ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 15 aprile 2018

Sua Errorità

BESTIARIO CLERICALE. FRANCESCO SANTO SUBITO? PER SPADARO LO È GIÀ. ALFIE.



In quel di Villanova University, dall’altra parte dell’oceano si è svolta una conferenza su papa Francesco. C’erano il cardinale Tobin, il cardinale Maradiaga, padre Antonio Spadaro. Insomma, una crema dell’opposizione all’attuale pontificato. Stilum Curiae ne ha seguito qualche cosa grazie a twitter. E così, grazie a un cinguettio da lui subito elegantemente ritwittato, abbiamo saputo che: “Antonio Spadaro dice che le scuse storiche del Papa ai vescovi cileni hanno dato un nuovo significato al titolo tradizionale di ‘Sua Santità’, è santo, ma attraverso le sue mancanze e i suoi errori”.

Ma non si è fermato lì, il Direttore della Civiltà Cattolica, che non ce ne vorrà – sorridere fa bene, ogni tanto – ma quando lo pensiamo ci fa venire in mente il film Robin Hood della Disney, e il buon Hiss, il consigliere di Giovanni Senza Terra.
Ha anche detto che “Questo papa è elettrico. Attorno al papa ci sono campi di attrazione e repulsione. Fa uscire fuori gli spiriti cattivi, dentro e fuori della Chiesa, come succede negli Esercizi Spirituali”, “vediamo intorno a Francesco così tanta opposizione e odio perché obbliga e spinge gli spiriti cattivi a rivelarsi”. Un vero esorcismo; e scommettiamo che gli spiriti cattivi – maligni, maligni! – sono quelli che lo criticano. Fra l’altro notiamo che da quale giorno i corifanti cominciano a parlare di “odio” verso il Pontefice. Vorremmo sbagliarci, ma ci ricorda la strategia con cui i gruppi LGBT portano avanti le loro campagne: se li critichi, in toto o in parte, tac! Sei un odiatore; quindi zitto e vergognati.
E infine, un’altra citazione fra le tante: “prende le sue decisioni nella cappella, non in ufficio, perché non ha un ufficio”. Il che gli è subito valso un post fotografico, in cui si vede il Pontefice seduto alla sua scrivania, e anche altro: il cartello che esorta a non lamentarsi.
IL PONTEFICE, ALFIE EVANS E PAGLIA.
Il Papa ha parlato, oltre che della Siria, di Alfie Evans. Ha detto, dopo la preghiera del Regina Coeli:
“Affido alla vostra preghiera le persone, come Vincent Lambert, in Francia, il piccolo Alfie Evans, in Inghilterra, e altre in diversi Paesi, che vivono, a volte da lungo tempo, in stato di grave infermità, assistite medicalmente per i bisogni primari. Sono situazioni delicate, molto dolorose e complesse. Preghiamo perché ogni malato sia sempre rispettato nella sua dignità e curato in modo adatto alla sua condizione, con l’apporto concorde dei familiari, dei medici e degli altri operatori sanitari, con grande rispetto per la vita”.
MARCO TOSATTI
http://www.marcotosatti.com/2018/04/15/bestiario-clericale-francesco-santo-subito-per-spadaro-lo-e-gia-alfie/
Usa, calano i fedeli durante il pontificato attuale

Il tasso di partecipazione dei cattolici negli Stati Uniti alle cerimonie in chiesa è calato di sei punti percentuali se si confrontano i pontificati di Benedetto XVI e di papa Francesco: è il calo più forte registrato da decenni, secondo un sondaggio Gallup. Fra i commentatori c’è chi attribuisce almeno in parte questo fenomeno al fatto che spesso il pontefice viene rappresentato come qualcuno che toglie enfasi all’importanza dell’obbedienza alle regole della Chiesa e a una stretta aderenza alla dottrina.




Il tasso di partecipazione dei cattolici negli Stati Uniti alle cerimonie in chiesa è calato di sei punti percentuali se si confrontano i pontificati di Benedetto XVI e di papa Francesco: è il calo più forte registrato da decenni, secondo un sondaggio Gallup reso pubblico nei giorni scorsi.


La media percentuale di cattolici che sono entrati in chiesa una volta alla settimana è stata dl 39 per cento dal 2014 al 2017, cioè gli anni del regno attuale. Ma erano il 45 per cento i cattolici che andavano abitualmente a messa dal 2005 al 2008, cioè nei primi quattro anni da papa di Benedetto XVI. 

La partecipazione alla messa domenicale si è stabilizzata intorno al 45 per cento negli anni intorno al 2000, dopo aver registrato una caduta impressionante nel periodo compreso fra il Concilio Vaticano II e gli anni successivi, in cui molti cattolici come sappiamo sperimentarono confusione e disorientamento.

Ma il sondaggio della Gallup dimostra ora che la tendenza verso il basso è ripresa proprio nel corso dell’attuale pontificato, che pure come sappiamo gode della simpatia e del favore dei mainstream media. È dal 1970 che la partecipazione domenicale alla messa non registra dei picchi negativi così forti.

Il sistema usato dalla Gallup è stato quello di condurre delle ricerche sulla partecipazione alla vita religiosa verso la metà di ogni decade dal 1950 fino ad oggi; di conseguenza non abbiamo un controllo preciso anno per anno. Tuttavia, la scelta del periodo 2005-2008 è coincisa con i primi quattro anni del papato di Benedetto, mentre il periodo 2014-2017 coincide egualmente con un analogo raggio del pontificato di Francesco, eletto nel marzo del 2013.

Il sondaggio della Gallup offre anche uno spaccato diviso in base all’età dei protagonisti dell’inchiesta. Se si osservano i vari gruppi di età, vediamo che sono i cattolici fra i 50 e i 59 anni quelli che hanno influito maggiormente sul crollo della partecipazione. La loro presenza è passata dal 46 per cento, durante gli anni di papa Ratzinger, al 31 per cento in quelli di papa Bergoglio: uno scarto drammatico del 15 per cento.

Un discorso opposto invece vale per la fascia d’età fra i 30 e i 39 anni, in cui addirittura c’è stata una crescita. Erano il 40 per cento nel pontificato di Ratzinger, sono arrivati al 43 per cento in quello di Bergoglio. Questo però è l’unica fascia di età in cui si è verificato questo genere di fenomeno, cioè la crescita di partecipazione, sia nel periodo che va dal 2005 al 2008 che in quello che va dal 2014 al 2017.

Se si considerano i dati relativi ai protestanti, si vede che il numero medio di protestanti americani che hanno detto di recarsi in chiesa la domenica nel periodo 2015-2017 è rimasto sostanzialmente invariato rispetto alle cifre relative al periodo 2005-2008. Questo elemento fa pensare che alla base del crollo della partecipazione ci siano elementi legati alla singola confessione interessata, più che a cambiamenti intervenuti nella società in generale.

Fra i commentatori c’è chi attribuisce almeno in parte questo fenomeno al fatto che spesso il pontefice viene rappresentato come qualcuno che toglie enfasi all’importanza dell’obbedienza alle regole della Chiesa, e a una stretta aderenza alla dottrina. Secondo uno studio pubblicato il mese scorso dal Pew Research Center fra i cattolici americani stanno emergendo “segni di un crescente scontento” nei confronti del Pontefice regnante. Secondo questa ricerca la percentuale dei cattolici che affermano di disapprovare il papa è più che raddoppiata negli ultimi quattro anni, passando dal 4 per cento al 9 per cento. E il numero degli americani che ritengono che papa Bergoglio rappresenti un peggioramento rispetto a papa Ratzinger e a Giovanni Paolo II è passata dal 3 per cento nel 2015 al 7 per cento attuale.

Marco Tosatti
http://www.lanuovabq.it/it/usa-calano-i-fedeli-durante-il-pontificato-attuale

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