Chiamiamoli col loro nome:"sono creature del Male". L’istigatore della deriva morale e spirituale, che sta squassando la Chiesa di Cristo ha un solo grande regista finale:"il diavolo". Lo scisma c’è già, anche se non dichiarato
di Francesco Lamendola
Il recente articolo di Cesare Baronio, La grande impostura. Riflessioni dinanzi alla crisi presente, ammirevole per chiarezza, lucidità e coraggio, ci ha confortato in tutta una serie di ragionamenti e di passaggi che da alcuni anni andiamo svolgendo e che ci hanno condotto su una terra paurosa e quasi inesplorata, nella quale ben pochi osano avventurarsi, cioè alla presa di coscienza di quanto sia terribile la radice della crisi attuale della Chiesa e di tutta la società civile; quale la sua vera natura; quali le forze dalle quali scaturisce e grazie alle quali progredisce con una rapidità e una sfrontatezza impressionanti. Cominciavamo a sentirci soli, a temere di esser caduti in un abbaglio: l’enormità di quel che ci era parso di aver scoperto deponeva contro la sua plausibilità e pareva dar ragione a quanti ritengono che le nostre conclusioni siano azzardate, esagerate, indimostrabili. Se siano indimostrabili, non possiamo dire; certo, indizi ve ne sono anche troppi.
Ad ogni modo, ci è stato di conforto constatare che una persona di tale valore, tale lucidità e tale onestà intellettuale, è giunta, ci sembra (non sta a noi interpretarlo e pretendere di porre un’etichetta sulle sue affermazioni) a delle conclusioni molto, ma molto simili alle nostre. E in particolare alla conclusione che il motore e l’istigatore della deriva morale e spirituale che stiamo vivendo, e che sta squassando la Chiesa dalla base al vertice, o meglio dal vertice alla base, ha un solo, grande regista finale: il diavolo. Di conseguenza, che quanti stanno conducendo la loro incessante campagna per “aggiornare” la Chiesa, per riformulare la dottrina, adeguandola al sentire dell’uomo moderno, non sta sbagliando per ingenuità e un eccesso di ottimismo, né sarebbe possibile convincerlo di errore mediante ragionamenti, perché costui non è affatto in buona fede, sa quel che sta facendo e lo sta facendo proprio per la ragione che a noi appare così sconvolgente e deleteria, quasi incredibile: provocare tutto il male possibile, per spingere nella confusione, nell’angoscia e nella disperazione milioni di anime, per privarle della luce del Vangelo di Gesù Cristo e condurle all’inferno. In altre parole: quanti si prestano all’opera di demolizione della Chiesa, specie dal suo interno, specie per mano del suo stesso clero, non sono uomini che sbagliano perché non sanno quello che fanno, ma sono operatori del Male. Sono creature del Male. Il loro movente è il Male, con la lettera maiuscola.
L’eresia al vertice della Chiesa non nasce con Bergoglio, ma già con Roncalli; e lo strumento per la sua instaurazione è stato il Concilio Vaticano II. Chi non ha compreso questo, non ha compreso nulla!
Ora, il principio del Male è la menzogna; il diavolo è il grande bugiardo; e il suo disegno consiste non nella negazione frontale ed esplicita, ma nella falsificazione subdola e nel rovesciamento graduale e abilmente calcolato della Verità. Pertanto i suoi servitori e i suoi strumenti non diranno mai: Vogliamo abolire il Vangelo di Gesù, ma diranno, e infatti dicono: Noi vogliamo aggiornare e rendere più facile, più accessibile la divina Rivelazione. In realtà, il loro obiettivo si vede chiaramente dai frutti che la loro opera sta dando:l’apostasia generalizzata dalla fede, lo svuotamento della dottrina cattolica, la distruzione della sua legge morale. Anche il più cieco, il più ingenuo osservatore, se dotato di un minimo di buona fede, davanti a simili risultati dovrebbe restare interdetto e profondamente addolorato, e farsi qualche scomoda ma indispensabile domanda. Chi non se la fa, non può essere assolutamente in buona fede, ma è solo un operatore o un collaboratore consapevole del Male. E poiché, mentendo, sosterrà di essere animato dalle migliori intenzioni, se ne deduce che il suo abito costante è l’ipocrisia. Questi sciagurati strumenti del Male vivono immersi nell’ipocrisia, mentono con la facilità con cui respirano. Padre Giovanni Cavalcoli si arrampica sugli specchi per conciliare la possibilità che un papa menta con l’impossibilità, a suo credere, che cada nel delitto di eresia, cioè che menta in materia di fede e che inganni, così, anche i fedeli. Eppure è evidente: quel che sta facendo il signore argentino, quel che stanno facendo i Paglia e i Galantino, i Sosa e i Kasper, i Bianchi e gli Spadaro, non è certo un ingannarsi in buona fede: è la lucida, ipocrita, diabolica sovversione della Verità di Gesù Cristo, metodica, deliberata, quotidiana, capillare, fatta sia di gesti e parole sia di silenzi e omissioni, avente come obiettivo la sostituzione della sua vera Chiesa con una orribile contro-chiesa, dove il peccato diventa un diritto naturale, il falso è uguale al vero, il male diventa bene: vale a dire, l’edificazione della sinagoga di Satana, profetizzata da san Giovanni nel libro dell’Apocalisse.
Che altro deve ancora fare il signore vestito di bianco, che già non abbia fatto, perché i veri cattolici capiscano chi egli è veramente, perché è stato eletto papa, e quale scopo sta perseguendo sin dal primo istante, e continua a perseguire, metodicamente, implacabilmente, ogni giorno di più, con le parole, le azioni e le omissioni?
Per colpa di questi uomini, se pure sono soltanto uomini, migliaia di anime si sono allontanate da Dio e hanno perso la fede, oppure, se andavano in cerca di essa, non l’hanno trovata, e sono state risospinte nell’angoscia e nel gelo dei un mondo senza Cristo; fra esse, tanti francescani dell’Immacolata e, adesso, tante delle Piccole Suore di Maria, Madre del Redentore. Anime che si erano consacrate totalmente alla loro missione spirituale, che avevano scelto di vivere pregando Dio e servendo il prossimo (cosa che si può fare con la preghiera non meno che con l’assistenza materiale), secondo l’infallibile insegnamento di Gesù Cristo. Come è possibile immaginare che una simile ferita nel Corpo Mistico di Cristo, la Chiesa, sia stata inferta, e venga inferta praticamente ogni giorno, per semplice ignoranza e goffaggine, e tuttavia in buona fede? No davvero; qui siamo in presenza di qualcosa d’infinitamente peggiore: qui ci troviamo dinnanzi all’opera del diavolo. Lo stesso, eterno Nemico che ha fatto perseguitare san Pio da Pietrelcina da uomini della Chiesa cattolica; lo stesso che ha suscitato tante eresie dentro di essa e tanti persecutori al suo esterno. Il diavolo si è da tempo insediato in Vaticano, e da tempo ha reclutato i suoi adepti nelle file del clero, specialmente dell’alto clero. Quello che spingeva padre David Maria Turolodo a spezzare una coroncina del Rosario e a mettersela sotto i piedi, dicendo ai presenti allibiti:Basta con queste superstizioni da Medioevo!, era forse l’arcangelo Gabriele? Quello che suggeriva al cardinale Martini (un cardinale gesuita: violazione dello statuto dei gesuiti) d’istituire, nella diocesi ambrosiana, la cattedra dei non credenti, e che gli faceva dire che la Chiesa deve recuperare un ritardo di 200 anni, evidentemente rispetto al mondo moderno, era lo Spirito Santo? Ed era una ispirazione della Vergine Maria quella che induceva il prete Lorenzo Milani a scagliarsi con parole di fuoco contro la classe dei professori, rei di bocciare agli esami gli alunni impreparati, e gli dettava le parole: E chi potrà amare i miei ragazzi fino all’osso, senza finire col metterglielo nel culo?, eccetera, cosa che poi i suoi eredi morali, i signori del Forteto, hanno fatto, eccome se lo hanno fatto, abusando i ragazzi difficili affidati loro per “recuperarli”, nello spirito di quella mentalità “cattolica” rivoluzionaria e di sinistra? E chi dirigeva le mosse del cardinale Marcinkus, l’amico e il socio in affari di Sindona e di Calvi, l’uomo che ha trasformato il Vaticano, con la connivenza e la copertura di Wojtyla, in un cinico e spietato potere finanziario, rotto a tutte le astuzie e disposto alle più disinvolte e sporche operazioni?
La diabolica sfilata fatta con i paramenti autentici di "papi cattolici", al Met Gala di New York!
Qualcuno si meraviglia della deriva nell’ora presente, e trova da eccepire se il cardinale Ravasi rimprovera a Salvini l’abuso del Rosario, lui che ha diretto la sconcia operazione commerciale del Met Gala di New York, con la satanista Rihanna e altre star di Hollywood che hanno sfilato indossando i paramenti autentici dei papi, e contraffacendo con diabolica malizia la figura del divino Redentore e quella della sua santissima Madre. Ma la pestilenza dell’eresia parte da lontano, e chi possiede appena un po’ di onestà intellettuale è costretto ad ammetterlo. Certo, è estremamente doloroso, per un sacerdote, e in genere per un cattolico, specie se avanti negli anni, dover riconoscere tutto questo; dover ammettere che la Chiesa, da anni, è stata presa in ostaggio da una banda di massoni e satanisti. Ma cosa può esserci di più doloroso che vedere e capire una cosa del genere, e tuttavia far finta di nulla, minimizzarla, ridurla alle proporzioni di una malattia passeggera, di una serie di sfortunate coincidenze?
Mons. Ravasi sembra più a suo agio con le star di Hollywood, che con il Vangelo di Gesù Cristo!
È triste e patetico vedere illustri teologi, come padre Cavalcoli, annaspare alla ricerca della quadratura del cerchio, pur di negare l’evidenza, anche dopo aver preso atto, sia pure parzialmente, di quel che sta accadendo nella Chiesa. Lo studioso domenicano sostiene che un papa può dire bugie, ma non può essere eretico, il che è già un bell’esercizio di equilibrismo e un triplo salto mortale; ma non si spinge fino alla radice del problema, cioè non affronta la questione se il signore argentino che si veste da papa, sia effettivamente il legittimo papa. Arrivate le cose al punto in cui sono, sarebbe necessario che tutte le persone oneste trovassero il coraggio per chiamare le cose con il loro nome, per denunciare apertamente l’odioso tradimento che si sta consumando contro la Chiesa e contro Gesù Cristo. Ripetiamo: è comprensibile il dolore che una tale prospettiva suscita in un vero sacerdote e in un vero credente; ma, d’altra parte, come tacere ancora? Come conservare del rispetto umano, quando si nega ogni rispetto a Dio e si mette in opera una tale diabolica manovra contro le anime? Dovremo rendere conto, tutti, di ciò che abbiamo fatto e di ciò che non abbiamo fatto, in un frangente così drammatico. E chi ci ha garantito, quando siamo stati battezzati, e poi quando siamo stati confermati mediante i Sacramenti, che non avremmo incontrato ostacoli e che la nostra fede non avrebbe potuto venir messa in pericolo anche dalla parte che meno ci saremmo immaginati? La sola cosa che ci è stata garantita è l’assistenza dello Spirito Santo: quella sì, sempre. Ma nessuno ci ha garantito contro l’eventualità di un papato eretico, di una Chiesa caduta in mano agli eretici. Alcune celebri profezie mariane, come quella di La Salette e come quella di Fatima, alludono anzi in maniera piuttosto chiara al verificarsi di una tale situazione. E le rivelazioni private della Vergine Maria a don Stefano Gobbi battono e ribattono sullo stesso tasto: la Chiesa è in pericolo, l’integrità e la santità della fede sono in pericolo, perché la massoneria ecclesiastica sta manovrando per inquinarle con il veleno di false dottrine. Che altro deve ancora fare il signore vestito di bianco, che già non abbia fatto, perché i veri cattolici capiscano chi egli è veramente, perché è stato eletto papa, e quale scopo sta perseguendo sin dal primo istante, e continua a perseguire, metodicamente, implacabilmente, ogni giorno di più, con le parole, le azioni e le omissioni? Non basta neppure che si presenti all’incontro con i rabbini indossando un crocifisso che non è Crocifisso, perché mancante della parte inferiore? O che si presenti alla santa Messa impugnando una ferula che non è una ferula, ma una specie di bastone infernale? O sfoggiando una veste sulla quale compare, visibilissimo e ripetuto due volte, il numero 666? O che durante la sua “liturgia” il coro innalzi un inno a Lucifero? O che si rifiuti di benedire i fedeli, i quali glielo hanno esplicitamente domandato? O che si sieda, tronfio e orgoglioso, davanti al Santissimo nel Duomo di Milano? O mentre è di fronte a dei semplici uomini, come i capi di Stato africani, non esita a gettarsi bocconi fino a terra e a baciar loro le scarpe? E questo solo per citare alcuni episodi di omissione; ma tutti conosciamo gli episodi nei quali ha pronunciato parole blasfeme, sacrileghe, nei confronti della Santissima Trinità e di Gesù Cristo; non semplicemente imprudenti o avventate, e sempre con un sorriso di compiacimento e una luce sinistra nello sguardo.
La satanista Rihanna? Chiamiamoli col loro nome:"sono creature del Male". L’istigatore della deriva morale e spirituale, che sta squassando la Chiesa di Cristo ha un solo grande regista finale:"il diavolo" !
Chiamiamoli col loro nome: sono creature del Male
di Francesco Lamendola
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