ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 24 agosto 2017

La conversione e il club


La conversione passa attraverso il Cuore Immacolato    
   

(di Cristina Siccardi) Domenica 20 agosto il Vescovo Bernard Fellay, Superiore generale della FSSPX, insieme ai vescovi Bernard Tissier de Mallerais e Alfonso de Galarreta, durante il pellegrinaggio internazionale della Fraternità a Fatima, che ha portato più di 10 mila persone da tutto il mondo nella terra dove cento anni fa la Madonna apparve, hanno presentato al Cuore Immacolato di Maria l’atto di riparazione per tutte le offese che vengono perpetrate al Sacro Cuore di Gesù e in secondo luogo hanno consacrato la Russia, dove si concretizzò l’ateismo totalitario, al Cuore Immacolato di Maria, nella misura in cui «è nel nostro potere»: «Nous vous supplions, dans votre maternelle miséricorde, de prendre cette nation sous votre puissante protection, d’en faire votre domaine où vous régniez en Reine, une terre d’élection et de bénédiction» («Noi vi supplichiamo, nella vostra materna misericordia, di prendere questa nazione sotto la vostra potente protezione, di farne vostro dominio dove voi regnate come Regina, [di farne] una terra d’elezione e di benedizione», in http://fsspx.news/fr/news-events/news/fatima-acte-de-cons%C3%A9cration-de-la-russie-au-c%C5%93ur-immacul%C3%A9-de-marie-31603).
Mentre alcu

Anche i conigli mordono

LA FEDE NEL TEMPO DEI CONIGLI. E DELLA VOLPE, DELLE DONNOLE, DEI FURETTI E DEI TOPI. UN LIBRO. 
La fede cattolica nel tempo dei conigli, ma anche della Volpe, delle Donnole, dei Furetti e dei Topi….Chi scrive oggi vuole parlarvi – brevemente, perché le recensioni lunghe sono noiose; e soprattutto danneggiano il libro, dando a chi le legge l’impressione di averlo già scoperto ed esplorato – di un’opera appena uscita, scritta da Matteo Orlando, la cui firma appare spesso su “La Fede Quotidiana”. Il libro si intitola proprio così: “FAITHBOOK La fede cattolica nel tempo dei conigli”, ed è pubblicato da CHORABOOKS HONG KONG. Credo che chi è interessato può trovarlo su Amazon, o comunque facendo una ricerca su Internet.
Il titolo ha incuriosito chi scrive; anche se prima ancora di scorrere le pagine per trovare una spiegazione già si immaginava chi fossero i conigli di cui sopra, e cioè noi, che ci dichiariamo cattolici, e poi…

Il meteo di questo pontificato


A Francè…. fa caldo!!! e le sue parole non rinfrescano nessuno


Estate torrida, siccità ed incendi, nulla di nuovo per la verità, tutto come da copione come avviene da molti anni. Si dice che la colpa è degli uomini, che è una battaglia ambientalista, che è pure ideologica, dimenticando spesse volte che l’estate è più semplicemente il tempo del caldo, delle alte temperature… ma non siamo qui a parlare di meteo-ambientale.
C’è un meteo ancor più inquietante, di cui vogliamo parlare, perché è quello che misura GLI ANIMI. Parlare di animi, per molti, è solo una simbologia, ma per noi è qualcosa di molto più concreto, l’Anima per noi esiste e, come insegna sant’Agostino: il nostro cuore – questa nostra anima viva e vera – è inquieta fino a quando non riposa in Dio…. fino a quando non si converte a Lui.
In questa estate torrida in tutti i sensi, questo barometro, avrebbe dovuto aiutarci a farci sentire almeno una leggera brezza dalle parole del Pontefice, un aiuto ed un sostegno alle nostre anime affaticate ed appesantite dalla calura – davvero infernale – dei tanti fatti che hanno riempito questi mesi estivi, e invece no! Il meteo di questo pontificato, infatti, continua ad incendiare gli animi non certo di passione e di conversione al Cristo quanto, purtroppo, vede l’aumentare di temperature infernali atte ad incendiare la ragionevolezza, la fede vera, la sana cultura.

Capito Bergoglio?

BERGOGLIO AMA GLI ITALIANI?


Nuovo affondo di Bergoglio sullo ius soli. Una mobilitazione senza precedenti quale mai si è vista in relazione ai "poveri italiani", alle famiglie e senza casa italiani, ai disoccupati italiani e agli italiani che si suicidano 
di Francesco Lamendola   
 

La Giornata Mondiale dei Migrante e del Rifugiato (ma chi ha deciso questa giornata? e come si può mescolare insieme migranti e rifugiati? e che vuol dire, poi, “migrante”?) si celebra il 14 gennaio 2018, ma il papa Francesco ha deciso di non prendersi in ritardo sul calendario e il discorso di “apertura” lo ha tenuto il 20 agosto 2017. Un anticipo di quasi cinque mesi, per bruciare sul tempo la discussione in Parlamento, che si terrà in autunno, con il governo Gentiloni che, se sopravvivrà fino a quella data, tenterà di riproporre il “diritto” alla nazionalità italiana per tutti quelli che nascono in Italia e per tutti i “minori non accompagnati” che vi giungeranno da qualsiasi parte: magari dei robusti e spregiudicati sedicenni o diciassettenni, i quali, non appena sbarcati, cominciano a delinquere, spacciare, prostituirsi, viaggiare senza biglietto e minacciare o malmenare i controllori, rubare, rapinare, ammazzare: le statistiche sono lì, a disposizione di chi le voglia consultare. Per tutti il papa auspica il pronto conferimento della cittadinanza, che è un diritto, e vi aggiunge lo ius culturae, cioè il dritto a completare il percorso di studi nel Paese di accoglienza; infine, pretende pensioni e sanità, a norma del diritto internazionale. Una mobilitazione senza precedenti, quale mai si è vista in relazione ai poveri italiani, ai senza casa italiani, ai disoccupati italiani, agli italiani che suicidano perché non riescono a pagare le tasse, o perché non riescono a pagare lo stipendio ai loro dipendenti; ai giovani e ai laureati italiani che sono costretti ad andare all’estero per trovare un impiego decente e proporzionato alle loro competenze, ai ragazzini italiani che non terminano gli studi perché la mafia o la camorra li mandano a “lavorare”, a modo loro, sulle strade. 

La melassa:dall'ecumenismo alla capitolazione


Meeting di Rimini, ecco la svolta di Cl (benedetta dal Corriere della Sera)       

La svolta di Comunione e liberazione è stata sdoganata dal Movimento stesso. In maniera implicita, non dichiarata, semmai comunicata per interposta persona o tra le righe di un’intervista o di una lettera (meglio se al Corriere della Sera, come vedremo). Ma di fatto c’è, è sotto gli occhi di tutti e – piaccia o no a chi ne fa parte – bisogna in qualche modo prenderne atto. Che il Meeting sia sempre stato a suo modo filo-governativo e molto istituzionale, ma che al tempo stesso la 38esima edizione del 2017 segni un ulteriore cambio di passo, lo ha già sottolineato Formiche.net in apertura della kermesse riminese in un articolo di Andrea Mainardi. È toccato poi a una firma di peso del principale quotidiano italiano corroborare ulteriormente questa tesi, salutata da un silenzioso assenso da parte dei vertici di Cl.

La vera Chiesa può porsi in contraddizione con se stessa?


RITORNIAMO ALLA VERA CHIESA          

Quella di Gesù Cristo: è necessario che la Chiesa abbia un carattere apostolico cioè che sia costantemente rivolta all’evangelizzazione e questo con buona pace di papa Francesco che lo ha definito una solenne sciocchezza 
di Francesco Lamendola  


 

Ekklesia, in greco, significa “convocazione” e deriva dal verbo “chiamare”. Ciò significa che la Chiesa è, da un lato, la convocazione dei chiamati, che si cercano l’un l’altro e si ritrovano per celebrare i sacri Misteri e tramandarsi la parola di Dio, dall’altro è essa stessa una convocazione, cioè una chiamata, da parte di Dio agli uomini. A quali uomini? A tutti gli uomini, indistintamente. Però, siccome non tutti gli uomini hanno ricevuto la chiamata per mezzo degli apostoli e dei loro successori, è necessario che la Chiesa abbia un carattere apostolico, cioè che sia costantemente rivolta all’evangelizzazione; e questo con buona pace di papa Francesco, che ha definito l’apostolato una solenne sciocchezza. Ciò non significa che tutti gli uomini facciano parte della Chiesa; niente affatto: tutti gli uomini sono chiamati, ma ne fanno parte solo quanti accolgono la chiamata. Chi la riceve, ma la rifiuta, è fuori della Chiesa, e, spesso, è contro la Chiesa: occorre tenerlo ben presente, per non cadere nella ingenuità – se d’ingenuità si tratta, e non di qualcosa di assai peggio - di pensare che la Chiesa è la casa di tutti gli uomini indistintamente, e che le chiamate sono tante quante sono le fedi religiose. Se così fosse, ciascuna chiamata equivarrebbe a qualsiasi altra, e non avrebbe alcuna importanza cercare Dio da cristiani, anzi, da cattolici, o da luterani, da calvinisti, da giudei, da islamici, da induisti, da buddisti, da teosofi, da antroposofi, eccetera, e perfino rifiutare Dio, pienamente e intenzionalmente, come fanno gli atei. Infatti, se la logica non è un’opinione, chi pensa che la Chiesa sia la casa di tutti gli uomini indistintamente, e sostiene che tutte le verità si equivalgono, dovrebbe avere anche la coerenza di ammettere che essere cattolici o essere seguaci di qualsiasi altra fede, essere credenti o essere atei, è perfettamente la stessa cosa, perché l’importante è il fatto di cercare, non quel che si trova, o la riva sulla quale si approda; e che Dio si rivela a tutti in eguale misura, qualunque cosa facciano o qualunque sia la verità (con la minuscola) in cui credono, o magari non credono.

Le parole ormai giunte a maturazione..


Profezia sulla Sede di Pietro


Ecco, l’antico nemico e omicida si è innalzato con forza. Trasformatosi in angelo di luce, con tutta la massa degli spiriti maligni gira ampiamente e invade la terra per cancellare in essa il nome di Dio e del suo Cristo e per rapire, uccidere e rovinare nella dannazione eterna le anime destinate alla corona dell’eterna gloria. Il drago malefico effonde negli uomini depravati nella mente e corrotti nel cuore, come fiume ripugnante, il contagio della sua malvagità, lo spirito di menzogna, empietà e bestemmia, il soffio mortifero della lussuria, di tutti i vizi e le iniquità. Astutissimi nemici hanno colmato di amarezze e inebriato di assenzio la Chiesa, immacolata Sposa dell’Agnello; hanno messo le loro empie mani su tutti i suoi beni più preziosi. Là dove la sede del beatissimo Pietro e la Cattedra della verità è stata costituita per illuminare le genti, hanno posto il trono abominevole della loro empietà, perché, percosso il pastore, siano in grado di disperdere anche il gregge (Leone XIII, Esorcismo contro Satana e gli angeli ribelli).

La mattina del 13 ottobre 1884 – esattamente trentatré anni prima dell’ultima apparizione mariana a Fatima e dello straordinario miracolo del sole – papa Leone XIII, mentre assisteva a una santa Messa in ringraziamento per quella che aveva appena celebrato, ebbe una visione divenuta famosa. Satana si presentava al cospetto di Dio per chiedergli il permesso di agire indisturbato, per un lasso di cento anni, allo scopo di distruggere la Chiesa, permesso che gli veniva accordato. Il Pontefice vide poi nugoli di demòni abbattersi sulla basilica di San Pietro per invadere la Sede petrina. Subito dopo la visione papa Pecci compose la preghiera a san Michele arcangelo, che ordinò di recitare al termine di ogni Messa bassa, e il celebre esorcismo, da cui è tratta la citazione d’apertura. La drammatica frase sulla sede del beatissimo Pietro sarà in seguito espunta da Pio XI onde evitare scandalo per la fede, ma essa risulta oggi quanto meno profetica.


mercoledì 23 agosto 2017

Una chiesa grande, strana e stravagante…


Il grave disagio dei veri poveri per le Messe non più cattoliche            

Cari Amici vi condividiamo questa email che, nel descrivere il disagio di alcune persone trovatisi a frequentare la Santa Messa domenicale estiva in diversi luoghi, si sono rese conto che qualcosa proprio non va! La email è ricca di domande alla quale c’è poco da rispondere, ma molto meditare e sforzarsi di resistere alla grave deriva a cui assistiamo, pregando ed offrendo le nostre sofferenze alle sofferenze del Cristo, pensando a quanto Lui soffra per quanto sta accadendo alla Sua Messa e non cedere ad alcun scoraggiamento. Il racconto, dettagliato con nomi di persona, luoghi e parrocchie, sarà da noi riportato integralmente e fedelmente, omettendo solo gli aspetti identificativi per far riflettere sul peccato ed evitare di soffermarsi sui peccatori….

Cara Catechista siamo una famiglia di quattro persone che ha trascorso questo tempo delle vacanze estive spostandosi per l’Italia e, di conseguenza, per non perdere alcun tempo liturgico, ha tentato di recarsi alla Messa domenicale in diversi luoghi. Non è la prima volta che ci siamo trovati in questa situazione, ma di certo è la prima volta che abbiamo constato una gravissima perdita di identità del culto cattolico in ogni luogo in cui ci siamo trovati. Veniamo ai fatti.
E’ da molto tempo che abbiamo constatato che l’orrendo foglietto della messa domenicale fa acqua da tutte le parti, non soltanto nella prima parte delle spiegazioni delle letture, ma soprattutto nella Preghiera dei Fedeli, una vera raccolta di sincretismo religioso che ci ha fatto pensare, spesse volte e con disagio, se siamo davvero “fedeli” – a chi e a che cosa –  o non piuttosto un gregge bastonato e trattato come in schiavitù ad eseguire comandi ed imposizioni, obbligati a seguire l’andazzo senza poter esprimere più alcun parere.
Giudicate voi stessi il foglietto di domenica 20 agosto, ecco la prima preghiera che di solito si fa per la Chiesa: “Per la Chiesa, perchè viva sempre in atteggiamento di dialogo e concordia con le altre confessioni religiose e promuova il bene dell’umanità intera“. E’ vero che un fedele dovrebbe pregare e basta, ma qui vogliono farci passare davvero per stupidi! Intanto che cosa c’entra questa preghiera con le letture fatte e il Vangelo che parla della fede della donna cananea?

I complici

L'EUROPA SCIPPATA

È possibile scippare un continente? Non è solo possibile ma lo scippo è già in gran parte avvenuto. In meno di una generazione l’Italia si è svegliata in un altro Paese, che è di chi ci vuol venire una terra di facile conquista 
di Francesco Lamendola   
  
SCIPPARE: il vocabolario dà la seguente definizione: derubare qualcuno per la strada, passandogli accanto di corsa e strappandogli con violenza la borsa o un altro oggetto che porta addosso, come la collana, l’orologio, eccetera. Ora, la domanda che ci stiamo ponendo, e che si stanno ponendo, probabilmente, alcuni milioni di persone, forse anche alcune decine o centinaia di milioni di persone, è la seguente: è possibile scippare ai suoi legittimi abitanti un intero continente? Il continente, qualora vi fosse bisogno di precisarlo, è il nostro, cioè l’Europa; le vittime dello scippo, i suoi abitanti, cioè gli europei, di razza bianca e di religione, o quantomeno di tradizione, cristiana; gli scippatori, i milioni e milioni di africani, asiatici e altri stranieri, i quali, al ritmo di alcune migliaia al giorno, da alcuni decenni si stanno riversando, in una maniera o nell’altra, legalmente o illegalmente, pacificamente o con un certo grado di violenza, ma più spesso sfruttando la capacità d’impietosire e di presentarsi come “disperati” in fuga da ogni sorta di calamità, nel suo territorio; i mandanti di tutta l’operazione, quei signori dell’alta finanza internazionale, come i Rockefeller, o i Rotschild, o George Soros, aventi quale obiettivo il meticciamento del mondo intero e, nel caso specifico dell’Europa, la sostituzione della sua popolazione originaria, ormai invecchiata e decadente, con una popolazione nuova, tutta extra-europea e tutta non cristiana, per lo più islamica e anticristiana (benché questo dettaglio i capi della Chiesa cattolica non l’abbiano capito e s’illudano di poter assimilare e magari convertire queste masse di stranieri), che saranno schiavi-consumatori più utili ed efficienti; i complici che la rendono possibile, anzi, che la stanno in ogni modo agevolando, sono i nostri uomini politici, i nostri capi di governo e, ripetiamo, i vertici della Chiesa cattolica, nonché un buon numero di preti di strada e di fedeli laici, ovviamente progressisti e “umanitari”.

Tutti insieme "beotamente"

Messaggio Divino dell'Eclisse e Pericolo nascosto


Sebirblu, 20 agosto 2017

In occasione del grande evento astronomico che domani investirà principalmente gli Stati Uniti, vorrei mettere in guardia tutti, ossia riflettere molto bene, prima di lasciarsi andare alla corrente imbonitrice planetaria che invita ad unificarsi in una grande meditazione massiva nel momento dell'eclisse.

Innanzitutto, quando  ci  si accinge  a  meditare, e  non è facile  farlo  soprattutto per noi occidentali che manchiamo di dominio sulla mente e sui pensieri perché non adusi alla concentrazione, è indispensabile collegarsi profondamente con il Principio Divino dal quale proveniamo.

Non ci si può improvvisare ipso facto spiritualisti quando il nostro vibrare quotidianoè sempre rivolto agli affari e agli allettamenti del mondo! Con queste cose non si scherza, tanto più quando ci si espone totalmente allo sbaraglio di forze oscure che si scatenano sulla Terra in occasione dell'adombramento della luce e dell'energia solare.

Per poter padroneggiare tutta la negatività che si scatenerà domani, e i satanisti lo sanno bene non aspettando altro che quel momento per inneggiare, prostrarsi e sacrificare al loro adorato Lucifero, è necessario essere puri e determinati ad emettere "fiumi di Amore incondizionato" in perfetta sintonia con l'inesauribile Fonte di ogni Bene e con l'intera Creazione.


Minileasing Gospa?


Medjugorje, che cosa ha detto l’inviato di Papa Francesco sul riconoscimento      


Medjugorje va verso un possibile riconoscimento. Almeno delle prime sette apparizioni, secondo quanto stabilito dal dossier preparato dalla commissione guidata dal cardinale Camillo Ruini. Parola di monsignor Henryk Hoser,l’arcivescovo polacco inviato questa primavera nel paesino della Bosnia Erzegovina da Papa Francesco per riferire sull’assetto spirituale della località nella quale, dal 1981, si verificherebbero delle presunte apparizioni (ormai quel “presunte”, par di capire, è vicino ad essere tolto da ogni frase su Medjugorje). Lo ha detto in un’intervistaall’agenzia polacca di stampa cattolica Kai il 19 agosto scorso.

Per non dispiacere a Dio...


QUANDO STRAPPARE LA ZIZZANIA      
  
Quando strappare la zizzania dal campo di grano? Monsignor Scognamiglio è un cattolico dalla spiritualità profonda, e, come tutti i santi, quando si parla di separare la zizzania dal grano, pensa subito a se stesso 
di Francesco Lamendola  


Con la parabola della zizzania Gesù ci fa capire che il buon agricoltore non ha fretta di strappare le erbacce dal suo campo, e lo stesso concetto viene espresso nella parabola del fico sterile, molto simile ad essa: la virtù principale del cristiano, insieme alla carità, è la pazienza: il cristiano è un uomo che sa aspettare, non è precipitoso nel giudicare, perché ha fede nella Provvidenza. Questa è la fede nella presenza amorevole di Dio Padre in tutta la sua creazione, in ogni istante, anche per le creature più piccole; è la fede nella bontà della creazione, che la malizia umana ha incrinato, ma non ha compromesso in maniera decisiva, perché l’ultima parola resta sempre quella di Dio, di quel Dio che si è fatto lui stesso Parola, Parola vivente, Verbo incarnato, per amore delle sue creature. La pazienza, allora, non è affatto sinonimo di debolezza, o ingenuità, o sottovalutazione del male; al contrario, è piena e incondizionata fiducia nell’amorevole attenzione di Dio, che vigila sulla sua creazione e che non permetterà al male di compromettere in maniera irrimediabile il compimento glorioso del suo disegno cosmico, di cui l’uomo è parte essenziale.
Resta, comunque, un interrogativo: posto che il buon agricoltore non ha fretta né di separare la zizzania dal grano, né di metter mano alla scure per tagliare l’albero che non dà frutti, ma nel primo caso sa attendere il momento della mietitura, nel secondo s’industria a zappare e concimare la terra attorno all’albero, insomma fa di tutto perché l’albero ritorni a dare i suoi frutti – segno che la Provvidenza va “aiutata” con le opere, e non attesa pigramente e passivamente -, quando è il momento in cui egli deve agire, deve intervenire, deve procedere alla estirpazione di ciò che è dannoso, alla rimozione di ciò che è inutile? 

Quanto stretta invece è la porta e angusta la via che conduce alla vita

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Crisi della Chiesa: La Pastorale della VIA LARGA di Papa Francesco

Crisi della Chiesa : La pastorale della VIA  LARGA  di Papa Francesco

Sommario:  1. Il carattere gratuito del vero amore.  1.1  L’azione malvagia scaturisce dalla nostra infelicità esistenziale?  1.2 La buona e la cattiva tristezza.   2.  L’Amore di Dio per noi, “anticipante” e “incondizionato”.  2.1  Citazioni scritturali fuor di contesto da parte del Papa.  3. Siamo tutti accolti nella “relazione di amore” della S.ma Trinità, e  “per grazia”, senza le opere!  4. Anche nell’evocare l’episodio della Samaritana, Papa Francesco tace sulla necessità della conversione per entrare nella vita eterna.  5. Dall’amore incondizionato di Dio Padre, “che ci ama come noi siamo”, soffia un “vento di liberazione”, che non distingue tra Eletti e Reprobi.


Papa Francesco, durante una delle sue recenti udienze, cui ha partecipato via maxischermo  anche un folto gruppo di malati, ha rivolto un indirizzo sul tema : “L’amore di Dio, anticipante e incondizionato”.  Il testo l’ho trovato sul quotidiano in rete La Nuova Bussola Quotidiana del 14 giugno corrente.
Un tema, questo, continuamente ribattuto nell’omiletica dell’attuale Gerarchia.  Tema certamente essenziale, anche se l’Amore non è ovviamente l’unico modo nel quale Dio si rivolge all’uomo.  Sappiamo, infatti, dalla Rivelazione, che esiste anche “la giustizia di Dio”. Essa esprime, nella forma di un Giudizio infallibile, non solo la Bontà di Dio che premia in eterno i Giusti ma anche l’Ira di Dio nei confronti dell’impenitente, che persevera e si indurisce nel peccato sino alla fine dei suoi giorni. Ma della Divina Giustiziae del Giudizio non si parla più, oggi, così come non si nomina mai, da tempo immemorabile, la verità di fede del peccato originale.

Ius vaticanum




PEZZO GROSSO E IL DOCUMENTO SUI MIGRANTI. NOTA DIVISIONI AI VERTICI DELLA CHIESA. E TEME UN BACKLASH A LIVELLO EUROPEO…


Il documento del Papa sulla Giornata dei Migranti 2018 ha colpito molto Pezzo Grosso, ma non solo. Era in Francia per lavoro, ne ha discusso, come vedrete, con altri Pezzi Grossi come lui e insieme hanno stilato qualche riflessione…
“Caro Tosatti, quando ho letto il suo Stilum Curiae sul messaggio del Papa per la giornata del migrante ero in Francia ed ho commentato il documento con amici francesi sia cattolici che “laicissimi”. Le riporto sintetiche considerazioni sperando possano esser utili alla nostra povera chiesa cattolica, magari venendo portate da qualche suo pio lettore all’attenzione di qualche membro della Gerarchia che ancora prega, si genuflette davanti al Santissimo, si confessa e, soprattutto, riflette. Vediamo.

Lo corrigerete?

AL, correzione o no? Canonisti al lavoro
Torna di attualità il tema della cosiddetta “correzione formale” del Papa a seguito dell'intepretazione ambigua del capitolo VIII di Amoris Laetitia. Burke ribadisce la necessità di affermazioni positive su ciò che la Chiesa ha sempre insegnato mentre l'altro estensore dei dubia, Brandmuller, parla di una professio fidei. Nel frattempo i canonisti dibattono sulla liceità di un provvedimento del genere.
In questa torrida estate torna di attualità il tema della cosiddetta “correzione formale” del Papa, una eventualità richiamata dal cardinale statunitense Raymond Leo Burke fin dal novembre 2016, poco tempo dopo la pubblicazione dei cinque dubia sottoposti a Francesco per l'ambigua interpretazione di alcuni passaggi dell'esortazione Amoris laetitia.

martedì 22 agosto 2017

Non est dignus

NON NE HA IL DIRITTO                               

Francesco non è papa non è degno di esserlo non lo si può riconoscere come tale e non sono più possibili compromessi. I primi a doversi interrogare sono i vescovi. Fino a quando lasceranno le anime esposte a un male così grave? 
di Francesco Lamendola  
  
Il papa Francesco sta cambiando la Chiesa; in gran parte l’ha già cambiata, e procede, ogni giorno più convinto, sulla medesima strada: del resto, l’aveva detto fin dall’inizio, e aveva anche aggiunto di volerlo fare in modo tale che non si possa più tornare indietro. È il primo papa nella storia della Chiesa che pensi, dica e faccia una cosa simile: nessuno, prima di lui, aveva mai osato anche soltanto concepire un’idea del genere. Ma lui ostenta la massima sicurezza nel suo buon diritto; dice che sta “solo” sviluppando e approfondendo le “indicazioni”, le “linee” del Concilio Vaticano II: ma sa benissimo che “indicazioni” non vuol dire nulla, e “linee”, meno ancora. È aria fritta, semplicemente; peggio: sono le parole-trappola di cui si servono i modernisti, da mezzo secolo in qua, per contrabbandare nella Chiesa le loro eretiche novità. 

«È finito il tempo delle carnevalate!»?

Osservatore o pastore?



Nel mio post successivo all’elezione del Card. Jorge Mario Bergoglio al supremo pontificato (17 marzo 2013) riferivo un paio di frasi — amplificate dai media — che sarebbero state da lui pronunciate poco dopo l’elezione. La prima sarebbe stata la risposta data, la sera stessa del 13 marzo, a Mons. Guido Marini che gli stava porgendo la mozzetta: «Questa se la metta lei! È finito il tempo delle carnevalate!». La seconda sarebbe stata pronunciata l’indomani, durante la visita alla basilica di Santa Maria Maggiore; visto l’Arciprete, il Card. Bernard Law, Papa Francesco avrebbe detto: «Allontanatelo dalla basilica!». Lí per lí, fui portato a non dare credito a certi “spifferi” e, in ogni caso, a non dar loro eccessiva importanza.


Fino a quando Dio lo permetterà?

Mattane agostane ovvero come si prova a distruggere la Chiesa

Si dice che questo agosto 2017 sia uno dei più caldi degli ultimi 50 anni, è possibile… o forse no, certo è che in questo scorcio di anno se ne vedono delle belle: tutte coerenti col caldo che dà alla testa e con l'annebbiamento della vista che spesso provoca.

La prima mattana è di diritto di papa Bergoglio, se non altro per rispetto del posto che “occupa”.



Il 4 agosto 2017, Papa Francesco, nel corso dell’udienza generale nell’Aula Paolo VI, ha abbracciato pubblicamente il conduttore televisivo argentino Alejandro Wiebe, noto come Marley. Questi lavora a Telefe e in Argentina è un conduttore molto noto.

Marley è in procinto di diventare un padre in vitro. Ha usato il suo sperma per fecondare gli ovuli di una donna siberiana nel ventre di una afro-americana. Si prevede che il bambino nascerà a novembre in una clinica a Chicago. La notizia è stata data dalla Growing Generations di Los Angeles, un’agenzia di fertilizzazione in vitro.

Marley ha comunicato questa notizia a Francesco, che non ha ritenuto che fosse una ragione per negare un caldo abbraccio al conduttore televisivo.

venerdì 18 agosto 2017

Un delitto che grida vendetta davanti a Dio


TRADITI MA POSSIAMO PREGARE        

Ingannati, traditi, venduti ma possiamo pregare. Le folle applaudono i distruttori, i fedeli ascoltano la voce dei falsi pastori: tutto sembra perduto eppure quando le cose sono prive di soluzione nulla è perduto con la fede
di Francesco Lamendola  

  
Ogni volta che torno da Feltre – questa città-gioiello che supera in bellezza e in eleganza le città da fiaba dei film di Walt Disney, circondata da una cerchia di monti boscosi e rocciosi semplicemente superba, di una grandiosità da mozzare il fiato – non posso fare a meno di compiere una brevissima deviazione e passare a dare un saluto a Sant’Agata, la martire catanese, nella sua chiesetta al centro del vecchio borgo, ora rimasto quasi spopolato.
È un piccolo tempio neoclassico, con il timpano e le quattro semicolonne che conferiscono una nobile semplicità alla facciata; il portone è quasi sempre socchiuso, caso strano di questi tempi, e così si passa nella fresca penombra dell’interno, sotto il tetto di legno, nel silenzio raccolto e pieno di atmosfera. I “liberatori” angloamericani, nel 1944, picchiarono giù duro, da queste parti, con le loro fortezze volanti, e anche la chiesetta di Sant’Agata ebbe la sua buona razione: ne fanno fede le fotografie dell’epoca, esposte sul muro della controfacciata, che mostrano come essa fosse stata  semidistrutta. Ma la buona volontà della gente, a guerra finita, ebbe la meglio su ogni timidezza o rassegnazione, e il piccolo edificio sacro venne ricostruito, riconsacrato, e restituito alle preghiere dei fedeli.