ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 13 gennaio 2018

A sua immagine




La nuova Chiesa? Sarà adeguata ai tempi. Lo desidera Francesco

Ci occupiamo delle “cronache” di questo pontificato, cercando di mantenere – per quel che possiamo – una certa onestà nel riportare i fatti e cercare sempre le fonti ufficiali. Questi editoriali non sono dei processi alla persona augusta del Pontefice, ma una analisi attenta e rigorosa “agli atti” di questo ministero petrino che spesso confonde, smarrisce, delle volte incute anche un senso di frustrazione e di sgomento, di angosciosa attesa per un “sempre peggio” che par debba avvenire di qui a breve tempo.

La nostra difficoltà principale, ma anche la nostra passione cattolica, è spesso quella di far comprendere ai nostri lettori che – qui – non si fanno tifoserie pro o contro un Pontefice, non è lo sfogatoio di quattro persone annoiate dalla vita, ma si cerca di analizzare, scrutare, riflettere su questo pontificato alla luce, principalmente, di quella promessa di Gesù nel suo: “non praevalebunt” (Mt.16,17-19), quella Preghiera di cui ci possiamo fidare che “le porte degli inferi non prevarranno”.

Ma su chi e su che cosa vale la promessa del Cristo? SULLA SUA CHIESA, LA SPOSA, e non su di “un Papa” di turno. I Pontefici vanno e vengono, a Roma si diceva “morto un papa se ne fa un’altro…“, è la Chiesa che fa i Papi, non il contrario. E’ la Chiesa che santifica le Membra, Papi compresi, non avviene il contrario. Poi naturalmente avviene la cooperazione e il Papa è il Vicario di Cristo, con tutto ciò che questo impegna come insegna il Catechismo. Negare che da cinquant’anni ad oggi, e specialmente in questi ultimi cinque anni, ci sia stato un RIBALTAMENTO non solo nelle priorità imposte dalla predicazione del Vangelo, ma anche del concetto stesso della Chiesa e dell’immagine stessa di un Pontefice, è da ciechi e stolti, è voler ingannare se stessi e gli altri pur di non mettersi in gioco.


Nell’Apocalisse per esempio, Gesù dice che sta alla porta e bussa(Ap.3,20), come un “Mendicante” Egli cerca di entrare nel cuore di ognuno di noi, nel cuore dell’uomo, per abitarvi, sanarci, saziarci, guarirci, beneficiare le nostre Anime. Detto in una parola che oggi appare sconveniente, politicamente scorretta, è LA CONVERSIONE. Per far entrare Gesù nei nostri cuori, è necessario non stare lì a discutere su ciò che ha detto o fatto, ma più semplicemente ACCOGLIERLO, ACCETTARLO abbandonando il peccato, i vizi che ci affliggono, che sono gli ostacoli che non Gli permettono di entrare! Non è la Chiesa che “deve cambiare“, ma noi, le Membra, siamo noi che – in ogni generazione – dobbiamo accogliere “La Chiesa” nel suo insegnamento e Tradizione.
Ebbene, che cosa sta accadendo invece oggi? Che come suggeriva già Lutero ai suoi tempi: il peccato non intralcerebbe affatto Gesù, che non è necessario abbandonare il peccato, basta accogliere Gesù così come siamo, l’ostacolo per Lutero era la Confessione ed infatti l’ha eliminata. E’ ovvio che la Chiesa non potrà MAI eliminare questo Sacramento e dunque, come superare l’ostacolo? Che l’ostacolo NON è il peccato, per loro, ma come modernizzare il confessionale e tutti gli altri Sacramenti. Insomma è entrata nella Chiesa una evoluzione del pensiero luterano che, pur mantenendo tutti i Sacramenti e le dottrine, di fatto modernizza LA CHIESA adattandola ai tempi. A dirlo, badate bene, fu lo stesso Ratzinger in tempi non sospetti, in “Rapporto sulla Fede”  a denunciare una certa “protestantizzazione” in atto nella Chiesa…. queste le sue parole:
Chi oggi parla di “protestantizzazione” della Chiesa cattolica, intende in genere con questa espressione un mutamento nella concezione di fondo della Chiesa, un’altra visione del rapporto fra Chiesa e vangelo. Il pericolo di una tale trasformazione sussiste realmente; non è solo uno spauracchio agitato in qualche ambiente integrista“.
Siamo a quella svolta antropologica di rahneriana memoria, ma siamo anche in pieno MODERNISMO denunciato e profetizzato da san Pio X quando lo condannò attraverso la Pascendi Dominici gregisC’è in atto UN MUTAMENTO NELLA CONCEZIONE DI FONDO DELLA CHIESA, negarlo è da stolti, e a dirlo è stato Ratzinger, in tempi poco sospetti.
E siccome il diavolo fa le pentole ma non i coperchi, ossia, prima o poi la verità viene a galla, ecco che sono proprio le tante interviste di Bergoglio prima e Papa Francesco a seguire, a rivelarci il progetto di questa MUTAZIONE… Qualcosa abbiamo detto nei nostri editoriali, qui vogliamo proporvi questo passaggio. Nel suo libro “Il cielo e la terra”, scritto con il rabbino Skorka quando era ancora a Buenos Aires, perciò ci fondiamo su fonte certa e sicura, fra i tanti luoghi comuni del conciliarismo si leggono varie affermazioni di Bergoglio, contro il fatto stesso che la Chiesa abbia un potere (che al massimo è definito come “servizio”, ma proprio per opposizione ad autorità), che DEVE ADEGUARSI AI TEMPI CHE MUTANO.
Al capitolo Sul futuro delle religioni, leggiamo: «Se osserviamo la storia, vediamo che le forme religiose del cattolicesimo sono palesemente mutate. Pensiamo, per esempio agli Stati pontifici, dove il potere temporale era indissolubilmente legato al potere spirituale. Fu una deformazione del cristianesimo, che non corrispondeva né a ciò che voleva Gesù né a ciò che vuole DioSe nel corso della storia la religione ha subito un’evoluzione così grande, perché non dovremmo pensare che anche in futuro si adeguerà alla cultura dei tempi? Il dialogo fra la religione e la cultura è fondamentale: lo sosteneva già il Concilio Vaticano II. Fin dalle origini si è sempre chiesta alla Chiesa una continua trasformazione –Ecclesia semper reformanda–, e quella trasformazione assume forme differenti nel corso del tempo, senza alterare il dogma. In futuro la Chiesa si adeguerà alle nuove epoche, secondo forme e modalità diverse, proprio come oggi si differenzia dalle antiche modalità del regalismo, del giurisdizionalismo, dell’assolutismo».
Quando san Pio X condannava il MODERNISMO lo faceva adducendo il fatto che il suo inganno sta proprio nello stanziare alcuni pensieri giusti e corretti, interpretandoli però contrariamente ALLA TRADIZIONE del Magistero di sempre, infiltrando “pensieri non cattolici”. NON vere riforme, ma vere RIVOLUZIONI, non la più cattolica delle riforme ma il mutamento della Chiesa. Ci sarebbe da commentare ancora come, l’idea della Chiesa che emerge da queste righe, è chiaro che difetta di VERITA’ STORICA ED ECCLESIALE. Affermare infatti che il potere temporale del Pontefice sia una deviazione dalla volontà di Gesù Cristo non può che andare senza alterazione del dogma stesso.
Quanto affermava ieri Bergoglio, e che sembra non aver cambiato, è quel detto del voler la botte piena e la moglie ubriaca, o l’asso pigliatutto.. Non è il “potere” che Bergoglio denuncia, ma come usarlo e sotto i termini evangelici ma spesso abusati come i poveri, il servizio, la carità, ecc.. filtrare l’autorità auto-imponendosi il diritto di modificare, MUTARE la Chiesa a propria immagine mentre si finisce col denunciare quel potere usato malamente dai Papi del passato. Insomma, Bergoglio è l’unico Pontefice ad usare il potere nel modo corretto, o comunque dagli ultimi Papi, da Giovanni XXIII
Secondo Bergoglio, TUTTI i Papi per duemila anni di storia della Chiesa, avrebbero DEFORMATO L’USO DEL POTERE DELLE CHIAVI…. quale è allora la soluzione al problema? UNA DEFORMAZIONE proposta sotto forma di domanda, ma che in realtà è il suo sogno nel cassetto: “Se nel corso della storia la religione ha subito un’evoluzione così grande, perché non dovremmo pensare che anche in futuro si adeguerà alla cultura dei tempi?
Ad onor del vero occorre dire che l’idea di Bergoglio ieri, e di Papa Francesco oggi, non è affatto nuova perché, di questa “nuova chiesa SPIRITUALISTA” liberata dalle dottrine e catechismi, cerimoniali e burocrazia, che ritorna alle origini, è un’antica idea portata avanti dalle frange ereticali francescane del XIII secolo, un’idea che si fonda sul disprezzo gnostico della materialità e del potere, sotto qualunque forma, il cui divulgatore era Gioacchino da Fiore (ca. 1130-1202), il quale prevedeva ed annunciava l’avvento di una Chiesa spirituale, quando dei santi monaci fossero riusciti a sostituire la gerarchia, non senza un nuovo Papato, con un Vescovo universale che avrebbe RINNOVATO la religione PREDICANDO la Parola di Dio in un modo nuovo, spirituale eterea, tanto da poter coinvolgere, e convogliare, tutte le altre forme religiose.
Arnaldo da Villanova e altri autori “spirituali” presenteranno la contrapposizione tra l’Ecclesia carnalis, dotata del potere mondano e corrotta, e la futura Ecclesia spiritualis che, secondo l’eretico francescano Olivi e il suo discepolo Ubertino da Casale, arriverà nella terza età del mondo, quando i Papi torneranno alla assoluta povertà francescana. Vi dice nulla il fatto che un Papa, per la prima volta nella storia del papato abbia assunto un nome unico nel suo genere, ma stranamente collegato a san Francesco d’Assisi? Oh! Naturalmente un “sanfrancesco” rielaborato dal Modernismo stesso che nulla ha da spartire col vero Santo. Se per voi sono “solo coincidenze”, allora continuate pure a dormire, ma non accusateci di essere “contro il Papa”.



Karl Marx (1818-1883). E fu così che gli errori di quest’uomo, come la Madonna di Fatima profetizzò, sono stati diffusi nel mondo. Fino ad arrivare persino ai vertici della Chiesa cattolica.

«Il Concilio è stato un’opera bella dello Spirito Santo. Pensate a Papa Giovanni: sembrava un parroco buono e lui è stato obbediente allo Spirito Santo e ha fatto quello. Ma dopo 50 anni, abbiamo fatto tutto quello che ci ha detto lo Spirito Santo nel Concilio? In quella continuità della crescita della Chiesa che è stato il Concilio? No. Festeggiamo questo anniversario, facciamo un monumento, ma che non dia fastidio. Non vogliamo cambiare.Di più: ci sono voci che vogliono andare indietro. Questo si chiama essere testardi, questo si chiama voler addomesticare lo Spirito Santo, questo si chiama diventare stolti e lenti di cuore»(Papa Francesco, Omelia del 16 aprile 2013).
Senza dubbio: abbiamo problemi di comunicazione, e sono problemi molto seri! Cambiare cosa e in che cosa questo, Papa Francesco, non lo specifica mai! Ed è forse uno dei maggiori problemi,  di non comunicabilità, di questo Pontificato. Per capirne qualcosa vi consigliamo le riflessioni di Padre Giovanni Scalese qui: Un motivo ci deve pur essere…. qui invece per: Lo scongelamento del concilio…. la curiosa frase di Papa Francesco a mo di battuta, vedi qui: “io ho le chiavi”….. ed infine sulle presunte riforme, che definiamo essere vere rivoluzioni dal suono di controriforma, vedere qui.
Scriveva Karl Marx: «Il nostro motto dev’essere dunque: riforma della coscienza non per mezzo di dogmi, ma mediante l’analisi della coscienza non chiara a sé stessa…» (da una lettera a Ruge, da Kreutznach, settembre 1843).
E il papa regnante, infatti, sostiene che “… sono i comunisti che la pensano come i cristiani…” (Papa Francesco, Osservatore Romano 11.11.2016)… a voi l’uso corretto del libero arbitrio, per comprendere cosa sta accadendo, non disgiunto dalla ragione ed una coscienza retta, soprattutto se investite dalla Grazia del Battesimo e degli altri Sacramenti, correttamente e coerentemente ricevuti.
https://cronicasdepapafrancisco.com/2018/01/12/la-nuova-chiesa-sara-adeguata-ai-tempi-lo-desidera-francesco/

Clero e famiglia - orientamenti sessuali e ideologia gender:
obiettivi e strumenti dell’ultima battaglia del diavolo


di Catholicus






Padre James Martin afferma che il catechismo sarebbe responsabile di incitare i ragazzi omosex al suicidio. Padre Chiaffredo Olivero non vuol saperne di recitare il Credo nella Messa, dicendo apertamente ai suoi parrocchiani che non ci crede più; un altro parroco ha detto che non crede all’Ascensione, così come la racconta l’evangelista Luca (una favola per bambini, la definisce, dicendo che è impossibile credere ad un Gesù che sale in Cielo come un missile!); un altro parroco ancora, dice testualmente ai ragazzi della prima comunione e della cresima, durante l’omelia “Dovete uccidere la religione. Karl Marx aveva ragione quando diceva che la religione è l’oppio dei popoli. Dovete distruggere la religione, perché ciò che conta è l’incontro con Gesù come persona”;  mons. Lauro Tisi, arcivescovo d Trento, che afferma “Dio è migrante, la Trinità è migrante, come lo devono essere tutti i cristiani, che non devono avere una casa”; mons. Franco Agostinelli, vescovo di Prato, che in occasione dell’Epifania celebra una messa multilingue  davanti ad un uditorio di tutte le razze e religioni, al quale si rivolge dicendo  “la festa siamo noi, che siamo riuniti qui” (quindi l’Epifania non sarebbe più la celebrazione di Gesù che si rivela agli uomini).  Infine citiamo l’incredibile gesto della Visitatrice Apostolica  Suor Fernanda Barbiero, che fece rimuovere la statua della Vergine Maria dalla stanza in cui doveva tenere una riunione con le Suore Francescane dell’Immacolata.

Un vento di follia sta portando scompiglio tra le  fila del clero (se ancora si può definire in tal modo questa gente, che assomiglia più a dei cattivi politicanti che a dei religiosi);  sacerdoti, vescovi e cardinali sembrano tutti imbeccati dalla segreteria del moderno politburo sovietico, pavidi o collusi, anziché fedeli a Cristo; le poche voci dissonanti che osano levarsi timidamente ( dando “un colpo al cerchio ed uno alla botte”, come suol dirsi) provengono esclusivamente da prelati “emeriti”, che oramai non hanno più cariche e prebende da difendere, come è il caso recente di mons. Luigi Negri, vescovo emerito di Ferrara, che parlando di immigrazione islamica avverte “ci stiamo arrendendo all’anticristianesimo, c’è il rischio concreto di eliminazione della società” (cristiana occidentale, evidentemente).

Un altro fronte sul quale Satana sta ottenendo grandi vittorie è quello della famiglia tradizionale; si ricorderà che diverse profezie e apparizioni mariane (ex Ghiaie di Bonate) ci hanno avvisati sull’obiettivo dell’ultima battaglia del diavolo: la famiglia: i giovani non si sposano più, né in Chiesa né in Comune, formando delle semplici “coppie di fatto”, volubili e precarie, ma pretendono di godere di tutti i vantaggi finora riservati alle coppie regolarmente unite in matrimonio (civile o religioso che sia). A dar loro man forte è corso subito un vescovo progressista, dichiarando che due giovani, per il solo fatto di stare insieme (facendo sesso) formerebbero già una famiglia, ed una famiglia santa (!); il passaggio in Chiesa od in Comune sarebbe solo un optional, un accessorio, avente il solo scopo di garantire un’eventuale maggiore stabilità  alla loro relazione.
Gli unici a volersi sposare a tutti i costi, a pretendere il matrimonio, sia civile sia religioso, sono gli omosessuali dichiarati (lesbiche incluse), che si vantano e ostentano pubblicamente la loro relazione, pretendendo di imporne l’accettazione all’intera società (richiedendo anche sanzioni penali per coloro che non condividono le loro folli  idee).
Ovviamente i preti si sono subito adeguati al nuovo clima imposto dai poteri massonici, a partire dal “chi sono io per giudicare?” del Pontefice, fino al parroco che invita coppie omosex e lesbiche sull’altare, durante la Messa, additandole come esempi di pubbliche virtù ai fedeli, e rammaricandosi che la Chiesa non sia ancora disposta ad unirli in matrimonio.
Ultimo alfiere, in ordine di tempo, delle unioni tra persone dello stesso sesso (di fatto, civili o religiose che siano) è il bravo Gerry Scotti, che il 24 dicembre scorso ha presentato, su canale 5, il concerto di Natale ed il 4 gennaio ha invitato al suo programma in prima serata, sulla stessa rete (il “game show” The wall), una coppia  omosessuale unita civilmente, che ha ricevuto un caloroso applauso del pubblico, definito dal presentatore “un grandissimo gesto di civiltà” (potenza dell’indottrinamento televisivo!)
E’ notizia di pochi giorni fa quella dei due ragazzi vicentini ufficialmente fidanzati da un anno (che si scambiavano parole d’amore sui social), che sono purtroppo periti a causa delle esalazioni di monossido di carbonio provenienti dal braciere con cui riscaldavano la camera da letto nella quale stavano riposando (ovviamente nel talamo nuziale!). Il parroco, richiesto dai familiari di celebrare un unico funerale per i due “fidanzati”, ligio al motto “chi sono io per giudicare?” del suo principale biancovestito di Santa Marta, ha  detto che il fatto che i due ragazzi fossero legati da una relazione omosessuale ufficiale non aveva alcuna importanza per lui, dato che, parole sue, “la Chiesa condanna solamente l’omosessualità esibita” (!).

L’arma di distruzione di massa di Lucifero è indubbiamente il sesso (in tutte le sue declinazioni e perversioni); con quest’arma apparentemente invincibile sta scardinando l’istituto del matrimonio fondato sull’unione di un uomo e di una donna (“maschio e femmina Dio li creò,  per questo l'uomo lascerà suo padre e sua madre e si unirà a sua moglie e i due saranno una carne sola”, Genesi 1,27; 2,24, Matteo 19,5) e sta letteralmente distruggendo il sacerdozio (preti pedofili, sodomiti, omosessuali conviventi con compagni, seduttori di parrocchiane a go-go, impegnati in orge a base di sesso e droga, perfino nei palazzi apostolici).
I casi di omosessualità dichiarata tra i sacerdoti sono in costante aumento (da mons. Charasma a padre Gregory Reiten),  ricevendo persino l’appoggio di eminenti personalità dell’alto clero (come padre James Martin). Anch’essi chiedono il riconoscimento  delle loro unioni omosex e la possibilità di sposare i loro compagni di sventura.
Del resto, nella civilissima Svezia, dove papa Francesco è andato a celebrare i 500 anni della Rivoluzione Luterana (a Lund, accolto dalla vescova Antje Jackelen) non vi è forse  una vescova lesbica regolarmente sposata? (Eva Brunne, eletta nel 2009  vescova di Stoccolma, è lesbica e sposata con una pastora, dalla quale ha avuto  un figlio, ovviamente non con la sua diretta partecipazione, essendo la sua una unione contro l’ordine naturale stabilito dal Creatore).

Infine, vi è l’ideologia gender (in italiano ideologia di genere, ma che sarebbe più opportuno definire ideologia degenere), che sta velocemente dilagando in ogni ambito della vita sociale: dai consigli di amministrazione e dagli statuti delle società commerciali, industriali e di servizi (dove si sostituisce il principio della “parità di genere” a quello del merito individuale), alle professioni e al mondo dell’istruzione, dove si impongono grottesche mascherate e impudiche lezioni ai fanciulli in tenera età, mettendo a serio rischio il loro  sviluppo psicologico ed emotivo.
Con la scusa del rispetto delle differenze di genere e della libertà di decidere il proprio orientamento sessuale si tenta di distruggere l’ordine naturale stabilito dal Creatore fin dall’origine del mondo, facendo propria la ribellione di Lucifero e del suo “non serviam”, e pretendendo di sostituirsi a Dio stesso. Una deriva inimmaginabile soltanto alcuni decenni or sono, quando si è iniziato a parlare di educazione sessuale nelle scuole.

Quale conclusione trarre da questa carrellata  di fatti e personaggi della società civile e religiosa di inizio del terzo millennio? Che siamo ormai giunti all’epoca della manifestazione dell’Anticristo? Alla sua battaglia finale contro Cristo e l’umanità, alla quale vuole imporsi ed essere adorato al posto di Nostro Signore?
Sappiamo che Satana è la scimmia di Dio, e che imita “a rovescio” tutto quanto vede fare a Lui:  come Cristo è Verità e Vita, così Satana è menzognero e omicida (fin dal principio); come Cristo ha istituito la Sua Chiesa, così Satana vuol creare una sua “chiesa rovesciata”, dove il bene diventi male e il vizio e il peccato diventino virtù.

In questo tragico scenario, ci confortano però la  profezia della beata Katharina Emmerick che, a proposito della Chiesa dei due papi, dove tutti erano ammessi, luterani, ebrei, islamici (tutti, tranne i veri cattolici, disprezzati e perseguitati) conclude dicendo “ma il Signore aveva altri progetti”, e le parole della Madonna di Fatima, che disse a Suor Lucia  “quando tutto sembrerà perduto, allora Io sarò con voi”, aggiungendo 
alla fine, il Mio Cuore Immacolato trionferà”.

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