ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

martedì 16 luglio 2019

Salvate il soldato Salvini..!

SALVARE SALVINI – Da se stesso.




DA DOMANI AVRA’ ULTERIORI PREOCCUPAZIONI
23 gigabyte di materiale scaricato un anno e mezzo fa da Anonymous”
Il soggetto è Salvini.

Chi ha sparato sul web la corrispondenza elettronica di Matteo Salvini?

Un articolo di StartMag  –  firmato da Umberto Rapetto, generale  della Guardia di Finanza, ora a riposo, per oltre dieci anni comandante del Gruppo Anticrimine Tecnologico  –   rende  noto  che:
“A febbraio dell’anno scorso una incursione informatica aveva dato luogo ad una “rapina” virtuale che ha consentito di svaligiare i caveau digitali di un partito politico. La refurtiva – dopo una minima dimostrazione di aver effettivamente acquisito il “bottino” (o nella fattispecie la copia dei relativi file) – è stata tenuta pazientemente nascosta per oltre un anno.
“Solitamente su Twitter cose di questo genere trovano una rapida propagazione e invece in questa circostanza gli account ufficiali dei briganti telematici non hanno strillato alcunché ai quattro venti. ..sbalordisce il fatto che nessuno ne parli. O lo scambio di mail è di una gravità inaudita, oppure manca la pistola fumante”.
Apprezzate la tempistica, la sapiente  scansione di con cui vengono alimentati i media di “notizie compromettenti”.  Lo “scandalo Savoini” cominciava a non essere più plausibile per occupare le prime pagine per altre settimane, ed ecco che Anonimous dà materiale per altre settimane di “scandali” riguardanti Salvini, per diritto e per traverso – con qualunque pretesto, come  è stato un pretesto  l’indignazione per quel che ha detto Savoini a Mosca.
Del resto,  l’aveva detto  mesi fa; l’Espresso  aveva fatto le “rivelazioni” a febbraio;  poi è arrivato Buzzfeed con l’audio, e il materiale de L’Espresso è diventato attuale, anzi (per dirla coi media) “scottante”.
Fulvio Scaglione ha sottolineato la stessa  cadenza e sapienza nel caso Strache:  il  ministro e vice-cancelliere austriaco costretto alle dimissioni per il video in cui lo si vedeva promettere favori a una sedicente figlia di oligarca russo.
“Il video era stato girato nel 2017, mesi prima delle elezioni politiche che avrebbero proiettato Strache ai vertici del Governo austriaco. In altre parole: quando Strache prometteva tutto ciò che voleva ma non aveva alcun potere per mantenere le promesse. Mentre il video è stato pubblicato nel 2019, in una situazione completamente diversa, al chiaro scopo di fregarlo. Chi ha organizzato il tutto? Chi ha tenuto in frigo per due anni il video assassino, e con esso anche lo sdegno per la scarsa moralità di Strache? A quale scopo? E’ ancora giornalismo, questo?”.
Naturalmente si chiama in altro modo. Sapienza tempistica e politica  da servizi – coadiuvati dai media.
Adesso aspettiamo la nuova  marea di fango  per Salvini –  con un  stanco disgusto.  Non è solo  che le tv e i giornali avranno un’altra scusa, che faranno durare per settimane , per non parlare dello  scandalo magistratura (senza virgolette) e dell’orrore totalitario del progressismo LGBT che è stato instaurato in Emilia.
E’  che Salvini  sarà subissato di accuse  ingigantite, vere o false,  messo alle corde, e distrutto.
Datemi sei righe del  più onesto degli uomini e troverò abbastanza da farlo  impiccare”, figurarsi in 23 gygabites.
Il  dramma è aver assistito, settimane dopo settimane, dalla Carola ad  oggi,  all’assoluta sprovvedutezza  e incapacità di Salvini  di fronte agli  attacchi pre-ordinati e sincronizzati, incredibilmente stupidi  quindi smascherabili:  ha sempre e solo subito le iniziative  del Nemico –  che è il Nemico che ci ha dato  la Mafia nigeriana e il totalitarismo dei figli strappati alle famiglie  povere per darli alle lesbiche, il Nemico che ci riempirà di centinaia di migliaia di “immigrati”  secondo le volontà di Bergoglio e Soros – insomma il Nemico che sta distruggendo la comunità  nazionale.
Sottoscrivo qui  la nota di  Roberto Buffagni:
“Il vero crimine dello scandalo Savoini è non sapersi difendere. Chi sta intorno a Salvini si faccia una domanda e si dia una risposta”.
Precisamente. La pochezza di Salvini – mentale, culturale, anche morale  non mi era  ignota. Come si ricorderà, io mi feci convincere dal fatto che Salvini “aveva candidato persone migliori di sé”:  feci l’esempio del professor Bagnai, della Buongiorno.
Di solito i politici scelgono i peggiori di sé, i mediocri e gli yes men, che non teme gli facciano ombra. Quando invece uno sceglie “migliori di  sé”, vuol dire che non ha quel vile timore, e  che  vuole realizzare qualcosa e non solo campare.
MA non  serve a nulla far eleggere persone migliori di sé, se poi non le se ascolta, e  si fa  tutto da soli la sola cosa che si sa fare, fare propaganda su Facebook.  Ora, io prego le persone “Migliori di sé”, se possono,   di farsi ascoltare dal segretario; che so,  anche a insegnargli i rudimenti della finezza politica che evidentemente ignora,   l’uso dei poteri quasi incredibili che gli possono venire da un ministero  come quello dell’Interno, e che lui nemmeno conosce.  Obbligarlo a  imparare, a prendere l’abitudine, che so, a un briefing quotidiano  fattogli  da  gente  capace di informarlo.  Alla  formazione almeno di un germe di servizio interno  di intelligence.
Lo mettano sotto controllo  per il suo bene. Gli impediscano di  esibire una forza “vocale” tonitruante di un carattere    che poi invece ha dimostrato  – ormai ripetutamente – di non avere, subendo le iniziative di Carola, delle ONG scafiste, dai “magistrati”, della UE  – di tutti i marpioni (a Parigi, Bruxelles, Berlino)  che  ormai l’hanno soppesato,  valutato i suoi limiti e le sue debolezze, e lo faranno a  pezzi perché hanno in  mano tutti i mezzi.
La velocità con cui ha abbandonato alle jene Savoini ,”mica lo conosco”, è stata doppiamente rovinosa perché immediatamente smentibile, e per la mancanza di slealtà che ha dimostrato. Una rovina per la stessa Lega, i cui membri in vista hanno sicuramente tratto le lezioni dovute. Non ci si può fidare del “capitano”,  né il “capitano” si fida di noi ma poi esiste, la Lega? Esiste, voglio dire, come  organizzazione reattiva e macchina compatta   di  “rivoluzionari di professione” uniti  dallo scopo condiviso e dalla reciproca lealtà?  Non è mai stata  altro che un insieme di aspiranti alla cadrega o al cadreghino,  ciascuno per sé.  Come l’ha fatta Bossi. Per  questo il compito spetta adesso ai migliori di sé, che non sono nati lì,  che Salvini,  in un momento di lucidità, ha  scelto e candidato.  Fra i  migliori forse si può chiamare il genearle Rapetto, se  accetta, è  quel che ci vuole prima che arrivi la inondazione di m.  elettronica.




https://www.maurizioblondet.it/salvare-salvini-da-se-stesso/

DALLA RUSSIA CON I SERVIZI SEGRETI (DEVIATI)



Un recente sondaggio dice che il 58% degli italiani ritiene grave la storia dei soldi promessi dai russi alla Lega per la campagna elettorale europea di quest’anno. Ciò dimostra ulteriormente che l’inconsapevolezza è la regina della democrazia come oggi praticata.

Infatti, posto che il problema di questo ipotetico e non avvenuto finanziamento è quello dell’interferenza straniera nella politica italiana, cioè della tutela dell’indipendenza politica italiana, allora ogni non-idiota sa che questa indipendenza non esiste dalla fine della II GM:


a) l’Italia dal 1945 è militarmente occupata dagli USA con oltre 100 basi sottratte al controllo italiano;
b) gli USA hanno allestito, armato e finanziato in Italia la Gladio, un’organizzazione paramilitare illecita con fini di condizionamento politico;
c) la DC e il PCI hanno sempre preso miliardi rispettivamente dagli USA e dall’URSS, dati per condizionare la politica italiana; in particolare l’URSS assicurava al PCI percentuali su determinati commerci;
d) il PCI riceveva questi soldi mentre l’URSS teneva puntati contro l’Italia i missili nucleari;
e) il PCI, in cui allora militava il futuro bipresidente della Repubblica G.N., accettava la guida del PCUS di Stalin;
f) diversi leaders politici italiani hanno sistematicamente svenduto a capitali stranieri i migliori assets nazionali;
g) moltissimi leaders politici e statisti italiani hanno sistematicamente e proditoriamente ceduto agli interessi franco-tedeschi e della grande finanza in fatto di euro, fisco, bilancio, immigrazione; in cambio hanno ricevuto sostegno alle loro carriere;
h) l’Italia ormai riceve da organismi esterni, diretti da interessi stranieri, l’80% della sua legislazione e della sua politica finanziaria;
i) essa è indebitata in una moneta che non controlla e che è controllata ultimamente da banchieri privati; la Banca d’Italia è controllata pure da banchieri prevalentemente stranieri.
j) ciliegina sulla torta: notoriamente, nel 2011, su disposizione di BCE e Berlino, il Palazzo italiano ha eseguito un golpe per sostituire il governo Berlusconi con uno funzionale agli interessi della finanza franco-germanica.



Salvini a Mosca

E su tutto questo nessun PM ha mai aperto un fascicolo per corruzione internazionale: andava tutto bene!
Nel confronto con questi fatti, il problema dei soldi russi alla Lega, peraltro mai dati, è insignificante, solo un idiota può considerarlo diversamente; mentre chi ha un minimo di buon senso nota che il problema grave è un altro, ossia che i servizi segreti -sottoposti al premier Conte- abbiano eseguito un anno fa, e tirato fuori proprio ora, le intercettazioni in questione, e che le tirino fuori ora per mettere in difficoltà la Lega in un momento critico per il M5S.
Si ventila pure che possa essere stata, invece, la CIA, per colpire il legame Salvini-Russia. In ambo i casi, questa è la vera interferenza, questo è lo scandalo.
di Marco Della Luna

Fonte: Marco Della Luna

Sull'audio "rubato" l'ombra delle toghe italiane La trappola perfetta in cui è caduto il Carroccio

Il mistero della registrazione dell'incontro al Metropol, dove quel 18 dicembre c'era anche il cronista dell'«Espresso». La strana triangolazione con il sito Usa di gossip


Per capire la stangata a Matteo Salvini basta leggerne la trama e seguirne i tempi. Ma soprattutto chiedersi se un'intercettazione ambientale acquisita da inquirenti inviati in missione a Mosca senza mandato della magistratura possa acquisire dignità di prova giudiziaria.
O se per farlo non dovesse prima trasformarsi in «elemento notorio» grazie alla provvidenziale pubblicazione su BuzzFeed. Per capire l'importanza del quesito, avanzato da una fonte del Giornale, bisogna seguire tre date. La prima è quella del 18 ottobre 2018 quando Gianluca Savoini incontra i suoi interlocutori russi e italiani nella hall dell'Hotel Metropol di Mosca. La seconda è quella del 24 febbraio quando il settimanale L'Espresso pubblica in anteprima il capitolo de Il Libro Nero della Lega in cui gli autori Giovanni Tizian e Stefano Vergine presentano lo scoop realizzato a Mosca. La terza è quella di giovedì 11 luglio quando BuzzFeed, sito famoso negli Usa per rivelazioni a cavallo tra scandalo e pettegolezzo, pubblica la registrazione e la trascrizione dei colloqui del Metropol. Partiamo dal 18 ottobre 2018.
Per capire come la stangata non sia frutto dell'improvvisazione, ma sia stata programmata da tempo basta la presenza a Mosca del giornalista Giovanni Tizian. Figlio di una vittima della ndrangheta, Tizian è un cronista di razza che si è fatto le ossa raccontando le infiltrazioni mafiose nel Nord e vive sotto scorta. Lui stesso ammette di non essere arrivato a Mosca per caso. Assieme a Vergini indaga sui soldi della Lega da tempo, ma in quella precisa occasione ha ottenuto indicazioni da una fonte riservata. Una fonte capace di guidarlo con notevole precisione nei meandri di quella inchiesta. Non a caso il 18 ottobre 2018 Tizian si presenta nella hall del Metropol almeno un'ora prima dell'inizio dell'incontro e fotografa Savoini ancora solo ad un tavolo in attesa dei suoi interlocutori. Non a caso nell'anteprima dall'Espresso del 24 febbraio ricostruisce esattamente le mosse di un Matteo Salvini arrivato a Mosca, alla vigilia dei colloqui del Metropol, per partecipare ad un convegno organizzato da Confidustria al Lotte Hotel. Subito dopo il convegno, secondo il resoconto di Tizian e Vergine, Salvini incontra «in gran segreto un personaggio di spicco del Cremlino: il vicepremier Dmitry Kozak, delegato agli affari energetici, uomo della stretta cerchia di Putin. L'incontro è avvenuto nell'ufficio di Vladimir Pligin, un noto avvocato moscovita legato a Kozak, il cui studio si trova al numero 43 di Sivtsev Vrazhek». Tizian non dice di aver seguito il capo della Lega. Quindi le sue mosse gli sono state riferite da qualcuno incaricato di tenere sotto controllo le mosse del gruppetto leghista.
L'altra stranezza è la precisione con cui Tizian e Vergine, pur non disponendo di una registrazione che altrimenti avrebbero pubblicato sul sito dell'Espresso già a febbraio, ricostruiscono passo dopo passo le fasi della discussione. Anzi il riepilogo dell'introduzione politica ai colloqui del Metropol svolta da Savoini e offertaci già a febbraio dai due giornalisti sembra la trascrizione esatta di quella ascoltata cinque mesi dopo su Buzzfeed.
Escludendo l'ipotesi che abbiano potuto avvicinarsi così tanto al tavolo da origliare l'unica spiegazione plausibile è che abbiano potuto ascoltare il nastro senza però poterlo trattenere o utilizzare. Come mai? Perché evidentemente la presenza dell'intercettazione ambientale avrebbe reso evidente la presenza di un regista con finalità ben diverse da quelle giornalistiche. Probabilmente nei piani dell'invisibile demiurgo le rivelazioni di febbraio dovevano bastare già da sole a sollevare il polverone. O forse chi «indagava» sperava di trovare le prove di una compravendita di kerosene in realtà mai realizzatasi. E allora per trasformare intercettazioni ambientali «pirata» in vere e proprie prove capaci di sorreggere un'indagine per corruzione internazionale era indispensabile trasformarle in «atto notorio». Ma per quello grazie al cielo c'era Buzzfeed. E così grazie al sito americano un'acquisizione ottenuta sottobanco potrà forse arrivare in tribunale.
Ministro Salvini, gradisce un altro proiettile?

Visto il clima politico di questi tempi, non mi meraviglierei se un giorno o l’altro trovassero il cadavere di Salvini morto in un incidente stradale, come accadde al sovranista austriaco Jörg Haider o al simpatico leghista Luca Bonanno.

Il Decimo Toro Pubblicato il 15 lug 2019
https://www.youtube.com/watch?v=ZjRXdsdAK-M

Nel Russiagate leghista mancano soldi, petrolio e mandante. L'obiettivo era far dimettere qualcuno





Bongiorno su caso Savoini: 'Una trappola'

'Stiamo parlando di un soggetto che parla di Matteo Salvini. Io credo che se accendiamo un po' di spie ovunque sai quanta gente parla di Salvini?'. Giulia Bongiorno, ministro della pubblica amministrazione a In Onda

La7 Attualità
 
Pubblicato il 15 lug 2019

https://www.youtube.com/watch?v=axQDQfIHImY

Russiagate - La massoneria contro Salvini.
(Videoeditoriale di MarcoCosmo)



Russiagate - Per il momento Salvini è riuscito a trarsi fuori dal trappolone, ma l'ombra del presidente Emmanuel Macron e della massoneria francese nella quale Macron sembra svolgere  un ruolo importante compare sullo sfondo dell' affaire dell' Hotel Metropol.


Lega-Russia, Salvini non sarà ascoltato dai pm: "Non serve"

Il procuratore di Milano Francesco Greco ha confermato ai cronisti che non c'è alcuna necessità di sentire il vicepremier Matteo Salvini in merito alla vicenda dei presunti fondi russi alla Lega.


Il vicepremier Matteo Salvini non sarà sentito dai pm in merito all'inchiesta per corruzione internazionale in cui è indagato il presidente dell'associazione Lombardia-Russia Gianluca Savoini.
Come riporta Il Fatto Quotidiano, il procuratore di Milano Francesco Greco ha confermato ai cronisti questa mattina che non c'è alcuna necessità di sentire il segretario della Lega e Ministro dell'Interno in merito alla vicenda dei presunti fondi russi scoppiata dopo l'inchiesta del sito americano Buzzfeed.
Il procuratore Greco ha inoltre rimarcato, più volte, che si tratta di un'indagine complessa e anche sull'ipotesi di eventuali rogatorie sottolinea che la traduzione in russo richiede tempo, quindi l'indagine proseguirà con tempistiche non così rapide. Dopo l'interrogatorio di ieri di Gianluca Savoini, che si è avvalso della facoltà di non rispondere, oggi i pm titolari dell'inchiesta non dovrebbero sentire altre persone coinvolte nell'indagine. Il faccia a faccia tra Savoini e i pm Gaetano Ruta e Sergio Spadaro, secondo indiscrezioni, si sarebbe tenuto in una sede esterna al Palazzo di Giustizia di Milano.
Se per la stampa la procura di Milano sembra interessata ad effettuare accertamenti sul conto di Gianluca Meranda, l'avvocato autore della lettera a Repubblica, per capire se sia davvero lui il "secondo uomo" presente lo scorso ottobre con Gianluca Savoini alla presunta trattativa sulla compravendita di petrolio all'Hotel Metropol di Mosca, il capo della procura Francesco Greco preferisce non rispondere. "No comment" è la replica a chi gli chiede se Meranda verrà sentito e in quale veste. Per quanto concerne la decisione Savoini, di non rispondere ai pm nell'ambito dell'indagine sui soldi russi alla Lega, si tratterebbe di una questione "puramente tecnica". Lo afferma all'Agi l'avvocato Lara Pellegrini. "Considerato che, per ora, siamo di fronte a un'inchiesta giornalistica trasferita in sede penale, preferiamo aspettare il deposito degli atti da parte della Procura - afferma la legale - Al momento non conosciamo nulla e non possiamo confrontarci su nulla di concreto. Siamo in una situazione molto delicata, in cui è bene mantenere il massimo riserbo. Apprezzo, in questo senso, anche il riserbo mantenuto dalla Procura". Al momento, a quanto si apprende, l’unica cosa che è stata notificata a Savoini e alla sua difesa è stato solo l’invito a comparire.
Nel frattempo, dopo averlo in un primo momento scaricato, Matteo Salvini difende il Presidente dell'Associazione Lombardia-Russia: "L'ho sempre ritenuto persona corretta. E fino a prova contraria continuerò a ritenerlo persona corretta". Queste le dichiarazioni del vicepremier in una conferenza stampa, seguita alla conferenza dei servizi in Prefettura a Genova, rispondendo a una domanda di un cronista sul "RussiaGate italiano" che ha investito la Lega. "Ci sono legami culturali legittimi" con la Russia "di cui sono sostenitore, che nulla hanno a che fare con questioni di petrolio e di soldi", ha aggiunto Salvini. Posizione che lo stesso vicepremier aveva ribadito ieri in un'intervista rilasciata a Quarta Repubblica: "Io conosco brave persone. Fino a prova contraria, almeno che non si dimostri che qualcuno ha fatto qualcosa fuori posto io ho fiducia nelle persone. Vivo in un paese civile dove mi fido dei sindaci, degli artigiani e degli imprenditori, dei lavoratori, se c'è qualcuno che ogni tanto sbaglia non vanno messi tutti nel calderone. Se c'è uno stato di diritto liberale e democratico si è innocenti a meno che non si venga dimostrati colpevoli" ha spiegato Salvini, riferendosi a Gianluca Savoini e a Claudio D'Amico.
Secondo l'Agi, agli atti dell'inchiesta sui presunti finanziamenti russi alla Lega c'è anche la fotografia scattata il 17 ottobre scorso da una giornalista italiana che ritrae il presidente dell'associazione Lombardia - Russia Savoini assieme ad Aleksandr Dugin, lo studioso eurasiatista autore della Quarta Teoria Politica. L'immagine è stata chiesta dalle Fiamme Gialle nei giorni scorsi alla cronista ed entra così tra le carte dell'indagine con al centro il reato di corruzione internazionale contestato a Savoini. Al momento, però, grandi prove non sembrano essercene.

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