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mercoledì 28 novembre 2018

Il sacrestano di Soros.

PAPA FRANCESCO CONTRO L’EUROPA


Il vicario di Cristo si comporta in realtà come il sacrestano di Soros.

In questa seria congiuntura storica, noi europei sappiamo già chi sono i nostri veri amici e i nostri nemici dichiarati. Ogni volta che papa Francesco apre la bocca sulla questione dell’immigrazione, chiarisce tutti i dubbi sul fatto che questa Chiesa è più parte del problema piuttosto che della soluzione. Inoltre, possiamo affermare che il Vaticano è la causa  e il principio di questo problema.

L’Europa è vittima di una grave crisi migratoria. Migliaia e migliaia di immigrati, per lo più musulmani, arrivano ogni giorno ai nostri confini e alle spiagge per beneficiare dei diritti e dei privilegi degli europei, senza chiedere in cambio l’adempimento di qualsiasi dovere.
Abbiamo il diritto di negare l’accesso, un ingresso che non chiedono  piacevolmente, ma che forzano con violenza più volte, perché i nostri antenati non hanno combattuto per secoli per il nostro continente  per ormai dover cedere a una cattiva coscienza imposta da falsari morali che seguono un ordine del giorno della politicacompletamente estranea agli interessi dei popoli europei, e impostori senza scrupoli che cercano di trarre profitto con l’ alibi della solidarietà e l’umanitarismo.
Vediamo come i paesi arabi stanno attenti a non accogliere quegli immigrati e “rifugiati” che sono della loro religione e cultura. Le monarchie petrolifere del Golfo, che i nostri governi considerano alleati e amici, si rifiutano sistematicamente di aprire le porte a questi immigrati e “rifugiati”, che, altrimenti, sanno molto bene cosa aspettarsi con i loro “fratelli” e non possono avvicinare quei confini.
In questo contesto, le continue dichiarazioni di Papa Francesco a favore dell’immigrazione e le frontiere aperte dell’Europa sono così tante provocazioni contro la maggioranza dell’opinione pubblica degli europei che si sentono sempre più minacciati e aggrediti da questa inarrestabile invasione che subiscono. L’interferenza Papa nelle questioni vitali delle popolazioni europee, nello stesso tempo in cui i loro governi sembrano moralmente disarmati nel far valere i loro confini, risulta  inaccettabile.
E ‘certamente un peccato che ci siano persone che devono lasciare il loro paese e  a volte mettere in pericolo la loro vita, ma questo non deve in alcun modo servire da giustificazione per la violenza che si tramuta  nella continua aggressione ai nostri confini, l’aggressione intollerabile contro gli europei che soffrono nella carne questa invasione.
I denominati rifugiati sono, nella stragrande maggioranza dei casi, i migranti economici che approfittano delle circostanze di stabilirsi “nel modo più duro” in una Europa  troppo generoso per loro .
È anche perfettamente legittimo assistere il naufrago, poiché è un dovere morale elementare. Ciò che non è ammissibile è organizzare il trasferimento di invasori imbarcati quasi a piedi del molo per inondare il continente europeo e distruggere le nostre società e 3000 anni di civiltà europea. La storia di “coloro che sono stati salvati” nel mare è una colossale truffa morale e un ricatto emotivo permanenterivolto a una popolazione europea manipolata fino alla nausea, così che abbandona ogni tentazione di resistenza e di opposizione all’invasione che soffre. Devono già essere prese misure dissuasive di grande fermezza per indicare chiaramente ai “rifugiati”, se raggiungono le nostre coste, che il viaggio di andata sarà immediatamente seguito da un viaggio di ritorno nei loro luoghi di partenza.
Il Papa dovrebbe dire a quegli immigrati di rimanere a casa e combattere nella propria terra, come fanno gli altri. Dovrebbe invitare i governi europei ad avere il coraggio di dire “No!” E non a pervertire le regole dell’ospitalità e trasformarle in regole di benessere.
La vera ospitalità è quella dei Feaci con Ulisse. Dopo averlo soccorso per essere stato naufragato, i Feaci costruirono una nave e permisero all’eroe di proseguire sulla sua strada per Itaca, la sua isola natale. Oggi la buona politica è quella di pacificare la situazione sul terreno, come fanno i russi in Siria, per consentire a tutti questi migranti di tornare alle loro case. In nessun caso la soluzione dovrebbe essere quella di dare a tutti questi diritti di persone che sono costati così tanto ai nostri antenati per raggiungerli.
Il Papa Francesco esce dalla riservatezza che dovrebbe essere propria della sua funzione per entrare su un terreno politico in cui la sua presenza non legittimata. Il Papa da lezioni morali e colpevolizza gli europei per il loro lassismo e per la codardia e, alla fine, incita al suicidio della sua società e civilizzazione.
Le parole di Papa Francesco sono un continuo invito all’invasione per farla  continuare e crescere. Il suo messaggio incoraggia i candidati ad entrare in Europa con la forza. Il suo atteggiamento è del tutto irresponsabile e criminale: da un lato incoraggia molte persone a prendere rischi e pericoli di un viaggio incerto, e dall’altro contribuisce a esacerbare gli europei, che non hanno colpa o responsabilità sulle cause di questi movimenti delle popolazioni nei loro paesi. Le tensioni stanno aumentando e finiranno fatalmente in scontri sanguinosi.
Papa Francesco agisce come un militante della teologia della liberazione, quel marxismo cristiano che domina gran parte dell’America Latina, da cui proviene, dimenticando che egli stesso è di origine europea. Invece di agire al servizio dell’Europa e degli europei, incoraggiandoli a resistere, si vuole  disarmarli. Senza notare che quando non ci saranno più gli europei,  non ci sarà nulla di cristiano in queste terre.
Per secoli, il compromesso tra il potere politico e la Chiesa si basava sulla mutua assistenza. Papa Francesco ha rotto quell’equilibrio per predicare una forma di evangelizzazione dolce e piangente. Per questo è disposto a tradire un’Europa in pericolo di morte, per la semplice ragione che la sua religione è indebolita, ma non si chiede perché. O lo sa e non gliene importa. È un pedina in un gioco che non dirige. Il vicario di Cristo si comporta in realtà come il sacrestano di Soros.
La religione è richiesta per assistenza, non lezioni morali, supporto, nessuna colpa, ragioni per resistere, nessuna scusa per mollare. Papa Francesco crede di essere nel primo secolo dell’Impero romano, quando in realtà siamo nel V secolo, quello delle invasioni barbariche
di  Yolanda Couceiro

Traduzione: Alejandro Sanchez

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