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lunedì 8 ottobre 2018

Gaslighting

Papa Francesco ti sta sottoponendo a Gaslighting. Questa è una forma di abuso spirituale

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“Gaslighting”[2], scrive il Dr. Stephanie Sarkis su Psychology Today, “è una tattica in cui una persona o un’entità, per acquistare maggiore potere, ti fa dubitare della tua realtà. Funziona molto meglio di quanto si possa pensare. Chiunque è suscettibile al gaslighting ed è una tecnica comune di abusatori, dittatori, narcisisti e capi di un culto”.
Per quanti solo di recente si sono resi conto dell’allarmante dissonanza cognitiva nel pontificato di Papa Francesco, l’articolo di Sarkis, “11 segni d’allarme di gaslighting”,[3]offre alcune preziose informazioni su ciò a cui i cattolici di tutto il mondo sono stati sottoposti dal Vaticano, spesso rimanendone completamente inconsapevoli.

I gaslighters, spiega Sarkis, raccontano sfacciate bugie. Negano ciò che hanno detto, anche se è evidente che lo hanno fatto. Usano cose che ti stanno a cuore per farci leva. Conducono una campagna di manipolazione a lungo termine che nel tempo distrugge le loro vittime. Dicono una cosa e ne fanno un’altra. Usano il rinforzo positivo, dicendo cose su cui concordi, o che ti fanno sentire bene,[4]per ingannarti a pensare “che non sono così male” e dubitare della tua stessa percezione. Intenzionalmente usano la confusione per sradicare il tuo “senso di stabilità” così che “costantemente dubiterai di tutto”. Pianificano la loro cattiva condotta contro di te. Formano delle alleanze tra persone contro di te, sia reali che immaginarie, e le usano per isolarti. Respingono le loro vittime come “pazze” per danneggiarne la credibilità quando denunciano l’abuso. E accusano altri di mentire per essere la fonte della “verità”.
Con questi segni d’allarme in mente, andiamo a guardare i più recenti esempi di gaslighting papale. Abbiamo già esaminato[5]come di recente il papa abbia martellato con l’idea che i suoi critici, particolarmente nella sua gestione degli abusi sessuali tra il clero, sono in lega con satana, il “grande accusatore”, e che lui e i suoi compagni vescovi complici sono innocenti e perseguitati come Cristo. Oggi, in un discorso tenuto in Estonia, il papa è andato oltre dicendo[6]che i giovani “Si sentono oltraggiati quando non vedono una chiara condanna degli scandali sessuali ed economici”.
Una chiara condanna? Chi è nella migliore posizione per realizzarla? Chi è la persona di più alta autorità che è stata accusata di complicità nella copertura degli abusi? Chi è quello che ha detto “Su questo non dirò una parola”?[7]
Ma aspettate, c’è di più:
Francesco ha parlato il 25 settembre dopo aver ascoltato le testimonianze di diversi giovani estoni. Ha detto loro che i giovani hanno la capacità di dire agli adulti quando ignorano “una realtà che esiste già“.
“Alcuni di voi … hanno il coraggio di dire: ‘Non vedi che nessuno ti sta ascoltando più o crede a quello che hai da dire?'”, Ha detto il pontefice.
“Dobbiamo … essere convertiti, per renderci conto che per essere al vostro fianco abbiamo bisogno di ribaltare molte situazioni che, alla fine, vi tengono lontano”, ha detto.
Nessuno sta più ad ascoltare ciò che il papa ha da dire perché egli ha perso ogni credibilità morale. Nessuno gli crede più perché è un bugiardo che dice un giorno una cosa e il suo opposto il giorno dopo. Siamo tenuti a distanza perché abbiamo la netta impressione che egli disprezzi la fede che abbiamo cara e che farà o dirà qualsiasi cosa per conservare il potere giusto il tempo per distruggere la fede.
E qui egli viene ancora una volta ad offrire “rinforzo positivo” nel suo messaggio di oggi, dicendo esattamente ciò che la gente che lo ascolta percepisce come se ne avesse a cuore, cercando di convincerli che lui non è parte del problema. Questo, scrive Sarkis, “è un tentativo calcolato di mandarti fuori di testa, e di nuovo di mettere in dubbio la tua realtà”.
Dalla letteragate[8](si riferisce alla lettera di papa Benedetto XVI a mons. Viganò risultata essere stata diffusa ai media in maniera artefatta e incompleta in modo da stravolgerne il senso senza che ne sia derivato una dura condanna del responsabile da parte del pontefice n.d.r.), alla strategia con Scalfari,[9]a una pressoché costante auto-contraddizione,[10]fino alla modifica o alterata traduzione intenzionale dei commenti papali dopo il fatto per renderli più accettabili[11]e attraverso il frequente e deliberato esercizio della regola di Perón,[12]è diventato innegabilmente chiaro che questo è diventato un Vaticano di cui non si può avere fiducia.[13]
Ma per i cattolici, il Vaticano, e in particolare la persona del papa, è l’unica cosa al mondo di cui dovremmo essere maggiormente in grado di fidarci. Questo è probabilmente il pezzetto più schiacciante di gaslighting in questo intero fiasco. Sarkis scrive che i gaslighters “sanno che la confusione indebolisce le persone”:
I gaslighters sanno che alle persone piace avere un senso di stabilità e normalità. Il loro obiettivo è sradicarlo e farti costantemente dubitare di tutto. E la naturale tendenza degli umani è quella di rivolgersi alla persona o all’entitàche ti aiuterà a sentirti più stabile – e questo è il gaslighter.
Ora che conosci i segnali di pericolo, fai ad essi attenzione. La tua filiale devozione al papato non significa che devi sopportare in silenzio l’abuso dell’uomo che dovrebbe essere il tuo padre spirituale. Alzati in piedi, parla apertamente e respingi.
di Steve Skojec[1]


[1]L’autore, sposato e padre di 7 figli, è un commentatore con un baccalaureato in teologia e comunicazione, direttore esecutivo di One Peter Five. L‘Articolo originale è liberamente consultabile al seguente link: https://onepeterfive.com/pope-francis-is-gaslighting-you-thats-a-form-of-spiritual-abuseu
[2]Gaslighting è un’espressione che deriva da un’opera teatrale del 1938, “Gas light” (Luci a gas, inizialmente nota come Angel Street negli Stati Uniti), e dagli adattamenti cinematografici di Alfred Hitchcock “Rebecca, la prima moglie” del 1940 e “Angoscia”, uscito in Italia nel 1944, in cui un marito cerca di portare la propria moglie alla pazzia manipolando intenzionalmente una serie di elementi dell’ambiente per poi convincerla che si sbaglia o si ricorda male quando lei nota i cambiamenti. Il titolo origina dal minimo affievolimento delle luci a gas notato dalla moglie, ma che il marito, che ne è l’autore, insiste essere solo frutto dell’immaginazione di lei. n.d.r.
[3]https://www.psychologytoday.com/us/blog/here-there-and-everywhere/201701/11-warning-signs-gaslighting
[4]http://catholicherald.co.uk/news/2018/03/15/pope-francis-if-you-are-in-a-state-of-mortal-sin-you-cannot-receive-communion/
[5]https://onepeterfive.com/revealing-the-great-accuser-pope-francis-fires-back-at-crictics-despite-pledge-of-silence/
[6]https://www.ncronline.org/news/accountability/francis-young-people-outraged-catholic-church-over-sexual-abuse
[7]https://onepeterfive.com/pope-refuses-to-answer-questions-about-vigano-accusations-as-another-former-vatican-diplomat-confirms-the-report/
[8]https://onepeterfive.com/benedict-lettergate-offers-a-glimpse-of-a-papacy-on-the-ropes/
[9]https://onepeterfive.com/did-francis-deny-hell-exists-vatican-plays-another-shell-game-with-the-truth/
[10]https://onepeterfive.com/the-vaticans-communications-strategy-is-no-accident/
[11]https://onepeterfive.com/lies-unbecoming-vicar-christ-surrogates/
[12]https://onepeterfive.com/the-peron-rule/(Si riferisce ad un aneddoto riportato da Henry Sire nel suo libro “The dictator pope”. La storia racconta che Perón, nei suoi giorni di gloria, una volta propose d’introdurre un nipote nei misteri della politica. Per prima cosa portò il giovane con sé quando ricevette una delegazione di comunisti; dopo aver ascoltato le loro opinioni, disse loro: “Avete ragione”. Il giorno dopo ricevette una delegazione di fascisti e di nuovo rispose ai loro argomenti, “Avete perfettamente ragione.” Poi domandò a suo nipote cosa pensasse e il giovane disse: “Hai parlato con due gruppi con opinioni diametralmente opposte e hai detto a entrambi che sei d’accordo con loro. Questo è assolutamente inaccettabile. “Perón rispose:” Hai ragione anche tu”.)

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