ORCHI SINISTRI
Seduti nelle nostre case, indaffarati nella vita quotidiana, in attesa delle vacanze, comodi sui nostri divani, affaccendati nei nostri affanni, preoccupazioni, lavori, ansiosi per l’educazione dei figli, assistiamo a qualcosa che poteva accadere a noi. Le famiglie vittime dell’operazione “Angeli e Demoni” vivevano le loro vite nelle difficoltà di ogni giorno e improvvisamente tutto è stato inghiottito in un buco nero fatto di orchi affamati di sacrifici umani, soldi, odio, infamia.
Famiglie pescate in una rete senza uscita e destinate alla rovina; questa terrificante vicenda ci ricorda che i “babau” esistono e sono numerosi e organizzati.
Il caso di Reggio Emilia è un orrore che si protrae da dieci anni: i bambini, ormai adolescenti, inermi di fronte ad una macchina infernale che ha perpetrato ai danni delle loro innocenti vite un odio superiore alle nostre capacità di comprensione, hanno avuto tutto il tempo di incamminarsi verso un precipizio senza fondo che li vede ormai devastati, con profondi disagi per lo più quasi irrecuperabili.
Un letamaio scoperchiato in tutto il suo immondo lerciume che finirà molto presto negli archivi delle nostre menti a riposo, delle nostre coscienze deserte e che si placheranno al prossimo scudetto, o ad un aperitivo tra amici sulla spiaggia. Così come è stato per l’abominevole vicenda del Forteto, che curiosamente e diabolicamente si risolve con un’assoluzione per il suo fondatore, proprio in questi bollenti giorni.
Abbiamo letto particolari che ci hanno paralizzato: in base a quanto sta emergendo, agghiaccianti violenze psicologiche di adulti in preda a deliri e bestemmie che incutevano terrore nei bambini affidati in più di un caso a coppie omosessuali in amicizia e stima di Federica Anghinolfi, a capo del sistema Val d’Enza. Omosessuale, attivista di fumosi diritti delle persone LGTB, costringeva gli assistenti sociali a firmare dichiarazioni in cui si attestava il falso riguardo lo stato familiare dei bambini, decideva arbitrariamente di affidarli poi a coppie di sua personale conoscenza erogando contributi gonfiati rispetto alle rette previste.
Una flotta di orchi che nell’ordine hanno compiuto cose come maltrattamenti su minori, frode processuale, depistaggio, abuso d’ufficio, falso in atto pubblico, violenza privata, tentata estorsione, peculato d’uso, in numero che ci fa trasecolare per foltezza. Decine di “esperti” pervertiti che per anni estorcono con la brutalità della menzogna e dell’abuso di potere e posizione, false ammissioni con il preciso intento di decostruire l’identità di menti innocenti e ignare, le cui vite sono state gettate nell’inferno della guerra alla famiglia, che da decenni perseguita la società, all’insaputa del gregge decerebrato e godereccio.
Il declino inesorabile del mondo occidentale, coltivato dalle idee della Rivoluzione è giunto al culmine di un cammino architettato in ogni sua tappa, e fondato su ideologie tipicamente sinistre: esonerare i bambini dal giogo della famiglia sessualmente repressiva in nome dei diritti che hanno come scopo l’abbattimento definitivo dell’uomo in ogni sua parte. Il tutto ben allestito da un marchingegno istituzionale inattaccabile perché raffinatissimo nei suoi ingranaggi: una flotta di laureati autoreferenziali e assimilati, dopo anni di studio, alle dottrine più umanitarie, cui vengono date letteralmente in braccio intere famiglie più o meno in difficoltà. Una casta di magistrati minorili intoccabili, per una inaccettabile percentuale (circa il 20%) coinvolti personalmente nei consigli d’amministrazione dei centri d’affido, che ci viene difficile immaginare “disinteressati”. Un moloch.
Abbiamo capito l’orrore di questa vicenda, ma non abbiamo capito bene (ma anche si) l’assenza di reazioni dalla sinistra italiana, troppo prostrata di fronte alle sorti di una capitana maldestra, figlia di miliardari commercianti d’armi cui è stato fatto notare che la pirateria è una pratica fuorilegge. Una sinistra che, dispiaciuta e piangente per le sorti di un povero sindaco, si è scordata di dare cenni di sgradimento nei confronti del sistema Reggio Emilia, ramificato in ogni sua parte nelle istituzioni territoriali e paradossalmente elogiato e portato ad esempio dallo stesso PD in più di un’occasione.
Non salta all’occhio un certo peloso compiacimento nei confronti delle dottrine ideologiche su cui questi orrori germogliano?
D’altronde un’aria appestata dei medesimi sinistri odori si sentiva uscire anche dal Forteto: 40 anni di abusi, violenze, percosse, educazione forzata a omosessualismo estremo condito di pedofilia e zoofilia. Rodolfo Fiesoli è tuttora in libertà in attesa della Cassazione. Dopo decenni di negazionismo oltranzista da parte delle forze politiche.
Perché tutto il quadro sia compiuto, il prossimo 9 luglio, in piena estate, giunge in aula regionale il progetto di legge sull’ omotransnegatività, parola bizzarra che dovrebbero tradurci, fortemente voluto dalle comunità LGTB del territorio emiliano, ed in special modo da quella dell’emancipata e democratica Reggio Emilia, passata alla storia della neo-pedagogia per i suoi asili all’avanguardia i Reggio-children, intrisi di dogmi per i diritti dei bambini. Alla faccia!
In un’Italia che osserviamo ancora desta nella sua coscienza di popolo dalle ultime elezioni, ma governata nei gangli del potere centrale da chi disprezza il suo stesso sangue e lo tradisce nei modi più immondi, la famiglia tradizionale non è più un luogo sicuro per la crescita dei suoi figli.
I nostri esperti preferiscono gli orchi e le streghe. Che con la mela avvelenata li fanno uscire di casa per mai più tornare.
E per chi si lamenta c’è la scossa elettrica.
Fidatevi voi!
di Nili Santoro
La testimonianza qui raccolta da Il Giornale è rivelatrice. Il signor “Michele”, accusato di maltrattamento dall’ex moglie (accusa archiviata) si vede portar via i figli piccoli dalle due assistenti lesbiche della Val d’Enza, Federica Anghinolfi e Beatrice Benati
“Lei non vedrà più i bambini . Li potrà vedere solo in forma protetta, una volta ogni 21 giorni. Perché è omofobo. Deve abituarsi ad accettare le relazioni di genere, perché la legislazione sta andando in questa direzione e lei se ne deve fare una ragione”.
Si vorrebbe credere che tutto si riduca a due malate psichiche chiuse nel loro mondo aberrante, in una lotta allucinata ma personale contro “l’omofobia”. Invece, diventa sempre più chiaro che le due persecutrici sono parte di una organizzazione che si dà come missione preparare il mondo “ad accettare le relazioni di genere” secondo “la direzione che la legislazione sta prendendo”.
Qui si vede il programma stilato dal gruppo, molto ufficialmente: la creazione di un “tavolo permanente” fra le istituzioni “per il contrasto all’omotransnegatività e per l’inclusione delle persone LGBT”. Guardate la lista delle “istituzioni” e capite che questi stano creando una specie di campo di concentramento psichico in cui chiudere “gli omofobi” e i bambini di famiglie etero.
La Anghinolfi, lungi dall’essere ritenuta pazza, è stata ascoltata come “esperta” alla Commissione parlamentare per l’infanzia e l’adolescenza il 14 luglio 2016, insieme a Maria Stella D’Andrea, medico legale e criminologa della AUSL di Reggio Emilia, il sindaco di Bibbiano Andrea Carletti, mentre riferiva – ad un gruppo di deputati PD – che di minorenni “ne abbiamo in carico circa 900, di questi circa 90 sono vittime di abusi sessuali, gravi maltrattamenti, violenza assistita e violenza psicologica.”
Una bambina, Katia (nome inventato) viene strappata ai genitori che sis tanno separando e affidata a due lesbiche, Daniela Bedogni e Fadja Bassmaji. La prima è stata intercettata mentre urla alla bambina: “Pensi che? Katia pensa che? Dai dillo! Porca puttana vai da sola a piedi”. , Daniela “sbatte la bambina fuori dall’auto sotto la pioggia battente”. Viene così accusata di abbandono di minore.
Fadia, la convivente, alla piccola: “Vuoi fare come i tuoi genitori che hanno fatto delle scelte che hanno fatto tanto male a te? Devi essere diversa”. Poi, dopo aver insultato i genitori della bambina, chiamandoli idioti, alza il tono della voce e minaccia: “Puoi andare a vivere sotto i ponti se vuoi fare quello che ti pare”.
Troppo facile pensare a due squilibrate. Sono attiviste dell’ideologia che vuole imporre il gender al mondo. Ecco qui che Fadia partecipa con la Anghinolfi a un convegno, durante il Mantova Pride, dal titolo “Uno sguardo accogliente verso l’affido LGBT”.
Ancora una volta: non stiamo parlando di pochi disturbati psicosessuali confinati nella zona di Reggio Emilia. Qui è il manifesto di Baby Pride che si è tenuto a Catania – con fiabe contro gli stereotipi per bimb* raccontate da due drag queen, ossia due trans:
Qui sotto una lezione . Come si vede, organizzata dalla CGIL
Dunque, la CGIL è cointeressata al grande progetto di imposizione dell’omosessualità ai bambini? Perché? E’ il compito di un sindacato dei lavoratori?
Qui la dichiarazione di solidarietà al sindaco Carletti, tributatagli dall’ANPI:
Qui trovate un’intervista del 2015 a Stefano Mugnai, consigliere regionale di Forza Italia, è stato il presidente della commissione regionale d’inchiesta sul Forteto: ossia il precedente psico-lager pedofilo.
Mi dissero: chi tocca il caso Forteto muore”
Cosa la colpì?, gli chiede l’intervistatore.
Mugnai risponde “”L’enormità della questione, i tanti anni in cui si era sviluppata e i molti livelli istituzionali coinvolti. E che il Forteto era organico al sistema di potere del @pdnetwork in Toscana.”
Era successo ancora una volta nel ’98 nella Bassa Modenese.- Quando furono sottratti una ventina di bambini da 0 a 11 anni (alcuni in maternità immediatamente dopo il parto), con l’accusa ai genitori di far parte di una banda di pedofili e assassini satanisti. Alcuni di loro furono condannati in via definitiva e scontarono anni di carcere, altri morirono di dolore o si tolsero la vita di fronte alle accuse, altri ancora, come Lorena e suo marito Delfino Covezzi, dopo anni di processi furono totalmente assolti… Ma anche per loro, come per tutti, il vero ergastolo restò quello di non vedersi mai più restituire i figli.
Lorena Morselli, una mamma di quella storia da incubo, intervistata da Avvenire: “Si vedono i bambini durante le audizioni protette a Modena, mentre devono rispondere alle domande del gip Alberto Ziroldi, che aveva nominato come periti proprio le psicologhe Cristina Roccia, allora moglie di Claudio Foti, Sabrina Farci e Alessandra Pagliuca, tutti di Hansel&Gretel.Uno dei miei figli parla come un automa, «in cimitero squartavamo i bambini e bevevamo il sangue», a domanda risponde che lui stesso ne ha uccisi cinque, per tre volte a settimana.
Che cosa l’ha più impressionata in questa nuova inchiesta?
Di nuovo le stesse situazioni, ma anche gli stessi nomi, gli stessi personaggi. Quando ho letto che tra gli arrestati c’erano anche gli psicologi della stessa onlus che aveva interrogato i nostri figli, e cioè la Hansel&Gretel, ero incredula. I bambini di oggi e i nostri dunque erano stati trattati allo stesso modo, nessuno aveva fermato il cosiddetto “metodo del disvelamento progressivo” applicato da quella onlus? Eppure la Corte d’Appello, quando nel 2014 fummo scagionati, nella sentenza di assoluzione denunciò chiaro e tondo l’impreparazione colossale di quegli “esperti”, poi rimasti al loro posto.
Di nuovo le stesse situazioni, ma anche gli stessi nomi, gli stessi personaggi. Quando ho letto che tra gli arrestati c’erano anche gli psicologi della stessa onlus che aveva interrogato i nostri figli, e cioè la Hansel&Gretel, ero incredula. I bambini di oggi e i nostri dunque erano stati trattati allo stesso modo, nessuno aveva fermato il cosiddetto “metodo del disvelamento progressivo” applicato da quella onlus? Eppure la Corte d’Appello, quando nel 2014 fummo scagionati, nella sentenza di assoluzione denunciò chiaro e tondo l’impreparazione colossale di quegli “esperti”, poi rimasti al loro posto.
Chiudo con una notizia:
Qui, un articolo di Reggio Sera del primo luglio:
Ieri si è tenuta la sfilata per la marcia dell’orgoglio lgbtq, assieme al Presidente di Arcigay Gioconda Reggio Emilia, Alberto Nicolini. In tanti gli italiani che erano New York per sfilare insieme. Saranno presenti istituzioni, presidenti, sindaci, associazioni da tutto il mondo. Era presente anche Franco Grillini (nella foto).
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Loro sono “gay” e si divertono. Ma il mondo che stanno imponendo agli eterosessuali e normali non ha niente di divertente: è un universo concentrazionaario dove si devono controllare anche i pesnierie le parole per non farsi accusare di “omofobia”e vedersi strappata la patria potestà. Ovviamente, quandi la Anormalità è diventata “Un diritto”, è la normalità che diventa delitto. Punibile per legge, “perché la legislazione sta anadando in quella direzione e bkisogna includere le persone LGBTQ”. Con mezzi di represisone, censura e distruzione della personalità molto avanzati. Il totalitarismo sodomitico ci farà rimpingere la Rivoluzioone Culturale di Mao una stagione di libertà..
(Trovo sul web):
“Sembra che anni fa una psicologa a Torino denunciò dei casi come quelli di #Bibbiano e che per questo sarebbe stata mobbizzata e isolata, al punto da farla cadere in depressione e rinchiudersi in casa. Purtroppo è scomparsa. Si chiamava Laura Metitieri.
Questa pover signora ha scritto un libro che resta su internet:
Qui le prime righe:
“…Sono stata infatti costretta a interrompere il mio lavoro di psicologa e psicoterapeuta, che svolgevo come libero professionista per i clienti privati, per il Tribunale, per l’Universita’, a causa di una serie di atti intimidatori e vessatori, a me rivolti, che tuttora continuano.
“Ho presentato, sin dal 2012, e nel corso degli anni successivi fino ad oggi, diverse denunce penali, accompagnate da esposti, segnalazioni, istanze, comunicazioni, indirizzate alla Magistratura e alle altre Istituzioni competenti, senza ottenere adeguate risposte.
Alcune denunce sono state archiviate con motivazioni false e scorrette, altre sono risultate irreperibili o non consultabili.
Ho contattato anche diversi rappresentanti politici ed alcuni quotidiani, senza ottenere, anche in questo caso, riscontri positivi.
E’ stata anche socialmente diffusa la voce di una mia presunta “ insanita’ “ mentale, così da mettere in dubbio l’attendibilita’ delle mie dichiarazioni.
Spesso accade così quando si cerca di contrastare affari e scambi illeciti direttamente o indirettamente riconducibili a forme organizzate, e istituzionalmente protette, di criminalita’.
Come le ultime inchieste giudiziarie hanno dimostrato, la criminalita’ organizzata, le lobbies collegate ad associazioni coperte e settori della delinquenza comune collaborano insieme, se così si puo’ dire, per realizzare affari illeciti, espandendosi nel nostro Paese con l’appoggio e i favori della maggior parte della nostra classe politica e delle nostre istituzioni, che ne ricavano sommersi, ma profittevoli vantaggi.
Così e’ accaduto nel mio caso quando, ad esempio, nel mio lavoro di consulente presso il Tribunale, per molte volte ha cercato di oppormi alla realizzazione di scopi illeciti.
Penso, in particolare, a quando ho cercato di impedire, talvolta riuscendo, talvolta no, l‘allontanamento ingiustificato di bambini dalle loro famiglie di origine, per essere avviati verso il mercato, illecito, ma legalizzato, che si espande nel sommerso del settore degli affidi e delle adozioni.
O quando ho cercato di aiutare dei genitori i cui bambini erano vittime di abusi sessuali che non si intendeva riconoscere e perseguire.
Oppure quando, al contrario, ho cercato di difendere dei miei clienti ingiustamente e strumentalmente accusati, a scopo intimidatorio, di aver compiuto abusi sessuali inesistenti.
Di fronte alle prime intimidazioni, senza comprenderne le origini, nonostante alcuni suggerimenti allusivi ricevuti all’interno delle stesse istituzioni, mi sono rivolta, ingenuamente e fiduciosa, alle Autorita’, pensando di ricevere risposte pronte ed effricaci.
Ma ho dovuto, dopo lunghe e inutili attese, rendermi conto di essere in errore.
Le riposte non sono arrivate, oppure si sono indirizzate ad impedire la prosecuzione delle mie azioni legali e a consentire, se non a sollecitare, la prosecuzione delle attivita’ intimidatorie e vessatore.
Sono stata quindi costretta alla sospensione della mia attivita’ professionale, da affrontare nell’isolamento, giacche’ quasi tutti, compresa la natura e le origini della mia situazione, hanno scelto di prendere le distanze.
Durante la sospensione della attivita’ lavorativa, ho iniziato a riflettere sul funzionamento delle nostre istituzioni, sui meccanismi che operano nella nostra comunita’ civile e professionale e sulla natura probabilmente non eccezionale, ma purtroppo ampiamente diffusa in tutti i settori, di quanto stava accadendo a me.
Approfittando del tempo libero, se così lo vogliamo chiamare, ho iniziato ad approfondire la lettura delle notizie di carattere politico e sociale sui media”.
https://www.maurizioblondet.it/nel-lager-arcobaleno/
LA NUOVA PRESIDENTE DELLA UE È UNA PALADINA DELLA TEORIA GENDER. FIN DALLA SCUOLA. LA CHIESA PARLERÀ?
Carissimi Stilumcuriali, poiché sembra che si stiano diffondendo false notizie, anche su siti apparentemente cattolici sulla signora von der Leyen, nuovo Presidente della Commissione Europea, e su sue presunte benemerenze prof-famiglia e anti Gender, ci sembra utile ed istruttivo pubblicare una precisazione che ci hanno mandato in proposito Toni Brandi e Jacopo Coghe. Giusto per non farsi prendere per i fondelli…
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“Attenti alle fake news sulla cristianissima Ursula Von der Leyen, nuovo presidente della Commissione Europea che la stampa presenta come ‘di stretto credo cristiano democratico’: è stata Ministro per la Famiglia pro Gender Mainstreaming”: Toni Brandi e Jacopo Coghe, presidente e vice presidente del Congresso Mondiale delle Famiglie e di Pro Vita e Famiglia che sottolineano la preoccupazione del mondo pro family sull’elezione della tedesca alla Commissione Ue.
“In passato – avvertono Brandi e Coghe – si è anche distinta per le posizioni progressiste in materia di adozione per le coppie omosessuali e ha impugnato anche lei l’arma della diffusione a tappeto della teoria del gender, fin dalla scuola. Ministro degli Affari Sociali, delle Donne, della Famiglia e della Salute della Bassa Sassonia nel 2003 e riconfermata dopo da Angela Merkel, ha proposto e diffuso il cosiddetto “Gender mainstreaming”, che significa cercare di cancellare la distinzione sessuale tra uomo e donna e l’eterosessualità come norma e pare sia stata anche obbligata, dopo polemiche, a ritirare il libro di educazione sessuale Corpo, amore, il gioco del dottore, in cui si proponevano tra l’altro “giochini erotici esplorativi” fra genitori e figli, come si legge chiaramente dall’informazione online”.
“Ma c’è di più. Come ministro della Difesa tedesco – aggiungono i due – Ursula Von der Leyen, si era lamentata non solo delle discriminazioni di gay e transessuali nell’esercito, ma anche del loro esiguo numero tra le truppe”.
“Stupisce – concludono con indignazione i due organizzatori del Congresso Mondiale delle Famiglie – che le realtà cattoliche associative che si occupano di famiglia in Italia abbiano da subito esultato, e questo solo perché madre di 7 figli. Anche il Papa ha messo in guardia che essere cattolici non significa fare figli come conigli, per non parlare dell’attacco che ha lanciato alla teoria gender come ‘espressione di frustrazione e rassegnazione, che mira a cancellare la differenza sessuale perché non sa più confrontarsi con essa’. Invitiamo tutti a riflettere prima di stappare lo champagne’’.
Marco Tosatti
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