ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

lunedì 17 settembre 2018

Cui resístite fortes in fide

Resistenza cattolica sì: ma a chi e per fare cosa?



Sia lodato Gesù Cristo; Ave Maria! Ci hanno chiesto, con molta insistenza, di chiarire l’uso che facciamo – oggi – di questo termine “RESISTENZA” e, soprattutto, perché abbiamo specificato più volte che – questa resistenza – non è “contro” il Papa o contro le persone…. Del resto a noi lo insegna san Paolo che, la nostra battaglia non è contro persone fatte di carne e sangue, ma è contro lo spirito delle tenebre che avanza…. (Ef.6,12).
E allora, cerchiamo di essere OGGETTIVI… ed obbiettivi, noi non siamo “maestri o ministri”, ma in quanto Battezzati dobbiamo essere veri cooperatori della Verità (cfr.Gc.2,22)  e non seminatori – con le nostre opinioni e sentimenti personali e perciò con il soggettivismo – seminatori di zizzania(Mt.13,24-30), che Dio ce ne scampi, passando la vita ad alimentare i vari fondamentalismi…. o tifoserie.

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Resistenza e resistenza cattolica, cosa vuol dire?
Partiamo da un bellissimo e significativo articolo del professor Roberto de Mattei del febbraio 2018 che sollecitiamo a leggere, su Corrispondenza Romana che troverete qui, dal titolo molto eloquente: “Spirito di resistenza e amore alla Chiesa…”
Chi fa davvero la vera resistenza cattolica, oggi, viene disprezzato ed apostrofato con vari epiteti dispregiativi quali: i nuovi crociati; i nuovi farisei, i rigidi; gli avvelenatori; i cattivi, anti-bergogliani, anti-papisti, e così via. Ma agendo in questo modo si evita di affrontare i veri argomenti. Si attacca per difendere non la verità, ma le proprie opinioni e ciò può accadere da ambo le parti: da parte di chi attacca – perché non vuole affrontare il cuore degli argomenti, si rifiuta di vedere il male e l’errore – e da parte di chi viene attaccato perchè – essendo in buona fede ma IMPREPARATO ad affrontare certi argomenti spinosi – si chiude in difesa…. Alla fine chi ci rimette è il VERO CREDENTE, la vera Sposa di Cristo continuamente abusata e maltrattata, ci rimette la sana Dottrina, si penalizza la vera Tradizione.
Appare così chiaro che il  termine fondamentale di questa resistenza è la DIFESA DELLA VERA DOTTRINA, come ora andremo a dimostrare. Vogliamo però chiedervi, con umiltà e fraternità, di avere pazienza e di seguire fino in fondo per capire anche la difficoltà che si ha oggi di comprendere la gravità della apostasia interna alla Chiesa, apostasia nella quale molti – anche tra clero e vescovi – sono in tanti caduti, spesso senza rendersene conto.
Quando parliamo di “nouvelle theologie” – LA NUOVA TEOLOGIA – è necessario affondare la nostra attenzione principalmente sulla provvidenziale Pascendi Dominici gregis di san Pio X, documento eccezionale che previde, scoprì e condannò IL MODERNISMO. Purtroppo sono tanti, troppi, coloro che pur ammettendo una certa “buona fede”, non nascondono però una certa allergia ALLO STUDIO ED ALLA CORRETTA FORMAZIONE… sentendosi sicuri del proprio sapere, e certi di credere che la loro opinione basta per giudicare il livello di grave apostasia giunta fin nei vertici nella Chiesa.
RESISTENZA dunque non è uno schieramento partitico o contro le persone….  ma è soprattutto CONOSCENZA di quella Verità che è la sola a renderci davvero liberi (Gv.8,31-32). La prima vera forma della Resistenza è, perciò, la ricerca della vera libertà NON SCENDENDO DALLA BARCA per salire su varie scialuppe o zattere…. ma è resistenza nella tempesta DENTRO LA BARCA sbattuta dalle tempeste…. avendo fede che Gesù “non dorme”, non se ne lava le mani! (Mc.4,35-41) e, come la Beata Vergine Maria ha ispirato a tanti veggenti da La Salette a Fatima, e allo stesso san Montfort, non siamo soli in questa battaglia, non siamo soli in questa tempesta, non è vero che siamo “pochi”, siamo quelli che dobbiamo essere, non importano i numeri, al Cielo importa la FEDE RETTA e una vita coerente, importa che NON CI FACCIAMO GUERRA TRA NOI!
In questa prima riflessione sull’argomento, ci faremo aiutare dall’umile e grande sacerdote che è stato Padre Cornelio Fabro. Egli, già negli anni ’70 del secolo scorso aveva capito cosa stava accadendo dentro la Chiesa e di come – gli eretici modernisti – avessero cominciato ad occupare RUOLI CHAVE all’interno della Chiesa, seminando sistematicamente la “nuova teologia”, ed affermava come non si trattava più di rilevare quella teologia patristica assunta dall’aquinate, fatta propria dalla Chiesa per una corretta antropologia a favore e a vantaggio dell’Uomo, fondata sulla LEGGE NATURALE che è, in sostanza, la Legge di Dio, il Progetto di Dio per l’Uomo di ogni tempo. Ma, spiega il Fabro, è apparso oggi evidente IL CAPOVOLGIMENTO DELL’ASSE PORTANTE DELLA TEOLOGIA… e cioè, di trasformare la teologia in antropologia!una “nuova teologia” per una “nuova antropologia” che i “nuovi” teologi chiamano “REINTERPRETAZIONE DEL CRISTIANESIMO”.
Cornelio-Fabro-Juan-Pablo-IIIn una parola, conclude il Fabro (nella foto con Giovanni Paolo II), significa dire addio alla Chiesa Cattolica, con quella chiara dottrina, giunta fino a noi attraverso la santa Tradizione, i Martiri, i Padri, i Santi e i Dottori… per accomodarsi a questo mondo e alle sue mode!(riferimento al libro: Cornelio Fabro – l’Avventura della teologia progressista – opere complete n.26). Il tutto, lo ripetiamo, già denunciato da Padre Fabro negli anni ’70. Questa nuova teologia e questa nuova antropologia hanno prodotto, ed era inevitabile, NUOVE DOTTRINE che lentamente si stanno imponendo alla Dottrina della Chiesa e, questa imposizione sta producendo da tempo ciò che viene definita APOSTASIA e – di conseguenza – l’eresia, lo scisma… con una inevitabile nuova chiesa, una falsa chiesa.
Analizziamo ora alcune di queste nuove dottrine per capire contro chi dobbiamo combattere e a cosa dobbiamo resistere.
1) Il recupero in positivo DELL’ATEISMO… usando questo “credo” dell’uomo quale “fondamento” da recuperare per la “nuova antropologia”: in sostanza avete mai sentito parlare degli “atei devoti”? Ecco, non importa se uno è ateo, NON E’ NECESSARIO CHE SI CONVERTA AL CRISTO, l’importante è che sia un “devoto”  del “bene”, che sia caritatevole, che non sia un violento o un corrotto…. insomma, un ateismo in chiave positivistica… dal quale si giunge poi al sincretismo religiosoperché, alla fine della fiera, ciò che conta NON è “quale dio adori”, ma che ne adori “uno, qualcuno” compiendo ATTI MERITEVOLI, caritatevoli, CHE PREDICHI LA PACE. Insomma, sviluppando una religione orizzontale e sincretista nella quale, lo stesso cristianesimo, è messo sullo stesso piano delle altre.
2) Spazzare via il tomismo senza negarlo… ma giungere lentamente a sostituirlo con le nuove pastorali e la nuova formazione nei seminari, per poter incidere sulla formazione di UN NUOVO PENSIERO CATTOLICO…. Se volete un chiaro esempio lo abbiamo in Enzo Bianchi e nei tanti Vescovi che oramai sono fin troppo “intossicati e dipendenti” del neo-modernismo… per approfondire leggete mons. Antonio Livi, qui.
3) La svolta antropologica dell’eretico gesuita Karl Rahner… per capire bene vi consigliamo i due recenti libri tascabili del prof. Stefano Fontana, vedi qui. Il “nuovo paradigma”… vedi qui, che ribalta  teologia e prassi nella Chiesa e che fu appoggiato e sostenuto nientemeno che dal partito, dall’intero movimento del marxista Gramsci… si veda anche qui.
4) NON PIU’ LA VERITA’ MA IL PRIMATO DEL DUBBIO! Ai dubbi alla domanda, anzichè offrire la risposta che la Chiesa già possiede, si lascia il dubbio quale primato della coscienza…. così che, dubbi fondati sulla scia del pensiero per altro già sviluppato nel protestantesimo, non vi siano più PROPOSIZIONI (i dogmi, la dottrina certa) che IMPONENDO la Verità INTIMIDISCONO L’UOMO, come avrebbe fatto appunto la Chiesa in questi duemila anni, ma piuttosto lasciare l’uomo LIBERO DI DUBITARE ANCHE DELLA VERITA’ già rivelata….
5) NUOVA ANTROPOLOGIA (che significa dottrina sulla natura umana sia nell’aspetto fisico, quanto psicologico), per giungere ad una NUOVA CRISTOLOGIA che si fondi principalmente sul positivismo di matrice PROTESTANTE…. Qui il discorso è molto complesso perchè tocca anche la questione del Peccato originale e del concetto stesso di peccato, la funzione del Cristo che, in questa nuova cristologia, non è più predicato in quanto DIO, ma in quanto Colui che RACCONTA DIO, parla di Dio, è glorificato da Dio, ha ricevuto un compito d Dio… Riprenderemo questo tema a parte perchè merita davvero la nostra attenzione.
Facciamo un esempio doloroso attraverso le parole espresse dal vescovo Lorefice in una intervista, alla vigilia della visita del papa a Palermo, ecco le sue affermazioni:  “se siamo seguaci di Cristo, Cristo è colui che spinge il dono di Sé fino a tanto, fino a diventare altro rispetto a ciò che è Dio…” (qui la fonte ufficiale). La frase appare innocua perché c’è una certa “spoliazione” spiegata da san Paolo, ma la subdola nuova cristologia modernista usa ciò che è corretto per affermare ciò che non lo è: Gesù il Cristo, pur nella sua spoliazione MATERIALE divenendo Uomo, non subì MAI una spoliazione della sua DIVINITA’. Gesù rimase sempre DIO, non divenne affatto “altro rispetto a Dio”, anzi, proprio perchè “io e il Padre SIAMO UNA COSA SOLA” (Gv.10,30) può affermare anche che: “Nessuno viene al Padre se non per mezzo di me”. (Gv.14,1-10)… nel concetto di Lorefice manca la CONVERSIONE al Cristo-Dio.
Capite bene? NON abbiate timore a dire che quanto affermato da Lorefice è falso! Non fatevi incastrare dalle interpretazioni, è il concetto che è eretico: Gesù NON diventò MAI “altro rispetto a ciò che è Dio“, ma semmai, come spiega san Paolo: “non considerò un tesoro geloso la sua uguaglianza con Dio; ma spogliò se stesso, assumendo la condizione di servo…” (Fil.2,5-11), è semmai DIO-PADRE che in Cristo Gesù (Figlio e perciò Seconda Persona della Trinità, ma sempre UN SOLO DIO) si è abbassato PER RECUPERARE LA CREATURA colpita mortalmente dal Peccato… infatti, dopo la spiegazione di questa spoliazione per servire, Paolo conclude: “perché nel nome di Gesù ogni ginocchio si pieghi nei cieli, sulla terra e sotto terra; e ogni lingua proclami che Gesù Cristo è il Signore, a gloria di Dio Padre.” Il discorso di Lorefice è tutto orizzontale e ripiegato esclusivamente alla solidarietà senza piegare alcun ginocchio davanti al Nostro Signore….
Riguardo a questi passaggi, non aspettatevi pronunciamenti eretici alla maniera di Ario! Ma abbiate per certo che non esistono “nuove eresie”, si tratta di quel detto “il lupo perde il pelo ma non il vizio”…. il lupo è sempre lo stesso, il Satana è sempre lo stesso e le eresie cambiano vestito a seconda delle mode del momento. Ma attenzione, anche e soprattutto il Cristo è “IERI, OGGI E SEMPRE”, ma è Lui la Verità, mentre il Satana è la menzogna! La Verità è perciò sempre la stessa e NON cambia l’abito, mentre la menzogna, l’eresia, sì! Chiaro?
Gli eretici si fanno sempre più scaltri e furbi (Lc.16,8), i figli della Luce, ahinoi… siamo sempre lì tentati e pronti a scoraggiarci, e a farci mettere i piedi in testa! Dunque, questi nuovi eretici NON negano la divinità di Gesù Cristo o l’Incarnazione divina, state bene attenti, ma ecco come procedono: Gesù è Dio? Sì, certo che è Dio, in quanto “Figlio di Dio”… capite lo stravolgimento con la “nuova cristologia”? Gesù DIVENTA DIO…. è il ribaltamento, non è più quel “Verbo DISCESO dal cielo ed incarnato”, ma il Padre che ha mandato il Figlio e lo ha glorificato PERCHE’ SI E’ FATTO SERVO SOLIDALE ED OBBEDIENTE….
Sono SOFISMI attraverso i quali arrivare a modificare IL PENSIERO CATTOLICO. Infatti sofisma è un ragionamento logicamente corretto in apparenza ma che, in realtà, porta a conclusioni false o assurde… Due persone legate ieri ed oggi, veri pionieri della new-chiesa sono il gesuita Karl Rahner ed Enzo Bianchi…. non a caso maestro di Lorefice, vescovo di Palermo. Ma se volete un esempio fresco, fresco leggete qui i sofismi adoperati dal cardinale Coccopalmerio sulla questione della comunione ai divorziati-risposati e il ribaltamento dottrinale.
Tutti i concetti della teologia quali la Grazia, la salvezza, il peccato, la conversione, l’incarnazione, i sacramenti, la legge, l’etica, la morale, i santi e la stessa mariologia, la libertà e la verità…. TUTTO deve essere soggetto A PROCESSI DI REVISIONE E DI RIPENSAMENTO, tutto deve essere riletto alla luce della nuova teologia e – di conseguenza – rifondare NON la Chiesa, MA IL PENSIERO CATTOLICO. Capiamo bene la grande difficoltà che abbiamo oggi di parlare della FALSA CHIESA e, al tempo stesso quel dover difendere “NON abbandonate la nave… non abbandonate la Barca!!” e questo perchè NON esistono DUE chiese…. La Chiesa è una ED E’ STATA OCCUPATA…. l’occupazione fisica NON DEVE INTERESSARCI (leggi zizzania Mt.13), ma deve preoccuparci l’occupazione ERETICALE E DEL PENSIERO…. per la qual difesa si corre il rischio della persecuzione fin anche al martirio.
Come possiamo ben capire questa non è più una riforma della Chiesa, il cui esempio ce lo dicono e ce lo danno i Santi, ma ci troviamo immersi in una vera rivoluzione imposta con modi subdoli e perversi, diabolici, coperti da una pastorale bonista, misericordiosa, caritatevole, perdonista…. che in verità non è buona, non è affatto misericordiosa verso gli afflitti, non è caritatevole verso i veri poveri, non perdona ai propri Santi di essere stati tali nella Chiesa del passato…. e soprattutto, col suo perdonismo e senza l’abbandono del peccato, conduce molte anime all’inferno.
Veniamo ora alla conclusione di queste prime riflessioni, cercando di rispondere alla domanda posta come titolo: Resistenza sì: ma a chi e per fare cosa?
Abbiamo trattato solo alcuni punti per poter iniziare a capire a cosa dobbiamo, innanzi tutto, RESISTERE e – il contro chi – appare ora evidente: non contro le persone, ma contro le false dottrine. Quando facciamo i nomi delle persone che esprimono eresie non è per muovere battaglia contro la loro persona, ma CONTRO CIO’ CHE DI ERRATO DICONO! Il nostro dovere è difendere IL PENSIERO CATTOLICO che abbiamo ereditato dagli Apostoli, dai Padri e da TUTTA la Chiesa bimillenaria, difendere la vera cultura cristiana come ci ha insegnato il grande Patrono d’Europa, tanto per fare un esempio, san Benedetto. Chi, infatti, impara a conoscere l’insegnamento di questo grande Santo, comprenderà subito come certa cultura  – quale  il protestantesimo ieri e il suo liberalismo oggi – è all’opposto del vero pensiero Cristiano e della sua cultura a vantaggio dell’uomo.
RESISTERE, perciò, significa soprattutto PREGARE, facciamo più Visite al Santissimo, facciamo RIPARAZIONI, preghiamo il Rosario, divulghiamo Tridui e Novene… E STUDIARE, Ora et Labora… lavorare e studiare la nostra vera storia attraverso i Padri della Chiesa e tutti i suoi Santi e Dottori, imparare dal vero Catechismo e dal vero Magistero; significa così, per noi, CONVERTIRCI e vivere una vita coerente alla Verità. Un cattolico che afferma: io sono cattolico e sono contro l’aborto, ma se uno vuole abortire è libero di farlo, chi sono io per giudicare? è evidente che NON è cattolico, ma neppure un cristiano. Gesù lo ha insegnato bene: “Non giudicate secondo l’apparenza, ma GIUDICATE con giusto giudizio” (Gv.7,24) – vedi anche qui – L’APPARENZA è il giudizio soggettivo, alimentato dai sentimenti (nuova antropologia), gestito dalle emozioni e dalle opinioni; il GIUSTO GIUDIZIO invece è quel discernimento OGGETTIVO fondato sulla Legge divina, sulla legge naturale, insita proprio in tutti e Dieci i Comandamenti… un esempio che vale per tutto.
RESISTERE, perciò, ad una liquefazione della corretta dottrina a causa della quale poi, è evidente, subisce deformazione anche LA FEDE! I nuovi eretici Modernisti, attenzione, NON negano la fede, come abbiamo ben dimostrato, ma la sovvertono, la piegano ai nuovi paradigmi, la MODIFICANO… è perciò fondamentale che torniamo a meditare le parole di san Paolo contro “chiunque venga a predicarvi un vangelo DIVERSO da quello da noi predicato” (Gal.1), resistere contro chiunque venisse ad imporci un Vangelo diverso da quello tramandato a noi dagli Apostoli che troviamo nei Padri della Chiesa, nei Santi e in tutto il Magistero della Chiesa Cattolica.
Vi ricordate san Paolo, nella prima ai Corinti cap.1,10-17? ebbene egli ad un tratto afferma: Mi è stato segnalato infatti a vostro riguardo, fratelli, dalla gente di Cloe, che vi sono discordie tra voi. Mi riferisco al fatto che ciascuno di voi dice: «Io sono di Paolo», «Io invece sono di Apollo», «E io di Cefa», «E io di Cristo!». Cristo è stato forse diviso? Forse Paolo è stato crocifisso per voi, o è nel nome di Paolo che siete stati battezzati?……. ATTENZIONE, il brano è sovente usato dai Protestanti per affermare la loro negazione al PRIMATO PETRINO, all’obbedienza ai Vescovi e al Papa…. fatte perciò le dovute distinzioni insegnate a noi DAL CATECHISMO… è bene però rivalutare questa frase paolina contro coloro che ci accusano di essere “anti-bergogliani” e perciò anti-papisti, perchè vogliamo difendere QUEL VANGELO che abbiamo ricevuto dalla Chiesa…. capite bene? NOI NON siamo di un partito… non siamo di un gruppo, non siamo di un nuovo paradigma ad experimentum… non siamo stati battezzati nel nome di un papa o della chiesa di un papa o nel nome di un fondatore di una nuova dottrina… questo non significa abbandonare la BARCA perchè di Chiesa abbiamo SOLO questa che oggi è sbattuta dalle tempeste ed è offuscata dalle tenebre di una falsa dottrina….
Infine: perchè RESISTERE? in fondo mica ci conviene!!
La Resistenza alla quale siamo chiamati e che ci viene dal Battesimo e dalla Cresima che ci ha resi MILITANTI, MILITI DELLA VERA CHIESA nella Comunione dei Santi… è anche tempestata dalle TENTAZIONI. In una parola prendiamo il Libro di Giobbe e, leggendolo, ognuno di noi legga se stesso davanti a Dio!  La vera resistenza è perciò quel vivere vincendo e superando le proprie tentazioni che spesso ci inquietano e ci animano, tentando di portarci contro Dio e contro la santa Madre Chiesa. Resistenza ALLE RIBELLIONI interiori che avanzano spesso attraverso la personale SUPERBIA…. Resistere al proprio “io” imparando il vero Magistero della Chiesa e assumendo il vero pensiero cattolico che troviamo nel Catechismo e resistere così alle derive del nostro tempo.
Sia dunque chiaro: LA NOSTRA FEDE NON SI FONDA SUI PROGETTI DI UN PAPA  abbiamo avuto anche Papi santi nella storia, ma la nostra Fede si fonda sulla ROCCIA, quella professione di Fede a Gesù Cristo espressa da san Pietro, il primo Papa… è su questa professione che Gesù ha promesso la vittoria, il non prevarranno, non sui nostri sentimenti o sulle nostre opinioni, o su un papa regnante, o su progetti di chiesa variegati..
Perciò AMIAMO IL PAPA, ma nel modo in cui lo ha amato e lo ama Gesù: pregando per Lui, confermandolo nella Fede ma SGRIDANDOLO anche pubblicamente quando disse una cretinata:
«Lungi da me, satana! Perché tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini».(Mt.8,27-33) poco prima Gesù lo elogia e lo eleva al primato petrino, ma subito dopo lo rimprovera aspramente…. non gli toglie il primato e la “elezione”, ma non tace sulle parole espresse, perchè “tu non pensi secondo Dio, ma secondo gli uomini…”
Oggi “Pietro”, il suo successore (almeno fino a prova contraria, si legga qui), sta ragionando come gli uomini, sembra essersi piegato al mondo, parla del sociale senza la dottrina, parla in modo non adeguato del “popolo di Dio”, parla troppo di un Cristo umanizzato…. non per questo abbandoneremo “la Barca”… ma lavoreremo sodo come ci è chiesto dal Vangelo, confidando in Cristo Gesù – Capo del Corpo – e nella Vergine Santa – Madre della Chiesa che è misticamente anche la Sposa – , è la LORO vittoria che ci rende vittoriosi e ci dona la vera speranza, che non è l’ottimismo, ma la certezza di un Dio che non ci abbandonerà mai!
Resistere fino al promesso trionfo del Cuore Immacolato di Maria e perciò, consacrandoci ad Esso e militando con SERENITA’ e coerenza di vita, TESTIMONI DEL CRISTO INCONTRATO, senza disperazione o scoraggiamenti, certi della SUA vittoria, compiendo il nostro lavoro: Fede ed opere di carità insieme; Dottrina sociale della Chiesa insieme, senza separazione..
Laudetur Jesus Christus; Ave Maria

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