Cari stilumcuriali, Pezzo Grosso è tornato. Con un articolo ironico e un po’ triste, come è nella sua vena da qualche tempo. Eccolo:
“Caro Tosatti, quando leggiamo o ascoltiamo qualcosa riferito al nostro Pontefice sappiamo che dobbiamo esser pazienti e comprensivi, in totale umiltà. Ciò poiché non ci è sempre dato saper comprendere quello che il Vicario di Cristo, ci spiega . E questo lo dovremmo aver ben capito dopo le non risposte ai DUBIA dei 4 Cardinali che spiega, senza dubbio, che ci sono cose la cui comprensione è superiore alle nostre facoltà, ma non saremo ugualmente “giustificati” e perdonati per non avere capito e obbedito .. .
Fino a ieri pensavo che per capire fosse necessario avere le capacità intuitive di Galantino, Spadaro, Paglia e Riccardi. Ora mi devo ricredere, sono necessarie altre capacità di intuito, più femminili. Lo dico, caro Tosatti dopo aver letto l’invito di Costanza Miriano scritto sul suo blog (“La battaglia culturale e l’azione silenziosa”) dove, riferendosi a Gaudete et exsultate, spiega <che è bellissima, è incoraggiante ed entusiasmante, è piena di spunti, densa ma semplice, un programma di vita impegnativo eppure allettante, insomma una misura alta della vita cristiana che mi fa venire voglia di mettercela tutta. Ci sono dei passaggi addirittura commoventi, e altri che mi hanno stupito per come traducono in parole cose che penso e che non mi ero mai chiarita>.Ma scrive anche che “Credo che questo papa sia per me occasione di conversione e voglio ascoltarlo …”. Temo non tutti possano esser d’accordo a pensare in questi termini, qualcuno ci ha già provato, ma è rimasto un po’ deluso o persino punito, per averlo fatto. Suggerisco a Costanza Miriano di riflettere se non valga la pena di seguire la raccomandazione del Papa a guardare la realtà più che le idee, a preoccuparsi più per i fatti e per le decisioni prese, piuttosto che commuoversi per compensazioni emotive scritte in un documento. Chissà come “gaudono et exultano “ i Francescani dell’Immacolata o quelli dell’IVE (Istituto Verbo incarnato) o, per ultimi, quelli della Fraternità dei Santi Apostoli, appena sciolti (vedi link qui sotto riportato).Tutti colpevoli di essere esemplari e fare troppi “proseliti“ , promuovendo esagerate vocazioni. Che si penserebbe di un giardiniere che in una vecchia quercia un po’ malandata tagliasse i rami che stanno per fare germogli e non quelli secchi? Che non è un buon giardiniere no?
Fino a ieri pensavo che per capire fosse necessario avere le capacità intuitive di Galantino, Spadaro, Paglia e Riccardi. Ora mi devo ricredere, sono necessarie altre capacità di intuito, più femminili. Lo dico, caro Tosatti dopo aver letto l’invito di Costanza Miriano scritto sul suo blog (“La battaglia culturale e l’azione silenziosa”) dove, riferendosi a Gaudete et exsultate, spiega <che è bellissima, è incoraggiante ed entusiasmante, è piena di spunti, densa ma semplice, un programma di vita impegnativo eppure allettante, insomma una misura alta della vita cristiana che mi fa venire voglia di mettercela tutta. Ci sono dei passaggi addirittura commoventi, e altri che mi hanno stupito per come traducono in parole cose che penso e che non mi ero mai chiarita>.Ma scrive anche che “Credo che questo papa sia per me occasione di conversione e voglio ascoltarlo …”. Temo non tutti possano esser d’accordo a pensare in questi termini, qualcuno ci ha già provato, ma è rimasto un po’ deluso o persino punito, per averlo fatto. Suggerisco a Costanza Miriano di riflettere se non valga la pena di seguire la raccomandazione del Papa a guardare la realtà più che le idee, a preoccuparsi più per i fatti e per le decisioni prese, piuttosto che commuoversi per compensazioni emotive scritte in un documento. Chissà come “gaudono et exultano “ i Francescani dell’Immacolata o quelli dell’IVE (Istituto Verbo incarnato) o, per ultimi, quelli della Fraternità dei Santi Apostoli, appena sciolti (vedi link qui sotto riportato).Tutti colpevoli di essere esemplari e fare troppi “proseliti“ , promuovendo esagerate vocazioni. Che si penserebbe di un giardiniere che in una vecchia quercia un po’ malandata tagliasse i rami che stanno per fare germogli e non quelli secchi? Che non è un buon giardiniere no?
Pezzo Grosso
MARCO TOSATTI
http://www.marcotosatti.com/2018/04/18/pezzo-grosso-trova-che-non-ci-sia-molto-da-gaudere-et-exsultare/
Dal Vangelo secondo Mattia, l’apostolo che non c’era
Un dì Gesù arrivò con i suoi discepoli presso il villaggio di Liuerpul, in Britannia, e qui predicava. Mentre parlava ecco un abitante del luogo si avvicinò e gli rese omaggio. “Ti prego, maestro, mia figlia è gravemente malata, ma so che tu puoi salvarla.” Mentre Gesù si avviava verso la casa dell’uomo fu fermato dai capi della sinagoga. “Oggi è giorno di sabato, e non ti è permesso fare miracoli. Inoltre soffre troppo perché possiamo permetterti di visitarla: meglio farla morire in pace. Guarirla sarebbe accanimento terapeutico.”
Anche alcuni dei suoi discepoli mormoravano. “Con la guerra in Siria, i migranti Galli sul Reno, la crisi del sesterzio e la dominazione romana quello si va a scomodare per una sola bambina? Che lasci perdere, e pensi piuttosto a sfamare i poveri”. Gesù alzò gli occhi verso suo Padre e proseguì. Mentre però era quasi giunto nei pressi dell’abitazione, furono raggiunti da alcuni servi che dissero all’uomo “Non disturbare più il Maestro, tua figlia è morta”. Gesù disse loro “Non è morta, dorme”, e voleva entrare lo stesso nella casa. Al che i suonatori di flauto e i lamentatori lo sbeffeggiavano. Gesù disse loro: “Perché dunque ridete di me? Se pensate che la mia azione sia irrispettosa o blasfema, considerate bene cosa sia in gioco”. Parlava infatti così perché fosse svelato ciò che c’era nel loro cuore. Gli si pararono quindi davanti gli scribi e i farisei, e gli impedivano di proseguire. “Guardati bene dal mettere le tue mani addosso a quelle ragazza”, dicevano. “E’ suo diritto rimanere morta, e se non fosse morta provvederemo perché lo sia, in modo che non soffra più. Abbiamo deciso che non c’è infatti alcuna speranza, la sua sarebbe una vita inutile: chi sei tu per mettere in dubbio la parola dei sapienti e stravolgere l’ordine costituito?”
A udire queste parole Gesù si fece un bastone da un fico che era ai bordi della strada e…”
<il frammento si interrompe>
https://berlicche.wordpress.com/2018/04/17/una-pretesa-insensata/
Una pretesa insensata
Dal Vangelo secondo Mattia, l’apostolo che non c’era
Un dì Gesù arrivò con i suoi discepoli presso il villaggio di Liuerpul, in Britannia, e qui predicava. Mentre parlava ecco un abitante del luogo si avvicinò e gli rese omaggio. “Ti prego, maestro, mia figlia è gravemente malata, ma so che tu puoi salvarla.” Mentre Gesù si avviava verso la casa dell’uomo fu fermato dai capi della sinagoga. “Oggi è giorno di sabato, e non ti è permesso fare miracoli. Inoltre soffre troppo perché possiamo permetterti di visitarla: meglio farla morire in pace. Guarirla sarebbe accanimento terapeutico.”
Anche alcuni dei suoi discepoli mormoravano. “Con la guerra in Siria, i migranti Galli sul Reno, la crisi del sesterzio e la dominazione romana quello si va a scomodare per una sola bambina? Che lasci perdere, e pensi piuttosto a sfamare i poveri”. Gesù alzò gli occhi verso suo Padre e proseguì. Mentre però era quasi giunto nei pressi dell’abitazione, furono raggiunti da alcuni servi che dissero all’uomo “Non disturbare più il Maestro, tua figlia è morta”. Gesù disse loro “Non è morta, dorme”, e voleva entrare lo stesso nella casa. Al che i suonatori di flauto e i lamentatori lo sbeffeggiavano. Gesù disse loro: “Perché dunque ridete di me? Se pensate che la mia azione sia irrispettosa o blasfema, considerate bene cosa sia in gioco”. Parlava infatti così perché fosse svelato ciò che c’era nel loro cuore. Gli si pararono quindi davanti gli scribi e i farisei, e gli impedivano di proseguire. “Guardati bene dal mettere le tue mani addosso a quelle ragazza”, dicevano. “E’ suo diritto rimanere morta, e se non fosse morta provvederemo perché lo sia, in modo che non soffra più. Abbiamo deciso che non c’è infatti alcuna speranza, la sua sarebbe una vita inutile: chi sei tu per mettere in dubbio la parola dei sapienti e stravolgere l’ordine costituito?”
A udire queste parole Gesù si fece un bastone da un fico che era ai bordi della strada e…”
<il frammento si interrompe>
https://berlicche.wordpress.com/2018/04/17/una-pretesa-insensata/
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