Rispetto ai pontificati di Roncalli e Montini (anch’essi non privi di critiche – si pensi allo “scisma” Lefebvre) con papa Francesco si ha una contestazione che – secondo Mazza – non parte solo dalle frange più reazionarie della Chiesa, ma anche da ambienti moderati o semplicemente conservatori. Le accuse sono di favorire l’omosessualismo (con la famosa boutade «Chi sono io per giudicare?»); il migrazionismo (con lo spettro abbastanza concreto dell’islamizzazione del continente europeo); l’esaltazione («fuori tempo massimo», ironizza Mazza) della teologia della liberazione e quella di Lutero; la creazione in Vaticano di un gruppo di potere ambizioso e vendicativo; l’intolleranza alle pur minime critiche o ai legittimi “dubia” sollevati…
Spesso dimenticati, questi episodi rischiano di essere la goccia che, lentamente, erode la roccia. Per questo, chiosa ottimisticamente l’autore, è auspicabile che il resto del pontificato sia speso da papa Francesco «per sottoporre a verifica quanto fatto finora e per apportare le necessarie correzioni».
Questo testo di Luigi Vinciguerra è stato tratto dal periodico Radici Cristiane. È possibile acquistare la rivista anche on line o sottoscrivere un abbonamento, cliccando www.radicicristiane.it
PROVOCARE LO SCISMA - PARTE V (ACTUATING SCHISM, PATRICK ARCHBOLD, CREATIVE MINORITY REPORT)
V.
LA MAZZATA FINALE
- The hammer drop -
Eccoci finalmente giunti al quinto e (almeno per ora) ultimo capitolo di questa serie. Nelle puntate precedenti, abbiamo rivisto l’abuso sistematico di potere ripetutamente schierato per distruggere le sacche di resistenza attraverso le Visite Canoniche. Abbiamo visto come il Sinodo sia manovrato e distorto per servire gli scopi della cricca modernista. Abbiamo analizzato le armi di distruzione di massa impiegate contro il Monachesimo cattolico tradizionale, costituite dai cambiamenti delle regole imposte da Vultum Dei quaerere e da Cor orans. Abbiamo visto come i Vescovi siano stati privati della loro antica autorità di erigere Istituti religiosi di diritto diocesano e come Roma eserciti il potere di veto, dietro la minaccia concreta di vedersi licenziare sommariamente senza processo, e di come si ricorra alla farsa della Visita Apostolica col pretesto di un disaccordo con la Conferenza Episcopale.
Abbiamo analizzato tutto questo, e come la Conferenza Episcopale Italiana (CEI, una filiale interamente di proprietà della Bergoglio SpA) abbia attaccato direttamente la legittimità e l’autorità di Summorum Ponitificum e la sua affermazione che la Messa tridentina non sia mai stata abrogata, delegittimando così il diritto individuale del sacerdote a celebrare quella Messa.
Questi sono tutti fatti. Queste cose sono tutte accadute che non possono esser messe in discussione.
Ciò che segue è invece una mia ipotesi - si spera - informata, che tuttavia si basa sull’evidenza di come abbiano distrutto sistematicamente la possibilità di condurre un’autentica vita religiosa tradizionale, nel rispetto delle regole e della gerarchia della Chiesa. E di come abbiano sistematicamente e severamente limitato i diritti e la potestà di ogni singolo Vescovo di fungere da porto sicuro.
Devo arguire che l’attacco al Summorum Pontificum all’interno della CEI rappresenti un ballon d’essai che anticipa sinteticamente quello che sta per accadere, proprio come il discorso del Cardinale Kasper all’inizio del 2014 ha anticipato il disastro per il matrimonio che si sarebbe manifestato nei Sinodi truccati e con Amoris Laetitia. E penso di sapere perché. Sospetto di sapere cosa vogliano.
Torniamo allora alla domanda originale e al titolo di questa serie: Provocare lo scisma. Come si trasforma uno scisma de facto in uno scisma reale? Come si fa a considerare scismatici i fedeli cattolici tradizionali? Per prima cosa definiamo lo scisma.
Scisma - il rifiuto della sottomissione al Romano Pontefice o della comunione con i membri della Chiesa a lui soggetti.
I progressisti hanno chiuso ogni possibile via affinché i fedeli cattolici tradizionali praticassero legittimamente la loro fede senza disobbedire. A partire da tutte le prove raccolte e basandomi sul loro modo di operare, ecco cosa penso possa accadere.
Penso che abrogheranno il Summorum Pontificum (in particolare il diritto individuale dei sacerdoti di celebrare la Messa antica) pur continuando a permetterne la celebrazione all’interno di una struttura di super-indulto creata dall’Ecclesia Dei. Sospetto che l’iniziale interesse a riportare la Fraternità San Pio X nell’ovile consistesse nel trasformarla in un vasetto di miele; ma dal momento che non ha funzionato, ho il sospetto che il piano sia solo leggermente modificato.
Ci riporteranno all’era dell’Indulto e ci ammasseranno in alcuni gruppi (Fraternità San Pietro, Istituto di Cristo Re ecc.) e in alcuni centri di indulto esentati dalla liturgia ordinaria. Poi dichiareranno - e i loro servi leccapiedi nei media cattolici mainstream andranno in brodo di giuggiole - che questa non è una mossa anti-tradizionale: «Il Papa non ha abolito una sola Messa tradizionale, si tratta solo di un atto di governo».
E quando il polverone si sarà diradato, sarà il momento in cui il Papa darà il colpo di grazia. No, non metterà al bando la Messa tradizionale in latino, non penso: troppo tardi per questo e c’è un modo molto più semplice per raggiungere i suoi obiettivi. Il Papa farà qualcosa di molto peggio che vietarla: la cambierà. Sta per cambiare il Messale del 1962.
Il Papa eserciterà la sua legittima autorità per l’aggiornamento del Messale del 1962. Forse sostituirà il lezionario con quello attuale di tre anni, cambierà alcune preghiere, permetterà la Comunione sulla mano, o qualche altra modifica che scandalizzerà le coscienze dei Cattolici tradizionali. In pratica, omologherà la Messa tridentina al dettato del Vaticano II. Possiamo già sentirli: «Il Papa non ha vietato la Messa in latino, ha semplicemente usato la sua legittima autorità sulla liturgia per renderla più significativa».
Così il gioco è fatto. Qualsiasi gruppo approvato che resista ai cambiamenti o si lamenti troppo forte verrà sottoposto alla Visita Apostolica e verrà eliminato per aver rifiutato di sottomettersi al Pontefice. Qualsiasi comunità diocesana dell’Indulto che opponga resistenza verrà fatta fuori. E ogni Cattolico che pensi di poter scendere nelle catacombe e avere solo Messe celebrate in case private? No: i singoli sacerdoti non hanno più il diritto di dire la Messa. Chi ci prova vuol dire che si rifiuta di sottostare all’autorità del Papa: èuno scismatico, e così pure qualsiasi Vescovo. O si accetta la sottomissione al Vaticano II o si è considerati scismatici.
Qualsiasi tentativo di vivere un’autentica vita cattolica tradizionale, sia come religioso, o semplicemente frequentando la Messa antica, ti renderà automaticamente uno scismatico. Se ti rivolgi alla Fraternità San Pio X sei scismatico. Se vai a una Messa clandestina, sei scismatico. Se costituisci un gruppo di fedeli sotto una regola tradizionale senza il permesso di Roma, sei scismatico. Trasformeranno qualsiasi tentativo di vivere una vita cattolica tradizionale in un atto di disobbedienza.
Ecco: questo è il modo in cui si può trasformare uno scisma de facto in uno scisma reale, con i fedeli cattolici posti fuori dalla Chiesa ufficiale. So che molti di voi diranno che non possono esercitare legittimamente la loro autorità in questo modo o in quello, e hai ragione. Ma non importa: gli ultimi cinque anni dimostrano che non importa. Il potere è l’unica cosa che conta. Hanno chiuso ogni via di fuga e ci stanno guidando verso la scogliera, perché è lì che ci vogliono. Scegliere: obbedienza o fede.
- Explicit -
Copyright MMXVIII - Cesare Baronio
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