Le lettere private e il buco della serratura
In questi giorni è andata in onda una nuova puntata dell'imbarbarimento generale che si sta sviluppando nel mondo dei media cattolici o presunti tali.
Sui giornali tedeschi sono stati pubblicati dei frammenti di lettere che Benedetto XVIavrebbe inviato ad un cardinale amico, individuato con il card. Brandmuller, nelle quali l'Emerito si rammaricava per le critiche sorte riguardo la sua rinuncia.
Il problema è che le lettere erano private e tali dovevano rimanere. Poiché dubitiamo che Benedetto volesse ancora una volta pubblicare i fatti suoi, è chiaro che qualcuno ha voluto imbastire l'operazione.
Subito quindi tutti i guardoni dell'ecumene hanno iniziato ad accapigliarsi sul significato di quelle lettere, fino a quando ne è stato pubblicato il testo integrale, che non riporta nei fatti nulla. Solo una conversazione privata.
Questo atteggiamento, questo continuo tentativo di tirare per la giacchetta una persona che ha deciso di tirarsi fuori dal dibattito per dedicarsi alla preghiera, tirando in ballo corrispondenza privata, strumentalizzandone il contenuto, è uncomportamento decisamente disonorevole. Oltre ad essere una violenza nei confronti del diretto interessato, dimostra che ormai regna sovrano un certo infantilismo ben poco virile.
Chi ha degli argomenti da esporre non dovrebbe cercare di farli avvalorare da nessuno. Dunque, ci ritroviamo da un lato vaticanisti che sui rispettivi giornali spergiuravano che "Benedetto ha preso le distanze dai critici di Francesco", bufala certo commovente ma infondata.
Dall'altro ci troviamo gente che fa l'analisi logica delle frasi di Benedetto, per capire se abbia proclamato l'eresia formale di Francesco, così poi gliela facciamo vedere noi alla neochiesabergoglianasodomitavaticanosecondistahhhh.
Insomma, è una pena infinita. Smettiamola di guardare Benedetto dal buco della serratura, dato che, come scritto da lui stesso tempo fa, "ha cose più importanti da fare". Se vogliamo fare i guardoni, a Milano c'è la Settimana della Moda. Di modelle da guardare di soppiatto ce n'è. Sempre che le donne piacciano ancora.
Sui giornali tedeschi sono stati pubblicati dei frammenti di lettere che Benedetto XVIavrebbe inviato ad un cardinale amico, individuato con il card. Brandmuller, nelle quali l'Emerito si rammaricava per le critiche sorte riguardo la sua rinuncia.
Il problema è che le lettere erano private e tali dovevano rimanere. Poiché dubitiamo che Benedetto volesse ancora una volta pubblicare i fatti suoi, è chiaro che qualcuno ha voluto imbastire l'operazione.
Subito quindi tutti i guardoni dell'ecumene hanno iniziato ad accapigliarsi sul significato di quelle lettere, fino a quando ne è stato pubblicato il testo integrale, che non riporta nei fatti nulla. Solo una conversazione privata.
Questo atteggiamento, questo continuo tentativo di tirare per la giacchetta una persona che ha deciso di tirarsi fuori dal dibattito per dedicarsi alla preghiera, tirando in ballo corrispondenza privata, strumentalizzandone il contenuto, è uncomportamento decisamente disonorevole. Oltre ad essere una violenza nei confronti del diretto interessato, dimostra che ormai regna sovrano un certo infantilismo ben poco virile.
Chi ha degli argomenti da esporre non dovrebbe cercare di farli avvalorare da nessuno. Dunque, ci ritroviamo da un lato vaticanisti che sui rispettivi giornali spergiuravano che "Benedetto ha preso le distanze dai critici di Francesco", bufala certo commovente ma infondata.
Dall'altro ci troviamo gente che fa l'analisi logica delle frasi di Benedetto, per capire se abbia proclamato l'eresia formale di Francesco, così poi gliela facciamo vedere noi alla neochiesabergoglianasodomitavaticanosecondistahhhh.
Insomma, è una pena infinita. Smettiamola di guardare Benedetto dal buco della serratura, dato che, come scritto da lui stesso tempo fa, "ha cose più importanti da fare". Se vogliamo fare i guardoni, a Milano c'è la Settimana della Moda. Di modelle da guardare di soppiatto ce n'è. Sempre che le donne piacciano ancora.
di Francesco Filipazzi
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