ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

mercoledì 19 settembre 2018

Fino alla prossima smentita?

Papa Francesco sdogana il sesso

Papa Francesco parla a Grenoble sul sesso


Con una delle sue famose giravolte il Papa spiazza di nuovo i fedeli cristiani.
Dice infatti a Grenoble,rispondendo alle domande dei giovani:
“La sessualità, il sesso, è un dono di Dio. Niente tabù. È un dono di Dio, un dono che il Signore ci dà. Ha due scopi: amarsi e generare vita. È una passione, è l’amore appassionato. Il vero amore è appassionato. L’amore fra un uomo e una donna, quando è appassionato, ti porta a dare la vita per sempre. Sempre. E a darla con il corpo e l’anima”.

Sicuramente un passo avanti notevole rispetto alla concezione che aveva la Chiesa del sesso solo in chiave procreativa, ma che comunque lascerà assai perplessi i tanti cattolici tradizionalisti e darà il via libera a nuove aspre critiche da parte dei conservatori che accusano Papa Francesco di cambiare la dottrina della Chiesa Cattolica con uscite estemporanee, non previste e non codificate in documenti ufficiali. Poi spesso il Papa è stato contraddittorio, ad esempio lo fu sui figli che mostrano segnali di omosessualità. Ne parlò in Irlanda durante l’incontro per la festa delle famiglie dicendo che il figlio gay deve essere accettato. Poi solo due ore dopo si rimangiò tutto in aereo davanti ai giornalisti dicendo l’esatto contrario e cioè che se si ha un bambino che mostra segnali di omosessualità deve essere chiamato lo psichiatra.
Ora questa uscita sul sesso carnale e non solo spirituale farà parlare molto, almeno fino alla prossima smentita.

Papa Francesco: il sesso è un dono di Dio

Lo ha detto durante un'udienza con giovani fedeli provenienti dalla Francia.
Lo segnala il portale Vatican News.
"La sessualità: il sesso è un dono di Dio. Nessun tabù. Questo è un dono del Signore. Ha due obiettivi: amare e dare nuova vita. È un amore appassionato, il vero amore è sempre così. L'amore tra un uomo e una donna, quando c'è passione, ti porta alla vita eterna."
Papa Francesco ha osservato che anche nella Bibbia c'è scritto che Dio ha creato l'uomo e la donna a sua immagine e somiglianza,ovvero non solo Adamo o solo Eva, ma entrambi insieme. Ha inoltre ricordato che Gesù ha detto: un uomo e una donna lasceranno la loro famiglia per amore, si uniranno e "diventeranno una sola persona, una sola persona e carne".
Tuttavia il Pontefice ha detto che esiste una falsa sessualità "separata dall'amore", che conduce al peccato e viene usata solo per il divertimento. Un esempio è l'industria pornografica.
La falsa sessualità, secondo il Papa, porta al degrado.
https://it.sputniknews.com/mondo/201809196517602-Vaticano-religione-sesso-amore-uomo-donna-cattolici-Papa-Francesco-giovani-porno-Bibbia-morale/


DIEGO FUSARO: PER L’AMORE E LA FAMIGLIA


Diego Fusaro e Il nuovo ordine erotico: elogio della famiglia, attacco alla “gendercrazia”, alla femminilizzazione dell’uomo e al pansessualismo voluto dal capitale
di Davide Turrini
Frammenti di un discorso amoroso all’epoca dell’individuo genderizzato, del plusgodimento, e del turbocapitalismo. Diego Fusaro aggiunge un ulteriore tassello alla lunga ed ampollosa esposizione del suo pensiero filosofico ne Il nuovo ordine erotico (Rizzoli). Con un sottotitolo – Elogio dell’amore e della famiglia – che promette scintille nel dibattito sull’etica contemporanea. Perché, diciamolo subito, a fare le spese di questo elogio del nucleo familiare come “sintesi dell’eros” è l’impianto culturale LGBT. Dialettica hegeliana esposta per 417 pagine; tesi, antitesi, sintesi attorno ad un assunto di base: tutto è divenuto merce, anche l’amore.
Il capitale ci signoreggia, ormai, nel tempo libero e nella malattia, nei sogni e nella veglia, nel divertimento e nel lutto, nella fantasia e nel raziocinio. Anche la dimensione dell’amore ne è stata conquistata”, spiega Fusaro sottolineando la creazione di un “nuovo ordine amoroso” che “per sua essenza, si pone come il raddoppiamento delle dinamiche della produzione e della circolazione delle merci”.
Non c’è nulla da fare. Lo spartiacque storico è il 1989, momento oltre il quale “il campo amoroso tende a essere disarticolato e ridefinito secondo i parametri specifici di quello economico” con la creazione di un “osceno modello unico” che “disciplina e mortifica insieme, nella misura in cui considera e tratta in maniera analoga, quasi fossero una identica realtà, scuole e aziende, ospedali e banche, investimenti finanziari e vite umane, progetti d’impresa e sogni di libertà, operazioni di Borsa e questioni sentimentali”. Consumi e costumi diventano sinonimi. Le relazioni sentimentali sono sostituite da “prestazioni occasionali” e dal “consumismo erotico”.
L’atto sessuale si fa identico all’atto del consumo. Il capitale, anzi il turbocapitalismo fusariano, non si ferma ideologicamente e concretamente di fronte a nulla. E per agire si è insinuato oltre il suo campo settoriale prima di tutto “distruggendo istanze comunitarie”, ovvero quello spazio sociale collettivamente inteso che si è costruito nel tempo, come baluardo anticapitalista, partendo dalla famiglia come “cellula etica originaria” e arrivando a sciogliere più solidi “vincoli di comunità”.
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Insomma l’amore come principio di verità e di senso duale che si scontra oggi con l’ “individuo monadico e astratto, isolato e senza legami”. Per riconoscere meglio la verità duale dell’eros, a sua volta “tensione duale donativa non permeata dalla logica dell’utile”, c’è perfino la citazione cinematografica d’antan del personaggio interpretato da Richard Gere in Pretty woman che soprassiede alla “rapacità individualistica” che rappresenta nel film e si dà “alla gratuità del nesso amoroso”. Ad ogni modo costruita questa base assiomatica, si vince facile gettandosi frontalmente contro l’universo mondo della flessibilità e del precariato lavorativo attuale (“capitalismo assoluto” a differenza del “capitalismo dialettico” dei primi del Novecento). Scontro roboante che Fusaro amplifica nei suoi neologismi altisonanti meritevoli sempre di un’occhiatina come “il pansessualismo liberalizzato e consumista per atomi gaudenti, gender fluid e senza legami a lungo termine del capitalismo assoluto”.
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la seconda parte del saggio di Fusaro diventa un vero e proprio j’accuse ai cascami culturali e legislativi di quella che il filosofo definisce la “gendercrazia” e della trasformazione dell’individuo in un “neutro indifferenziato”. “Secondo l’ortopedizzazione variamente proposta dai gender studies e dai pedagoghi dell’eroticamente corretto – scrive Fusaro – la società deve essere sessualmente neutra e unisex e, al tempo stesso, ipersessualizzata: neutra, giacché deve essere annullata la differenza tra il maschile e il femminile, a beneficio del soggetto unisex che si autodetermina secondo il proprio desiderio individualizzato di matrice panconsumistica; ipersessualizzata, perché la desacralizzazione del sesso e il suo affrancamento dalla vita etica familiare e dalla sua funzione procreativa lo inseriscono nei circuiti del plusgodimento”.
Insomma l’uomo “bionico postumano” cade nella trappola strutturata a priori dal capitale (“la Destra finanziaria del Denaro” alleata alla “Sinistra culturale del Costume”). Da un lato nell’uomo sarebbe stato inculcato il desiderio di “femminilizzazione” (“si depila completamente e fa uso di cosmetici, si reca dal parrucchiere e non più dal barbiere: a livello spesso inconscio, è animato dal desiderio dell’annullamento di ogni traccia rivelativa della sua mascolinità, vissuta come una colpa”); dall’altro l’attuale “individualismo femminista” vedrebbe la donna smarcarsi dal ruolo di madre per diventare un “atomo unisex imprenditore”. Con il risultato che sul piano dei costumi “la società dell’integralismo economico senza frontiere si deve strutturalmente fondare (…) sul fuorviante presupposto in accordo con il quale i due sessi sarebbero costituiti su misura per il medesimo lavoro flessibile, precario e reificato e sarebbero altresì portatori dei medesimi desideri consumistici indistinti”.
Dati questi presupposti gioco facile sparare a zero sui progressi emancipatori dell’odierno mondo LGBT. “Contrabbandando come diritti quelli che, in verità, sono desideri privati coerenti con la creazione antropologica dell’homo consumens, l’ideologia gender affida all’individuo la scelta dell’identità sessuale – afferma Fusaro – promette emancipazione e, in realtà, produce smarrimento, spaesamento, perdita dell’identità e sempre più intensa subordinazione dell’umano all’economico. Il genderismo dissolve il limite naturale custodito nella differenza sessuale e, in modo sinergico, esalta la scelta individualizzata del panconsumatore liberal-libertario che non conosce limiti, né misura”. Ne fanno così le spese scelte concrete dell’agire politico italiano contemporaneo come la maternità surrogata che altri non è, secondo il filosofo torinese, che l’utero in affitto.
(“L’ipocrisia del pensiero unico e l’astuzia della neolingua hanno scelto di chiamarla, con discrezione, «maternità surrogata» nel tentativo di occultare la mercificazione dell’umano – del corpo della donna e del nascituro ridotto ad articolo di commercio – come essenza di questa e di simili pratiche salutate come emancipative e progressiste”); Sex and the City come esempio di dissoluzione della famiglia contemporanea; e il supremo valore “riproduttivo” dell’eterosessualità rispetto alle “eccezioni” altre. Lasciamo quindi alle parole di Fusaro ogni spazio (im)possibile di senso politico: “Dall’esistenza dell’eterosessualità dipende il perpetuarsi della razza umana ed è in vista di questo fine che si spiega l’esistenza degli organi sessuali. Che, poi, possano essere utilizzati con piena legittimità per fini altri rispetto alla riproduzione avvalora quanto già si è sostenuto: ossia il fatto che gli orientamenti differenti rispetto all’eterosessualità esistono con piena naturalezza e debbono essere trattati come eccezioni degne del massimo rispetto sotto ogni profilo, senza che, tuttavia, ciò conduca in modo del tutto fuorviante a sostenere che l’eterosessualità sia anch’esso un orientamento tra i tanti”.
https://www.ilfattoquotidiano.it/2018/09/18/diego-fusaro-e-il-nuovo-ordine-erotico-elogio-della-famiglia-attacco-alla-gendercrazia-alla-femminilizzazione-delluomo-e-al-pansessualismo-voluto-dal-capitale/4633328/
https://www.maurizioblondet.it/diego-fusaro-per-lamore-e-la-famiglia/


La cerchia di Francesco voleva risparmiare i prelati molestatori gay - cardinale Müller


Il cardinale Gerhard Müller ha rivelato che alcuni nella cerchia papale [cioè Francesco stesso] lo accusarono di "eccessiva severità e di mancanza di pietà" quando, durante il suo mandato come Prefetto della Congregazione per la Dottrina della Fede, emetteva sentenze contro i sacerdoti colpevoli di molestie omosessuali.

Scrivendo su LifeSiteNews.com (18 settembre), Müller ha detto che il 20% dei casi finiva con una laicizzazione, mentre il resto riceveva punizioni diverse. Ma questo era "già troppo" per i confidenti di Francesco.

Müller ha fatto notare che le molestie omosessuali hanno radice nella laicità della morale e nella violazione ai Comandamenti divini [deviazioni rampanti dopo il Concilio Vaticano Secondo].

Foto: Gerhard Ludwig Müller, #newsUynjdqupcp
https://gloria.tv/article/HHTYPrUPNULr3FM81jpuu1vkC

ULTIMISSIME: Cardinale di Vienna Schönborn "benedice" unione gay

Il tristemente noto omosessuale austriaco e attivista gay Gery Keszler, 55, ha rivelato il 4 settembre che il cardinale di Vienna Christoph Schönborn, 73, "ha benedetto" il concubinaggio gay di Keszler.

Keszler è il fondatore del Ballo per la Vita di Vienna, il più grande evento di propaganda gay in Europa; è anche amico personale di Schönborn. Si incontrano regolarmente a cena.

Nel dicembre 2017, hanno organizzato insieme un evento di propaganda gay nella cattedrale di Vienna.

La rivelazione shock è stata fatta da Keszler durante una conversazione pubblica con il vescovo pro-gay Benno Elbs di Feldkirch, Austria. L'evento è stato organizzato dalla diocesi e pubblicato come video.

Keszler ha raccontato come Schönborn lo sia andato a trovare nella sua seconda casa a Güssing, Burgenland meridionale, il 15 agosto - festa dell'Assunta - a pranzo in presenza del concubino gay di Keszler. Güssing si trova a 160 km di strada da Vienna.

Secondo Keszler, Schönborn "ha reso grazie" e poi ha "subito benedetto" i due omosessuali impenitenti: "Per me è stato fantastico" ha aggiunto Keszler.

Dopo la "benedizione", hanno aperto una bottiglia di champagne, portata da un "intimo" di Schönborn.

Keszler ha detto di essere stato "felice, molto felice" della "benedizione" di Schönborn. Ha ammesso che questa rivelazione "è un po' un outing forzato" di Schönborn, "ma dato che l'ha fatto, sarà d'accordo che ne possa parlare".

La Chiesa considera l'omosessualità uno dei quattro peccati che gridano vendetta da Dio. L'omosessualità è quasi l'unica responsabile dell'attuale crisi di molestie e pedofilia nella Chiesa.

Foto: Gery Keszler, Christoph Schönborn, © Figlhaus Wien Akademie für Dialog und Evangelisation, CC BY-SA#newsZgxforzmrp

 it.news

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