ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 23 gennaio 2018

Sapersi riconoscere

LA GRAZIA E LO SPECCHIO DI DIO



È vivo solo chi si riconosce nello specchio di Dio. Siamo esseri storici, perché viviamo nella storia, ma siamo anche esseri spirituali, perché siamo capaci di riflettere e di agire tanto sulla natura quanto sulla storia 
di Francesco Lamendola  

  

Guardiamoci allo specchio: sappiamo ancora riconoscerci? Sappiamo ancora vedere e riconoscere noi stessi in quel volto, in quello sguardo, in quella espressione? La nostra generazione, la nostra società sarebbero ancora capaci di percepire se stesse, nella loro identità, nella loro continuità, oppure siamo già arrivati al punto che non ne sarebbero capaci, e che in quei volti, vedrebbero solo dei volti di estranei, lontani, indifferenti o incomprensibili? Se è così, allora è la fine: perché solo chi sa riconoscersi allo specchio, solo chi sa ricapitolare la propria vita, i propri valori, le proprie esperienze nella sintesi fra il passato e il presente, fra ciò che egli è stato e ciò che ora è divenuto, può dirsi ancora una persona viva. Gli altri, che non ne sono capaci, è come se fossero morti. Perdere la propria immagine è come perdere la propria ombra: significa votarsi al nulla, essere preda del nulla, vivere una vita di ombra fra le ombre, impalpabile, inconsistente, insignificante. Noi non possiamo vivere solo nel presente: sarebbe come rinunciare alla nostra anima, spogliarci di tutto quel che fa di noi quello che siamo, cioè della nostra essenza. 

Il maggior nemico dell’ Ecumenismo di oggi

Combattere frontalmente l’ecumenismo "Anche se oggi sembra che stia trionfando dappertutto".

Verrà giorno, infatti, in cui non si sopporterà più la sana dottrina, ma, per il prurito di udire qualcosa di nuovo, gli uomini si circonderanno di maestri secondo le proprie voglie, rifiutando di dare ascolto alla verità per volgersi alle favole.
2 Timoteo 4,3-4
Risultati immagini per l'ecumenismo è il nemico dell'immacolata

Il grande santo francescano e mariano, martirizzato ad Auschwitz nel 1941, fondò la Milizia dell’Immacolata con questo scopo: «Procurare la conversione dei peccatori, degli eretici, degli scismatici ecc., in particolar modo dei massoni; e la santificazione di tutti, sotto il patrocinio e per la mediazione della B.V.M. Immacolata» (SK 21).

Ripetiamo: lo scopo della Milizia era convertire i non cattolici. C’è qualcuno, oggi, che voglia predicare e agire allo stesso modo?

Adveniens..?

Anonimi della Croce: "Lo scisma avverrà prima del previsto"

“Spifferi parte LVIII: tra circa un mese lo scisma” di Fra Cristoforo

Arriverà prima di quanto pensassimo. Da Santa Marta arrivano notizie tremende. Bergoglio, che ha toccato con mano la sua perdita di popolarità in questi giorni del suo viaggio in Cile e Perù, vedendo l’ulteriore fallimento del suo gossip del matrimonio in “aereo” ha deciso di giocarsi il tutto per tutto. E tra circa un mese proporrà il famoso “giuramento” al suo magistero, di cui avevamo parlato in precedenza (anonimidellacroceblog.wordpress.com/…/spifferi-parte-…).

Autostrada verso l'apostasia della fede


Speranza, timore di Dio e apostasia

Ci sono degli argomenti che nell'insegnamento catechistico odierno sono quasi completamente spariti. Tra questi, l'insegnamento sulla virtù teologale della Speranza e sul Timore di Dio, che è dono dello Spirito Santo. L'abbandono del corretto insegnamento su questi due temi costruisce una vera e propria autostrada verso l'apostasia della fede

Cari amici,
la situazione in cui si trova la Chiesa è umanamente fuori controllo. I suoi nemici interni stanno cercando di distruggerla come i cinghiali nella vigna.
Ogni giorno se ne scopre una nuova sempre peggiore della precedente: dal porno-teologo don Maurizio Chiodi, nuovo membro della Pontificia Accademia per la Vita, che dichiara doverosa la contraccezione (QUI), all'onorificenza dell'Ordine Pontificio di san Gregorio Magno concessa alla leader abortista olandese Lilian Ploumen (QUI e QUI). Volutamente non sono intervenuto subito per avere un po' di tempo per riflettere sugli eventi per cercare una lettura degli avvenimenti più elevata.

L' ideologia catto-comunista


Forteto, la comunità degli orrori

Il Forteto è una comunità agricola fiorentina fondata nel 1977 da Rodolfo Fiesoli e Luigi Goffredi come alternativa alla famiglia tradizionale. Vi è una responsabilità morale e oggettiva dell’ideologia catto-comunista toscana e dei suoi rappresentanti nell’aver alimentato questo mostro. Se guardate i video e le testimonianze capirete perché.
La sua storia assume oggi i contorni di un film dell’orrore alla luce dei procedimenti giudiziari e delle testimonianze che hanno rotto anni di omertà e di “coperture” da parte di politici e istituzioni.
A Matrix siamo stati tra i pochi (almeno in tv) a parlarne. Forse perché si tratta di una vicenda che dà fastidio. Di sicuro suscita indignazione, rabbia e, appunto, orrore. Le testimonianze


La “genetica dell’Olocausto”


ANCHE I NIPOTI SOFFRONO LA “SHOA”. Portano la Memoria nel DNA.


Invece – come scrisse il Guardian il 21 agosto 2015  –  un gruppo di ricerca del Mount Sinai Hospital di New York (la più lussuosa  clinica ebraica), capeggiato dalla dottoressa Rachel Yehuda,   ha vendicato Lamark.  Esso gruppo s’è dedicato allo studio genetico di “32 uomini e donne ebraici che erano  stati internati in un campo di concentramento nazista, hanno assistito o subito torture, o hanno dovute nascondersi durante la seconda guerra mondiale”. Gli studiosi hanno analizzato poi i  geni dei loro figli e nipoti, notoriamente soggetti ad  accresciuto disordine da stress,  confrontandoli con famiglie ebraiche che non avevano vissuto in Europa durante il Terzo Reich. Ebbene: hanno trovato una modifica della “metilazione della citosina”  che i Sopravvissuti alla Shoah avevano trasmesso ai figli.”Questi cambiamenti  dei geni nei figli possono  essere dovuti soltanto all’esposizione  dei genitori all’Olocausto”, asseverò la dottoressa Yehuda.

Il travisamento cosciente del Vangelo

L'ABORTO E "RAZZA BIANCA"



Aborto, "silenzio totale"; ma guai a dire "razza bianca". Dove la vede, il cardinale Bassetti, la xenofobia degli italiani? Gesù Cristo, oltre a non occuparsi di politica, non ha mai preteso "il suicidio" per amore del prossimo 
di Francesco Lamendola  

  

Il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della C.E.I. ha perso un’altra buona occasione per tacere. Tipico esponente di una neochiesa che, da anni ormai, ha alzato bandiera bianca su tutti i fronti della dottrina morale cristiana, e che non fiata più nemmenosui milioni di aborti che vengono praticati nei Paesi cattolici grazie alle legislazioni abortiste volute dalla massoneria, dai radicali e da tanti “cattolici” progressisti e modernisti; che non parla più della dottrina cattolica, ma, in compenso, non tace nemmeno un giorno sul presunto dovere cristiano dell’accoglienza, dove accoglienza significa la pratica dell’auto-invasione quotidiana e il pieno sostegno all’islamizzazione dell’Italia e dell’Europa, ha fatto sentire ben forte la sua voce, in compenso, per una frase di Attilio Fontana, leghista, candidato del centrodestra alla guida della Lombardia, in cui questi diceva che la nostra etnia, la nostra razza bianca e la nostra società rischiano di essere cancellate da un’immigrazione incontrollata. Apriti cielo; tutto l’establishment del politicamente corretto, sia laico che ecclesiastico, si è sdegnato, stracciandosi le vesti e rievocando i fantasmi delle leggi razziali fasciste del 1938; e monsignor Bassetti non ha voluto far mancare il suo prezioso parere, non ha voluto privarci delle sue sagge e illuminanti parole, nella prolusione al Consiglio della Comunità Episcopale, il 21 gennaio 2018:

Bisogna reagire a una cultura della paura che, seppur in taluni casi comprensibile, non può mai tradursi in xenofobia o addirittura evocare discorsi sulla razza che pensavamo fossero sepolti definitivamente. Non è chiudendo che si migliora la situazione del Paese. (…) Ogni cristiano è chiamato ad andare verso di loro con un atteggiamento di comprensione e compassione, (perché siamo) un’unica famiglia umana.

Lasciatelo studiare!..

Perché Francesco ha sposato due sconosciuti, ma rifiuta di ascoltare testimoni scomodi



Puntuali, le parole dette da papa Francesco ad alta quota, questa volta durante il suo volo di ritorno dal Perù a Roma, nella notte tra il 21 e il 22 gennaio, hanno prodotto l'ennesima grande confusione:
Sono stati due gli argomenti esplosivi della conferenza stampa, entrambi localizzati in Cile: la sorte del vescovo di Osorno, Juan de la Cruz Barros Madrid, e il matrimonio-lampo celebrato dal papa tra una hostess e uno steward, durante il volo da Santiago a Iquique.
In questo secondo caso Francesco ha detto d'aver giudicato all'istante che "tutte le condizioni erano chiare" per la validità del sacramento e quindi che si potesse celebrarlo da subito. Per maturare tale certezza ha spiegato che gli sono bastate le parole dei due sposi.
Riguardo al vescovo di Osorno, è avvenuto l'opposto. Il papa ha detto che ha "studiato e ristudiato" a lungo il caso, ma gli sono mancate le "evidenze" della sua colpevolezza. E per questo mantiene il vescovo alla testa della diocesi, nonostante le accuse che continuano ad essere portate contro di lui, accuse che per il papa sono in realtà "calunnie".

Splende sulla nebbia il sol dell'avvenire..

Pedofilia, le scuse del Papa, ma le nebbie restano

Il Papa in conferenza stampa sull'aereo
Con la conferenza stampa di ieri sull’aereo di ritorno si è concluso il sesto viaggio apostolico di Papa Francesco in Sud america. La trasferta in Cile e Perù ha visto alcuni momenti forti come l’incontro con i Mapuche, quello con gli indigeni dell’Amazzonia a Puerto Maldonado, quindi la visita fuori programma con alcune vittime della pedofilia. Un notevole ritorno mediatico è stato causato anche dal matrimonio tra uno steward e una hostess della compagnia aerea Latam che Francesco ha celebrato sull’aereo che lo portava da Santiago a Iquique.

lunedì 22 gennaio 2018

Contra spem in spe

REAGIRE: MANOVRA IN 3 TEMPI

   

Per reagire: una manovra in 3 tempi e un’immane opera di bonifica. E' arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e reagire allo sfascio della Chiesa la prima mossa è quella di puntare alle dimissioni del (falso) papa Bergoglio
di Francesco Lamendola   


  

Forse ci siamo leccati le ferite abbastanza; forse è arrivato il tempo di rimboccarsi le maniche e reagire al presente sfascio della Chiesa cattolica, senza più piangersi addosso e senza aspettare rettifiche, ripensamenti e ravvedimenti da parte di chi non ci pensa affatto, anzi, è più che mai deciso a procedere nella direzione intrapresa. Fermo restando che la prima cosa da fare, sempre, costantemente, ogni giorno, è pregare e rivolgere ogni speranza e ogni invocazione a Chi solo può tutto e non desidera altro che il bene, perché è il Bene stesso, ci sembra che, nel prossimo futuro, si possa immaginare una sorta di manovra in tre tempi, perché sarebbe irrealistico immaginare un pronto ristabilimento della giusta situazione e quindi bisogna rifuggire da ogni impazienza, frenesia e precipitazione, le quali altro non farebbero se non aggravare la confusione già oggi imperante, e gettare in uno sconforto ancor più grave le anime smarrite e bisognose di conforto.

Da buon eretico..

Brillante, Santo Padre, avrebbe dovuto diventare un taglialegna



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Foto: © gloria.tv, CC BY-ND#newsJmfowbcshv
Siamo sicuri che questo Papa ce lo abbia mandato lo spirito santo?


Siamo sicuri che questo Papa ce lo abbia mandato lo spirito santo?

Non sono certamente un esperto di storia della Chiesa, ma mi pare di ricordare che uno dei principali motivi – se non il principale – degli scismi che hanno spaccato in tre la Chiesa di Cristo sia stato quello del “primato di Pietro”. Per i cattolici il “Vescovo di Roma” era il Vicario di Cristo sulla Terra e, in quanto tale, era il Capo assoluto, indiscusso e indiscutibile della Chiesa. Per gli ortodossi, il vertice della Chiesa era un organo collegiale, “sinodale”, all’interno del quale era riconosciuto al Vescovo di Roma e, dopo lo scisma, al Vescovo di Costantinopoli il ruolo di semplice “primus inter pares”. Per i protestanti, infine, il “primato di Pietro” era semplicemente un’impostura e nessuna particolare prerogativa era riconosciuta al Vescovo di Roma.
Nel tempo, la Chiesa Cattolica ha addirittura radicalizzato la sua posizione riguardo al primato pietrino. Mentre, in origine, il Pontefice veniva semplicemente scelto dal clero romano, si passò successivamente a sistemi elettorali sempre più elitari, fino a concepire il “Conclave” ove i Cardinali (che in principio erano soltanto i collaboratori diretti del Papa) sarebbero stati semplicemente gli strumenti attraverso i quali lo Spirito Santo (cioè Dio) manifestava la propria volontà.

L’enogastronomo della cristianità

Evitate il produttore di marmellate Enzo Bianchi, cercate i Padri del Deserto curati da Cristina Campo

Il bastone e la carota. Un libro stroncato e uno elogiato. Il cristianesimo new age di Bianchi è mistificazione pseudo-teologica. Meglio gli scritti originali dei Padri del Deserto



Il bastone. Il riconoscimento cristianamente più azzeccato gli cascò tra le braccia un paio di anni fa. Nel 2016 l’Università degli studi in Scienze Gastronomiche di Pollenzo, quella fondata dal fondatore di Slow Food, ha affibbiato la laurea honoris causa a Enzo Bianchi, l’enogastronomo della cristianità. In effetti, il Monastero di Bose fondato da Bianchi, più che altro, è un agriturismo con i canti di Efrem Siro in sottofondo, un ecumenico parco giochi dove ‘padre’ Bianchi, che sacerdote non è, è un laico che ha fondato una comunità propria, si veste da monaco, perché non è vero che l’abito non fa il monaco, l’abito è tutto, soprattutto in monastero, pardon, soprattutto in tivù.

La corda del cappio?

"Complotto contro Bergoglio in Conclave", l'accusa del cardinale

Bergoglio sarebbe stato oggetto di un complotto durante lo scorso Conclave. Un cardinale ha raccontato di come abbiano provato a ostacolare Francesco
Una sorta di complotto per impedire l'elezione del cardinale Jorge Mario Bergoglio al soglio di Pietro. La rivelazione del cardinale Oscar Mariadiaga è contenuta in "Tutti gli uomini di Francesco", l'ultimo libro di Fabio Marchese Ragona.

Purtroppo non sarà l'ultimo..

La Pontificia Accademia per la Vita, guidata da Mons. Paglia, continua a dare scandalo


Nei giorni 16 e 17 novembre 2017, si è tenuto in Vaticano il Meeting Regionale Europeo della “World Medical Association” sulle questioni del “fine-vita”, organizzato unitamente alla Pontificia Accademia per la Vita, che è guidata da Mons. Vincenzo Paglia dal 15 agosto 2016, quando papa Francesco lo ha nominato presidente dell’Accademia conferendogli anche il titolo di Gran Cancelliere del “Pontificio Istituto Giovanni Paolo II per studi su Matrimonio e Famiglia. Da allora, la Pontificia Accademia per la Vita non ha mancato di suscitare ripetutamente sconcerto e scandalo tra i cattolici e i pro-life italiani e del mondo, l’ultimo dei quali riguarda proprio il meeting di novembre 2017.

Pampas Ilusiòn


Il riassunto del lunedì. Matrimonio ad alta quota


Pampas Ilusiòn è il titolo di una telenovela di serie B cilena (voi vi chiederete: questo qui si guarda le telenovele cilene? ovviamente no), cui probabilmente qualcuno si è ispirato per inscenare una telenovela aerea. I fatti: Padre Spadaro SJ twitta che una hostess e uno stewart dell'aereo su cui viaggia il Papa sono stati sposati a sorpresa dal Papa stesso. Dopo poche ore si scopre che in realtà il matrimonio ad alta quota era preparato da più di un mese. Quindi Spadaro ha twittato una fake news. Come dicono sagaci lettori, il matrimonio in aereo sarà seguito da un pranzo in cattedrale. Posiamo gioire comunque del fatto che il matrimonio fosse eterosessuale...
Per il resto il viaggio papale fra Cile e Perù si è svolto senza intoppi particolari, a parte manifestazioni di protesta di cui non abbiamo capito bene le cause. Purtroppo, in zona cesarini, la visita si è conclusa fra le polemiche, perché Bergoglio ha accusato alcune sedicenti vittime di un prete pedofilo di infangare un vescovo. Ciò ha provocato la reazione del Cardinale O'Malley, che è stata interpretata come un attacco frontale alle parole del Papa.

Una bazzecola a confronto?

Le accuse del cardinale O'Malley imbarazzano il Papa

Monsignor O'Malley
«Il giorno che avremo una prova contro il vescovo Barros parlerò. Non c’è una sola prova d’accusa. Le altre sono tutte calunnie, chiaro?». Sono queste parole di Papa Francesco che hanno causato la presa di posizione inusuale e sorprendente di un cardinale importante nella geografia delle porpore del pontificato di Bergoglio, il vescovo statunitense di Boston Sean Patrick O’Malley.
Consegnate ai giornalisti cileni durante il viaggio apostolico che si concluderà oggi con il rientro a Roma, le parole di Francesco riguardano il dibattito sul vescovo di Osorno, diocesi cilena affidata a monsignor Juan Barros dallo stesso Bergoglio nel 2015. E’ dalla nomina in diocesi che in Cile non si placano le proteste per la rimozione di questo vescovo, accusato di aver coperto il sacerdote Fernando Karadima, oggi ottantasettenne, colpevole di gravi delitti di abusi su minori (riconosciuto come tale sia in sede civile che canonica).

La punta dell’iceberg

«Pranzi in chiesa? Sono una ferita del senso religioso»


«Viviamo in un mondo tutto uguale, dove c’è un appiattimento, dove si promuove solo la positività dell’uguale. In questo modo la vita si impoverisce, anche la vita di fede. Il sacro è proprio l’opposto del “tutto uguale”, perché il sacro è separazione, è altro. Ecco, viviamo proprio “L’espulsione dell’Altro“, come recita il titolo di uno scritto del filosofo coreano Bjung-Chul Han». A parlare così è padre Michael John Zielinski, abate del monastero di Lendinara (RO), autore di molti volumi sulla liturgia e per molti anni al servizio della Congregazione per il Culto Divino. Con padre Zielinski parliamo della crescente tendenza a usare in modo improprio le chiese, come testimoniata dall’inchiesta della Nuova BQ #salviamolechiese, un fenomeno che va ben oltre l’esistenza di singoli casi di abuso. Anzi questi ultimi sono proprio la punta dell’iceberg.

domenica 21 gennaio 2018

Il Bianco e il Nero

Enrico Maria Radaelli: Gesù dice bianco, Ratzinger dice nero



Cari Amici, in questo link: Léon Bertoletti chiarisce come leggere il libro del professore Radaelli, vi avevamo già offerto un ottimo contributo ad un dibattito che si era acceso sui Media per il contenuto del libro del prof. Enrico Maria Radaelli per il quale, lo stesso mons. Antonio Livi, ci aveva inviato un profondo chiarimento, si legga qui, e per il quale non ringrazieremo mai abbastanza.
Questo sito ha un titolo ben preciso: Cooperatori della Verità, per questo motivo siamo sempre molto grati al professor Radaelli sia per la sua amicizia, sia per l’enorme contributo al delicato, ma anche impegnativo dibattito in corso, sui gravi problemi di natura dottrinale che da mezzo secolo, oramai, degradano sempre più la santa Chiesa e mettono a dura prova la vera fede anche del “gregge più piccolo”.
Quanto segue è una “Nota a margine”, appunto, attraverso la quale il prof. Radaelli desidera offrire cinque esempi per: “rassicurare il lettore della più ampia contestualizzazione, in questo mio lavoro, delle citazioni del pensiero ratzingeriano, così da poter garantire allo studioso il più largo aiuto per afferrarne, oltretutto, il significato non sempre limpido…”.

Don't call me Geoge,,



Orgoglio della fede

Questo post nasce da una triste constatazione che tutti abbiamo sicuramente fatto: nella società odierna, e particolarmente in quella europea, si verifica un inaudito ed inconcepibile fenomeno di vergogna della fede. Ogni giorno abbiamo sotto gli occhi molteplici esempi (nel da poco trascorso tempo natalizio, per esempio, l'oscurantismo nei confronti dei presepi) di come la società occidentale, che oramai vanta la laicità tra i suoi principi fondanti, adducendo il pretesto del rispetto nei confronti delle altre religioni, provi vergogna e cerchi dunque la negazione e l'oscuramento dei simboli e delle manifestazioni della propria millenaria fede cristiana.

Call me George

Una strana telefonata a papa Francesco (esclusiva)


Un po’ smarrito per quanto accade nella Chiesa, ho immaginato un dialogo tra un personaggio del passato e Francesco I. Il dialogo può apparire irriverente, ma è terribilmente serio. Dante Alighieri e Iacopone da Todi con Bonifacio VIII, Erasmo da Rotterdam con Giulio II, si permisero ben altra libertà, senza scandalizzare i cattolici del loro tempo.
Pronto santità, sono Enrico?
Enrico chi?
Enrico VIII, il re d’ Inghilterra.
Oh, quale onore. Metta giù, la richiamo io. Ho l’abbonamento.
Va bene Santità… ha circa 500 anni di ritardo…
Driiin
Sono Francesco, da Roma!
Santità, che piacere. Come mai mi chiama?
Ho dato una occhiata a quella lunga lettera
che lei inviò qui in Vaticano nel 1532, o giù di lì, se non erro. Devo dirle che il mio predecessore è stato un po’ poco gentile. Era un uomo un po’ attaccato alla legge. Un dottore della legge, duro inflessibile, un po’ wojtiliano e un po’ ratzingeriano. Un po’ fissato con il matrimonio e contro il relativismo. Ma ora le cose sono cambiate. Ci sono io con tanti cardinali tedeschi, tutti simpatizzanti di Lutero e degli scismi in genere: Kasper, Marx… Li conosce? Sono quelli che hanno svuotato le chiese dei loro paesi e ora danno consigli agli altri per fare altrettanto.
Ecco, volevo rivalutare il suo caso. Vediamo un po’, avrei in mente due strade possibili: la prima è vedere se il suo matrimonio è nullo. Ha qualche elemento in tal senso?

L’occasione della prova

IL VANGELO "PURGATO"



"Guai a me se non predicassi il Vangelo!". No, non potete fare questo: l’inganno della neochiesa massonica sta nel fatto, che non predica integralmente il Vangelo, ma solo quelle parti, che possono essere accettate dal "mondo" di Francesco Lamendola  

 

San Paolo, l’Apostolo delle genti, nella Prima lettera ai Corinzi, a un certo punto (9, 16-18) ci dice qual è la ragione che lo spinge a predicare ovunque il Vangelo di Gesù Cristo, instancabilmente, tra continue fatiche, pericoli, persecuzioni:

Non è infatti per me un vanto predicare il Vangelo; è un dovere per me: guai a me se non predicassi il Vangelo! Se lo faccio di mia iniziativa, ho diritto alla ricompensa; ma se non lo faccio di mia iniziativa, è un incarico che mi è stato affidatoQuale è dunque la mia ricompensa? Quella di predicare gratuitamente il Vangelo senza usare del diritto conferitomi dal Vangelo.

Ci sembra che il momento storico che stiamo attraversando sia giunto, per certi aspetti, come una benedizione, come una ventata di aria fresca; di più: come il soffio dello Spirito Santo: perché forse spingerà un buon numero di cattolici tiepidi, apatici, conformisti, semi-addormentati, stanchi, rinunciatari, a riscuotersi, a svegliarsi, a riscoprire tutta la verità e la bellezza della fede che è stata tramandata fino a loro, nel corso di duemila anni, di generazione in generazione, di padre in figlio, fra mille ostacoli, incomprensioni, difficoltà, momenti oscuri; e farà sorgere in loro la voglia, l’impulso, non solo, il dovere imperativo e ineludibile, di lottare per difendere quella verità, per preservare la purezza di quella fede, per cacciare a pedate nel sedere, fuori dal tempio, gli odierni profanatori, la genia malvagia ed empia del clero modernista e dei vescovi e cardinali massoni, i quali stanno oscuramente brigando per distruggere la vera Sposa di Cristo e, così, fermare la trasmissione della Rivelazione alle prossime generazioni, sostituendola con della moneta lucente, ma falsa, uscita dalla zecca del demonio.

Tabula rasa, delenda Doctrina..

Una Chiesa demolita a colpi di umanitarismo

Nella distopia immaginata da Aldo Maria Valli la scelta di ammorbidire la dottrina distrugge il cristianesimo
Da Dostoevskij a Musil, da Mann a Orwell, molti romanzi moderni si sono posti sul confine che separa la letteratura dalla saggistica.

Qualcosa di simile ha fatto Aldo Maria Valli, vaticanista del Tg1 e ora anche autore di un romanzo distopico, Come la Chiesa finì (edito da Liberilibri e in vendita a 16 euro), nel quale mette in discussione vari tratti della Chiesa contemporanea.
Egli immagina che in un futuro non lontano una serie di papi venuti dall'America latina (tutti di nome Francesco) demolisca un poco alla volta l'edificio dogmatico del cattolicesimo, fino a dissolvere la Chiesa entro un'unica religione umanitaria globale.

Pensieri, parole e fatti..

Chi è Sean O'Malley, il francescano che accusa Papa Francesco

Francesco criticato dal cardinale Sean O'Malley per le posizioni espresse in Cile sul "caso Barros". Ecco chi è il cappuccino americano
Il cardinale francescano minore Sean Patrick O'Malley "contro" Papa Francesco. La notizia, per chi segue le cose vaticane, è decisamente inaspettata.

L'uomo di Chiesa, originario dell'Irlanda e nato negli Stati Uniti, infatti, non solo è il presidente della commissione della Santa Sede contro gli abusi sui minori voluta proprio dal pontefice argentino nel 2014, ma è anche un membro del C9: il minidirettorio cardinalizio istituito da Bergoglio per riformare dal profondo la Curia di Roma. Un organo che è stato riservato a quelli che comunemente vengono definiti "cardinali progressisti". Non a caso, del resto, il C9 è presieduto da Oscar Mariadiaga: un cardinale dottrinalmente vicinissimo al papa. "E' comprensibile che le parole di Papa Francesco siano state fonte di grande dispiacere per le vittime di abusi sessuali da parte del clero - ha detto il cardinale in riferimento al caso del vescovo Barros -. "Non essendo stato personalmente coinvolto nel situazioni che sono state oggetto dell'intervista del Papa, non posso spiegare - ha precisato O'Malley - perchè il Santo Padre abbia scelto le parole che ha usato nella sua risposta. Ma quello che so davvero è che Papa Francesco riconosce pienamente gli enormi fallimenti della Chiesa e del suo clero che hanno abusato di bambini, e l'impatto devastante che questi crimini hanno avuto sulle vittime che ama particolarmente", ha chiosato il cappuccino americano.

L’altra chiesa

LO SCISMA E' NEI FATTI



Ci sono già 2 chiese "lo scisma è nei fatti" quella politicizzata e ultraprogressista di Bergoglio non può procedere di pari passo con quella Cattolica di sempre che ha ancora il vezzo di parlare di Dio e del destino dell’anima 
di Francesco Lamendola  

 

Da tempo c’è qualcuno che pensa: se si va avanti di questo passo, nella Chiesa cattolica si produrrà un nuovo scisma; la chiesa politicizzata e ultraprogressista di Bergoglio non può procedere di pari passo con la Chiesa cattolica di sempre, che ha ancora il vezzo di parlare di Dio, della grazia e del peccato, del destino dell’anima, e non sempre e solo dei migranti, innalzati quasi al ruolo di nuovo feticcio da adorare in ginocchio. Ebbene: sono discorsi già superati dai fatti; perché, nei fatti, lo scisma c’è già stato. Piaccia o non piaccia, ci sono già due chiese, e sono letteralmente allergiche l’una all’altra, assolutamente divergenti e, pertanto, inconciliabili. Non è possibile trovare alcuna intesa, mediazione o punto d’incontro; nessun compromesso è possibile, perché esse guardano in direzioni diametralmente opposte: l’una al mondo, al quale vuol piacere ad ogni costo, l’altra al Regno di Dio, che – come ha detto Gesù Cristo - non è di questo mondo. Le due chiese ci sono già, ed è come se un muro altissimo le dividesse: e ad alzarlo è stato proprio il (falso) papa Bergoglio, che non parla d’altro che di muri da abbattere e di ponti da gettare. Ma quel che ha fatto realmente e che continua a fare, tenacemente, imperterrito, instancabile, è dividere: cosa assai interessante, sta spingendo via dalla Chiesa i veri credenti, mentre sta mietendo applausi e consensi fra tutti quanti sono, e sono sempre stati, nemici dichiarati della Chiesa di Gesù Cristo, della sua dottrina e della sua morale. Le due chiese, pertanto, già ci sono, e la distanza fra esse continua ad aumentare ogni giorno. Non è questione di buona volontà, è questione di verità: o si crede che il senso del Vangelo sia tutto quaggiù, nei poveri, negli ultimi, salvo poi farsi pagare 35.000 euro al mese per dire queste cose, come il cardinale Maradiaga, uomo di fiducia di Bergoglio, e salvo predicare le stesse cose che dice Soros e che sono sull’agenda della grande finanza mondiale, favorevole alle migrazioni per ragioni non precisamente nobili; oppure si crede che il senso del Vangelo si trova in una Verità soprannaturale che, quaggiù, può solo essere cercata, intravista e umilmente servita, non mai raggiunta e non mai realizzata.

12 articoli imponenti e 12 impotenti

Hit parade dei nuovi 12 articoli del Credo della neo chiesa (2)


Cari Amici, come vi avevamo anticipato qui per la prima parte, eccoci alla seconda di questa hit-parade della neo chiesa. Bisognava occuparsi prima dei Dieci Comandamenti, che sono alla base del nostro Credo autentico, per occuparci ora dei dodici Articoli che sono le fondamenta di tutta la Dottrina Cattolica, il famoso “Depositum Fidei” di cui parla già san Paolo in quel…. Fidei Depositum: «O Timoteo, custodisci il deposito; evita le chiacchiere profane e le obiezioni della cosiddetta gnosi, professando la quale taluni hanno deviato dalla fede» (1Tm.6, 20). Per comprendere come la Chiesa  abbia sempre difeso la vera Fede, cliccare qui per leggere l’esempio di san Francesco di Sales.

sabato 20 gennaio 2018

Maria ci ha preceduti e ci precede

CONCUPISCENZA E REDENZIONE



L'eccezione di "Maria". Alla fine redenta, ogni cosa tornerà in Dio. Il mondo è stato creato da Dio, secondo un progetto amorevole e intelligente, quindi secondo un ordine preciso sorretto costantemente dalla divina Provvidenza 
di Francesco Lamendola  


Il mondo, così come lo conosciamo, è segnato dal disordine della ferita del Peccato originale, che ha incrinato la relazione fra Dio e l’uomo e ha trafitto tutta l’umanità con il pungiglione della concupiscenza, ossia della tendenza al male, retaggio fatale e inesorabile di quella prima rivolta e disobbedienza. E tuttavia, il mondo è stato creato da Dio secondo un progetto mirabilmente amorevole e intelligente, quindi secondo un ordine preciso, sorretto costantemente dalla divina Provvidenza; ordine che non è stato completamente distrutto da quel peccato, ma soltanto incrinato, e che poi, con l’Incarnazione del Verbo, ha ricominciato a brillare, sia pure parzialmente, in attesa della pienezza finale, quando tutti i tempi e tutti i singoli membri del genere umano saranno chiamati a rendere testimonianza al Figlio di Dio, in presenza del Padre e dello Spirito Santo, per essere definitivamente giudicati e premiati o condannati, ciascuno in base alle sue opere, secondo verità e giustizia assolute. Al presente, perciò, possiamo dire che tutte le cose tendono verso quel’ordine originario che è andato perduto, ma che non è completamente scomparso e le cui tracce sono ancora visibili nella bellezza e nell’armonia della creazione, e la cui ardente nostalgia punge il cuore delle anime fin dall’infanzia, e poi, con il crescere della consapevolezza, non fa che aumentare, palesandosi sempre più evidente la discrepanza che esiste fra il mondo così com’è, e noi stessi così come siamo, e il mondo come dovrebbe essere, e noi stessi come dovremmo e potremmo essere, se la concupiscenza non ci spingesse costantemente vero il male e se fossimo capaci di quel’abbandono generoso, totale, incondizionato, della creatura che risponde prontamente all’invito d’amore del suo Creatore.