ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 12 dicembre 2017

La misura è colma!?


GUAI A VOI        
                                           

Guai a voi, superbi, che avete offeso sin nel profondo la fede delle persone semplici. A voi demagoghi che avete promesso tutto a tutti. A voi infedeli pastori che avete svenduto il tesoro di Cristo per un piatto di lenticchie 
di Francesco Lamendola  

  

Guai a voi, superbi, che avete offeso sin nel profondo la fede delle persone semplici; a voi, demagoghi, che avete promesso tutto a tutti, per farvi belli davanti alle folle; e a voi, pastori pessimi e infedeli, che avete svenduto il tesoro di Cristo per un piatto di lenticchie. Avete voluto fare i moderni, gli emancipati, i misericordiosi a buon mercato, cioè svendendo la dottrina e la morale del Vangelo; avete ingannato le anime, avete taciuto su quello che è essenziale: il destino eterno dell’uomo, la vita dopo la morte, l’inferno e il paradiso; avete descritto il Lieto Annunzio come un picnic sull’erba, con bibite e fette di dolce, e non avete detto niente della Croce, della Redenzione, della grazia, e del potere espiatorio e salvifico della sofferenza. Avete sbandierato la vostra capacità di dialogare con tutti, ma senza più annunciare la Verità, anzi, vergognandovi di questa parola, e prendendo per buone e per giuste tutte le altre strade, le altre fedi, le altre dottrine. Avete fatto gli amiconi di questi e di quelli, di tutti, ma proprio di tutti, anche dei peggiori nemici della Chiesa, anche di coloro che odiano Cristo e da sempre s’industriano di estirpare il Vangelo dalle menti e dai cuori di milioni di persone: avete scambiato con loro sorrisi, battute, complimenti e pacche sulle spalle: con tutti loro avete fraternizzato e simpatizzato, tranne che con i veri cattolici. Quelli li avete disprezzati, messi in un angolo, descritto come persone rigide, dalla doppia vita, rancorose, incapaci di vivere al passo coi tempi, chiuse al vero significato del Vangelo. Avete svenduto in pochi anni, venti secoli di storia, di teologia, di dottrina, di liturgia, di pastorale, di apostolato, di zelo e sacrificio per la Chiesa di Gesù;avete preso tutto questo e l’avete gettato nel cestino della carta straccia, annunciando spavaldi che con voi sono arrivati tempi nuovi, una Chiesa tutta nuova, più pura, più sincera, più aderente alle intenzioni del suo divino Fondatore: con orgoglio luciferino, vi siete impancati a giudici di duemila anni di Magistero, di venti concili, di duecentosessanta papi, proclamando che solo adesso la Chiesa ha trovato la direzione giusta, che solo per merito vostro sta uscendo dalle secche del rigorismo, del formalismo, della grettezza bigotta, dello spirito farisaico. 


Temerari! Accusando due millenni di vita della Chiesa, e, implicitamente, screditando il fulgido esempio di Santi e di Martiri, di dottori della Chiesa e di sacerdoti pieni di fede e carità, avete proclamato la vostra stessa condanna! Avete costruito una neochiesa falsa ed apostatica, e avete attirata verso di essa le masse inconsapevoli, come le falene che, in una notte estiva, sono attirate dalla luce della lampada, finché non vi si bruciano e muoiono; portate sulle spalle una responsabilità immensa, che non vorremmo a nessun patto condividere con voi, e della quale dovrete rendere conto, non al giudizio di uomini, ma a quello di Dio.
Parlando a Eugenio Scalfari, nel corso della tristemente celebre intervista che apriva il suo pontificato a livello mediatico, il papa Francesco ebbe a dichiarare: Io non parlerei, nemmeno per chi crede, di verità assoluta… Incredibile: il “pensiero debole” perfino nella Chiesa, perfino nel magistero papale! Niente verità assoluta, neanche per i cristiani. Ma cosa intendeva, Gesù Cristo, quando diceva ai suoi discepoli: Io sono la Via, la Verità e la Vita? E quando diceva: Chi ha visto me, ha visto il Padre? Stava scherzando? Aveva voglia di celiare? Perché i casi sono due, tertium non datur: o stava scherzando Gesù Cristo, o sta scherzando, adesso, il papa Francesco. Ma è uno scherzo, il suo, di pessimo gusto: uno “scherzo” che, come già molte, troppe volte, ha seminato disagio, turbamento, sofferenza, fra i buoni cattolici che hanno letto o udito le sue incomprensibili parole. E a quelli che gli chiedono dei chiarimenti, il papa non risponde; non risponde nemmeno ai suoi cardinali. Li lascia morire - Caffarra, Meisner - senza degnarli di una risposta, di un colloquio chiarificatore. Gesù non faceva così. Nella parabola del figlio prodigo, il padre esce di casa e va a parlare col figlio primogenito, per convincerlo a entrare anche lui: gli spiega, cerca di lenire la sua indignazione. Ma il papa Francesco, il papa misericordioso, no: non risponde, non chiarisce; in Vaticano sanno tutti che il suo commento, alla richiesta dei cardinali, fu: Stanno freschi!
Ebbene: questo neoclero arrogante, temerario, spergiuro, ha passato il segno: e la misura è colma. È riuscito a far arrabbiare i miti, a esacerbare i semplici, a esasperare gli umili; è riuscito a sollevare in un moto d’incontenibile ripulsa, tutto un mondo di persone che non hanno mai cercato la contesa, che non hanno mai avuto gusto per le polemiche, e che non chiedevano altro che di lasciarsi guidare dai loro pastori: ma non in una direzione qualsiasi, bensì nella verità, come sempre aveva fatto il clero in questi duemila anni di storia. È successo un fenomeno analogo a quello che ha destato l’indignazione, la rabbia e la volontà di resistere in milioni di cittadini, abbandonati dalle autorità e traditi dallo Stato, posti alla mercé di un’invasione incessante, aggressiva, insopportabile, che mette in pericolo la pace e la sicurezza quotidiana del popolo e che rischia di decretare la scomparsa dell’Italia e della sua millenaria civiltà dal novero delle realtà di questo mondo. Anche milioni di cattolici si sono sentiti beffati, abbandonati, traditi, presi in giro dal clero di cui si fidavano, al quale si erano rimessi docilmente, come sempre è stato, generazione dopo generazione. Ma, questa volta, qualcosa è scattato. Perfino i più dolci, i più mansueti, i più tranquilli, si stanno scaldando. Come si può ascoltare un papa che proferisce vere e proprie bestemmie, quando dice che Cristo si è fatto diavolo, si è fatto serpente, brutto che fa schifo? Che le Tre Persone della Santissima Trinità stanno tutto il giorno a litigare fra di loro? Che Gesù si diverte a fare un po’ lo scemo? Che Lutero era un riformatore bene intenzionato? Come si può restare tranquilli, mentre un monsignor Paglia dice che dobbiamo noi tutti prendere Marco Pannella quale modello di vita, ed ispirarci alla sua altissima spiritualità? Come possiamo sopportare che monsignor Galantino affermi che Lutero è stato un dono dello Spirito Santo? O che padre Sosa Abascal dichiari che nessuno sa quel che Gesù abbia veramente detto, perché al suo tempo non c’erano i registratori? Come si possono sopportare tutte queste sconcezze, queste blasfemie, queste incredibili offese alla fede cattolica, senza provare un fremito d’indignazione, di rivolta, di sacrosanta ribellione?
Personalmente, non avremmo chiesto di meglio che seguitare la nostra vita tranquilla e ordinata, schiva, lontano da qualunque clamore, da qualunque presa di posizione pubblica. Avevamo scelto la vita degli studi filosofici: una vita ritirata, tutta interiore, aliena da qualunque ambizione, da qualunque tentazione di mostrarsi, di farsi vedere, di attirare l’attenzione. La filosofia e il silenzio; la filosofia e il raccoglimento; la filosofia e pochissimi amici, nessuna ricerca di notorietà, nessuna smania di apparire. E poi l’ascolto della natura, la voce del vento e della pioggia, i colori delle stagioni, il sussurro delle fronde, il profumo del bosco, lo splendore della luna sulla superficie ghiacciata del lago, i riflessi della luce radente fra i tronchi degli alberi. Che meraviglia, che pace, che impagabile serenità: lungi dalle ambizioni degli uomini, dai furori delle ideologie. E che cosa è successo, invece? È successo che le parole e i gesti di questo papa, di questo clero, di questi falsi teologi, di questi sedicenti cattolici, sono venuti a turbare il silenzio, il raccoglimento, la serenità; sono scesi nel profondo dell’anima, vi hanno gettato degli schizzi di fango, e sono risuonati come delle risate sprezzanti, indecenti. La cosa ci ha sconvolti, costernati, indignati. Ci è sembrato come quando un gruppo di cialtroni entrano in cimitero ridendo e schiamazzando, senza alcun rispetto per quel luogo sacro, per i sentimenti delle persone che vanno a visitare i loro cari defunti; ci è parsa una profanazione intollerabile, che meritava una risposta. Malvolentieri, riluttanti, e, in un primo tempo, pieni di dubbi e di trepidazione, abbiamo fatto sentire la nostra voce. Dovevamo farlo: troppa viltà, troppo conformismo da parte di molti; e, intanto, uno scandalo sempre più grave per le anime, specialmente per le anime dei piccoli e dei semplici, quelli maggiormente cari al cuore di Gesù Cristo. Se gli altri tacevano, noi dovevamo parlare. E così parlando, riflettendo, ribattendo, ci siamo accorti che la cosa andava molto, ma molto oltre ogni più nera previsione: che non si trattava di semplice malcostume, di semplice ignoranza, di semplice superficialità. Che era qualcosa di assai peggiore. Abbiamo compreso, e denunciato, che era, ed è, in atto una fosca manovra per distruggere la Chiesa, per spegnere la lampada della fede, per cacciare Gesù Cristo dal mondo degli uomini, per mezzo di una vasta, silenziosa, capillare apostasia, facendo in modo che essa non venga percepita e riconosciuta come tale. Abbiamo afferrato la mostruosa vastità di questo disegno, la diabolica raffinatezza di questa strategia, e abbiamo deciso di non fermarci: di denunciare il male senza peli sulla lingua, di andare sino in fondo, costi quello che costi. 

Guai a voi, che avete esasperato i miti

di Francesco Lamendola

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FEDELI ALLA CHIESA, NON A PASTORI CHE SBAGLIANO. DOCUMENTO CLAMOROSO DELLE ORGANIZZAZIONI MONDIALI PRO VITA.


 Fedeli all’insegnamento di sempre della Chiesa, non ai pastori che sbagliano: si può sintetizzare così una clamorosa dichiarazione, firmata dai responsabili dei principali movimenti a difesa della Vita e della Famiglia. Importante perché non si tratta di una presa di posizione di studiosi, come la correctio filialis, ma di uomini di azione che rappresentano milioni cattolici in tutto il mondo. Tra i firmatari c’è Lifesitenews di John-Henry Westen, che è il maggior portale internazionale di difesa della vita e della famiglia; la Society for the Protection of the Unborn Children (SPUC) di John Smeaton, che è la più antica organizzazione pro-life del mondo; Family Life International della Nuova Zelanda di Coleen Bayer; la World Federation of Doctors Who Respect Human Life, di Philippe Schepens; in America latina, la Alianza Latinoamericana para la Familia-ALAFA, di Christine de Marcellus Vollmer e la Families of the Americas di Mercedes Arzú Wilson. Sia Christine Vollmer che Mercedes Wilson, che facevano parte della Pontificia Accademia per la Vita, sono tra le fondatrici della neo-nata Accademia Giovanni Paolo II per la Vita Umana e la Famiglia presieduta dal prof. Josef Seifert. Tra le molte sigle aderenti in Francia, le Salon Beige di Guillaume de Thieulloy, uno dei più influenti blog quotidiani francesi, e SOS Tout-Petits fondata dal dott. Xavier Dor, più volte incarcerato per la sua difesa della vita in Francia; aderisce anche dalla Romania, la Ioan Barbus Foundation con la dott.ssa Anca Maria Cernea, rappresentante della conferenza episcopale del suo paese durante il Sinodo sulla Famiglia del 2015; molte le sigle negli Stati Uniti tra le quali Judie Brown leader dell’importante American Life League.
In Italia troviamo sigle storiche come la Fondazione Lepanto e l’Associazione Famiglia Domani ma anche nuove organizzazioni come Federvita Piemonte, Il Cammino dei Tre Sentieri, Ora et Labora in difesa della Vita, SOS Ragazzi, Famiglie Numerose Cattoliche, Voglio Vivere.
Fedeli alla vera dottrina, non ai pastori che sbagliano. Promessa di fedeltà all’insegnamento autentico della Chiesa dei leader dei movimenti pro-vita e pro-famiglia. Il numero di bambini innocenti uccisi dall’aborto nel corso del secolo scorso è maggiore di quello di tutti gli esseri umani che sono morti in tutte le guerre della storia umana. Gli ultimi cinquant’anni hanno testimoniato una continua escalation di attacchi alla struttura della famiglia come è stata progettata e voluta da Dio, capace di creare il miglior ambiente per una sana e vigorosa crescita dell’uomo e soprattutto per l’educazione e la formazione dei bambini. Il divorzio, la contraccezione, l’accettazione di atti e di unioni omosessuali e la diffusione dell’“ideologia di genere” hanno causato danni incommensurabili alla famiglia e ai suoi membri più vulnerabili. Negli ultimi cinquant’anni il movimento pro-vita e pro-famiglia è cresciuto in dimensione e portata per far fronte a questi gravi mali, che minacciano sia il bene temporale che quello eterno dell’umanità. Il nostro movimento comprende uomini e donne di buona volontà provenienti da una grande varietà di ambiti religiosi. Siamo tutti insieme uniti nella difesa della famiglia e dei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili, attraverso l’obbedienza alla legge naturale, impressa in tutti i nostri cuori (cfr Rm 2,15). D’altronde, in questa ultima metà di secolo il movimento pro-vita e pro-famiglia si è affidato in modo particolare all’insegnamento immutabile della Chiesa cattolica, che afferma la legge morale con la massima chiarezza. È quindi con grande dolore che negli ultimi anni abbiamo dovuto constatare che la chiarezza dottrinale e morale, su questioni legate alla tutela della vita umana e della famiglia, è stata sempre più sostituita da dottrine ambigue e persino direttamente contrarie all’insegnamento di Cristo e ai precetti della legge naturale. Una Supplica filiale consegnata a Papa Francesco nel settembre 2015, è stata firmata da circa 900.000 persone provenienti da tutto il mondo; nel 2016, è stata presentata una Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio. Il 19 settembre 2016 quattro cardinali hanno sottoposto cinque dubia a Papa Francesco e alla Congregazione per la Dottrina della Fede chiedendo chiarimenti su alcuni punti dottrinali contenuti nell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia. Nel giugno 2017, i cardinali hanno reso pubblica la loro richiesta di essere convocati in udienza, presentata al Papa dal Cardinale Carlo Caffarra il 25 aprile 2017, ma, come i dubia, non hanno ricevuto alcuna risposta. Il 23 settembre 2017 una Correctio filialis de haeresibus propagatis è stata elaborata da 62 teologi e accademici cattolici “in merito alla propagazione di eresie causata dall’esortazione apostolica Amoris laetitia e da altre parole, atti e omissioni” di Papa Francesco. Il 4 novembre 2017, 250 teologi, sacerdoti, professori e studiosi di tutte le nazionalità hanno sottoscritto il loro sostegno alla Correctio. Le turbolenze in seno alla Chiesa sono in aumento, come testimonia una lettera inviata di recente a papa Francesco da un prominente teologo, che afferma: “C’è caos nella chiesa e Vostra Santità ne è una causa”.
Come leader cattolici pro-vita e pro-famiglia, siamo tenuti a sottolineare numerose ulteriori dichiarazioni e azioni che hanno avuto un impatto particolarmente dannoso sul nostro lavoro per la protezione dei bambini non nati e della famiglia negli ultimi anni. Esempi rappresentativi includono:
– dichiarazioni e azioni che contraddicono l’insegnamento della Chiesa sul male intrinseco degli atti contraccettivi
– dichiarazioni e azioni che contraddicono l’insegnamento della Chiesa sulla natura del matrimonio e sul male intrinseco degli atti sessuali al di fuori dell’unione matrimoniale
– l’approvazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che richiedono fortemente agli Stati membri la realizzazione di un accesso universale all’aborto, alla contraccezione e all’educazione sessuale entro il 2030.
– l’approccio adottato riguardo l’educazione sessuale, in particolare nel capitolo 7 di Amoris Laetitia e nel programma The Meeting Point elaborato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia.
– Come leaders di movimenti pro-vita e pro-famiglia, o dirigenti di movimenti laici che riguardano la difesa e la diffusione dell’insegnamento morale e sociale cattolico, siamo testimoni di prima mano del danno e della confusione causati da tali insegnamenti e azioni. Al fine di rispettare le nostre responsabilità verso coloro che abbiamo promesso di proteggere, in particolare i bambini non nati e quelli particolarmente vulnerabili a causa dello sfascio della famiglia, dobbiamo chiarire la nostra posizione su questi temi. Dobbiamo anche fornire una leadership a coloro che, all’interno del nostro movimento, fanno riferimento a noi per avere guida e consigli. Per questo motivo desideriamo ribadire la nostra immutabile adesione alle posizioni morali fondamentali di seguito descritte:
– esistono certi atti intrinsecamente malvagi e che è sempre proibito commettere.
– l’uccisione diretta di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale. Di conseguenza, l’aborto, l’eutanasia e il suicidio assistito sono atti intrinsecamente malvagi.
– il matrimonio è l’unione esclusiva e indissolubile di un uomo e di una donna e tutti gli atti sessuali al di fuori del matrimonio e tutte le forme di unione contro-natura sono intrinsecamente negativi e gravemente nocivi per gli individui e la società.
– l’adulterio è un grave peccato e coloro che vivono in adulterio non possono essere ammessi ai sacramenti della Penitenza e della Santa Comunione, fino a quando non si pentono e non modificano la loro vita.
– i genitori sono gli educatori primari dei loro figli e l’educazione sessuale deve essere svolta dai genitori o, in determinate circostanze, “nei centri educativi scelti e controllati da loro”.
– la separazione del fine procreativo e univoco dall’atto sessuale attraverso metodi contraccettivi è intrinsecamente negativa e ha conseguenze devastanti per la famiglia, per la società e per la Chiesa.
– i metodi di riproduzione artificiale sono gravemente immorali in quanto separano la procreazione dall’atto sessuale e, nella maggior parte dei casi, portano direttamente alla distruzione della vita umana nelle sue prime fasi.
– ci sono solo due sessi, maschio e femmina, ognuno dei quali possiede le caratteristiche complementari e le differenze che sono loro proprie.
– gli atti omosessuali sono intrinsecamente cattivi e nessuna forma di unione tra persone dello stesso sesso può essere approvata in alcun modo. Come leaders cattolici pro-vita e pro-famiglia dobbiamo restare fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, che ha affidato il deposito della fede alla Sua Chiesa. Noi “siamo obbligati, per fede, a rendere a Dio rivelatore piena sottomissione dell’intelletto e della volontà”.
– Aderiamo pienamente a tutte quelle cose “che sono contenute nella parola di Dio e si trovano nella Scrittura e nella Tradizione e che sono proposte dalla Chiesa come principi a cui credere perché divinamente rivelati, sia in base a suo solenne giudizio, sia per suo magistero ordinario e universale”.
Dichiariamo la nostra completa obbedienza alla gerarchia della Chiesa cattolica nel legittimo esercizio della sua autorità. Tuttavia, nulla potrà mai convincerci od obbligarci ad abbandonare o contraddire qualsiasi articolo della fede e della morale cattolica. Se esiste conflitto tra le parole e gli atti di qualsiasi membro della gerarchia, compreso il Papa, e la dottrina che la Chiesa ha sempre insegnato, rimarremo fedeli all’insegnamento perenne della Chiesa. Se dovessimo abbandonare la fede cattolica, ci separeremmo da Gesù Cristo, a cui vogliamo essere uniti per tutta l’eternità. Noi, sottoscritti, promettiamo di continuare ad insegnare e propagare i principi morali sopra elencati e ogni altro insegnamento autentico della Chiesa cattolica e che mai, per nessuna ragione, ci allontaneremo da essi.
Ed ecco la lista dei firmatari, in ordine alfabetico:
Signatories to the “Pledge of Fidelity” to the authentic teaching of the Church

Bernard Antony, President of Chrétienté-Solidarité (France)
Dame Colleen Bayer, DSG, Founding Director of Family Life International NZ (New Zealand)
Judie Brown, President of American Life League (United States)
Patrick Buckley, Director of European Life Network (Ireland)
Georges Buscemi, President of Campagne Quebec Vie (Canada)
Giorgio Celsi, President of Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” (Italy)
Dr. Anca-Maria Cernea, MD, Ioan Barbus Foundation (Romania)
Greg Clovis, Director of Family Life International UK (United Kingdom)
Rev. Linus F. Clovis, Spiritual Director of Family Life International St Lucia (St Lucia)
Virginia Coda Nunziante, President of Associazione Famiglia Domani (Italy)
Modesto Fernandez, President of Droit de Naître (France)
Richard P. Fitzgibbons, M.D., Director of the Institute for Marital Healing (United States)
Mathias von Gersdorff, Director of Aktion Kinder in Gefahr (Germany)
Corrado Gnerre, Guida Nazionale, Il Cammino dei Tre Sentieri (Italy)
Doug Grane, Chief Executive of Serviam (United States)
Michael Hichborn, President of the Lepanto Institute (United States)
Jason Jones, Founder of I am Whole Life, Founder of Movie to Movement (United States)
John Lacken, Founder of Legio Sanctae Familiae, Secretary of the Lumen Fidei Institute (Ireland)
François Legrier, President of Mouvement Catholique des Familles (France)
Vittorio Lodolo D’Oria, President of Famiglie Numerose Cattoliche (Italy)
Samuele Maniscalco, Director of Generazione Voglio Vivere (Italy)
Christine de Marcellus Vollmer, President of Asociacion Provida de Venezuela (PROVIVE), President of Alianza Latinoamericana para la Familia (ALAFA), President of Alive to the World, Education in Integrity (Venezuala)
Roberto de Mattei, President of Fondazione Lepanto (Italy)
Jean-Pierre Maugendre, President of Renaissance Catholique (France)
Thomas McKenna, President of Catholic Action for Faith and Family (United States)
Anthony Murphy, Director of Catholic Voice (Ireland)
Marisa Orecchia, President of Federvita Piemonte (Italy)
Philippe Piloquet, President of SOS Tout-petits (France)
Philippe Schepens M.D., Secretary-General of the World Federation of Doctors Who
Respect Human Life (Belgium)
John Smeaton, Chief Executive of the Society for the Protection of Unborn Children (United Kingdom)
Molly Smith, President of Bringing America Back to Life, Executive Director of Cleveland Right to Life (United States)
Guillaume de Thieulloy, Director, Le Salon Beige (France)
 Dr Thomas Ward, President of the National Association of Catholic Families (United Kingdom)
John-Henry Westen, Co-Founder and Editor-in-Chief of LifeSiteNews (Canada)
Mercedes Arzú Wilson, Founder and President of Family of the Americas Foundation (Nicaragua)
Diego Zoia, Director of SOS Ragazzi (Italy)
MARCO TOSATTI

Parole chiare per la vita

«Esistono certi atti intrinsecamente malvagi e che è sempre proibito commettere. L’uccisione diretta di un essere umano innocente è sempre gravemente immorale. Di conseguenza, l’aborto, l’eutanasia e il suicidio assistito sono atti intrinsecamente malvagi. Il matrimonio è l’unione esclusiva e indissolubile di un uomo e di una donna e tutti gli atti sessuali al di fuori del matrimonio e tutte le forme di unione contro-natura sono intrinsecamente negativi e gravemente nocivi per gli individui e la società. L’adulterio è un grave peccato e coloro che vivono in adulterio non possono essere ammessi ai sacramenti della Penitenza e della Santa Comunione, fino a quando non si pentono e non modificano la loro vita».
Si legge così nella «Promessa di fedeltà all’insegnamento autentico della Chiesa dei leader dei movimenti pro-vita e pro-famiglia» diffuso oggi in tutto il mondo e che può essere letto e sottoscritto qui:
«Fedeli alla vera dottrina, non ai pastori che sbagliano» è il significativo sottotitolo del documento, che si apre con una serie di constatazioni difficilmente contestabili: «Il numero di bambini innocenti uccisi dall’aborto nel corso del secolo scorso è maggiore di quello di tutti gli esseri umani che sono morti in tutte le guerre della storia umana. Gli ultimi cinquant’anni hanno testimoniato una continua escalation di attacchi alla struttura della famiglia come è stata progettata e voluta da Dio, capace di creare il miglior ambiente per una sana e vigorosa crescita dell’uomo e soprattutto per l’educazione e la formazione dei bambini. Il divorzio, la contraccezione, l’accettazione di atti e di unioni omosessuali e la diffusione dell’“ideologia di genere” hanno causato danni incommensurabili alla famiglia e ai suoi membri più vulnerabili».
Di qui la decisione di intervenire in campo aperto per denunciare una situazione ritenuta ormai insostenibile e richiamare i pastori ai loro doveri.
«Negli ultimi cinquant’anni il movimento pro-vita e pro-famiglia è cresciuto in dimensione e portata per far fronte a questi gravi mali, che minacciano sia il bene temporale che quello eterno dell’umanità. Il nostro movimento comprende uomini e donne di buona volontà provenienti da una grande varietà di ambiti religiosi. Siamo tutti insieme uniti nella difesa della famiglia e dei nostri fratelli e sorelle più vulnerabili, attraverso l’obbedienza alla legge naturale, impressa in tutti i nostri cuori (cfr Rm 2,15). D’altronde, in questa ultima metà di secolo il movimento pro-vita e pro-famiglia si è affidato in modo particolare all’insegnamento immutabile della Chiesa cattolica, che afferma la legge morale con la massima chiarezza».
«È quindi con grande dolore che negli ultimi anni abbiamo dovuto constatare che la chiarezza dottrinale e morale, su questioni legate alla tutela della vita umana e della famiglia, è stata sempre più sostituita da dottrine ambigue e persino direttamente contrarie all’insegnamento di Cristo e ai precetti della legge naturale».
I promotori del documento elencano le ormai numerose iniziative  che certificano il disagio espresso da settori sempre più ampi del mondo cattolico nei confronti di una dottrina parziale, confusa, contraddittoria, sbagliata. Iniziative verso le quali è stato alzato un muro di silenzio o di malcelato fastidio: «Una Supplica filiale consegnata a Papa Francesco nel settembre 2015, è stata firmata da circa 900.000 persone provenienti da tutto il mondo; nel 2016, è stata presentata una Dichiarazione di fedeltà all’insegnamento immutabile della Chiesa sul matrimonio. Il 19 settembre 2016 quattro cardinali hanno sottoposto cinque dubia a Papa Francesco e alla Congregazione per la Dottrina della Fede chiedendo chiarimenti su alcuni punti dottrinali contenuti nell’Esortazione Apostolica post-sinodale Amoris laetitia. Nel giugno 2017, i cardinali hanno reso pubblica la loro richiesta di essere convocati in udienza, presentata al Papa dal Cardinale Carlo Caffarra il 25 aprile 2017, ma, come i dubia, non hanno ricevuto alcuna risposta. Il 23 settembre 2017 una Correctio filialis de haeresibus propagatis è stata elaborata da 62 teologi e accademici cattolici “in merito alla propagazione di eresie causata dall’esortazione apostolica Amoris laetitia e da altre parole, atti e omissioni” di Papa Francesco. Il 4 novembre 2017, 250 teologi, sacerdoti, professori e studiosi di tutte le nazionalità hanno sottoscritto il loro sostegno alla Correctio. Le turbolenze in seno alla Chiesa sono in aumento, come testimonia una lettera inviata di recente a papa Francesco da un prominente teologo, che afferma: “C’è caos nella chiesa e Vostra Santità ne è una causa”».
«Come leader cattolici pro-vita e pro-famiglia, siamo tenuti a sottolineare numerose ulteriori dichiarazioni e azioni che hanno avuto un impatto particolarmente dannoso sul nostro lavoro per la protezione dei bambini non nati e della famiglia negli ultimi anni. Esempi rappresentativi includono: dichiarazioni e azioni che contraddicono l’insegnamento della Chiesa sul male intrinseco degli atti contraccettivi; dichiarazioni e azioni che contraddicono l’insegnamento della Chiesa sulla natura del matrimonio e sul male intrinseco degli atti sessuali al di fuori dell’unione matrimoniale; l’approvazione degli Obiettivi di Sviluppo Sostenibile delle Nazioni Unite, che richiedono fortemente agli Stati membri la realizzazione di un accesso universale all’aborto, alla contraccezione e all’educazione sessuale entro il 2030; l’approccio adottato riguardo l’educazione sessuale, in particolare nel capitolo 7 di Amoris Laetitia e nel programma The Meeting Point elaborato dal Pontificio Consiglio per la Famiglia».
Ed ecco la conclusione: «Come leaders cattolici pro-vita e pro-famiglia dobbiamo restare fedeli a Nostro Signore Gesù Cristo, che ha affidato il deposito della fede alla Sua Chiesa. Noi “siamo obbligati, per fede, a rendere a Dio rivelatore piena sottomissione dell’intelletto e della volontà”. Aderiamo pienamente a tutte quelle cose “che sono contenute nella parola di Dio e si trovano nella Scrittura e nella Tradizione e che sono proposte dalla Chiesa come principi a cui credere perché divinamente rivelati, sia in base a suo solenne giudizio, sia per suo magistero ordinario e universale”. Dichiariamo la nostra completa obbedienza alla gerarchia della Chiesa cattolica nel legittimo esercizio della sua autorità. Tuttavia, nulla potrà mai convincerci od obbligarci ad abbandonare o contraddire qualsiasi articolo della fede e della morale cattolica. Se esiste conflitto tra le parole e gli atti di qualsiasi membro della gerarchia, compreso il Papa, e la dottrina che la Chiesa ha sempre insegnato, rimarremo fedeli all’insegnamento perenne della Chiesa. Se dovessimo abbandonare la fede cattolica, ci separeremmo da Gesù Cristo, a cui vogliamo essere uniti per tutta l’eternità. Noi, sottoscritti, promettiamo di continuare ad insegnare e propagare i principi morali sopra elencati e ogni altro insegnamento autentico della Chiesa cattolica e che mai, per nessuna ragione, ci allontaneremo da essi».
Qui ecco l’elenco dei sottoscrittori:
Bernard Antony, President of Chrétienté-Solidarité (France), Dame Colleen Bayer, DSG, Founding Director of Family Life International NZ (New Zealand), Judie Brown, President of American Life League (United States), Patrick Buckley, Director of European Life Network (Ireland), Georges Buscemi, President of Campagne Quebec Vie (Canada), Giorgio Celsi, President of Associazione “Ora et Labora in Difesa della Vita” (Italy), Dr. Anca-Maria Cernea, MD, Ioan Barbus Foundation (Romania), Greg Clovis, Director of Family Life International UK (United Kingdom), Rev. Linus F. Clovis, Spiritual Director of Family Life International St Lucia (St Lucia), Virginia Coda Nunziante, President of Associazione Famiglia Domani (Italy), Modesto Fernandez, President of Droit de Naître (France), Richard P. Fitzgibbons, M.D., Director of the Institute for Marital Healing (United States), Mathias von Gersdorff, Director of Aktion Kinder in Gefahr (Germany), Corrado Gnerre, Guida Nazionale, Il Cammino dei Tre Sentieri (Italy), Doug Grane, Chief Executive of Serviam (United States), Michael Hichborn, President of the Lepanto Institute (United States), Jason Jones, Founder of I am Whole Life, Founder of Movie to Movement (United States), John Lacken, Founder of Legio Sanctae Familiae, Secretary of the Lumen Fidei Institute (Ireland), François Legrier, President of Mouvement Catholique des Familles (France), Vittorio Lodolo D’Oria, President of Famiglie Numerose Cattoliche (Italy), Samuele Maniscalco, Director of Generazione Voglio Vivere (Italy), Christine de Marcellus Vollmer, President of Asociacion Provida de Venezuela (PROVIVE), President of Alianza Latinoamericana para la Familia (ALAFA), President of Alive to the World, Education in Integrity (Venezuala), Roberto de Mattei, President of Fondazione Lepanto (Italy), Jean-Pierre Maugendre, President of Renaissance Catholique (France), Thomas McKenna, President of Catholic Action for Faith and Family (United States), Anthony Murphy, Director of Catholic Voice (Ireland), Marisa Orecchia, President of Federvita Piemonte (Italy), Philippe Piloquet, President of SOS Tout-petits (France), Philippe Schepens M.D., Secretary-General of the World Federation of Doctors Who Respect Human Life (Belgium), John Smeaton, Chief Executive of the Society for the Protection of Unborn Children (United Kingdom), Molly Smith, President of Bringing America Back to Life, Executive Director of Cleveland Right to Life (United States), Guillaume de Thieulloy, Director, Le Salon Beige (France), Dr Thomas Ward, President of the National Association of Catholic Families (United Kingdom), John-Henry Westen, Co-Founder and Editor-in-Chief of LifeSiteNews (Canada), Mercedes Arzú Wilson, Founder and President of Family of the Americas Foundation (Nicaragua), Diego Zoia, Director of SOS Ragazzi (Italy).
Aldo Maria Valli
http://www.aldomariavalli.it/2017/12/12/parole-chiare-er-la-vita/
Il Papa risponde ai dubia ma i polacchi non ci stanno: "Servono chiarimenti"

Famiglia e sesso, per il cardinale Kasper "il discorso è chiuso"

Papa Francesco (foto LaPresse)
Roma. Il Papa ha risposto ai dubia sulla corretta interpretazione di Amoris laetitia e ora “la discussione è chiusa”, ha detto il cardinale Walter Kasper, teologo assai stimato da Francesco. La scorsa settimana era stato ufficializzato l’inserimento negli Acta Apostolicae Sedis (la Gazzetta ufficiale della Santa Sede) della lettera che nel settembre del 2016 il Papa aveva inviato ai vescovi argentini, che poco prima avevano messo per iscritto un’interpretazione a uso interno della controversa esortazione post sinodale. Una missiva in cui il Pontefice sottolineava che “lo scritto è molto buono e spiega in modo esauriente il capitolo ottavo dell’Amoris laetitia”. Aggiungeva, Bergoglio, che “non sono possibili altre interpretazioni”.
Però quella “sentenza” rimaneva contenuta in una lettera inviata a una Conferenza episcopale, fatto che non aveva fermato la ridda di interpretazioni sull’esortazione promulgata in seguito al biennio sinodale sulla famiglia. Qualche giorno fa, il segretario di stato, Pietro Parolin, confermava che la lettera è stata inserita negli Acta per diretta volontà del Papa, che ha voluto elevarla a “magistero autentico”. Tradotto, non si potrà sminuirne la portata, riducendo i complimenti a messaggio privato ad amici di vecchia data. Ed è proprio Kasper, alla Radio Vaticana, a dire che non c’è più ragione di dubitare, di porre domande al Papa sul tema, perché ora è tutto chiaro. E cioè, “quando le circostanze concrete di una coppia lo rendano fattibile, specialmente quando entrambi siano cristiani con un cammino di fede si può proporre l’impegno di vivere in continenza”. Amoris laetitia però “non ignora le difficoltà di questa opzione e lascia aperta la possibilità di accedere al sacramento della riconciliazione quando si manchi a questo proposito”.

E’ possibile però – si legge nell’interpretazione dei vescovi argentini – che questa opzione non sia “praticabile”. Anche in questo caso, è possibile compiere “un cammino di discernimento” e “se si giunge a riconoscere che, in un caso concreto, ci sono limitazioni che attenuano la responsabilità e la colpevolezza, particolarmente quando una persona consideri che cadrebbe in una ulteriore mancanza provocando danno ai figli della nuova unione,  Amoris laetitia  apre alla possibilità dell’accesso ai sacramenti della riconciliazione e dell’eucaristia”. Eppure, nonostante ciò, proprio tutto chiaro non deve essere, se è vero che i vescovi polacchi – tra i più restii a fare proprie le conclusioni del Sinodo – hanno ribadito, attraverso le parole del loro presidente, mons. Stanislaw Gadecki, che la questione relativa all’accompagnamento delle coppie divorziate “richiede ulteriori chiarimenti, visto che non vorremmo ingannare nessuno presentando questo problema in termini generali che in realtà non significano nulla”.

Matteo Matzuzzi

Francesco sta scusando il peccato



L'interpretazione di papa Francesco dell' Amoris Laetitia sta "creando più confusione" e costituisce "un serio problema", dichiara don Gerald Murray, avvocato canonico e sacerdote di New York.

Parlando a EWTN, Murray ha spiegato che Francesco sta cercando di guadagnare consenso per il suo [errato] credo che la disciplina precedente fosse "troppo dura" e che dobbiamo andare caso per caso. Ma Murray risponde che "non esiste eccezione caso per caso" sottolineando i limiti del potere papale, dato che un papa "non può svegliarsi e dire che c'è una categoria di adulteri che non chiamiamo più adulteri."

Secondo Murray, non è compito del papa aiutare le persone scusare comportamenti peccaminosi. Murray tuttavia riconosce che "questo è il punto in cui siamo [al momento]".

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