Contro il neo-arianesimo, la Festa della SS. Trinità
Nei periodi di crisi della Chiesa, l'antica eresia di Ario, negatrice della Divinità del Verbo, riemerge. Tutte le eresie, del resto, convergono sempre verso la II Persona della SS. Trinità. Per questo, oggi assistiamo ad un risorgente neo-arianesimo, che presenta sottilmente Cristo come uomo di Nazareth, per quanto eccelso, ma solo uomo, che, per i meriti acquisiti, è stato "divinizzato" dal Padre. Non deve meravigliare, dunque, se, in questo contesto, si tenda a rivalutare la persona di Ario (e di altri eresiarchi) e le sue tesi blasfeme.
Tanto per intenderci, tra i "guru" della neo-chiesa, che ispira molti suoi "pastori", possiamo senz'altro annoverare il sig. Enzo Bianchi, che, alcuni anni fa, ebbe modo di sostenere: "Gesù non si sottrae ai limiti della propria corporeità e non piega le Scritture all’affermazione di sé; al contrario, egli persevera nella radicale obbedienza a Dio e al proprio essere creatura, custodendo con sobrietà e saldezza la propria umanità" (Avvenire, 4.3.2012. V. qui).
Bianchi ammette che, per lui (ma certamente non per la Chiesa, né per Dio stesso ovviamente), il Cristo non sarebbe il Figlio di Dio, Coeterno e Consustanziale al Padre ed allo Spirito Santo, e, quindi, la II Persona della Santissima Trinità; no, asserisce direttamente che si tratterebbe proprio di una creatura. Certo, una creatura grandissima, un maestro superiore agli angeli, però una creatura, ridotto a simbolo dell'etica socialepolitically correct (cfr. Antonio Livi, Falsi profeti, in Libertà e persona, 17.3.2012; Ecco "la chiesa del futuro" che vogliamo, in Cultura cattolica, 11.9.2015; Luigi Amicone, Perdoni il disturbo Santità, ma Enzo Bianchi è cattolico?, in Tempi, 12.9.2015; Falsi monaci e falsi storici: le origini del pensiero bianchiano, in Almeno il Cielo si sta aprendo, 20.9.2015).
L'eresia ariana del Bianchi appare ancor più chiara in un'altra occasione:
"Gesù era uomo, totalmente uomo, e questo in effetti si può dire anche degli altri profeti, da Isaia a Ezechiele. ... . Perché abbisogna pensare un Dio che si faccia uomo, attraverso Gesù? Forse ti stupirò, ma accetto questa tua obiezione. Non abbisogna necessariamente. Tanto è vero che la fede ebraica si è mantenuta, il cristianesimo non l’ha annullata. Noi cristiani proviamo la necessità di alzare il velo sulla relazione misteriosa che congiunge l’uomo a Dio, e raccontarci Dio attraverso l’esperienza medesima della carne umana. Ma non è vero che senza Cristo, cade Dio" (Gad Lerner, Il Natale: ma è nato un uomo o un Dio? Intervista a Enzo Bianchi, in La Repubblica, 24.12.2010).
L'eresia ariana del Bianchi appare ancor più chiara in un'altra occasione:
"Gesù era uomo, totalmente uomo, e questo in effetti si può dire anche degli altri profeti, da Isaia a Ezechiele. ... . Perché abbisogna pensare un Dio che si faccia uomo, attraverso Gesù? Forse ti stupirò, ma accetto questa tua obiezione. Non abbisogna necessariamente. Tanto è vero che la fede ebraica si è mantenuta, il cristianesimo non l’ha annullata. Noi cristiani proviamo la necessità di alzare il velo sulla relazione misteriosa che congiunge l’uomo a Dio, e raccontarci Dio attraverso l’esperienza medesima della carne umana. Ma non è vero che senza Cristo, cade Dio" (Gad Lerner, Il Natale: ma è nato un uomo o un Dio? Intervista a Enzo Bianchi, in La Repubblica, 24.12.2010).
Pure di recente, il ragionier Bianchi ha sostenuto tali tesi fondate sul neo-arianesimo, parlando - a quanto risulta - al clero di Palermo, invitato dall'arcivescovo Lorefice (cfr. Leonardo Ricotta, Il menù della neo-chiesa: da Lutero ad Ario, in Centro culturale cattolico "Il faro", 22.3.2017), riscuotendo ampi consensi nel clero ignorante.
Nell'odierna festa della SS. Trinità, perciò, non possiamo che ribadire con forza con Gesù Cristo è la II Persona della SS. Trinità, Coeterno e Consustanziale al Padre, Dio pur'egli, e non semplicemente divinizzato.
Carlo Dolci, SS. Trinità in gloria, 1658-63, Rhode Island School of Design Museum of Art, Providence |
In onore della SS. Trinità
Checchè ne dica il pur stimato Baronio sul blog Opportune importune, questo canto di lode, in tedesco Großer Gott, wir loben dich, come dicevamo già alcuni anni fa (v. qui), fu composto dal sacerdote cattolico Ignaz Franz. Il fatto che quest'inno si sia diffuso anche in ambito protestante, come del resto avvenuto per altri canti cattolici, non ne oscura le origini né lo trasforma in un canto protestante!
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