ha delle implicazioni con gli attivisti LGBT italiani
Il Presepe Vaticano con un uomo nudo, un cadavere e niente pecore o buoi è l’offerta artistica di un’abbazia e si è rivelata essere il centro di riferimento degli attivisti della LGBT italiana.
Indagini condotte da LifeSiteNews hanno rivelato che l’Abbazia di Montevergine, che ha donato l’innovativa “Natività della Misericordia”, ospita l’immagine mariana che è stata adottata come patrona dagli attivisti LGBT in Italia. Il santuario dell’abbazia è la destinazione annuale di una sorta di pellegrinaggio tra sacro e profano: un “ancestrale gay pride” che, secondo un attivista LGBT, negli ultimi anni ha guadagnato la “partecipazione attiva e politica della comunità LGBT”.
Un funzionario del Governatorato del Vaticano ha detto a LifeSiteNews che è stata l’abbazia di Montevergine a proporre inizialmente l’idea originale della “Natività della Misericordia”. Il Vaticano ha discusso e sviluppato un progetto più dettagliato con l’abbazia, quindi ha presentato i piani finali al Segretario di Stato e a Papa Francesco per l’approvazione, che è stata debitamente concessa.
“La presenza del Presepe Vaticano per noi è un motivo per essere ancora più felici quest’anno”, ha detto martedì a LifeSiteNews, Antonello Sannini, Presidente del gruppo attivista omosessuale Arcigay Napoli. “Per la comunità omosessuale e transessuale a Napoli, è un importante simbolo di inclusione e integrazione”.
Collera sul Presepe natalizio
La scorsa settimana è esplosa la collera su Twitter, quando le foto di una figura maschile praticamente nuda, che dovrebbe raffigurare l’opera di misericordia corporale “vestire gli ignudi”, ha fatto il giro dei social media, suscitando acute critiche e dibattiti.
Si è fatto notare criticamente il posizionamento in primo piano di tale figura distesa in una “posa languida”, secondo Breitbart, il quale ha rilevato che tale posa “ha portato molti frequentatori dei social media a suggerire che c’è un tono vagamente omoerotico nella scena”.
Facebook, alla collera ha aggiunto il rifiuto di pubblicare la foto, in base alla sua politica contro le immagini “sessualmente suggestive o provocatorie”.
Vestire gli ignudi?
Un osservatore, riguardo al pover’uomo che avrebbe bisogno di vestiti, ha osservato: “Ho lavorato con un personal trainer. Il ragazzo raffigurato è uno che va in palestra due ore al giorno per sei giorni alla settimana.”
Una fonte vicina al Vaticano ha detto a LifeSiteMews “Questo orrendo spettacolo è un sacrilegio, un tentativo altamente ingannevole e malevolo di trasformare la santa innocenza della mangiatoia in Piazza San Pietro in uno strumento di propaganda per la lobby per i diritti omosessuali, è rappresenta l’ultimo atto diabolico e sintomatico di tutto questo pontificato”.
Nel frattempo, l’artista napoletano che ha costruito il presepe, Antonio Cantone, sembra voglia suggerire che intendeva essere provocatorio.
“Non è un presepe ordinario; è un presepe particolare che fa pensare” - ha detto – “Non lascia nessuno indifferente; ci sono delle provocazioni”.
La Madonna di Montevergine
Inserimento di un’icona mariana
Il Presepe natalizio di quest’anno presenta anche una riproduzione dell’antica e bella icona della Madonna di Montevergine. L’icona originale, ospitata in una cappella del santuario montano, misura 4,30 metri di altezza e 2,10 di larghezza e raffigura la Beata Vergine seduta su un trono con il divino Gesù Bambino seduto sulle sue ginocchia.
L’immagine mariana è scura, e quindi l’icona viene spesso annoverata come una delle “Madonne Nere”. Tra gli italiani locali, la carnagione scura faceva credere loro che appartenesse alla classe dei servitori e così venne affettuosamente chiamata dai fedeli: “Mamma Schiavona”.
Ogni anno, la Madonna di Montevergine viene onorata con due pellegrinaggi al suo santuario di montagna: il primo il 2 febbraio, festa della Purificazione della Beata Vergine Maria, o Candelora; e il secondo il 12 settembre, festa del Santo Nome di Maria, che è preceduta da un festeggiamento di tre giorni.
La sera prima della festa i pellegrini sono ospitati a Ospedaletto d’Alpinolo, la cittadina vicina all’abbazia, prima di effettuare la “sagliuta” o la “juta” (salita o andata) a piedi al santuario, effettuata di prima mattina il giorno seguente. La celebrazione di tre giorni è un misto di sacro e profano, e comprende danze e canzoni accompagnate da grandi tamburelli.
Seppellire i morti?
La “juta dei femminielli”
La Madonna di Montevergine ha un significato particolare per gli omosessuali e i transgender in Italia. Secondo una leggenda, la Madonna salvò due omosessuali dalla morte nell’inverno del 1256. La coppia era stata picchiata e allontanata di notte dalla loro città, portata sulla montagna, era stata legata ad un albero e lasciata a morire di freddo o ad essere mangiata dai lupi. Secondo la leggenda, la Madonna di Montevergine ha avuto pietà di loro e li ha “miracolosamente” liberati. Nel 2017, La Repubblica ha parlato di “miracolo progressivo di una Madonna gay friendly”.
Più comunemente, la Madonna è conosciuta come la madre “che concede tutto e perdona tutto”.
La “juta dei femminielli” si tiene ogni anno nel giorno della Candelora per ricordare la leggenda col canto e la danza. Femminielli è il termine usato nella cultura popolare napoletana per riferirsi a una popolazione di maschi omosessuali con fattezze di genere marcatamente femminile.
La comunità LGBT tiene in considerazione la Madonna di Montevergine anche perché il santuario si trova nell’antico sito del tempio dove una volta veniva adorata la dea pagana Cibele. In un articolo del 2014 intitolato “La processione dei femminielli sulle orme della dea Cibele”, La Repubblica ricorda che gli eunuchi sacerdoti di Cibele si castravano ritualmente “per offrire il loro sesso come dono alla loro dea per rinascere con una nuova identità”.
Antonello Sannino, Presidente dell’Arcigay Napoli, ha detto a LifeSite che la “juta dei femminielli” comporta un “miscuglio di sacro e profano”. Ammettendo di essere distante dalla Chiesa, Sannino asserisce che “c’è una forte devozione popolare tra i credenti”, ma per altri rappresenta l’affidarsi a una divinità non cristiana.
Egli sostiene che il pellegrinaggio annuale della Candelora è una sorta di “ancestrale gay pride”, ed è stato un “modo per accogliere nella cultura della città [di Napoli], la figura del femminiello, che è dirompente in una società binaria “'maschile-femminile”.
Montevergine politicizzata
Nel 2002 il pellegrinaggio fece parlare quando l’allora abate di Montevergine, Tarcisio Nazzaro, espresse il suo disappunto per la presenza dei “femminielli” napoletani.
Secondo La Repubblica, durante la Santa Messa, Nazzaro disse loro: “Le vostre preghiere non sono preghiere, ma un clamore che la Madonna non gradisce e quindi non siete i benvenuti. Siete come i mercanti che riempivano il tempio finché Gesù non li ha cacciati via.” Verosimilmente, egli confidò poi al sagrestano: “Non ho niente contro nessuno e non volevo offendere nessuno, tanto meno questi singoli fedeli. Ma quello che è troppo è troppo. Abbiamo bisogno di un po’ di rispetto per il luogo sacro e la dignità del santuario deve essere preservata”.
Il Catechismo della Chiesa cattolica afferma ai paragrafi 2358-2359, che sebbene le inclinazioni omosessuali siano “oggettivamente disordinate”, uomini e donne che soffrono questa condizione “devono essere accolti con rispetto, compassione e delicatezza. A loro riguardo si eviterà ogni marchio di ingiusta discriminazione”, ma come tutti i cristiani, “sono chiamati alla castità” e alla perfezione cristiana.
Sannino non rimproverò l’abate ma pensò che nel 2002 la presenza nell’abbazia di Vladimir Luxuria, il primo parlamentare transessuale italiano, avesse fatto precipitare la disputa. “Era troppo politico nel 2002”, ha detto.
Questo incidente ha galvanizzato il movimento LGBT, ha detto a LifeSite Ottavia Voza, Presidente dell’Arcigay di Salerno. Un altro incidente minore seguì nel 2010, ma la “partecipazione attiva e politica della comunità LGBT” è iniziata dopo la disputa nel 2002.
Un nuovo abate e un nuovo approccio
Nel settembre 2014, sotto Papa Francesco, è stato eletto un nuovo abate a Montevergine, Dom Riccardo Luca Guariglia. All’inizio di quell’anno, Luxuria scrisse una lettera a Papa Francesco a nome della comunità LGBT e la presentò pubblicamente al pellegrinaggio della Candelora al Santuario di Montevergine. Nessuno è a conoscenza di una risposta a quella lettera.
Nel 2017, i capi della comunità LGBT hanno incontrato l’Abate Guariglia. Voza ha detto che i rapporti ora sono “eccellenti” e quest’anno “hanno avuto l’opportunità di dialogare con l’Abate”. Voza ha detto a LifeSite che Vladimir Luxuria era lì e l’Abate “si è fermato a parlare con noi”. Non era un incontro privato ma “in sostanza, ci ha dato la sua benedizione”, ha continuato Voza, aggiungendo che l’incidente del 2002 “è stato completamente superato”.
“Ci ha accolto”, ha detto Voza, “e ha compreso l’importanza della presenza della comunità”.
La questione ha assunto maggiore rilevanza politica nel 2017, quando gli attivisti LGBT hanno inaugurato il primo bagno in Italia “no gender” a Ospedaletto d’Alpinolo durante il pellegrinaggio del 2 febbraio, e una coppia omosessuale si è civilmente “sposata” ed ha ricevuto la cittadinanza onoraria dalle autorità civiche di Ospedaletto d’Alpinolo. Insieme agli attivisti LGBT, le autorità civili hanno anche inaugurato una targa all’ingresso della città, su cui si legge: “Ospedaletto d’Alpinolo è contro l'omotransfobia e la violenza di genere”.
Alla cerimonia, Vladimir Luxuria ha detto che la cittadina di Ospedaletto d’Alpinolo dovrebbe servire da modello per il resto d’Italia.
L’Abate Guariglia è stato intervistato sulla “juta dei femminielli” nel 2017, e ha detto: “San Benedetto ci dice che gli ospiti devono essere accolti come Cristo stesso” e l’abbazia ha “questa peculiarità, di accogliere ogni tipo di pellegrino che viene al santuario, per prima cosa per rendere omaggio o per affidarsi alla Madre di Dio, e poi anche per celebrare i Sacramenti.”
Una scena improbabile con angioletti stralunati
e la Madonna che tiene un mano un impossibile Bambino Gesù
Discesa nel neopaganesimo
Sannino ha dato il benvenuto al Presepe Vaticano, dicendo che crede che sia un “importante simbolo di inclusione e integrazione”, ma se significhi anche una maggiore apertura da parte della Chiesa, è cosa che dipende da “quanto fossero coscienti” i funzionari del Vaticano quando presero la decisione, della connessione con gli attivisti LGBT. “Speriamo che la Chiesa sviluppi finalmente un vero senso di apertura sulla scia delle parole del Papa”, ha detto riferendosi all’espresione di Francesco “Chi sono io per giudicare?”. “La Chiesa è estremamente lenta nelle sue trasformazioni”, egli ritiene, ed è abbastanza fiducioso che “anche questo accadrà”.
Ma la gente a Roma si sta chiedendo come risponderà Papa Francesco. Come negli anni passati, ci si aspetta che Papa Francesco passi il tempo davanti al presepe in preghiera silenziosa il 31 dicembre dopo i Vespri e il canto del Te Deum di ringraziamento nella Basilica di San Pietro. La preoccupazione è che tale preghiera silenziosa davanti all’icona di Montevergine e all’uomo nudo, posti ai due lati del Presepe, costituisca un segnale, o sia usato dai più politicamente motivati nella comunità LGBT per portare avanti i loro programmi.
Ufficialmente, il Vaticano non sta commentando il Presepe, quindi non è chiaro quanto siano consapevoli coloro che hanno preso le decisioni, della connessione tra l’abbazia di Montevergine e le associazioni degli attivisti LGBT italiani.
LifeSite ha contattato il portavoce del Vaticano, Greg Burke, ma egli ha rifiutato di rispondere.
Lo storico della Chiesa l’italiano Roberto de Mattei, della Fondazione Lepanto, vede questo come l’ultimo tentativo di “paganizzare l’Italia e l’Europa” attraverso mezzi indiretti, con quella che chiama “neopaganizzazione morbida”.
Ciò comporta la scelta di luoghi di culto cristiano “per restituirli alle loro origini pagane”, spiega De Mattei, rimandando il cristianesimo all’età delle catacombe quando fu perseguitato dai pagani. Il movimento LGBT non è solo politico o culturale, ma è un “movimento religioso” con caratteristiche pagane, ha aggiunto. “Questo non deve sorprenderci, perché il sesso era anche al centro di molti culti pagani”, ha detto De Mattei. “Questo quindi fa presagire una nuova persecuzione neopagana contro coloro che rimangono fedeli al cattolicesimo”.
De Mattei ha osservato che l’anno prossimo ricorrono i 50 anni dalla rivoluzione culturale o sessuale del 1968 e crede che essa oggi si sia “trasformata in una rivoluzione religiosa” in cui il sesso è ancora al centro, ma “trasformato in una divinità destinata a sostituire il cristianesimo.”
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