ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 22 luglio 2018

Passeranno anche i Papi?

CAMBIANO I PAPI E CAMBIA ANCHE IL PENSIERO DEL CARD. SCHÖNBORN

Il card. Christoph Schönborn è l’attuale arcivescovo di Vienna ed è anche presidente della Conferenza Episcopale Austriaca. Egli ha curato l’ultima edizione del Catechismo della Chiesa Cattolica (approvato da Giovanni Paolo II in forma definitiva il 15 agosto 1997) ed era anche molto vicino a papa Benedetto XVI.
In un articolo del 27 marzo 2008, pubblicato su Kath.Net, in occasione dei 40 anni della Humanae Vitae, regnante papa Benedetto XVI, il card. Schönborn ha affermato:
Voglio dirvi una cosa che ho nel cuore. Penso che sia una parola dello Spirito Santo che ho da dire. Qual è la colpa dell’Europa? La colpa dell’Europa, la sua colpa principale, è un no alla vita. Qualche giorno fa ho risposto alla televisione austriaca a una domanda di un giornalista: “L’Europa ha detto no al proprio futuro tre volte”La prima volta nel 1968, oggi festeggiamo i 40 anni, respingendo la Humanae Vitae. La seconda volta nel 1975, quando le leggi sull’aborto inondarono l’Europa. La terza volta verso il futuro e verso la vita. Proprio ieri ho ricevuto dall’Austria la notizia che il governo ha accettato il matrimonio omosessuale, anche in Austria: questo è il terzo no. E non si tratta prima di tutto di una questione morale, ma di una questione di fatti e circostanze: L’Europa sta per morire perché ha detto no alla vita.
Passano gli anni e passano i Papi. Arriviamo al 2016. Sul soglio pontificio c’è papa Francesco che incarica il card. Schönborn di presentare al pubblico mondiale la nuova esortazione apostolica Amoris Laetitia. Inoltre, in una intervista aerea, il papa indica il card. Schönborn come l’interprete più autorevole della nuova esortazione.
La logica avrebbe voluto che l’interprete più autorevole fosse il prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, card. Gerhard L. Müller, se non altro perché è a capo dell’organo della Curia romana incaricato di promuovere e tutelare la dottrina della Chiesa cattolica. La decisione, però, è di pertinenza del papa.
L’Amoris Laetitia, come noto, suscita da subito notevole tensione nella Chiesa. C’è chi la critica e chi la loda. Tra questi ultimi c’è proprio il card. Schönborn. Accade però un fatto strano. Pfarrblatt, il bollettino parrocchiale della sua cattedrale di Santo Stefano, quella dell’arcidiocesi di Vienna, precisamente il n. 2 dell’ottobre 2016, è per gran parte dedicato a spiegare la Amoris Laetitia, anche con testimonianze scritte da famiglie. Tra queste, con grande sorpresa, a pag. 17, troviamo quella di una coppia di uomini sposati civilmente, Georg Urbanitsch e Bernd Schlachter, con un bambino già adottato ed un altra in via di adozione. Il titolo dell’articolo è “We are family” (noi siamo famiglia, ndr). A firmare l’articolo è propriouno dei due “papà” Georg Urbanitsch, il quale scrive:
“La famiglia Arcobaleno, Modern Family, la famiglia non convenzionale … ci sono molti titoli per il nostro bel nido di santuario. Ma non siamo così speciali, noi, vale a dire: papà Bernd, Papi Georg, e figlio Siya (…) Il nostro rituale della sera è sempre lo stesso. Leggiamo un libro, preghiamo, parliamo di ciò che è stato fatto di buono durante il giorno, e cantiamo la ninna nanna. Abbastanza spettacolare davvero”.
A dire il vero, ciò che di “spettacolare” si può notare è il fatto che l’arcidiocesi di Vienna platealmente normalizzi una “famiglia” omosessuale, e che essa, addirittura, serva a illustrare l’Amoris Laetitia.  
Foto: dall'articolo di Georg Urbanitsch sul bollettino parrochiale Pfarrblatt, pag.17
Foto: dall’articolo di Georg Urbanitsch sul bollettino parrochiale Pfarrblatt, pag.17
Andiamo avantied arriviamo al 01 dicembre 2017. Sempre nella Cattedrale di Santo Stefano a Vienna si tiene la  commemorazione per le vittime dell’AIDS, in occasione della Giornata Mondiale contro l’AIDS. Essa è una commemorazione interconfessionale voluta dal Cardinal Christoph Schönborn ed organizzata in collaborazione con l’associazione AIDS Life. A pianificare l’evento il card. Schönborn ha chiamato Gery Keszler, fondatore insieme al suo compagno Torgom Petrosian, dell’associazione AIDS Life che ogni anno organizza il Life-Ball, una serata di gala per raccogliere fondi per la lotta all’AIDS.
Tra i partecipanti vi è anche Thomas Nuewirth, in arte Conchita Wurst, il quale aveva già ricevuto nel maggio del 2014 la vicinanza del cardinale. Infatti, sul giornale quotidiano Heute, il giornale gratuito che viene distribuito in città, il cardinale aveva scritto: Nel giardino variopinto del Signore c’è spazio per tutte le moltitudini”. Il cardinale concludeva poi con sono contento per Thomas Neuwirth, che col suo nome d’arte Conchita Wurst ha avuto un tale successo”.
Il barbuto Conchita dall’ambone ha così “pregato”: “Dacci un occhio attento, non solo qui, ma anche in tutti gli altri luoghi affinché possiamo comprendere veramente il mondo e la sua gente e così che tu ci possa aiutare a superare tutte le esclusioni, le discriminazioni ed evitare la persecuzione di coloro che vivono la loro identità in modo diverso. Cerchiamo di prendere consapevolezza di tutto questo ed aiutiamo coloro che sono diversi da noi stessi”.

Come si può vedere dal video, dall’ambone è stato fatto partire uno spottone a favore dell’omosessualità e della transessualità.
Arriviamo dunque a qualche giorno fa, e leggiamo un articolo di Maike Hickson dal sito OnePeterFive.
Il cardinale Schönborn è il “vescovo dei media” della Conferenza episcopale austriaca e, come tale, è ufficialmente direttore di Kathpress, il sito web della Conferenza episcopale. È anche responsabile, come arcivescovo di Vienna, di ciò che pubblica il suo sito diocesano. Questi due siti nei giorni scorsi hanno pubblicato una serie di articoli in occasione del 50° anniversario della promulgazione dell’enciclica “Humanae vitae” di papa Paolo VI.
Kathpress, in particolare, il 12 luglio scorso ha pubblicato un dossier con sei articoli, la maggior parte dei quali minano una parte essenziale dell’insegnamento della Humanae Vitae, vale a dire che la contraccezione artificiale è immorale. Nessuno degli articoli presenta una forte difesa dell’insegnamento di questa enciclica. Inoltre, viene esaltata la coscienza individuale. Come detto, alcuni di tali articoli, questoquesto e questo, sono stati pubblicati anche sul sito della diocesi di Schönborn. (E’ un po quello che sta avvenendo anche da noi in Italia su Avvenire, il quotidiano della Conferenza Episcopale Italiana)
Da tutto quello che si è illustrato ciò che si può dedurre è che appare un evidente e forte contrasto tra quello che il card. Schönborn ha detto nel 2008 (vedi all’inizio dell’articolo) e quello che ha fatto dal 2013 in poi. Come mai questa inversione? Non lo sappiamo. Quello che sappiamo di certo è che i papi sono cambiati.  
di Sabino Paciolla

SACERDOTE LICENZIATO PER ROSARIO, ORA CRITICATO DA ALTRO SACERDOTE IN CRAVATTA ARCOBALENO

Il sacerdote che per aver tenuto un rosario di riparazione (qui) per il Gay Pride di Glasgow è stato licenziato dal servizio di cappellania della Glasgow Caledonian University viene ora attaccato da un sacerdote con cravatta arcobaleno acceso sostenitore della educazione gender nelle scuole e della cultura LGBT. Di questo ce ne parla Dorothy Cummings McLean.
Ecco l’articolo nella mia traduzione.
                                    Foto: padre Paul Morton


Un sacerdote che ha fatto notizia per aver sostenuto l’introduzione della teoria gender nelle scuole cattoliche ha ora attaccato un fedele sacerdote che si rifiuta di bruciare incenso davanti all’imperatore LGBT.

Padre Paul Morton, a lungo pastore della Chiesa cattolica romana di St. Bride a Motherwell (a sud di Glasgow, Scozia, ndr.), ha pubblicato una “lettera aperta” al padre Mark Morris di Glasgow sulla pagina Facebook “St. Bride’s RC”, rimproverandolo per il suo atteggiamento nei confronti delle manifestazioni del Glasgow LGBT Pride.
Morris è stato appena licenziato come cappellano cattolico alla Glasgow Caledonian University dopo aver tenuto un rosario in riparazione di quella che l’annuncio nella parrocchia ha chiamato “la grave offesa a Dio che è il Glasgow LGBT Pride“.   
Saprai ormai che il tuo invito e questa iniziativa hanno profondamente ferito sia molti dei nostri cattolici che si identificano come LGBT sia molti altri“, ha scritto Morton su Facebook, in una breve introduzione per i lettori che non conoscevano il servizio del rosario di Padre Morris.
Presumo che così facendo tu abbia espresso un giudizio negativo sul Pride e forse anche sui membri della comunità LGBT“, ha continuato Morton. “Devi sapere che non tutti condividono il tuo punto di vista né su questo evento né sulle persone LGBT. Molti sono venuti soprattutto a vedere il Pride come un evento che è al tempo stesso un momento culturalmente liberatorio e gioioso nella vita di persone che si identificano in questo modo“.
Morton ha detto a Morris che sta rischiando “una più profonda alienazione del nostro popolo cattolico e della comunità in generale”.
Non è mio compito giudicare la tua decisione [di tenere un rosario di riparazione], ma se lo fosse, direi che è stata mal pensata e mal consigliata“, ha detto il sacerdote Motherwell.
Egli ha sostenuto che le preghiere di riparazione si dicono “solo nelle circostanze più gravi“.  
Il post di Morton, al quale i suoi lettori hanno risposto con lodi, è stato pubblicato giovedì. E’ scomparso nel pomeriggio di venerdì, insieme alla pagina Facebook della Chiesa di St. Bride RC.  
Il soggetto dell’ira di Morton, padre Morris, non ha fatto dichiarazioni pubbliche sulle cosiddette “minoranze sessuali“, se non che sono chiamate ad una vita di castità.  
Al contrario, Morton ha fatto notizia sostenendo le cause LGBT e criticando quella che considera una posizione negativa” nella Chiesa Cattolica.
Un anno fa ha postato un “benvenuto speciale agli omosessuali sulla pagina Facebook della parrocchia che è diventato virale.
In essa ha detto: “Dobbiamo fare tutto il possibile per rimediare al danno che è stato fatto in passato dall’atteggiamento negativo che sembra abbiamo assunto. Nella casa di Dio tutti sono benvenuti e sono i benedetti e amati figli di Dio. Non ci dovrebbe essere posto nella nostra parola o nel nostro atteggiamento a nulla che consenta pregiudizi o esclusioni. Dobbiamo unirci ad altri che stanno cercando di costruire una società più inclusiva“.
Questo gli è valso gli encomi di un deputato e attivista scozzese cattolico, Gerard Killen, “sposato” con una persona dello stesso sesso, che ha detto che lui e suo “marito” avrebbero fatto un salto alla chiesa di St. Bride per “mostrare il sostegno” alla parrocchia.
In quel mese di ottobre Morton è stato di nuovo in prima pagina per aver sostenuto la campagna Time for Inclusive Education (TIE) (Tempo per una Educazione Inclusiva, ndr), che sta lavorando con il governo scozzese per introdurre un’istruzione LGBT inclusiva in tutte le scuole scozzesi.  
Morton ha detto al giornale Scotsman: “Come sacerdote cattolico ho incontrato molte persone che lottano con la loro sessualità, e so che grande danno questo ha fatto nella vita di molti uomini e donne. Voglio che questo sia un ricordo del passato e credo che questa sia l’intenzione alla base della Campagna TIE“.
È chiaro che la campagna TIE è in prima linea nel raggiungere i giovani in Scozia che stanno cercando di capire sia la loro sessualità sia la loro identità. Non posso fare a meno di rimanere impressionato dalla chiarezza e dalla visione che hanno del loro lavoro. Soprattutto voglio dare il mio sostegno inequivocabile a coloro che ne trarranno beneficio – un gran numero di giovani in tutta la Scozia“.
Ancora una volta padre Morton è stato elogiato dall’attivista LGBT e dal deputato Gerard Killen, che ha detto che i commenti di Morton hanno rappresentato un “passo avanti molto importante per la campagna TIE”.
Jordan Daly di TIE ha detto al giornale Scotsman che la sua organizzazione è “lieta e incoraggiata dal sostegno di padre Morton alla nostra campagna“. Questo è culturalmente e storicamente significativo, in quanto la sua posizione sottolinea ulteriormente che avere fede e sostenere i diritti delle persone LGBT né si escludono a vicenda né sono discutibili”.  
Il mese scorso Morton è stato premiato per aver sostenuto la campagna con una cravatta arcobalenodurante una cerimonia che celebrava il suo terzo anniversario al parlamento scozzese.
Da quando la pagina Facebook di St. Bride RC di Morton è scomparsa, i riferimenti a Morton a quanto pare sono cominciati a scomparire dal sito web della campagna TIE, anche se, al momento della redazione di questo articolo, il suo volto è rimasto tra le fotografie dei suoi sostenitori illustri.
Una cattolica scozzese ha detto a LifeSiteNews che lei e altri cattolici hanno scritto a “ognuno dei vescovi scozzesi per chiedere loro di agire contro i sacerdoti che stanno attaccando o rifiutando di confermare la morale cattolica sulla sessualità”.
Foto: Padre Mark Morris licenziato dalla Glasgow Caledonian University
Foto: Padre Mark Morris licenziato dalla Glasgow Caledonian University per il Rosario di riparazione
Fonte: LifeSiteNews

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