RVC CONDIVIDE UN’ESPERIENZA SGRADEVOLE. E CHIEDE AI LETTORI DI STILUM CURIAE: È CAPITATO ANCHE A VOI? ENGLISH TEXT, TOO…
Carissimi Stilumcurialisti, mi è giunto ieri – e ve lo condivido oggi – Un Romana Vulneratus Curia (RVC per amici e nemici) piuttosto melanconico; anzi più che altro allarmato per la constatazione che invece di essere un punto di unità questo pontificato si sta confermando come un grande elemento di divisione dell’orbe cattolico. Parafrasando il compianto cardinale Caffarra, solo chi è cieco può non accorgersene…Ma vedete un po’ che cosa è successo a RVC.
“Caro Tosatti, vorrei condividere una esperienza rattristante (e inquietante) con lei, ma soprattutto con i suoi lettori abituali, chiedendo loro se hanno percezione che la stessa esperienza non sia un caso isolato, ma anche da loro vissuto. Se ciò fosse l’intuito che questo pontificato miri alla divisione all’interno del mondo cattolico diverrebbe più forte. Mi vien riferito che un giovane e bravo sacerdote (credo brasiliano) cooptato qui in Italia nella mia città dove l’età media dei sacerdoti supera ormai i settanta, si sia prima progressivamente e poi radicalmente trasformato da qualche tempo. Detta percezione nasce dal fatto che da poco non si stanca di ripetere nelle sue omelie (peraltro molto buone) che <chi non ama il Papa non può considerarsi cristiano>. Ciò che stimola di più la preoccupazione sta nel fatto che quando lo dice guarda negli occhi proprio alcuni fedeli assidui, che prendono sempre la comunione in ginocchio ed in bocca, pertanto connotati com “tradizionalisti”, che si sentono conseguentemente colpevolizzati. Magari, suppongo io, perché hanno espresso (in confessionale?) qualche riserva critica sul Pontificato. Risultato è che costoro ne soffrono non poco e taluni non tornano, girovagando alla ricerca di chi nell’omelia parla solo di Dio. E ciò non accade frequentemente, come sappiamo. Ora, son cinque anni che si ascoltano (sempre più perplessi) le “veline della Cei “, ma con Bassetti cominciamo a rimpiangere persino Galantino. Il mio suggerimento agli amici che mi hanno raccontato questi avvenimenti resta lo stesso : andare a parlare a questi bravi sacerdoti, con quale esito ammetto non saprei, ma tentare non nuoce, no? Lei che ne pensa Tosatti?”
RVC
Here comes the english version:
“Dear Tosatti, I would like to share a sad (and disturbing) experience with you, but especially with your habitual readers, asking them if they have the perception that the same experience is not an isolated case, but it has also been lived by them. If this were true, the intuition that this pontificate aims at division within the Catholic world would become stronger. I am told that a young and good priest (I think Brazilian) co-opted here in Italy in my city where the average age of priests now exceeds seventy, has been progressively and then radically transformed since some time. This perception stems from the fact that recently he started repeating in his homilies (which are also very good) that <who does not love the Pope can not be considered a Christian>. What spurs some anxiety the most is the fact that when he says this he looks straight in the eyes of some faithful, who always take communion on their knees and in the mouth, and are therefore connoted as “traditionalists”, who feel consequently guilty. Maybe, I suppose, because they expressed (in the confessional?) some criticisms about the Pontificate. The result is that they suffer not a little and some do not return, wandering in search of a priest who in the homily speaks only of God. And this does not happen frequently, as we know. Now, it is five years that we hear (more and more perplexed) the usual political bulletins of the CEI”, but with Bassetti we begin to regret even Galantino. My suggestion to the friends who told me about these events remains the same: go and speak to these good priests, with what result I admit I do not know; but maybe t is worth trying, do yo not think so What do you think, Tosatti?
Marco Tosatti
23 novembre 2018 Pubblicato da wp_7512482 16 Commenti --
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