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lunedì 23 marzo 2020

Dio non castiga ma Gaia sì?

Per Leonardo Boff,
l’epidemia è una “rappresaglia” di Gaia, la Madre Terra



Dio castiga? Un vescovo americano e diversi sacerdoti e teologi sono saliti in cattedra per negarlo, nonostante la Scrittura parli molto chiaramente in senso contrario, e il Prof. Roberto de Mattei si è pronunciato recentemente in senso affermativo rispetto alla peste che stiamo vivendo.
Tuttavia, vi è un teologo per il quale il coronavirus è sì una rappresaglia contro la cattiva condotta dell’uomo, riconducibile non a Dio, ma a Gaia, la Madre terra: si tratta di Leonardo Boff, vecchio amico del Papa e ispiratore della sua enciclica Laudato si’.
Nel portale brasiliano A terra E’ Redonda, Boff, teologo ed ex frate francescano sanzionato da Benedetto e riabilitato da Francesco, ha scritto recentemente un articolo, “Los origenes del coronavirus”, nel quale sostiene questa tesi peregrina: la pandemia che viviamo è una “rappresaglia” del pianeta che, in linea con la tesi di James Lovelock, egli intende come un essere vivo al quale apparteniamo. Una terra che, secondo le parole di Boff, “sente, pensa, ama, venera e si preoccupa”. Comunque si voglia vedere la cosa: questo è paganesimo allo stato puro.

L’articolo è pieno di citazioni, ma curiosamente per un teologo, l’unica fonte non secolare a cui ricorre è l’opinione di Papa Francesco, e in particolare a quella da questi espressa nell’enciclica “ecologica” Laudato si’.
Dio, Cristo, Maria e ogni realtà soprannaturale brillano assolutamente per la loro assenza.

La tesi di Boff, sostenuta solo dagli ecologisti radicali con una certa inclinazione mistica, è in parte, non solo estranea al cristianesimo, che si suppone dovrebbe essere sia la sua fede sia la sua “specialità professionale”, ma incompatibile con la concezione cristiana dell’uomo.
Dice Boff: “Gli astronauti avevano la stessa percezione dalle loro navi spaziali e dalla Luna: la Terra e l’umanità costituiscono una stessa entità”. Evidentemente no. Dio fatto uomo muore per salvare gli esseri umani caduti per il peccato, non per salvare il pianeta, il quale, di fatto, è votato alla distruzione, qualunque cosa facciamo.
Dopo esserci resi conto di questo, non abbandoneremo mai la nostra consapevolezza che il destino della Terra e dell’umanità è indissolubilmente legato”. Non è così! La terra ha i giorni contati, nonostante si misurino in trilioni di trilioni; il destino degli esseri umani è l’eternità, la vita senza fine. Non c’è nessun destino comune.

E conclude: “Poiché siamo esseri intelligenti e amanti della vita, possiamo cambiare il corso del nostro destino. Che lo Spirito Creatore ci fortifichi a questo scopo”. Mentre che c’era avrebbe potuto concludere dicendo: “Che la Forza sia con voi”; non sarebbe suonato meno cristiano.

di
 Carlos Esteban



Pubblicato sul sito spagnolo Infovaticana



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