ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

giovedì 8 agosto 2019

Un clamoroso autogol!

CHIESA E POLITICA, OGGI !


Chiesa e politica oggi: realtà e prospettive. Oggi è evidente il nettissimo scollamento fra ciò che dice la neochiesa di Bergoglio invitando a votare Pd e le scelte del popolo cattolico. Se ora si facesse avanti un don Calcagno 
di Francesco Lamendola  
  
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Non demordono neppure per un attimo. Un giorno è il direttore de La Civiltà Cattolica, l’organo dei gesuiti, ad invitare gli italiani a una nuova resistenza: naturalmente contro Salvini, la Lega e il populismo xenofobo, se non proprio razzista. Un altro giorno è il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (dal 2017, dunque bergogliano d.o.c.) il quale, non pago di aver invitato gli elettori a votare “per l’Europa”, cioè per il PD e la BCE, con relativa disfatta elettorale, ora mette in guardia contro chi “sfrutta i simboli religiosi”, come appunto fa Salvini col Rosario e le preghiere alla Madonna, ma che dice, non ha nulla di cristiano; e avanti di questo passo, fin da quando Famiglia Cristiana uscì con la famosa copertina titolata Vade retro, Salvini, con i barconi dei migranti sullo sfondo e il truce Ministro dell’Interno, in primo piano, additato al pubblico ludibrio come una specie di diavolo incarnato o quasi. 

Del resto, in moltissime parrocchie d’Italia la guerra civile è già cominciata: moltissimi parroci, e non da oggi, né da ieri, sono scesi trionfalmente in campo e spendono tutte le loro energie per predicare a favore dell’immigrazione indiscriminata e dei matrimoni omosessuali (con tanto di corsi diocesani di affettività gay), spesso, per dare maggior forza alle loro parole, indossando dubbi paramenti “sacri” sui quali spicca la lunga sciarpa arcobaleno, simbolo dei movimento LGBT (dopo che le bandiere arcobaleno erano state il simbolo del dissenso contro l’aggressione USA all’Iraq, nel 2003), oppure appendendo cartelli sulla porta delle loro chiese nei quali invitano i “razzisti” a star lontani. Il che non manca di provocare reazioni più o meno vivaci, che sfociano in battibecchi fra sacerdoti e fedeli, a volte perfino nel bel mezzo della santa Messa.

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 Oggi è evidente il nettissimo scollamento fra ciò che dice la neochiesa di Bergoglio (invitando a votare Pd) e le scelte del popolo cattolico!

Intendiamoci: la Chiesa cattolica ha sempre fatto politica, il clero ha sempre fatto propaganda elettorale; basti ricordare il contributo determinante alla schiacciante vittoria della DC nelle elezioni politiche del 1948, le prime dopo la fine della Seconda guerra mondale e la nascita della Repubblica. Solo un ipocrita potrebbe negare questo fatto: che la Chiesa, dopo la caduta del fascismo, non si è mai astenuta dal fare politica, e che il clero ha sempre fornito indicazioni di voto agli italiani. La novità, quindi, non è questa, ma il fatto che oggi, per la prima volta, si registra un nettissimo scollamento fra ciò che dice la Chiesa, attraverso le esortazioni politiche del clero, e le scelte dei cattolici. Per vedere una distanza così grande, bisogna riandare ai tempi dei due referendum degli anni ’70, quello sul divorzio e poi quello sull’aborto, conclusi entrambi con la disfatta della Chiesa, disfatta alla quale contribuirono non poco i cattolici stessi, che in pratica votarono in senso opposto a ciò che la Chiesa e il clero avevano indicato. E tuttavia c’è una grande differenza fra i due eventi: perché allora lo scollamento si verificò su due questioni di ordine morale, ché tali in primo luogo erano per i cattolici, e solo di riflesso attinenti alla politica; mentre ora è la Chiesa ad aver scelto in quale campo di battaglia stare, in particolare nella questione dei migranti, e secondariamente nella questione della “fedeltà” o meno all’Unione Europea, ed è lì che ha subito una durissima batosta e patisce tuttora l’aperta insofferenza, le critiche e le contestazioni di una grossa fetta dei fedeli. In altre parole, mentre negli anni ’70 furono i fedeli a dissociarsi dalla Chiesa su questioni attinenti la sfera morale, ora è la Chiesa ad essersi di fatto dissociata dai fedeli, e dal suo stesso insegnamento, su questioni afferenti essenzialmente la politica.

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Vade retro, Salvini? il cardinale Gualtiero Bassetti, presidente della Conferenza episcopale italiana (bergogliano d.o.c.) dopo aver invitato gli elettori a votare “per l’Europa”, cioè per il PD e la BCE, con relativa disfatta elettorale, ora mette in guardia contro chi “sfrutta i simboli religiosi”, come appunto fa Salvini col Rosario e le preghiere alla Madonna, che dice, non ha nulla di cristiano!

Si tratta, pertanto, nella situazione odierna, di un clamoroso autogol fatto dalla Chiesa del signor Bergoglio: perché mentre la Chiesa dei tempi di Paolo VI si vide costretta a prender posizione sui questioni che investivano direttamente l’ambito della sua dottrina morale, in particolare la Humanae vitae del 1968, ora niente e nessuno avrebbero costretto la Chiesa a scendere in campo su questioni politiche, come la permanenza nell’euro e le migrazioni dalla sponda sud del Mediterraneo: la Chiesa e il clero hanno deciso autonomamente di fare di esse il proprio cavallo di battaglia, addirittura di concentrare su di esse gran parte del loro magistero ordinario e straordinario, comprese le omelie della Messa domenicale, modellate su quelle dalla casa Santa Marta che parlano sempre e solo di migranti, ambiente e clima, e proprio su quel terreno sono state sonoramente bocciate dai cattolici, i quali, come si è visto alle elezioni politiche italiane del marzo 2018 e ancor più clamorosamente in quelle europee del maggio ’19, hanno espresso una volontà diametralmente opposta a quella professata, ostentata e promossa da Bergoglio, dalla C.E.I. e da un gran numero di “preti di strada”, più o meno pittoreschi (e patetici) nei loro abbigliamenti e nei loro atteggiamenti da studenti sessantottini fuori corso e fuori secolo.

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 Il Vaticano ha sempre fatto politica e oggi si è decisamente schierato a sinistra: la Conferenza episcopale italiana con Bassetti & Co. invita "esplicitamente" i cattolici praticanti a votare PD!

La situazione, pertanto, è la seguente. C’è una chiesa, che si dice ancora e sempre chiesa cattolica, ma che di fatto è diventata una grossa O.N.G., tutta dedita al migrazionismo, alla gay-friendship, all’ambientalismo, alla climatologia e perfino al tribalismo (vedi il documento preparatorio al prossimo sinodo dell’Amazzonia, Instrumentum laboris, che rivaluta perfino l’animismo e lo sciamanesimo ed è stato apertamente denunciato come eretico e apostatico anche dall’ex prefetto della Congregazione per la Dottrina delle Fede, il cardinale Müller, uno dei silurati da Bergoglio. Questa chiesa ha smesso di parlare delle questioni dottrinali, spirituali e morali, anzi si è messa a svilire e denigrare la spiritualità, l’ascesi e la preghiera contemplativa, per parlare quasi esclusivamente di questioni sociali, di emancipazione politica, di giustizia economica, giungendo al punto di falsificare non solo la dottrina, ma i dati storici del Vangelo e della Bibbia, per fare di Gesù, Giuseppe e Maria una famiglia di migranti, e degli abitanti di Sodoma i progenitori dei gay odierni, che per primi sperimentarono il perdono di Dio senza alcun bisogno di cambiare stile di vita (quest’ultima perla, cioè la mancata distruzione di Sodoma da parte di Dio, è dovuta alla saggezza e alla cultura biblica di monsignor Galantino, un prelato così cattolico da avere affermato che la rivoluzione e lo scisma protestante di Lutero furono ispirati dallo Spirito Santo).

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Un vero e proprio "Cavallo di Troia"? Bergoglio è, e si comporta come un leader politico di sinistra! 

Dall’altra parte c’è un laicato che non segue la Chiesa su questa china, non approva la politicizzazione esasperata del messaggio evangelico e trova, al contrario di Bassetti e Bergoglio, che se un politico italiano stringe in mano un Rosario e invoca la Vergine Maria durante la campagna elettorale, e coerentemente con quei gesti si prefigge di difendere i valori cristiani, in ciò non vi è alcuno scandalo, alcuna strumentalizzazione, semmai si rammaricano del fatto che tanti preti si comportino in tutt’altra maniera, nascondano i simboli religiosi cattolici e si auto-censurino in tutto ciò che riguarda l’annuncio della propria fede, per una forma travisata e profondamente malintesa di rispetto delle idee e delle fedi religiose altrui, fino al punto da coprire il Crocifisso o da eliminarlo addirittura dalle facciate dei loro templi modernisti e dalle loro case del popolo (e perché no, dal momento che Dio non è cattolico?), che i fedeli ignari hanno seguitato per anni a scambiare, a torto, per delle chiese cattoliche destinate alla celebrazione del servizio divino. Dunque, non è la chiesa che rimprovera ai cattolici di essersi allontanati da Dio per seguire ingannevoli dottrine politiche (non lo ha mai fatto neppure ai tempi del comunismo rampante, figuriamoci adesso), ma è il mondo dei fedeli laici che si è stufato di ascoltare i sermoni politicizzati del clero e ha fatto sapere, col suo voto e con tanti altri segnali, che non intende tollerare oltre un così patente tradimento della missione religiosa, spirituale e soprannaturale della Chiesa, quella vera, quella che si scrive con la maiuscola, da parte di una falsa chiesa o contro-chiesa segretamente apostatica, ma abbastanza sfacciata da seguitare come nulla fosse a chiedere contribuzioni e la devoluzione dell’otto per mille, come se fosse tuttora la vera chiesa e avesse, pertanto, il diritto di sollecitare il sostegno, anche materiale, dei fedeli. Non vi è chi non veda i risvolti impliciti in questa situazione: mentre Bassetti & Co. invitano i cattolici praticanti a votare PD, o carezzano l’idea di fondare una nuova DC decisamente spostata a sinistra, una buona parte del laicato cattolico non si riconosce più nelle indicazioni che vengono dal magistero, né comprende quelle che non vengono, come lo sconcertante silenzio sul caso del piccolo Alfie Evans e addirittura i ringraziamenti del clero britannico ai medici dell’ospedale nel quale il bambino ha subito l’eutanasia. E del pari i fedeli non capiscono perché il sedicente papa debba rintronar loro gli orecchi tutti i giorni con le cosiddette stragi del mare, che stragi non sono, e poi taccia sistematicamente sulle stragi, quelle sì fin troppo vere, che subiscono i cattolici in ogni parte del mondo, specie da parte dei fanatici islamici; per non dire del silenzio assoluto sulla morte del carabiniere ucciso da due giovani delinquenti americani, mentre svolgeva il proprio dovere. Si è quindi creato un vuoto fra la chiesa e i fedeli, che potrebbe essere facilmente riempito qualora qualcuno si facesse avanti per trarre le naturali conclusioni da una simile, inaudita frattura, quale mai si era vista nel corso degli ultimi secoli.

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 Oggi non è la chiesa che rimprovera ai cattolici di essersi allontanati da Dio per seguire ingannevoli dottrine politiche (non lo ha mai fatto neppure ai tempi del comunismo rampante, figuriamoci adesso), ma è il mondo dei fedeli laici che si è stufato di ascoltare i sermoni politicizzati del clero e ha fatto sapere, col suo voto e con tanti altri segnali, che non intende tollerare oltre un così patente tradimento della missione religiosa!

Chiesa e politica oggi: realtà e prospettive

di Francesco Lamendola
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Intervista di Gloria.tv: Francesco è una conseguenza logica del modernismo




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Intervista di Gloria.tv: Francesco è una conseguenza logica del modernismo

La crisi della Chiesa, che oggi è "particolarmente terribile", non è iniziata con Papa Francesco, è quanto ha dichiarato lo storico nuovayorkese John Rao in un'intervista a Gloria.tv.


Rao spiega che il modernismo si sviluppa in passi logici. Francesco si trova alla fine di questa catena, non all'inizio. Le conseguenze attualmente visibili della crisi erano già state predette dai pensatori cattolici negli anni '20 e '30, spiega Rao.

Le idee di Francesco sono state inventate 100 anni fa

Rao ha scoperto che già negli anni '20 e '30 del secolo scorso gli scritti modernisti stavano diffondendo le idee che Francesco ora vuole attuare attraverso il Sinodo dell'Amazzonia. Ad esempio, la domenicana francese Marie-Dominique Chenu scrisse quasi un secolo fa che la Chiesa avrebbe dovuto riconoscere la voce dello Spirito Santo nelle forze energetiche pagane che la Chiesa incontra nelle aree di missione. Di conseguenza, la missione avrebbe dovuto essere ridefinita, nel senso che la Chiesa non deve più convertire i pagani, ma ascoltare ciò che lo Spirito Santo afferma attraverso di loro.

L'attuale crisi della chiesa è unica

Lo storico non conosce crisi storiche della Chiesa paragonabili alla situazione attuale. Durante la confusione ariana nel IV secolo, il cattolico medio non fu colpito allo stesso modo di oggi. Rao ritiene che la Riforma sia in qualche modo paragonabile al disordine di oggi. Ma la Riforma era geograficamente limitata e contenuta dalla Chiesa. Al contrario, la Chiesa di oggi si sta impegnando in tutto il mondo in un processo di auto-dissoluzione. Una cosa del genere non è mai esistita prima, spiega Rao.

La Chiesa sta esaurendo le persone

Rao non è in grado di rispondere alla domanda sociologica di ciò che le persone consentiranno alla Chiesa di proseguire. Quaranta anni fa, racconta, i suoi studenti frequentavano la Chiesa e si stavano anche donando alla Chiesa. Ma questo non è più il caso. Rao crede che la Chiesa continuerebbe a esistere, ma come sembra ora, non come fonte di influenza. "La Chiesa si mangia viva da sola". -[dunque una sorta di auto-cannibalismo]

Nuovi seminaristi desiderosi della Vecchia Messa

Rao ripone una grande e decisiva speranza nei giovani seminaristi. I seminari degli Stati Uniti, persino i seminari diocesani, sono molto meglio di cinquant'anni fa. I seminaristi di oggi, almeno a New York, sono ansiosi di celebrare il rito tradizionale. Lo stesso vale per i seminaristi del Pontificio Collegio Nordamericano a Roma.

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