ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 22 dicembre 2019

Le giravolte vaticane

Presepi e conversioni
San Francesco inventò il presepe per attirare la gente e predicare. Bisognerebbe ricordarlo a certi preti desolanti
    Il presepe di Palazzo Marino (foto LaPresse)

Gesù Bambino che sei ancora riposto nella credenza, fra le tazzine e i bicchieri in attesa della notte santa, ieri in un liceo di Roma il tuo vicario ha esortato per l’ennesima volta alla non-conversione. 

“Non si può dire, ai ragazzi ebrei o musulmani, vieni e convertiti”. Stavolta, visto il periodo, mi sono dispiaciuto più del solito: non sei ancora nato e già ti vogliono nascondere! Gesù Bambino, ho riletto la storia del presepe, di come San Francesco lo inventò per attirare la gente e predicare. Era un presepe pubblico, non privato. Non era una trovata folcloristica, era uno strumento appunto di conversione. E conversioni ci furono, tant’è vero che il Santo disse: “In nessuna grande città ho visto tante conversioni quante in questo piccolo castello di Greccio”. Gesù Bambino, io non posso fare nulla a parte collocarti fra Giuseppe e Maria la notte di Natale. Ma ti prego di mandarci presto nuovi apostoli, come quelli che negli Atti attraversano Fenicia e Samaria convertendo stranieri che di sicuro appartenevano ad altre religioni, evidentemente giudicate da quei Santi non altrettanto vere, non altrettanto buone. Facendo ripetere loro le tue parole di Marco 1,15: “Convertitevi e credete al Vangelo”. Utili agli ebrei, ai musulmani e innanzitutto a questi preti desolanti.









https://www.ilfoglio.it/preghiera/2019/12/21/news/presepi-e-conversioni-293640/
Luis Antonio Tagle e le giravolte vaticane
Il cardinale filippino potrebbe essere la prima mossa di una grande rivoluzione curiale. Lo dice l’anagrafe cardinalizia

                                          Luis Antonio Tagle (foto Wikimedia Commons)

A guardare l’organigramma della curia romana, si nota subito che sono parecchi i cardinali prefetti (o presidenti) giunti al limite d’età previsto dal Codice di diritto canonico. Qualcuno (non pochi) l’ha pure superato quel limite, restando in carica in regime di proroga. Dopotutto, il Papa può disporre come meglio crede. L’osservazione non è banale, perché gli eventuali cambiamenti dell’assetto curiale diranno molto su quel che ha davvero in mente Francesco. Soprattutto, si capirà di più della repentina promozione del cardinale Luis Antonio Tagle a Roma, chiamato da Manila mentre il prefetto di Propaganda fide in carica, il cardinale Filoni, avrebbe avuto ancora un anno e mezzo davanti a sé prima di raggiungere l’età pensionabile. Gennaio e febbraio, insomma, sveleranno il progetto e daranno le risposte attese: il Papa ha voluto a tutti i costi Tagle a Roma perché in lui vede la naturale prosecuzione del pontificato? Oppure la nomina del cardinale filippino è il primo spostamento di peso che attende la curia nei prossimi mesi? Hanno superato da poco i 75 anni i cardinali Marc Ouellet (Vescovi) e Luis Francisco Ladaria (Dottrina della fede). Vanno per i 77 Giuseppe Versaldi (Educazione cattolica) e Leonardo Sandri (Chiese orientali). Ne ha 77 compiuti il cardinale Gianfranco Ravasi (Cultura), mentre il prefetto della congregazione per il Clero, il cardinale Beniamino Stella, ne ha già compiuti 78. Il cardinale Sarah ne ha 74. La nomina di Luis Antonio Tagle, dunque, potrebbe essere la grande ouverture di una rivoluzione ben più sostanziosa.

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