Chiariamo subito che, il titolo, sintetizza una grave situazione che si vuole normalizzare all’interno della Chiesa Cattolica mentre, è evidente, resta valido che nel caso in cui la mancanza di un sacerdote fosse una situazione provvisoria, non dipendente da una volontà del vescovo ma, appunto, una vera disgrazia…. allora la sostituzione della Messa con qualcos’altro diventerebbe un sacrificio da offrire al Signore Gesù affinché, vedendo la disgraziata situazione, mandi Operai alla sua vigna…
Compito della Chiesa e del Vescovo è, infatti, studiare di risolvere i vari problemi mantenendo però al centro l’identità e la verità Cattolica, non di sostituirla con “piani pastorali” sincretisti e – volutamente – innovativi…. Come accadde con Lutero: SOSTITUIRE ALLA MESSA LA PRESENZA REALE CON LA PAROLA interpretata arbitrariamente… spostare IL CENTRO…. è così che si cominciò, da noi, con l’ultimo concilio, iniziando a togliere dagli altari e dal CENTRO l’Eucaristia, il Tabernacolo e il Crocefisso. Sotto attacco è ancora una volta LA LITURGIA CATTOLICA.
Nell’Esortazione apostolica Sacramentum Caritatis, § 75, Benedetto XVI ricordava che «il Sinodo ha raccomandato innanzitutto ai fedeli di recarsi in una delle chiese della Diocesi in cui è garantita la presenza del sacerdote, anche quando ciò richiede un certo sacrificio. Là dove, invece, le grandi distanze rendono praticamente impossibile la partecipazione all’Eucaristia domenicale, è importante che le comunità cristiane si radunino ugualmente per lodare il Signore e fare memoria del Giorno a Lui dedicato».
Da questa notizia apparsa su La Nuova Bussola Quotidiana, invece, sembra più evidente che non vi sia affatto questa urgenza e questa necessità, ma che si sta procedendo per gradi a vere e prove “sostituzioni” atte, molto probabilmente, a normalizzare degli incontri domenicali che recano un certo sapore protestante. Tra l’altro possiamo davvero chiederci se – in Italia – siamo davvero arrivati ad un allarme rosso così inquietante, tanto da dover affermare che “non abbiamo più sacerdoti”….
Infatti, è del 18 settembre scorso la strana notizia data dal sito ufficiale del diaconato del Vicariato di Roma a riguardo delle “consegna” di una parrocchia romana ad un diacono, appunto, permanente e sposato…. Dov’è la stranezza? Nel fatto che è stato ben specificato che l’iniziativa è stata presa NON per una carenza di preti, ma come ESPERIMENTO…. queste le parole ufficiali: “Un diacono dunque alla guida pastorale di una comunità parrocchiale, un esperimento…“, e dove subito si è commentato in varie diocesi: “Una innovazione di tipo organizzativo-pastorale, questa di un diacono nominato parroco, certamente storica, che potrà e sarà sicuramente ripetuta in altre diocesi italiane….”
Se la matematica non è una opinione, il problema non è la carenza di preti, ma ben altro! “Così – spiega la NBQ – al criterio, da sempre usato dalla Chiesa, dell’impossibilità di partecipare alla Messa, si sta sostituendo quello della comodità, comunicando ai fedeli che la celebrazione dell’Eucaristia è fondamentale ma non tanto da richiedere un viaggio di una decina di minuti.”
Non dimentichiamo che a Ferrara parliamo di 169 parrocchie per un totale di ben 167 sacerdoti…. dove sta questa “emergenza” tanto da SOSTITUIRE LENTAMENTE la Messa con ben altro?
In questo ricco Dossier dove portiamo le prove a riguardo dei falsi profeti… falsi maestri, vi abbiamo riportato due esempi pratici: la falsa “chiesa” di Bose e la falsa “chiesa” di Karl Rahner….. in entrambe le situazioni, vale appunto la regola matematica dell’Addizione che, sia essa commutativa quanto associativa, non cambia il risultato finale, infatti: è proprio LA MESSA, i Sacramenti il sacerdozio…. ad essere coinvolti.
Nella falsa “chiesa” di Bose è già in atto da 50 anni il sincretismo di un rito non cattolico nel quale, ogni giorno, la Messa non c’è ma al centro c’è la Parola interpretata e riletta – obbligatoriamente – dal laico Enzo Bianchi. La Messa viene celebrata solo una vola la settimana e tutto è affidato ai laici appartenenti a qualsiasi confessione, credo o religione… il sacerdote è figura MARIGINALE… e così ANCHE LA PRESENZA REALE DI GESU’ DIVENTA MARGINALE…
Nella falsa “chiesa” del gesuita eretico Karl Rahner la vicenda è ancora più subdola, come spiega il professore Stefano Fontana… Per tutte queste persone citate e per il Protestantesimo – la Messa – NON è più il SACRIFICIO e l’Espiazione, la Riparazione…. ma è l’incontro CONVIVIALE della comunità che si riunisce (assemblea) per lodare tutti insieme Dio. Un modo per SODDISFARE quell’anelito che ogni uomo sente, indipendentemente dal credo che si professa… L’importante per loro, infatti, non è il dogma e la dottrina che stabilisce quale è il VERO DIO… ma soddisfare quel giorno festivo (la domenica) in forma libera E CREATIVA, ogni volta innovativa a seconda dei tempi e delle necessità umane.
Per Karl Rahner, in sostanza, leggi qui e detto in modo spicciolo e brutale se volete: Cristo ha patito UNA VOLTA PER TUTTE E PER TUTTI perciò… chi ha avuto ha avuto e chi ha dato ha dato…. scordiamoci il passato… dice una nota canzone! E se quel “ha patito una volta per tutte” significa semplicemente e teologicamente che nella Messa il Sacrificio è incruento perché, appunto, quel Sangue è stato già versato e quel Corpo è già stato donato una volta per tutte, i nuovi eretici lo sostengono per affermare che la Messa NON E’ PIU’ SACRIFICIO MA IL RICORDO attraverso il quale l’assemblea si riunisce per lodare e ringraziare, ma senza assolutamente parlare di ESPIAZIONI, RIPARAZIONI, CONVERSIONI… in sostanza viene fatto fuori il senso del peccato! Tutto ciò ha origine dal protestantesimo che i nuovi eretici hanno bella mente superato e migliorato.
La stessa “confessione dei peccati” diventa un “affare” di famiglia: ATTO PENITENZIALE COMUNITARIO attraverso il quale basterà un personale “pentimento” e il gioco è fatto! Stefano Fontana, nel suo preziosissimo tascabile “La Chiesa di Karl Rahner”, non perdetelo è davvero fondamentale per capire la situazione, osserva:
- “Un aspetto significativo del nuovo pastoralismo è quello di aprire la Chiesa a tutti e di collaborare con tutti. Karl Rahner diceva che una parrocchia va aperta agli atei, ai fedeli di altre religioni, agli agnostici, ai laicisti e agli anticlericali…“
Su questa scia si collocava negli anni ’70 la Comunità di Bose del laico Enzo Bianchi il quale, infatti, si auto promuoveva “monaco” senza alcuna celebrazione religiosa e senza alcun “mandato” apostolico… e su questa scia, infatti, cominciò ad incamminarsi la chiesa anche con la nuova forma ecumenica che chiamiamo essere ECUMANIA, si veda qui, perché si vuole imporre ad ogni costo e senza CONVERSIONE ALLA DOTTRINA CATTOLICA, l’unità con il mondo protestante ed ateistico che, per Rahner sono parte integrante di un “cristianesimo anonimo”….
E dunque quale è, oggi, il modo migliore per rendere effettiva l’eresia di Rahner se non attraverso l’emarginazione della figura del SACERDOTE, mediante nuove forme di aggregazioni dell’assemblea attraverso diaconi e monaci “del fai da te”, sincretisti, e magari appartenenti ad ogni credo, o a nessuna fede? Stiamo forse esagerando noi? Vi confessiamo che vorremo tanto avere torto…. ma dovreste dimostrarcelo come noi vi abbiamo dimostrato, con tanto di prove, i piani dell’eresia della “falsa chiesa” che per altro la stessa Emmerich, vedi qui, aveva visto e ne aveva provato orrore e incomprensione, tanto anche per lei era una cosa impossibile da capirsi.
NON siamo “contro” l’eventualità che in determinate condizioni e in determinate EMERGENZE, i diaconi suppliscano il Sacerdote laddove effettivamente non ci fosse… ma siamo contro certamente ogni forma IDEOLOGICA ED ECUMANIACALE di imporre una nuova versione della Messa domenicale, come vi abbiamo dimostrato con queste brevi riflessioni, alle quali vanno aggiunte le recenti imposizioni della CEI atte a modificare il finale del Padre Nostro e del Gloria, durante la Messa. Sotto attacco è ancora una volta LA LITURGIA CATTOLICA.
Se qualcosa vi fosse ancora sfuggito, abbiate bene a mente che questo “TUTTO” è parte di un piano ben studiato a tavolino dal Modernismo… condannato da san Pio X.
- “Rifuggite di frequentare luoghi degli infedeli e degli eretici. Anche se in essi non vi si trovassero idoli, ma solo i Sacri Libri, non sono questi a rendere sacro il luogo. Ho udito che molti cristiani vi si recano, lungi da me chiamare costoro “fedeli”! E se qualcuno mi accuserà di eccessiva audacia, io li accuserò a mia volta di suprema follia. Dicono di adorare Dio, mentre con le loro parole preparano esche ed irretiscono gli imprudenti e gli ignoranti.”
(san Giovanni Crisostomo, Padre della Chiesa, dai Sermoni)
Laudetur Jesus Christus
PEZZO GROSSO, IL PADRE NOSTRO CAMBIATO E L’OMELIA DI OGGI. NON PREOCCUPIAMOCI DELLE TENTAZIONI, TANTO…
Marco Tosatti
Cari Stilumcurialisti, Pezzo Grosso è andato a messa, oggi, e quello che ha sentito da parte del celebrante l’ha spinto a tornare a casa e scriverci. Vedete un po’…
Sempre Pezzo Grosso a Tosatti :
“Caro Tosatti, mi scusi se insisto su questo tema della correzione del Padre nostro. Lo faccio perché nella messa domenicale di oggi questa modifica al “non indurci in tentazione “ è stata esaltata e magnificata dal celebrante, non solo spiegando che Dio mai ci indurrebbe in tentazione, ma lasciando immaginare, come conseguenza, che non dobbiamo preoccuparci neppure troppo delle tentazioni e della necessità di vincerle perché di fatto Gesù Cristo lo ha già fatto per noi tutti. Temo ciò incoraggi la vocazione a non lottare contro la tentazione e perciò inevitabilmente cader nel peccato. E ciò non mi piace. Sempre più si direbbe che acquisire meriti per esser salvati stia diventando un tradizionalismo ridicolo; ma Gesù nel mondo si presenta come legislatore e giudice, trasmette la parola divina e spiega che chi non è pronto a prendere la croce con lui non ne è degno. Spiega che la nostra natura malata necessita un medico per sanarci e riconciliarci con Dio divinizzando noi stessi (in tal modo, non escludendo Dio). Dio si incarna per salvare quello che era perduto dando concretezza al piano di salvezza. La profezia di Simeone a Maria chiarisce che “egli è posto per la caduta e resurrezione di molti…. e come segno di contraddizione”. Quando gli chiesero perché frequentava pubblicani e peccatori, Gesù rispose che non avevano bisogno del medico i sani, ma gli ammalati, e che non era venuto a chiamare a penitenza i giusti ma i peccatori (ma disse: “a penitenza”, non ad una festa). Agli apostoli spiegò che era venuto a portare il fuoco sulla terra, non a mettere pace, bensì la divisione (la spada). Spesso spiegò la necessità della penitenza. Quando gli fu chiesto se sarebbero stati molti o pochi quelli che si sarebbero salvati, suggerì di sforzarsi di entrare per la porta stretta, perché molti cercheranno di entrare e non potranno. Più oltre spiegò che chi commette iniquità finisce dove sarà pianto e stridore di denti. Quando poi chiese ai discepoli di rinnegare se stessi, prendere la croce e seguirlo, spiegò anche che quando il Figlio tornerà nella gloria allora renderà a ciascuno secondo le proprie opere. Quando insegnò la carità verso il prossimo, spiegò che chi lo fa (cioè i giusti) avranno vita eterna, gli altri andranno a eterno supplizio. S. Giovanni spiegò che è vero che il Padre non giudica nessuno, perché ha rimesso ogni giudizio al Figlio. Poi precisa che il Figlio non è venuto a giudicare il mondo, ma a salvarlo, ma (attenzione !) chi disprezza il Figlio e non riceve le sue parole, sarà giudicato dalla parola annunziata da Cristo stesso e ciò avverrà nel giorno estremo. San Giovanni ci ricorda anche che Dio non ascolta i peccatori, ma se uno ha timor di Dio e fa la sua volontà, egli l’esaudisce. Cristo il mondo lo ha vinto, non ci ha giocato a scacchi. Grazie per avermi permesso questa “omelia”, ma ormai i sacerdoti non le fanno più … Si dovrebbe rivalutare il “timor di Dio “, caro Tosatti…”.
PG
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