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martedì 9 luglio 2019

Un attacco concentrico

NOBILE: PEDOFILIA, FRUTTO MALATO DELL’IDEOLOGIA DI CHI CONTROLLA IL MONDO.


Cari Stilumcurial, Agostino Nobile ci ha inviato una riflessione che ci sembra particolarmente interessante e attuale visto quello che sta accadendo in Italia, dopo lo scandalo degli orrori di Bibbiano, nel cuore dell’Emilia rossa e piddina; uno scandalo che ha però ramificazioni in altre parti d’Italia. E che non impedisce agli ideologi del Partito in Emilia di cercare di far passare una legge liberticida. Ma ecco Nobile.

Gli abusi sui minori fanno parte di una ideologia che controlla il mondo
“Le società segrete, i politici, i banchieri e i media sono loro che gestiscono questi giri pedofili, sono quelli che gestiscono il mondo e tutto risale a Hollywood”. Non è un commento di un complottista paranoico, ma di Brad Pitt, uno che nella città del cinema ci vive e lavora da oltre 30anni. Si tratta di una intervista intitolata “Elite Hollywood Pedophiles Control America” firmata dai giornalisti statunitensi Jay Greenberg e NeonNettle, pubblicata nel dicembre del 2017 dopo che un’ondata di arresti ha colpito una rete di pedofili in California.
Alcune chicche.
Un altro scandalo che è stato poco seguito dai media internazionali, è quello britannico definito Westminster paedophile ring, dove decine di persone appartenenti a tutti gli schieramenti politici, del mondo dello spettacolo e mediatico a partire dagli anni ’80 hanno abusato di oltre 130 ragazzini. Secondo le denunce ci sono casi di omicidio. Tra il 1981 e il 1985 il conservatore Geoffrey Dickens consegnò un dossier  di 40 pagine, sparito dagli archivi di Scotland Yard, all’allora ministro degli Interni, Leon Brittan, al quale chiese di indagare non solo sulla BBC, sui servizi diplomatici e civili, ma anche sulla corte reale di Buckingham Palace. Patata bollentissima che fino ad oggi, tranne alcuni nomi, è rimasta in una pentola a pressione.
Il giornale britannico The Sun il 12 febbraio 2018 pubblica l’artico Dossier Bombshell – Gli operatori umanitari delle Nazioni Unite hanno violentato 60.000 persone (questa vicenda l’ho descritta nel mio Anticristo Superstar pubblicato nel 2014, quindi una vecchia storia dove tutti hanno chiuso gli occhi.) Il quotidiano pubblica un reportage che accusa decine di dipendenti delle Ong, tra le quali  Save the Children e di Medici Senza Frontiere. Il professor Andrew MacLeod, ex direttore del Centro di coordinamento delle emergenze delle Nazioni Unite, afferma che “lo stupro di bambini è stato inavvertitamente finanziato in parte dai contribuenti del Regno Unito”. Ci sarebbero “decine di migliaia di operatori con tendenze pedofile in giro per il mondo, ma se indossi la maglietta dell’Unicef nessuno ti chiede conto del tuo operato”. Aggiungendo che il problema è “radicato e diffuso in tutto il mondo degli aiuti umanitari”.
Nel 25 novembre 2017 il giornalista americano Tyler Durden sul suo blog riporta un furioso scambio di twitter dove l’ex agente dei servizi segreti Dan Bongino minaccia Hillary Clinton di rivelare nuovi dettagli sui 26 viaggi documentati di Bill Clinton a bordo del famoso jet privato “Lolita Express” del multimiliardario pedofilo Jeffrey Epstein.
Attraverso le email trafugate a John Podesta – un dem vicinissimo a Obama e Hillary Clinton – pubblicati da WikiLeaks, salta fuori una rete di pedofili che si è macchiata di sorprusi disumani in cui sono implicati politici, banchieri, vip, artisti e personaggi mediatici.
La lista degli orrori, oltre ad essere lunghissima, è dolorosa e spaventosa. I pedofili, tra i quali non mancano i satanisti, non disdegnano le torture e l’espianto di organi delle povere vittime.
In alcuni paesi asiatici la pedofilia viene punita e in altri sfruttata come business. Nel mondo musulmano la definizione pedofilia non esiste, poiché il fondatore dell’Islam all’età di oltre 50anni sposò la piccola Aisha di sei, consumando il matrimonio tre anni dopo. Tutti i casi fino ad oggi scoperti dimostrano che dove c’è pedofilia c’è business. Secondo stime del 2018, nel mondo scompaiono almeno 22.000 bambini al giorno. In Italia un bimbo a settimana e solo il 18 per cento viene ritrovato.
Venendo in Italia ricordiamo lo scandalo del Forteto, fiore all’occhiello delle cooperative rosse toscane. Per avere un’idea degli orrori consumati e del sostegno giudiziario, politico ed economico del PCI/PD basta consultare  qui dove troviamo anche LA RELAZIONE DELLA COMMISSIONE D’INCHIESTA.
Attraverso una immensa documentazione sappiamo che la pedofilia è un mercato transnazionale collegata all’Onu, Unicef, Oms, alle Ong e a tutti quei politici che hanno legalizzato il reato di omofobia e islamofobia. Perché non il reato di cristianofobia, nonostante sia la comunità più perseguitata del pianeta? Mentre scrivo mi viene in mente quel passo del Vangelo di Matteo dove Gesù Cristo ammonisce: “Chi invece scandalizza anche uno solo di questi piccoli che credono in me, sarebbe meglio per lui che gli fosse appesa al collo una macina girata da asino, e fosse gettato negli abissi del mare”.
Nessuna meraviglia, dunque, se i promotori e i sostenitori dell’omofobia, dell’islamofobia e dell’ideologia gender cerchino di cancellare il cristianesimo promuovendo l’islam.
E tanto meno dovremmo meravigliarci se l’assistente sociale Federica Anghinolfi, guarda caso piddina, lesbica e pro gender, arrestata per lo scandalo di Bibbiano ‘Angeli e demoni’ sull’affido minori, è una sfegatata anticristiana. In un suo post del 2018, oltre ad una crassa ignoranza e alla sensibilità di un portacenere, rivela un odio viscerale per il maschio e il cristianesimo. Utilizzando la doppiezza dei buonisti e dei bergogliani, scrive: “Di fronte alle stragi di bambini, il mondo degli adulti sta sempre zitto”. Nel frattempo lei provvede col business che devasta la vita dei bambini strappati alle famiglie povere. Un po’ come i colleghi delle Ong che, presentando lo schiavismo come un atto umanitario, fanno affari con le mafie scafiste musulmane. Nel suo post l’Anghinolfi continua affermando che Cristo “non era un religioso e non ha fondato una religione, ha semplicemente detto che le prostitute vi passeranno avanti nel regno dei cieli (…) Lasciate spazio alle donne!” I labirinti dell’idiozia sono il loro rifugio mentale.
Come hanno riportato i quotidiani sull’obbrobrio di Bibbiano, dopo l’allontanamento dalle famiglie d’origine alcuni bambini sarebbero stati stuprati, utilizzando violenze che sarebbero avvenute sia all’interno delle famiglie affidatarie che nella stessa comunità. Per costringere i bambini ad accusare e a odiare i genitori gli hanno fatto lavaggi del cervello attraverso impulsi elettrici. A questo si aggiunge che per anni i servizi sociali non hanno consegnato ai bambini i regali e le lettere inviate dai genitori. Tutto ciò conferma che l’ideologia gender fa emergere la parte più spregevole dell’essere umano. A questo sommiamo i media che diffondono sempre più produzioni omosessualiste. Anche i cartoni animati della Walt Disney si sono accodati https://www.snopes.com/fact-check/disneys-princes/  Evidentemente anche lì non mancano i pedofili.
La lobby gay in Vaticano, ha legami con le potenti reti internazionali? Mah, ormai dalla sequenza di scandali che scoppiano a raffica non dovrebbero esserci dubbi. L’ultima è di questi giorni. L’arcivescovo di Ferrara mons. Perego, molto vicino a Bergoglio, come sappiamo dalle cronache  sostiene fieramente l’Arcigay e le Ong scafiste, due piraterie sostenute dalla Sinistra e sovvenzionate da Soros & C.
Come sappiamo il Metropolitan Museum of Art di New York nel 2018 ha presentato Heavenly Bodies: Fashion and the Catholic Imagination, dove era presente il fior fiore dei personaggi hollywoodiani. Tra le altre, la cantante pop Rihanna con le tette sfidava la forza di gravità indossando tiare, crocifissi e abiti religiosi. Il Gala è stato presenziato dallo spocchioso cardinale Gianfranco Ravasi e dall’ambiguo porporato americano Timothy Dolan.
Il cristianesimo, davanti ad un attacco concentrico attuato dall’ONU, da Bruxelles, dai politici, dalle ONG internazionali e dalla chiesa bergogliana, ha un vitale bisogno dei laici credenti o meno, magistrati, giudici, giornalisti e, soprattutto, del popolo. Non aspettiamo domani perché, oltre alla dignità, stanno portando via i nostri figli.
Agostino Nobile
Marco Tosatti 9 Luglio 2019
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Da Wikipedia si toglie la voce su Angeli e Demoni? E noi pubblichiamo il nostro archivio completo. Eccolo:



Foto: L’OpinionePubblica.com
Come noto da Wikipedia è sparita la voce relativa al caso Bibbiano (“Angeli e Demoni”). Radio Spada pubblica di seguito il suo archivio completo sulla vicenda, con notizie riportate e altre totalmente esclusive, che non troverete altrove:

Vescovi svizzeri contro vescovi francesi?


Anche in Svizzera ferve il dibattito sul cosiddetto matrimonio gay, detto ufficialmente, con riuscitissimo sofisma, “Mariage civil pour tous”, ovvero matrimonio civile per tutti. Come se fino a ieri, il matrimonio fosse solo per alcuni.
Comunque sia la Commissione degli affari giuridici del Consiglio nazionale elvetico ha interpellato chiese, gruppi, associazioni e cittadini, per avere dei pareri sulla dibattuta questione. E tra gli altri ha chiesto una valutazione alla Chiesa cattolica locale, il cui presidente è il teologo domenicano mons. Charles Morerod, arcivescovo di Losanna, Ginevra e Friburgo.
Notando, le “gravi questioni etiche” legate ad una possibile nuova definizione legale del matrimonio, i vescovi hanno stilato un documento in cui spiegano le ragioni delle loro perplessità, pur ribadendo la “necessità di lottare in maniera generale contro ogni forma di discriminazione”.
Secondo l’episcopato elvetico, esista un netta distinzione, non presa in conto dal progetto di legge sul matrimonio per tutti, tra “discriminazione e differenziazione”. Cioè, una cosa è il non voler discriminare i cittadini con tendenze omosessuali – che restano dei cittadini come gli altri – un’altra cosa è attribuire alle loro relazioni un quadro giuridico analogo a quello della famiglia. E tutto ciò, “eludendo le conseguenze che sono la filiazione e l’accesso alla procreazione medicalmente assistita (PMA)”
In pratica, i presuli svizzeri mettono al centro delle loro pacatissime riserve la possibile, se non del tutto logica, procreazione ed adozione dei bambini che deriverebbe dalla nuova legislazione, pensata per parificare le nozze gay a quelle di una normale coppia (sterile). Aprendo necessariamente la società ai gravi problemi della fecondazione, della filiazione e dell’adozione, come del resto è già avvenuto in Stati europei come la Francia, la Gran Bretagna, la Spagna, etc.
A giusto titolo i prelati fanno notare che il matrimonio civile in Svizzera, come è stato normato finora, non è un mero “riconoscimento pubblico di sentimenti”, ma comporta “l’iscrizione della filiazione in una istituzione stabile, in vista della protezione del bambino e della madre (matri-monium)”. Ovvero il matrimonio è stato normato dal diritto in vista della famiglia che procrea e non per dare un valore o una dignità sociale a due cittadini uniti da nobili sentimenti d’amore.
Al contrario la PMA, associabile direttamente all’istituendo matrimonio gay e sua naturale conseguenza giuridica, “si oppone ai diritti del bambino, specialmente in ragione della sofferenza e della difficoltà della propria costruzione, a causa dell’impossibilità di conoscere la sua origine biologica”. Con il rischio, tutt’altro che astratto che, qualora il donatore del seme fosse reperito un giorno, vi sarebbe uno sdoppiamento di paternità: il padre legale vs. il padre biologico.
La conferenza episcopale conclude ribadendo che “nessuno possiede un diritto alfiglio; al contrario esistono dei veri diritti delfiglio”, e quindi “nell’interesse superiore del bambino e per il suo bene”, è da escludere ogni approvazione a qualunque ipotesi di “maternità sostitutive”. Maternità che implicherebbero, come tutte queste nuove normative, “difficoltà amministrative, giuridiche ed etiche”.
Come se queste parole non fossero di puro buon senso, e quindi certamente universalizzabili ben al di là della piccola Svizzera, il quotidiano francese ufficialmente cattolico La Croix, ha dato spazio, sostegno e visibilità, a dei gruppi che, pur richiamandosi alla fede cristiana e al Vangelo, si battono, assieme a Emmanuel Macron e alle femministe più radicali, per “la PMA per tutte le donne”!
Da oltre un anno infatti, ferve in Francia un diffuso dibattito politico-culturale, sulle riforme generali, proposte dal governo, circa l’insieme delle leggi bioetiche. E sia il presidente Macron che la ministra della salute Agnès Buzyn, hanno espresso la volontà di allargare la procreazione artificiale, con la prassi della donazione-vendita di seme, dalle coppie eterosessuali sterili, a tutte le donne: lesbiche unite in amore saffico – gli amori deboli di cui parlò Benedetto XVI – single, vedove, ragazze giovanissime, signore attempate e possibili mamme-nonne, etc.
La cosa che ha stupefatto di più, ma fino a un certo punto visti i tempi che corrono, è che varie associazioni cattoliche, come “David et Jonathan”, hanno dichiarato di stare dalla parte dei progressisti e quindi di voler sopprimere ogni vincolo e ogni regola per poter fruire del “diritto al figlio”. E ciò durante una tavola rotonda tenutasi a Parigi il 26 giugno scorso. Esattamente e alla lettera l’opposto di ciò che, come abbiamo visto, chiedono i presuli svizzeri nel loro parere ufficiale inviato al governo. 
E anche ciò che comunemente ha insegnato la Chiesa, sui temi caldi della bioetica, nel magistero degli ultimi 50 anni (si veda la sintesi dell’arcivescovo francese Jean-Louis BruguèsDizionario di morale cattolica, Edizioni studio domenicano, 1994, ma ancora disponibile presso l’editore).
Ma ciò che un minimo sorprende è che il quotidiano cattolico, voce ufficiale dell’episcopato francese, presieduto da mons. Eric de Moulins-Beaufort, presenti la notizia, in un articolo di Emmanuelle Lucas, in modo assolutamente favorevole alle istanze di questi cattolici avanzati e relativisti.
Quando si fa della misericordia un idolo intangibile, è facile poi santificare ogni desiderio del singolo, anche se esso, come visto sopra, nuoce al bambino, alla costruzione della sua identità e al bene comune della società.

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