quindi allo stesso Maradiaga". Le "accuse" - quindi - non si limiterebbero solo ai trentaquattro mila euro mensili (più una tredicesima da cinquantaquattro mila euro) che Mariadiaga avrebbe percepito dall'Università cattolica di Tegucigalpa, ma arriverebbero a riguardare anche movimenti "sospetti" relativi al patrimonio della diocesi del porporato in questione.
Il cardinale Mariadiaga è un uomo di Chiesa honduregno considerato dai più come facente parte del "fronte progressista". Un porporato - insomma - che nell'economia degli schieramenti della Chiesa contemporanea è sempre stato inserito nell'insieme dei "bergogliani" ed è membro della Congregazione per il Clero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Consiglio Speciale per l'America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa - dopo aver studiato il documento recapitatogli - starebbe decidendo sul da farsi. Il mandato del porporato honduregno scadrebbe alla fine del 2017. Ma le vicende contestate a Mariadiaga non finiscono qui: secondo quanto scritto da Fittipaldi - infatti - " testimoni auditi dal visitatore Casaretto hanno parlato anche di investimenti milionari catastrofici: Maradiaga avrebbe girato somme ingenti della diocesi ad alcune finanziarie londinesi come la Leman Wealth Management (il cui titolare, a leggere i registri della Company House dell’Inghilterra e del Galles, è tal Youssry Henien), e adesso parte dei soldi dati in affidamento (e depositati su conti di istituti tedeschi) sarebbero scomparsi". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che avrebbe come protagonista, se il tutto venisse confermato, uno degli uomini di Curia dottrinalmente più vicini a Papa Francesco.
Il cardinale Mariadiaga avrebbe percepito mezzo milione d'euro l'anno da un'Università cattolica. Contestati anche alcuni "movimenti" economici
Il cardinale Oscar Mariadiaga avrebbe ricevuto mezzo milione d'euro l'anno da parte di un'Università dell'Honduras, acquisizioni di cui Papa Francesco sarebbe stato informato attraverso un dossier.
Il pontefice argentino - proprio durante l'Udienza alla Curia Romana di questa mattina - aveva parlato di "traditori di fede" e di "approfittatori". Lecito - quindi - interpretare le parole di Bergoglio anche in funzione di questo ennesimo scandalo che potrebbe interessare la Chiesa cattolica. Oscar Mariadiaga - infatti - non è solamente un amico del Papa, ma è soprattutto il coordinatore del C9, cioè del minidirettorio cardinalizio chiamato a riformare profondamente la Chiesa dall'interno. La notizia è stata riportata su L'Espresso. Scrive al riguardo Emiliano Fittipaldi: "Bergoglio non poteva immaginare nemmeno che vari testimoni, sia ecclesiastici sia laici, accusassero Maradiaga per alcuni investimenti milionari in società londinesi poi scomparse nel nulla, né che la Corte dei Conti del piccolo paese dell’America centrale stesse indagando sull’utilizzo di enormi somme di denaro girate dal governo honduregno alla "Fondazione per l’educazione e la comunicazione sociale" e alla "Fondazione Suyapa", entrambe facenti capo alla Chiesa locale e quindi allo stesso Maradiaga". Le "accuse" - quindi - non si limiterebbero solo ai trentaquattro mila euro mensili (più una tredicesima da cinquantaquattro mila euro) che Mariadiaga avrebbe percepito dall'Università cattolica di Tegucigalpa, ma arriverebbero a riguardare anche movimenti "sospetti" relativi al patrimonio della diocesi del porporato in questione.
Il cardinale Mariadiaga è un uomo di Chiesa honduregno considerato dai più come facente parte del "fronte progressista". Un porporato - insomma - che nell'economia degli schieramenti della Chiesa contemporanea è sempre stato inserito nell'insieme dei "bergogliani" ed è membro della Congregazione per il Clero, del Pontificio Consiglio della Giustizia e della Pace, del Pontificio Consiglio delle Comunicazioni Sociali, della Pontificia Commissione per l'America Latina e del Consiglio Speciale per l'America della Segreteria Generale del Sinodo dei Vescovi. Il Papa - dopo aver studiato il documento recapitatogli - starebbe decidendo sul da farsi. Il mandato del porporato honduregno scadrebbe alla fine del 2017. Ma le vicende contestate a Mariadiaga non finiscono qui: secondo quanto scritto da Fittipaldi - infatti - " testimoni auditi dal visitatore Casaretto hanno parlato anche di investimenti milionari catastrofici: Maradiaga avrebbe girato somme ingenti della diocesi ad alcune finanziarie londinesi come la Leman Wealth Management (il cui titolare, a leggere i registri della Company House dell’Inghilterra e del Galles, è tal Youssry Henien), e adesso parte dei soldi dati in affidamento (e depositati su conti di istituti tedeschi) sarebbero scomparsi". Un vero e proprio fulmine a ciel sereno che avrebbe come protagonista, se il tutto venisse confermato, uno degli uomini di Curia dottrinalmente più vicini a Papa Francesco.
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