ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 aprile 2018

La minaccia di giudizio riguarda anche noi

"Il drappo nero, la croce spezzata, la talare abbandonata": misteriosa visione profetica del Veggente delle Tre Fontane



La dimensione profetica è notevolmente accentuata nel messaggio delle Tre Fontane. Come in altre apparizioni moderne la Beata Vergine Maria ha rivolto il suo sguardo materno preoccupato e sofferto alla situazione del mondo e della Chiesa indicando realtà future gravi e dolorose, conseguenza implacabile del rifiuto di Dio e della guerra alle sue Leggi e ai suoi Comandamenti di vita.
Il messaggio-segreto delle Fontane mette in guardia la Chiesa ed il mondo da quello scatenamento del principe delle tenebre che, proprio nel XX secolo, sarebbe stato eccezionalmente attivo.

Quando si affronta questo tema è quasi diventata tradizione riportare la famosissima visione che ebbe Leone XIII il 13 Ottobre 1884« Il Pontefice ricevette una visione che riguardava il futuro della Chiesa, un periodo di circa cento anni in avanti quando il potere di Satana avrebbe raggiunto il suo culmine. Di questo episodio sono note diverse versioni; in quella più comunemente accettata si dice che Leone XIII avrebbe sentito due voci: una dolce e gentile, l’altra roca e aspra. Gli parve che queste voci provenissero da vicino al tabernacolo. Subito comprese che la voce dolce e gentile era quella di Nostro Signore mentre quella roca e aspra era di Satana. In questo dialogo Satana affermava con orgoglio di poter distruggere la Chiesa, ma per fare questo chiedeva più tempo e più potere.
Nostro Signore acconsentì alla richiesta e gli chiese di quanto tempo e di quanto potere avesse bisogno. Satana rispose che aveva bisogno di 75 o 100 anni e un maggior potere su coloro che si fossero messi al suo servizio. Nostro Signore accordò a Satana il tempo e il potere che chiedeva, dandogli piena libertà di disporne come voleva. Leone XIII rimase così scosso da questa esperienza che scrisse una preghiera in onore di San Michele per la protezione della Chiesa »[1]
.

Visione profetica, questa, che fa luce sulle “diavolerie” di satana per quella misteriosa ma reale “maggiore libertà” di attaccare il mondo e la Chiesa stessa”
Come i altri messaggi mariani moderni (Fatima, Akita, Amsterdam, ecc.), anche qui, alle Tre Fontane, le rivelazioni parlano in larga parte di una sofferenza, uno sconvolgimento ed una persecuzione che provengono dall’interno più che dall’esterno della Chiesa.

Tutto ciò è messo in luce attraverso la visione simbolica di una talare abbandonata di un drappo nero (simboli di quella defezione di massa di cui sarebbe stato protagonista il clero del postconcilio) e di una croce spezzata (simbolo della persecuzione e dell’oltraggio recato alla Chiesa di Cristo dai nemici della Chiesa).
Riflette opportunamente il padre A. Tentori: « “La Chiesa sarà perseguitata, spezzata”. Nessuna novità, ma forse la Madonna accennava a un altro tipo di persecuzione: quella che viene non tanto dal di fuori quanto dall'interno, da chi si professa cattolico ma non lo è, da chi all'interno della Chiesa si ribella e pretende di seguire un cammino suo, diverso dagli insegnamenti di Cristo proposti attraverso la Chiesa. E il peggio è che contrabbanda i propri errori come autentico Vangelo, ingannando molte anime, portandole sulla strada della perdizione. Sono questi i persecutori peggiori della Chiesa, che apparentemente rimangono nell'ovile ma comelupi camuffati da pecore possono sbranare più facilmente le anime »[2].

Quella croce spezzata ha un significato profondo. Interessante notare la relazione con intercorrente tra questa profezia e quella di Rue du Bac, quando la Vergine Immacolata preannunciava che la croce sarebbe stata disprezzata. Nell’immagine profetica delle Tre Fontane vi è un crescendo di drammaticità. Quella croce già disprezzata è detto ora che sarà spezzata: si tratta dell’oltraggio e del disprezzo di cui saranno fatti oggetto Cristo e la sua Chiesa che muovono da una ribellione “in progress” dell’uomo contro il suo Creatore e Salvatore.

Sia lecito ora riflettere che, se l’immagine della croce spezzata è associata alla defezione del clero simboleggiata dal drappo nero e dalla talare, gli oltraggi maggiori, le sofferenze e persecuzioni più grandi potrebbero essere proprio quelle che provengono dall’interno della Chiesa, quelle che costituivano la preoccupazione maggiore della Vergine della Rivelazione.

La croce, così, sarebbe spezzata principalmente a causa dell’azione demolitrice in

atto dentro la stessa Chiesa del Salvatore. La riflessione ha una sua coerenza e un certo riscontro nei tragici eventi che si susseguirono in maniera clamorosa nel secondo 50ennio del XX e che si andava ad aprire a pochi anni di distanza dalla mariofania romana. Esiste, tra l’altro, un dato impressionante che non può essere dimenticato in relazione alla talare piegata vista da Cornacchiola:

« Negli anni settanta-ottanta circa quarantamila sacerdoti abbandonarono l’abito: una cifra enorme, uno smarrimento che la Chiesa mai aveva vissuto in precedenza e che non può essere spiegato dal punto di vista sociologico ma soltanto dal punto di vista spirituale. Già trent’anni prima alle Tre Fontane, la Madonna aveva mostrato tale crisi con quei segni: il drappo nero e la talare, per indicare il suo dolore a causa dei sacerdoti che si sarebbero spretati e la croce spezzata per sottolineare il rinnegamento di Cristo provocato da questo tradimento di massa »[3].

Solo il papa Paolo VI ha firmato nientemeno che 23.000 dispense per l’abbandono del sacerdozio. Dopo il suo Pontificato il fenomeno continuò anche se le perdite andarono un po’ a diminuire.
Di questa visione la Vergine della Rivelazione fornì al veggente una ampia e dettagliata spiegazione così da lui sintetizzata: «La Vergine mi parla di quello che avviene nel mondo, quello che succede, quello che deve succedere nell'avvenire; come va la Chiesa, come va la vera fede; che gli uomini non crederanno più..., tante cose che si stanno avverando adesso. Ma molte cose si dovranno avverare...».


In particolare quel « non si crederà più » è diventato ormai un dato di fatto, una drammatica evidenza che ha preoccupato, fino all’affanno, gli ultimi Pontefici. Paolo VI, confidandosi con l’amico Jean Guitton, riconosceva: « C’è un grande turbamento in questo momento nel mondo e nella Chiesa e ciò che è in questione è la fede. Ciò che mi colpisce, quando considero il mondo cattolico, è che all’interno del cattolicesimo sembra talvolta predominare un pensiero di tipo non cattolico e può avvenire che questo pensiero non cattolico all’interno del cattolicesimo diventi domani il più forte. Ma esso non rappresenterà mai il pensiero della Chiesa. Bisogna che sussista un piccolo gregge, per quanto piccolo esso sia »[4].

Da parte sua il papa Benedetto XVI, all’approssimarsi dell’anno della Fede da lui indetto,

incalzò sul punto della crisi della fede a più riprese:
« Benedetto XVI è ritornato più volte sul tema della fede. Nei suoi auguri natalizi alla Curia romana ha detto: “Il nocciolo della crisi della Chiesa in Europa è la crisi della fede. Se ad essa non troviamo una risposta, se la fede non riprende vitalità, diventando una profonda convinzione ed una forza reale grazie all'incontro con Gesù Cristo, tutte le altre riforme rimarranno inefficaci”. Alla stessa stregua durante il suo viaggio in Germania aveva osservato: “Occorre forse cedere alla pressione della secolarizzazione, diventare moderni mediante un annacquamento della fede? Naturalmente, la fede deve essere ripensata e soprattutto rivissuta oggi in modo nuovo per diventare una cosa che appartiene al presente. Ma non è l'annacquamento della fede che aiuta, bensì solo il viverla interamente nel nostro oggi. Non saranno le tattiche a salvarci, ma una fede ripensata e rivissuta in modo nuovo”»[5].

E in conclusione, vorrei ricordare quelle profetiche parole dello stesso Benedetto XVI durante l’omelia del 2 ottobre 2005 in cui, preoccupato, rifletteva giustamente così sulla parabola dei vignaioli omicidi: « Il Signore, nell’Antico come nel Nuovo Testamento, annuncia alla vigna infedele il giudizio (…). La minaccia di giudizio riguarda anche noi, la Chiesa in Europa, l’Europa e l’Occidente in generale. Con questo Vangelo il Signore grida anche nelle nostre orecchie le parole che nell’Apocalisse rivolse alla Chiesa di Efeso: “Se non ti ravvederai, verrò da te e rimuoverò il tuo candelabro dal suo posto” (2,5). Anche a noi può essere tolta la luce, e facciamo bene se lasciamo risuonare questo monito in tutta la sua serietà nella nostra anima, gridando allo stesso tempo al Signore: “Aiutaci a convertirci! Dona a tutti noi la grazia di un vero rinnovamento! Non permettere che la tua luce in mezzo a noi si spenga! Rafforza tu la nostra fede…” »[6].

Note:

[1] profezie3m.altervista.org/ptm_c31e.htm%20Leone%20XIII: « “San Michele Arcangelo, difendici nella battaglia, contro la malvagità e le insidie del diavolo sii nostro aiuto. Ti preghiamo supplici: che il Signore lo comandi! E tu, principe delle milizie celesti, con la potenza che ti viene da Dio, ricaccia nell'inferno Satana e gli altri spiriti maligni, che si aggirano per il mondo a perdizione delle anime”. Il Pontefice dispose che questa preghiera fosse detta alla fine di ogni Messa. Questa disposizione venne seguita fino agli anni ‘60, quando, con la riforma della Messa attuata dal Concilio Vaticano II (196265), la preghiera venne definitivamente soppressa dalla liturgia ».
[2] Padre A. M. Tentori, La Bella Signora delle Tre Fontane, San Paolo, Cinisello Balsamo 2000, p. 97.
[3] Padre L. Fanzaga-S. Gaeta, La Firma di Maria, Sugarco, Milano 2005, p. 119.
[4] J. Guitton, Paolo VI segreto, San Paolo, Milano 1985, p. 21.
[5] Mons. R. Fisichella, La grandezza del CredereVerso l’anno della fede indetto da Benedetto XVI in: L’Osservatore Romano, 1.8.2012.
[6] Benedetto XVI, Omelia 2.10.2005: w2.vatican.va/content/benedict xvi/it/homilies/2005/documents/hf_benxvi_hom_20051002_opening-synod-bishops.html.

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>>>>>>>> Per saperne di più su queste apparizioni e messaggi consulta l'Album da me creato: TRE FONTANE: storia, messaggi, segreti e misteri

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