ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 27 ottobre 2018

Il futuro Pontefice christian rap?

TAGLE FUTURO PAPA RAPPER? TARQUINIO E STAINO. MASSACRO SU FB. CATTEDRALE DI VIENNA, MOSTRA SEMI-PORNO

Avevate nostalgia di un bel Bestiario clericale, vero? Ed eccolo qua per voi. In realtà già nelle scorse settimane ci sarebbe stato materiale adeguato, ma purtroppo c’erano argomenti più seri da trattare, e come sapete cerco di non farmi trascinare dall’entusiasmo per il lavoro, e di non moltiplicare i post sul blog. Ma ogni tanto un Bestiario ci vuole. E cominciamo allora da quello che per qualcuno potrebbe essere il futuro Pontefice. Parliamo del cardinale di Manila, Tagle, e ve lo offriamo in versione christian rap. Guardate e commentate, se volete…

Un possibile futuro papa rapper? Eccolo a voi!




Cardinal Tagle has found himself ‘young’ when with young people.
This is his message for as is drawing to a close.

Una cappella particolare a Salamanca. Premiata.

Questa invece è una notizia che viene da Salamanca, e quella che vedete è una cappella. Dalla rivista dei gesuiti spagnoli apprendiamo che l’Associazione Fede e Forma, con sede a Washington e che gode dell’appoggio del Vaticano, ha assegnato alla Cappella dell’Incontro, a Salamanca, il premio al miglior spazio religioso dell’anno 2018. La giuria ha apprezzato in particolare l’unione fra architettura e teologia. La nuova cappella, collocata nel pianterreno del Centro di Spiritualità Sant’Ignazio, che i gesuiti gestiscono in città. La cappella è ispirata alla Tenda dell’Esodo (Mosè portò la Tenda e la piantò fuori del campo, e la chiamò Tenda dell’Incontro). Vuole essere, spiega la rivista dei gesuiti, un luogo di silenzio e di orazione per incontrarsi con Dio. Cerca la semplicità – spiega la rivista – con un gioco di luci e stoffe in cui spicca il tabernacolo. La cappella dispone anche d codice Q che permette di condividere preghiere e esperienze tramite una pagina web. La cappella è nata dal desiderio di creare nuovi spazi per il silenzio e la preghiera, uno spazio vuoto e nudo in un mondo in cui c’è una valanga di immagini e stimoli.

Presbiterio della cattedrale di Vienna. Una mostra edificante. Portate i bambini, mi raccomando.


E naturalmente non poteva mancare nel nostro Bestiario la diocesi di Vienna, guidata dal cardinale Christoph Schönborn, di cui Stilum Curiae si è dovuto occupare più volte nel recente passato. Abbiamo dovuto lasciare passare l’episodio della cattedrale di Santo Stefano trasformata in una gigantesca discoteca. Ma quello che vi offriamo pare ancora più interessante. Ringraziamo gli amici di Gloria TV.
Una mostra fotografica in corso nel presbiterio della Cattedrale di Vienna esibisce una fotografia osé di una modella in topless che copre l’addome nudo con un abito, in un chiaro richiamo alla Pietà michelangiolesca.
La mostra è aperta anche ai bambini. Si chiama: “Pietà, la prima luce nella tomba di pietra: un essere umano!”. Una didascalia recita: “Immagini esplosive servono a comunicare il messaggio senza precedenti della resurrezione.”
Il presbiterio è un enorme edificio storico nelle immediate vicinanze della Cattedrale; include una cappella, una biblioteca, refettori e uffici di organizzazioni Cattoliche e diversi appartamenti per sacerdoti.
Un secondo articolo a luci rosse nella mostra si chiama “Occidente incontra Oriente – Angelo custode bacia Sfinge”. Mostra una fornicazione omosessuale tra due modelle.
La fotografia è stata premiata dalla diocesi di Graz (Austria) ed esposta per più di un mese nella Cattedrale di Graz.
Per cui oltre a Vienna anche la cattedrale di Graz è stata coinvolta in questo evento istruttivo ed edificante….

Staino, Tarquinio, Avvenire e i commenti su facebook.

E adesso permetteteci di colmare una lacuna. E cioè le dimissioni di Staino dal quotidiano Avvenire. So che Avvenire ha pubblicato qualche lettera di commento – in maggioranza di appoggio a Staino. Per curiosità siamo andati a vedere il profilo Facebook di Avvenire, e abbiamo trovato un po’ di commenti. Leggeteli, dopo la lettera di Staino e la risposta di Tarquinio. Dicono cose interessanti.
Caro direttore,
non te la prendere troppo: ci abbiamo provato. È stato bellissimo trovarmi sulle pagine del tuo giornale, in mezzo ai tanti articoli che ogni giorno ci parlano delle sofferenze del mondo, delle lotte degli umili contro l’infamia, lo sfruttamento e l’ingiustizia. Un giornale attento alle grida di dolore che si levano dalle parti più lontane e nascoste del mondo e che, per questo, troppo spesso vengono dimenticate.
Certo il mio Jesus non risponde completamente ai canoni tradizionali: suona il basso, legge “internazionale” e ha la mamma ancora giovane che forse vede su Netflix qualche serial di troppo, ma, nelle mie intenzioni, mantiene tutta la carica rivoluzionaria contenuta nel messaggio evangelico. Per questo mi piaceva, da non credente, essere al fianco di quel grande rinnovamento che osserviamo oggi nella chiesa cattolica guidata da Francesco. Non pensavo assolutamente che qualcuno potesse prenderla così male anche se so benissimo che la satira e il fumetto, con la loro ironica ambiguità, possono facilmente risultare poco comprensibili da chi, per età e formazione, non è abituato a frequentarli. Le prime lettere e i primi messaggi arrivati anche a me non lasciavano promettere bene, ma speravo fossero sparute figure rancorose che si trovano sempre dentro ogni comunità. Uno di questi messaggi, nella sua cattiveria mi ha fatto anche sorridere: «aspetto il giorno», mi diceva, «di vederla bruciare nelle Fiamme dell’inferno accanto a quell’attorucolo che oggi siede sul seggio di San Pietro». Ovviamente non ho battuto ciglio e sono andato avanti sorretto dalla tua amicizia e dalla stima che mi hai sempre dimostrato.
Ma adesso è troppo. Adesso le voci dissonanti, a volte al limite della volgarità sono troppe ed investono, sfruttando strumentalmente il mio lavoro, la tua figura, il valore del giornale da te diretto, fino, oserei dire a colui che oggi guida il mondo cattolico. È chiaro che in questa situazione è ben difficile lavorare: prendere la matita in mano sapendo bene che qualunque cosa io disegni verrà passata sotto microscopio alla ricerca di punti o sfumature che possano esser letti come offensivi o blasfemi, fa sì che venga a mancare quella serenità di fondo che permette di far incontrare il sorriso fraterno laico con un sorriso fraterno cattolico.
Per questo, caro Marco, è forse meglio chiudere qui o se vogliamo essere ottimisti, sospendere qui la nostra esperienza comune.
Un augurio di buon lavoro e un abbraccio forte a te e ai lettori che mi hanno seguito con affetto e curiosità fino a oggi,
Sergio Staino
Caro Sergio,
quando abbiamo avviato questa collaborazione, giusto un anno fa, pensavo a tutto meno che a metterti in una condizione che ti avrebbe tolto serenità… E invece è andata in questo modo. Ti ringrazio per la tua schiettezza e il tuo rigore morale. E mi dispiace, mi dispiace davvero. Così come mi dispiace che altre persone, turbate e in qualche caso eccitate anche solo dall’idea di un «ateo che disegna per “Avvenire”», abbiano perso la loro serenità fino a concepire e scrivere invettive come quella che citi. Anche passandosi parola. Terribile, ma purtroppo per me non sorprendente. Proprio come la lente da microscopio ostile che hai sentito addosso, soprattutto per dimostrare che “Staino deride Gesù”, sebbene il “tuo” Jesus abbia fatto e faccia pensare e sorridere in modo dolce o amaro sulla vita, sulle ingiustizie, sul prezzo dell’amore per la verità, sulle scelte dei potenti, e mai sia oggetto e vittima di sberleffo, come fu fin sulla croce… Sappi, però, che non somigliano, quelle parole arse e brucianti, ai pensieri e alle parole di tanti cattolici accanto ai quali io cammino dentro le pagine di questo giornale “uguale e speciale”, ma prima ancora, e ormai da una vita, nella Chiesa e sulle strade del mondo. Strade che non sono solo nostre e lungo le quali incontriamo e affianchiamo donne e uomini che vengono da altre direzioni, ma hanno voglia di parlare la stessa lingua, di riconoscere il bene, di capirsi e di appassionarsi insieme per l’umanità e soprattutto per i più poveri e i più piccoli. Ognuno porta la luce che ha, e accende quella che trova o che gli viene donata lungo il cammino. Tu sei così.
Grazie, caro Sergio, per le parole che riservi ai nostri lettori e al nostro lavoro. Grazie per la limpida preoccupazione per il nostro Papa. Grazie per il tuo abbraccio di saluto in forma di “striscia”. Lo ricambio con altrettanta forza, perché so che non resterai svenuto… Diranno che ora sei senza avvenire, ma non è vero.

  • Annalisa Boschini Non è corretto accomunare chi non gradisce non la satira ma il modo disgustoso di rendere ridicolo Gesù Cristo con chi critica il Papa. Lettera a più livelli. Staino non ha bisogno di queste strategie di fuga sotto il gonnone di Papa Francesco in nome di chi insulta il Papa. Staino non è il Papa. Anzi, a proposito della pessima satira francese è stato proprio papa Francesco ad ammettere il “pugno in faccia” se con la satira ci offendono la mamma. Sappia incassare un sonoro fallimento con caduta di stile conclusivo. Un “scusate, stavolta ho esagerato” sarebbe stato più credibile e dignitoso persino per un ateo. E lei, carissimo direttore, avrebbe dovuto prevedere in anticipo il “disgusto” che certa satira (a che scopo?) avrebbe generato. O forse, è proprio questa la strategia: far passare chi sputa per lo sputato. Faccia ironia altrove. I lettori non sono “oggetti” passivi di un contenuto . Ma forse lo sapete fin troppo bene.. Dunque, alla fine, Staino si è preso il pugno in faccia che Papa Francesco ammette e giustifica. Non lascia lettori in lacrime. Anzi.
  • Gigi Donati Gli integralisti, osservanti scrupolosi che vedono la pagliuzza nell’occhio altrui, ma non vedono la trave che acceca il proprio occhio. Che delusione del nostro cattolicesimo ancora fermo a prima del Concilio Vaticano ll.
  • Vincenzo Derobertis Caro Direttore, la vignetta della scorsa settimana aveva oggettivamente superato il limite. Non è la caricatura di Gesù ciò che si attende da un giornale cattolico, men che meno per fare propaganda politica. Forse, prima di liquidare il dispiacere, a volte il dolore, provato da molti nel vedere quelle vignette (e che è ben lontano dalle sguaiate offese a Staino e al Papa che quel lettore avrebbe inviato), dovrebbe riflettere. Il vecchio adagio che recita “Scherza con i fanti ma lascia stare i santi”, ben lungi dall’essere bigottismo, è antica saggezza popolare che aveva ben presente la sacralità di certi argomenti e la custodiva gelosamente come tesoro prezioso. La si recuperi, a maggior ragione in un giornale espressione della CEI.
  • Romana Passante Le vignette non mi facevano sorridere, non mi facevano pensare, non mi facevano fare autocritica. Mi ferivano, e basta.
  • Attilio Negrini Marco Tarquinio, il responsabile non è Staino che sappiamo bene di che area sia, il responsabile sei TU. Credo che le prossime dovute dimissioni debbano per forza (e per coerenza) essere quelle di Marco Tarquinio.
  • Stefania Lanzi Gentile direttore il problema è lei, che farebbe meglio a riconsegnare il giornale e seguire il suo caro amico.
  • Gianluigi Veronesi Ora attendiamo altre dimissioni.
  • Luciano Dibattista Il concetto della “Chiesa in uscita” è stato ancora una volta manipolato e distorto. D’altronde lo si fa dai tempi immediatamente successivi al Concilio Vaticano II. La Chiesa non è in uscita dal Magistero e dalla Tradizione della Chiesa ma è andare incontro agli ultimi per (ri)portarli a Cristo. Se non vedete nulla di male nelle vignette di Staino allora c’è davvero un forte problema di discernimento. E tutto giustificato in nome di una satira che non è altro che la maschera della cattiveria umana.
  • Cesare Fanfani Ma per favore, per favore davvero, in un mondo così desacralizzato, vogliamo ritornare al rispetto sacro e inviolabile per nostro Signore Gesù Cristo perlomeno? Almeno voi, si almeno voi visto che tutti i giornali attaccano Dio, la chiesa e la morale cristiana! Riservate la satira ai politici!
  • Luigi Pietro Musicò Insomma,Gesù,Maria,il Nostro Dio e tutto Quello in Cui crediamo devono essere sempre oggetto di sberleffo altrimenti non siamo “simpatici”? Ma che ragionamento è?
  • Chiara Sanmori Caro Avvenire, far passare queste dimissioni come una colpa dei cattolici oscurantisti che non capiscono niente del Pontificato di papa Francesco, non è un comodo alibi? Se così tanto hanno dato fastidio certe vignette, soprattutto l’ultima, non sarà perché esse erano oggettivamente sgradevoli e quasi blasfeme?
  • Luigino Daricco Caro direttore le dico che non solo noi laici cattolici non condividiamo la sua linea politica,ma se potessero esprimersi chi ha giurato obbedienza lei non resterebbe direttore nemmeno più un secondo e forse pure al VATICANO ci sarebbero dei grossi cambiamenti. Ascolti e con meno superbia tragga conclusioni.
  • Nicola Ostrogovich Egregio direttore, accanto agli imbecilli da social che dicono frasi come quella orribile citata nell’articolo riguardo a fiamme dell’inferno per Staino e per il Papa, tenga per cortesia presente che vi è lo sgomento di tanti cattolici moderati nell’osservare allibiti il pappone cultural-religioso che molti uomini di Chiesa non di secondo piano, e purtroppo spesso Avvenire a ruota, stanno alimentando. Si, certamente c’è tanta violenza verbale ed astio, ma anche molta gente pacatamente stufa di veder mettere un po’ tutto sullo stesso piano: Fede, “bei sentimenti”, diritti civili veri o presunti, vere o false “storie di vita vissuta” con moralina annessa. Ricordo di averla vista anni fa in prima fila in un video di una conferenza di Giovanni Lindo Ferretti. Ecco, ricordi cosa diceva lui del momento in cui abbandonò la Chiesa da ragazzo: inizio ad andare alle prime messe beat, poi ad un certo punto si disse che tanto valeva andare ai concerti dei Nomadi. Incontriamoci con tutti, Staino compreso, mantenendo però la nostra identià, senza far finta che essere tutti poveri uomini con pari dignità davanti al Signore voglia dire che va un po’ bene tutto: l’ateo ex(?)comunista o il cattolico fedele al Magistero. L’alibi delle bestie da social non deve nascondere la Verità, senza la quale potremo stare pure simpatici a tutti, ma non conquisteremo il cuore di nessuno.
  • Luciano Dibattista Vi prego, andate sul profilo di Sergio Staino e ditemi che il suo non era un uso strumentale del giornale dei Vescovi per portare avanti il suo credo politico. Solo le ultime tre strisce parlano 1) di Salvini che rende indemoniati, 2) del sindaco di Riace come esempio di carità e 3) di Di Maio ammonito da Gesù per il reddito di cittadinanza. A parte il merito delle vignette, anche il metodo è assolutamente inappropriato. Ma davvero pensate che tutto questo venga da Dio? E non parliamo di tutte le volte che la figura di Gesù viene ridicolizzata. È lo stesso stile usato da un altro famoso vignettista, di cui non dirò il nome, che riempie le diocesi della zona con vignette blasfeme. Lo chiedo ancora, questo viene da Dio?
  • Maria Bianchi Tra le vignette insulse e politicizzate ed articoletto che mira solo incensare il kompagno Staino (mente aperta, contrapposta ai bigottoni bacchettoni oscurantisti) mi viene da pensare che non prendete sul serio né la fede cattolica, che dovreste tutelare e non vituperare, né tanto meno la fede dei semplici. Non so perché ma mi sembra che qua si miri in realtà ad estirpare la fede nei cuori, anziché rafforzarla. Quella famosa lista Pecorelli mi fa tanto pensare… oltre al famoso e sciagurato compromesso storico.
  • Luigi Pertici leggo commenti … che … vabbè, inutile parlarne …mi chiedo solo se questi hanno una vaga, solamente vaga, idea di cosa significhi essere cristiani … mah ..gente che confonde il cristianesimo con una religione è già grave, ma che pensa il suo “cattolicesimo” in termini politici è proprio fuori dal mondo, sarebbe meglio che si “convertissero” all’islam, almeno sarebbero coerenti con la loro religione …Al suo posto potreste prendere Vauro ..
  • Alim Ortazzi Ma è così difficile fare un giornale Cattolico? Ultimamente Avvenire è la brutta copia dell’Unità. È così difficile prendere il meglio e il buono della Chiesa e raccontarlo ai propri lettori? È così difficile condividere le opere che i cristiani svolgono nel mondo? È così difficile farlo senza la tentazione di immischiarsi nell’omologazione dilagante? Vescovi ! Dove siete? Guidate il vostro popolo!
  • Paolo Delprato Lettera patetica e replica ancor peggiore. L’ultima striscia era intrisa di politica della più becera. Niente a che fare con la Chiesa in uscita. Fatevi servi della verità, non padroni.
  • Luca Poli No amici, non ci siamo: non si può chiuderla prendendosela con gli zoticoni che non capiscono la satira: le ultime vignette di Staino non erano satira perchè la satira dovrebbe almeno far sorridere. La risposta del Direttore, che cita soltanto i post più estremi, è ancora peggio. Perchè non ci raccontate la verità di ciò che è veramente accaduto? Perchè non un minimo di riflessione critica a partire dai molti, anche comprensibilmente scandalizzati, che hanno circostanziato le proprie critiche? Permettetemi: questo è lo “stile” di certo intellettualismo di stampo progressista: cosa ha a che fare con la Chiesa Cattolica? Cosa ha a che fare con il ruolo che un quotidiano cattolico dovrebbe avere? Non capisco, forse sono semplicemente uno di quegli zoticoni di cui sopra per i quali non c’è né spazio, né attenzione, né possibilità di redenzione.

    Oggi è il 63° giorno in cui il Pontefice regnante non ha, ancora, risposto.

    “Quando ha saputo che McCarrick era un uomo perverso, un predatore omosessuale seriale?”

    “È vero, o non è vero, che mons. Viganò lo ha avvertito il 23 giugno 2013?”

    Joseph Fessio, sj: “Sia un uomo. Si alzi in piedi e risponda”.

Marco Tosatti

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