ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

sabato 14 settembre 2019

Grande maestro,piccolo papa.

DUE TESTI. SINGOLARI CONSONANZE. UNO È DEL PONTEFICE, L’ALTRO…


Cari amici e nemici di Stilum Curiae, ci permettiamo un piccolo accostamento di testi, uno piuttosto antico, del 2007, 15 agosto, e l’altro recentissimo. Quello più recente è il Messaggio che il Pontefice regnante ha reso pubblico qualche giorno fa per lanciare l’evento mondiale del maggio 2020. Leggetelo con attenzione. L’altro è di….ma lo diremo alla fine. Buona lettura.

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Carissimi,
nell’Enciclica Laudato si’ ho invitato tutti a collaborare per custodire la nostra casa comune, affrontando insieme le sfide che ci interpellano. A distanza di qualche anno, rinnovo l’invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente.
Per questo scopo desidero promuovere un evento mondiale nella giornata del 14 maggio 2020, che avrà per tema “Ricostruire il patto educativo globale”: un incontro per ravvivare l’impegno per e con le giovani generazioni, rinnovando la passione per un’educazione più aperta ed inclusiva, capace di ascolto paziente, dialogo costruttivo e mutua comprensione. Mai come ora, c’è bisogno di unire gli sforzi in un’ampia alleanza educativa per formare persone mature, capaci di superare frammentazioni e contrapposizioni e ricostruire il tessuto di relazioni per un’umanità più fraterna.
Il mondo contemporaneo è in continua trasformazione ed è attraversato da molteplici crisi. Viviamo un cambiamento epocale: una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica che genera nuovi linguaggi e scarta, senza discernimento, i paradigmi consegnatici dalla storia. L’educazione si scontra con la cosiddetta rapidación, che imprigiona l’esistenza nel vortice della velocità tecnologica e digitale, cambiando continuamente i punti di riferimento. In questo contesto, l’identità stessa perde consistenza e la struttura psicologica si disintegra di fronte a un mutamento incessante che «contrasta con la naturale lentezza dell’evoluzione biologica» (Enc. Laudato si’, 18).
Ogni cambiamento, però, ha bisogno di un cammino educativo che coinvolga tutti. Per questo è necessario costruire un “villaggio dell’educazione” dove, nella diversità, si condivida l’impegno di generare una rete di relazioni umane e aperte. Un proverbio africano dice che “per educare un bambino serve un intero villaggio”. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio, come condizione per educare. Il terreno va anzitutto bonificato dalle discriminazioni con l’immissione di fraternità, come ho sostenuto nel Documento che ho sottoscritto con il Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi, il 4 febbraio scorso.
In un simile villaggio è più facile trovare la convergenza globale per un’educazione che sappia farsi portatrice di un’alleanza tra tutte le componenti della persona: tra lo studio e la vita; tra le generazioni; tra i docenti, gli studenti, le famiglie e la società civile con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche, imprenditoriali e solidali. Un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la “casa comune”, alla quale dobbiamo cura e rispetto. Un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni.
Per raggiungere questi obiettivi globali, il cammino comune del “villaggio dell’educazione” deve muovere passi importanti. In primo luogo, avere il coraggio di mettere al centro la persona. Per questo occorre siglare un patto per dare un’anima ai processi educativi formali ed informali, i quali non possono ignorare che tutto nel mondo è intimamente connesso ed è necessario trovare – secondo una sana antropologia – altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso. In un percorso di ecologia integrale, viene messo al centro il valore proprio di ogni creatura, in relazione con le persone e con la realtà che la circonda, e si propone uno stile di vita che respinga la cultura dello scarto.
Un altro passo è il coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità. L’azione propositiva e fiduciosa apre l’educazione a una progettualità di lunga durata, che non si arena nella staticità delle condizioni. In questo modo avremo persone aperte, responsabili, disponibili a trovare il tempo per l’ascolto, il dialogo e la riflessione, e capaci di costruire un tessuto di relazioni con le famiglie, tra le generazioni e con le varie espressioni della società civile, così da comporre un nuovo umanesimo.
Un ulteriore passo è il coraggio di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità. Il servizio è un pilastro della cultura dell’incontro: «Significa chinarsi su chi ha bisogno e tendergli la mano, senza calcoli, senza timore, con tenerezza e comprensione, come Gesù si è chinato a lavare i piedi agli apostoli. Servire significa lavorare a fianco dei più bisognosi, stabilire con loro prima di tutto relazioni umane, di vicinanza, legami di solidarietà».[1] Nel servizio sperimentiamo che c’è più gioia nel dare che nel ricevere (cfr Atti degli Apostoli 20,35). In questa prospettiva, tutte le istituzioni devono lasciarsi interpellare sulle finalità e i metodi con cui svolgono la propria missione formativa.
Per questo desidero incontrare a Roma tutti voi che, a vario titolo, operate nel campo dell’educazione a tutti i livelli disciplinari e della ricerca. Vi invito a promuovere insieme e attivare, attraverso un comune patto educativo, quelle dinamiche che danno un senso alla storia e la trasformano in modo positivo. Insieme a voi, faccio appello a personalità pubbliche che a livello mondiale occupano posti di responsabilità e hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni. Ho fiducia che accoglieranno il mio invito. E faccio appello anche a voi giovani a partecipare all’incontro e a sentire tutta la responsabilità nel costruire un mondo migliore. L’appuntamento è per il giorno 14 maggio 2020 a Roma, nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Una serie di seminari tematici, in diverse istituzioni, accompagnerà la preparazione dell’evento.
Cerchiamo insieme di trovare soluzioni, avviare processi di trasformazione senza paura e guardare al futuro con speranza. Invito ciascuno ad essere protagonista di questa alleanza, facendosi carico di un impegno personale e comunitario per coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio.
Vi aspetto e fin d’ora vi saluto e benedico.
Dal Vaticano, 12 settembre 2019

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Ed ecco il secondo testo, molto più breve: 
“La Massoneria del Grande Oriente d’Italia si propone l’elaborazione di un progetto di un nuovo umanesimo per il rinascimento dei valori, la sola via per pervenire ad una civiltà della persona edificata sui fondamenti culturali di uguaglianza, libertà , fratellanza, tolleranza: nostri valori, questi, che conducono all’amore gratuito dell’ uomo per il proprio simile e che non potranno mai essere acquistati da alcuna società finanziaria”.
Lo ha detto l’ avvocato Gustavo Raffi, Gran Maestro del Grande Oriente d’Italia di Palazzo Giustiniani, chiudendo i lavori della Gran Loggia 2007, la massima assise annuale della maggiore istituzione massonica italiana, che ha visto riuniti a Rimini oltre duemila massoni in rappresentanza degli oltre 18.000 iscritti alle 671 Logge del Grande Oriente d’Italia e delegazioni di 25 Grandi Logge estere.
“La Massoneria – ha aggiunto – configurandosi come ambiente formativo al di là delle diversità delle condizioni culturali, sociali ed economiche, rappresenta un ambito di esistenza e, nel contempo, lo sfondo di valore entro il quale accogliere l’ istanza etica, corroborarla con i propri principi, elaborarla in forma di comunicazione significativa e affidarla al confronto culturale. Noi, dunque, come sentinelle etiche contro trionfanti ideologie del non-pensiero, volte a costruire le condizioni spirituali del futuro”.
Il Gran Maestro Raffi parlava a Rimini, il 15 agosto 2007, al Grand Oriente d’Italia. Vi ricordiamo anche un interessante articolo di Stilum Curiae. È di qualche tempo fa, e perciò è ben probabile che la lista, a questo punto, si sia ancora allungata…

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Marco Tosatti

14 Settembre 2019 Pubblicato da  32 Commenti --

https://www.marcotosatti.com/2019/09/14/due-testi-singolari-consonanze-uno-e-del-pontefice-laltro/

Progetto per un patto educativo globale per costruire un nuovo umanesimo

Francesco invita i rappresentanti delle principali religioni, gli esponenti degli organismi internazionali e delle diverse istituzioni umanitarie, del mondo accademico, economico, politico e culturale a sottoscrivere il “Global Compact on Education”. L’evento in programma il 14 maggio 2020 a Roma, nell’Aula Paolo VI in Vaticano.
Città del Vaticano (AsiaNews) – Papa Francesco lancia la proposta di un patto educativo globale per educare alla solidarietà universale, un “nuovo umanesimo”. A tale scopo Francesco invita i rappresentanti delle principali religioni, gli esponenti degli organismi internazionali e delle diverse istituzioni umanitarie, del mondo accademico, economico, politico e culturale a sottoscrivere il “Global Compact on Education”, un’alleanza per ricostruire il patto educativo globale e consegnare alle giovani generazioni una casa comune solida e fraterna.
La proposta viene lanciata oggi con un videomessaggio e un messaggio che partono da quanto sostenuto nell’Enciclica Laudato si’ nella quale “ho invitato tutti a collaborare per custodire la nostra casa comune, affrontando insieme le sfide che ci interpellano. A distanza di qualche anno, rinnovo l’invito a dialogare sul modo in cui stiamo costruendo il futuro del pianeta e sulla necessità di investire i talenti di tutti, perché ogni cambiamento ha bisogno di un cammino educativo per far maturare una nuova solidarietà universale e una società più accogliente”.
“Il mondo contemporaneo è in continua trasformazione ed è attraversato da molteplici crisi. Viviamo un cambiamento epocale: una metamorfosi non solo culturale ma anche antropologica che genera nuovi linguaggi e scarta, senza discernimento, i paradigmi consegnatici dalla storia”. “Ogni cambiamento, però, ha bisogno di un cammino educativo. Noi non possiamo fare un cambiamento senza educare a quel cambiamento”.
“Un proverbio africano recita che ‘per educare un bambino serve un intero villaggio’. Ma dobbiamo costruirlo, questo villaggio. Tutti insieme, per educare i bambini, per educare il futuro. E dobbiamo bonificare il terreno dalle discriminazioni, come ho sostenuto nel Documento che ho recentemente sottoscritto con il Grande Imam di Al-Azhar ad Abu Dhabi”.
L’obiettivo proposto da Francesco è di una “convergenza globale per un’educazione che sappia farsi portatrice di un’alleanza tra tutte le componenti della persona: tra lo studio e la vita; tra le generazioni; tra i docenti, gli studenti, le famiglie e la società civile con le sue espressioni intellettuali, scientifiche, artistiche, sportive, politiche, imprenditoriali e solidali. Un’alleanza tra gli abitanti della Terra e la ‘casa comune’, alla quale dobbiamo cura e rispetto. Un’alleanza generatrice di pace, giustizia e accoglienza tra tutti i popoli della famiglia umana nonché di dialogo tra le religioni”.
Per raggiungere tali obiettivi occorre “in primo luogo, avere il coraggio di mettere al centro la persona. Per questo occorre siglare un patto per dare un’anima ai processi educativi formali ed informali, i quali non possono ignorare che tutto nel mondo è intimamente connesso ed è necessario trovare – secondo una sana antropologia – altri modi di intendere l’economia, la politica, la crescita e il progresso. In un percorso di ecologia integrale, viene messo al centro il valore proprio di ogni creatura, in relazione con le persone e con la realtà che la circonda, e si propone uno stile di vita che respinga la cultura dello scarto”.
Serve poi “il coraggio di investire le migliori energie con creatività e responsabilità” per una progettualità di lunga durata.
E infine serve “il coraggio di formare persone disponibili a mettersi al servizio della comunità. Il servizio è un pilastro della cultura dell’incontro”.
“Per questo desidero incontrare a Roma tutti voi che, a vario titolo, operate nel campo dell’educazione a tutti i livelli disciplinari e della ricerca. Vi invito a promuovere insieme e attivare, attraverso un comune patto educativo, quelle dinamiche che danno un senso alla storia e la trasformano in modo positivo. Insieme a voi, faccio appello a personalità pubbliche che a livello mondiale occupano posti di responsabilità e hanno a cuore il futuro delle nuove generazioni. Ho fiducia che accoglieranno il mio invito. E faccio appello anche a voi giovani a partecipare all’incontro e a sentire tutta la responsabilità nel costruire un mondo migliore. L’appuntamento è per il giorno 14 maggio 2020 a Roma, nell’Aula Paolo VI in Vaticano. Una serie di seminari tematici, in diverse istituzioni, accompagnerà la preparazione dell’evento”.
“Cerchiamo insieme di trovare soluzioni, avviare processi di trasformazione senza paura e guardare al futuro con speranza. Invito ciascuno ad essere protagonista di questa alleanza, facendosi carico di un impegno personale e comunitario per coltivare insieme il sogno di un umanesimo solidale, rispondente alle attese dell’uomo e al disegno di Dio”.
“L’evento a cui Papa Francesco invita i rappresentanti della società civile, religiosa, sociale e culturale – si legge nel comunicato della Congregazione per l’educazione cattolica alla quale è affidato il coordinamento per la realizzazione dell’iniziativa – è un punto di arrivo per far conoscere e valorizzare quanto già tante persone e istituzioni stanno compiendo nel mondo, ma allo stesso tempo è un punto di partenza per fissare e condividere alcuni obiettivi irrinunciabili verso cui far confluire gli sforzi di tutti e aprire nuovi progetti e percorsi che favoriscano modelli di convivenza alternativi rispetto a quelli di una società massificata e individualista, e perciò povera di valori umani e di prospettive di speranza”.
Tutte le informazioni sull’evento e il cammino che lo precederà sono disponibili sul sito: http://www.educationglobalcompact.org .

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