ACTA APOSTATICAE SEDIS : come, cambiando un po' qua e un po' la, si può cambiare tutto...

domenica 1 marzo 2020

Attacco diabolico multiplo

Don Nicola Bux: Con i Sacramenti non si scherza – conversazione con il prof. Pierluigi Perrone


Della fede, i sacramenti sono l’espressione e il frutto, il dono più alto e prezioso. Ma oggi la fede appare sempre più un brodo indeterminato e rimescolato dalle scelte a volte fin troppo arbitrarie e personali di alcuni sacerdoti, dalla molta presenza dell’uomo ma poca presenza di Dio nelle chiese. 
Intervista-conversazione a cura del prof. Pierluigi Perrone con don Nicola Bux, autore del libro: “Con i Sacramenti non si scherza”, presso l’Oratorio di Vicomoscano il 12 maggio 2017. Partendo dalla domanda fondamentale sul Perchè Gesù abbia istituito i Sacramenti, la conversazione si sviluppa su cosa essi siano, se dobbiamo considerarli solo dei simboli o se si tratti piuttosto di segni efficaci, e quali siano le condizioni affinchè questi lo siano. “I sacramenti sono le azioni di Colui che è presente; ma se non si crede a Colui che è presente, non si crede nemmeno alle sue azioni” (don Nicola Bux).

Di Sabino Paciolla

Sarah: c’è un attacco diabolico all’Eucaristia, che si riceve sulla lingua inginocchiati


Il Porporato lo scrive nella prefazione al libro di don Federico Bortoli «La distribuzione della Comunione sulla mano. Profili storici, giuridici e pastorali» (Edizioni Cantagalli), in cui denuncia un attacco diabolico multiplo all’Eucaristia.
La premessa del Porporato è basata sull’Angelo di Fatima: «Prima dell’apparizione della Vergine Maria, nella primavera del 1916, apparve a Lucia, Giacinta e Francesco, e disse loro: “Non abbiate paura, io sono l’Angelo della Pace. Pregate con me”». Nella primavera del 1916, «alla terza apparizione dell’Angelo, i bambini si resero conto che l’Angelo, sempre lo stesso, teneva nella sua mano sinistra un calice, sul quale era sospesa un’ostia. Diede la santa Ostia a Lucia, e il Sangue del calice a Giacinto e Francesco, che rimasero in ginocchio, mentre diceva: “Prendete e bevete il Corpo e il Sangue di Gesù Cristo, orribilmente oltraggiato dagli uomini ingrati. Riparate i loro crimini e consolate il vostro Dio”».
Sarah afferma che questa scena «ci indica come noi dobbiamo comunicare al Corpo e al Sangue di Gesù Cristo». E la preghiera «di riparazione dettata dall’Angelo, purtroppo, è tutt’altro che obsoleta»-
Eccola:
Mio Dio io credo, adoro, spero e Ti amo, ti chiedo perdono per tutti quelli che non credono, non adorano, non sperano e non Ti amano. Santissima Trinità, Padre Figlio e Spirito Santo, Vi adoro profondamente e Vi offro il preziosissimo Corpo Sangue Anima e Divinità di Gesù Cristo, presente in tutti i tabernacoli della terra, in riparazione degli oltraggi, dei sacrilegi e delle indifferenze con cui è offeso. E per i meriti infiniti del Sacratissimo Cuore di Gesù e per l’intercessione del Cuore Immacolato di Maria, Vi chiedo la conversione dei poveri peccatori.

“Gli oltraggi che Gesù riceve nell’Ostia santa».

o: «Le orribili profanazioni, di cui alcuni ex-satanisti convertiti hanno dato notizia e raccapricciante descrizione»; oltraggi sono anche «le Comunioni sacrileghe, ricevute non in grazia di Dio, o non professando la fede cattolica (mi riferisco a certe forme della cosiddetta “intercomunione”)».
a Gesù soffre di più quando lo straordinario dono della sua divino-umana Presenza eucaristica non può portare i potenziali effetti nelle anime dei credenti».
Così si comprende come il «più insidioso attacco diabolico consista nel cercare di spegnere la fede nell’Eucaristia, seminando errori e favorendo un modo non confacente di riceverla». Lo scopo di Satana è il «Sacrificio della Messa e la Presenza reale di Gesù nell’Ostia consacrata».
Molti teologi non cessano di dileggiare o di snobbare – nonostante i continui richiami del Magistero – il termine “transustanziazione”».
La fede nella presenza reale «può influenzare il modo di ricevere la Comunione, e viceversa».
l’attenzione alle più piccole bricioline, la cura nel purificare i vasi sacri, non toccare l’Ostia con le mani sudate, diventano professioni di fede nella presenza reale di Gesù.
Al contrario, la disattenzione ai frammenti fa «perdere di vista il dogma: pian piano potrebbe prevalere il pensiero: “Se anche il parroco non fa attenzione ai frammenti, se amministra la Comunione in modo che i frammenti possano essere dispersi, allora vuol dire che in essi non c’è Gesù, oppure c’è “fino a un certo punto”».
L’altro «binario» su cui si «snoda l’attacco contro l’Eucaristia è il tentativo di togliere dal cuore dei fedeli il senso del sacro»—–
(L’integrale qui:




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